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Autore: TheGhostOfYou    25/06/2012    2 recensioni
Charlie aveva perso il conto dei baci e degli abbracci, delle mani intrecciate ed unite strette, per non perdere il contatto con l'altro, aveva perso il conto delle volte che si era fermato ad osservarla mentre era con le sue compagne di Beauxbatons.
Ma quella notte, quella era l'ultima notte che avrebbero passato insieme ad Hogwarts.
Sdraiati alla luce della luna sull'erba fresca, le loro mani strette quasi in una morsa, si guardarono dolcemente.
- Vorrei che questa notte non finisse mai - sussurrò Charlie, accarezzandole una guancia.
- Una notte sans fin - aggiunse lei, appoggiando la sua testa sulla spalla.
- Infinita - concluse lui, chiudendo gli occhi e stringendola a se, sperando davvero che quella notte potesse essere infinita.
Le stelle erano spettatrici silenziose di quell'amore nato per merito dei draghi, e la notte li avvolse come una calda coperta, mentre entrambi speravano che il sole non sorgesse mai. Infine, quando l'alba fece capolino da dietro la montagna più alta, Fleur si alzò e sorrise a Charlie.
- Verrò in Romania, lo sai? - disse abbracciandolo. Lui respirò il profumo dei suoi capelli, poi le diede un baciò sulla fronte.
- Io allora aspetterò -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het | Personaggi: Charlie Weasley, Fleur Delacour
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Endless Night

[#Overture - #She Burns Like The Sun]

La dedica di questa storia la divido in due parti:
a
Krixi, che mi ha dato l'imput per il pairing,
e ai
Muse, che mi hanno regalato ancora una volta
la giusta canzone per una storia.


 

She burns like the sun,
and I can't look away.

Muse, Sunburn


Dicembre 1994.

Da quanti anni non tornava ad Hogwarts? 

Era stato in Romania troppo a lungo, aveva quasi dimenticato quanto fosse piacevole passeggiare sulla neve, sentirne il rumore sotto gli stivali di pelle e respirare l'aria fredda che dopo il tramonto avvolgeva il castello come una nebbia invisibile.
Era una notte senza stelle, e Charlie Weasley camminava in mezzo all'erba alta del parco di Hogwarts in cerca di un segno. Non aveva mai creduto in nulla, ma dal momento in cui l'aveva vista, aveva cominciato a credere nel destino, perchè nient'altro avrebbe potuto indirizzare il timido Charlie verso una ragazza così.

Era stata così coraggiosa contro quel drago, nonostante avesse solo diciassette anni, ed era stata così elegante, così fredda e totalmente inconscia del pericolo: 
Charlie aveva visto Fleur domare quel drago come nessuno aveva mai fatto, e si era lasciato sedurre dai suoi capelli biondi mossi dal vento e dalla corsa che aveva fatto per prendere l'uovo d'oro.
Il più grande di casa Weasley non si era mai innamorato, mai prima di allora.
"Il destino decide per noi" le aveva sempre detto Molly, lamentandosi del suo ragazzo, che non portava mai a casa una fidanzata.
Il destino l'attendeva davanti al recinto dei draghi, sotto forma di una bellissima ragazza francese.

Anche nella notte, Fleur bruciava come il sole.

- Pensavo che a quest'ora dormissero tutti - disse Charlie, senza capire come avesse fatto a parlare, visto che gli tremavano le gambe. Era imbranato e timido, e sicuramente avrebbe fatto una brutta figura davanti a lei.
- Mi piasciono i draghi, ouì - rispose Fleur, osservando il Dorsorugoso di Norvegia sonnecchiare con la testa parzialmente nascosta dalla lunga coda; Charlie notò in quello sguardo la stessa espressione che assumeva lui quando guardava uno dei suoi draghi, nella riserva di Sibiu, nel nord della Romania. Ne rimase incantato, osservando gli occhi chiari riempirsi di emozione quando il drago si svegliò. Piccoli sbuffi di fumo uscirono dalle grandi narici e Fleur rise, rompendo il silenzio della notte fredda e buia.
- Non sono meroviliosi? - continuò poi, voltandosi verso Charlie e gli sorrise - Tu lavori avec leur? - 
Il ragazzo annuì, senza avere la forza di dire nulla; cominciava a sentire l'aria mancargli dai polmoni e ringraziò mentalmente il fatto che fosse notte e che lei non potesse vederlo arrossire ad ogni suo minimo movimento.
- Si, lavoro con loro in Romania - riuscì a dire, stando ben attento a non assumere nessun tono frivolo. 
- Oh, mi insegni a curarli, Charlie? -
Il ragazzo non riuscì a pensare più a nulla: non si chiese come mai lei sapesse il suo nome, non si chiese che cosa avrebbe dovuto insegnarle di preciso. Annuì, semplicemente, mentre Fleur si avvicinava e sorrideva ancora.
- Mi piasci tanto, Charlie Weasley -
Non c'erano le stelle ma bastava lei ad illuminare la notte, mentre lentamente si avvicinava e posava le sue labbra delicate su quelle screpolate di Charlie. Per un attimo rimase immobile, poi la prese tra le braccia e prolungò il bacio.

