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Autore: Cammie    25/06/2012    0 recensioni
Oltre agli applausi e ai rumori provocati dalla gente sentivo una musica altissima andare a ritmo con il mio cuore e pomparmi dentro le vene; sentivo l’adrenalina avere la meglio su di me e incominciai a ballare……
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Oltre agli applausi e ai rumori provocati dalla gente sentivo una musica altissima andare a ritmo con il mio cuore e pomparmi dentro le vene; sentivo l’adrenalina avere la meglio su di me e incominciai a ballare……
Il cervello mi si era del tutto azzerato, mi muovevo a ritmo di una musica che mi affascinava, e tiravo fuori in ogni singolo passo tutta la grinta che avevo; mi sentivo parte di qualcosa di grande. Ma il mio tempo era finito, dovetti farmi da parte per lasciare l’attenzione al prossimo ballerino.
Stavo continuando a muovermi a ritmo di musica mentre guardavo un ragazzo scatenarsi a passo di loocking quando una mano mi afferrò e mi trascinò via dalla folla.
Mi ritrovai davanti alla mia amica Josephine.
-Jade!……Jade! è arrivata un’ambulanza davanti casa tua; tuo padre si è sentito male!!!- Ancora dovevo recepire a pieno il messaggio che mi misi a correre in direzione di casa mia.
Due uomini vestiti di arancione stavano portando via una barella coperta da alcuni infermieri da cui però si intravedeva una mano………………la mano di mio padre!
Ero pietrificata; guardavo quel camioncino bianco con una croce rossa che portava via mio padre mentre un gelo tremendo mi immobilizzava in un abbraccio mortale Josephine era ancora accanto a me, mi guardava e mi teneva stretta per un braccio come se avesse paura che da un momento all’altro potessi cedere, e a dirla tutta lo temevo anch’io.
Si avvicinò Miss Lawrence, la mia vicina, una signora magra e esile, con capelli bianchi sempre legati in una coda, due occhi piccoli e vispi incorniciati da occhiali neri e sotto un nasino a punta, che mi disse con lo sguardo perso nel vuoto –Ha avuto un infarto……………puoi venire a stare da me finche non ritornerà ,Jade dopotutto hai solo quindici anni e non è prudente che tu stia a casa da sola-
-No grazie Miss Lawrence, preferisco rimanere a casa mia, dopotutto sono sicura che tornerà presto- avevo una voce rauca e un po’ tremolante per il timore che ciò che avevo detto non fosse la verità.
Miss Lawrence si allontanò con un’aria delusa e offesa ma non ci feci molto caso. Josephine mi accompagnò su per le scale, mi aiutò ad aprire la serratura della porta e mi fece sdraiare sul divano.
-domani mattina ti passo a prendere per andare a scuola………dormi tranquilla e non ci pensare, vedrai che tornerà presto e sarà tutto finito-
Quella notte la passai piangendo, raggomitolata in una coperta umida delle mie stesse lacrime.
Avevo paura che papà non sarebbe tornato.
  
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