Fleur bruciava come il sole, e lui non poteva guardare altrove.

*
Quanti mesi erano passati?

Charlie aveva perso il conto del tempo passato con lei, accanto a lei, vicino a lei. Aveva perso il conto delle notti insieme, spesso ad osservare i draghi che, con furbizia, il ragazzo era riuscito a far rimanere ad Hogwarts, rubandole baci e molto altro. Durante quelle notti aveva nevicato, aveva piovuto, c'erano state le stelle, ma loro avevano continuato a vedersi con regolarità, per poi lasciarsi quasi all'alba stanchi ma felici.
Charlie aveva perso il conto dei baci e degli abbracci, delle mani intrecciate ed unite strette, per non perdere il contatto con l'altro, aveva perso il conto delle volte che si era fermato ad osservarla mentre era con le sue compagne di Beauxbatons.
Ma quella notte, quella era l'ultima notte che avrebbero passato insieme ad Hogwarts.
Sdraiati alla luce della luna sull'erba fresca, le loro mani strette quasi in una morsa, si guardarono dolcemente. 
- Vorrei che questa notte non finisse mai - sussurrò Charlie, accarezzandole una guancia.
- Una notte sans fin - aggiunse lei, appoggiando la sua testa sulla spalla.
- Infinita - concluse lui, chiudendo gli occhi e stringendola a se, sperando davvero che quella notte potesse essere infinita. 
Le stelle erano spettatrici silenziose di quell'amore nato per merito dei draghi, e la notte li avvolse come una calda coperta, mentre entrambi speravano che il sole non sorgesse mai. Infine, quando l'alba fece capolino da dietro la montagna più alta, Fleur si alzò e sorrise a Charlie.
- Verrò in Romania, lo sai? - disse abbracciandolo. Lui respirò il profumo dei suoi capelli, poi le diede un baciò sulla fronte.
- Io allora aspetterò -

E Fleur continuava a bruciare come il sole, e lui continuava ad esserne incantato.

*
Due anni dopo, lei non era ancora andata in Romania.
Charlie oltrepassò la soglia della Tana con il cuore in mano; l'aveva aspettata per mesi, per poi rendersi conto che la sua Fleur non sarebbe mai andata da lui. Quando Molly gli aveva inviato una delle sue lunghe lettere, nella quale annunciava il fidanzamento di Bill, il ragazzo aveva pensato di prendersi una pausa e passare qualche giorno con la sua famiglia, lontano dal pensiero di Fleur.
Non appena mise il piede in casa, la sentì.
La sua risata lui l'avrebbe riconosciuta tra mille altre; senza farsi vedere, Charlie seguì quel suono che tanto aveva amato e la vide, seduta al tavolo con Ginny ed i gemelli. Lo notò subito, all'anulare sinistro, quel piccolo solitario che spezzò le sue speranze, frantumandole come vetro caduto per terra.

Bill avrebbe sposato Fleur, e lui sarebbe rimasto solo.

Entrò in cucina, dopo aver lasciato le sue cose vicino alle scale; Fleur lo guardò ma non disse nulla e Charlie andò a salutare i suoi fratelli. Il suo cuore soffriva in silenzio mentre Bill lo salutava con calore e poi si dedicava alla sua fidanzata.
Come potevano essere cambiate le cose? Come poteva Fleur, dopo tutte le promesse che si erano fatti durante quelle notti infinite, sposare suo fratello?
Era un dolore insopportabile, anche se sapeva bene che amare comportava quasi sempre la sofferenza.
Dopo la cena si alzò, ed uscì nel giardino per farsi inghiottire dalla notte; poco dopo sentì dei passi dietro di lui e capì che lei lo aveva raggiunto.
- Mi dispiace Charlie -
Ma il ragazzo scosse la testa; non riusciva nemmeno a voltarsi a guardarla negli occhi da quanto era doloroso saperla lì alla Tana, in procinto di sposare Bill. Riuscì a notare solo quanto fosse migliorato il suo accento.
- Sei migliorata nella nostra lingua, complimenti -
Voleva essere duro, tagliente e voleva ferirla come lei lo aveva ferito.
- Come potevo lasciare tutto e trasferirmi in Romania? - continuò lei, con il preciso scopo di giustificarsi - Avevo diciassette anni, erano i sogni di una ragazzina - 
- Avresti potuto dirmelo, Fleur - rispose allora lui, finalmente voltandosi e guardandola in faccia - Avresti potuto avvertirmi che per te era stato soltanto un gioco -
- Ho scercato di proteggerti, mon dieu! - urlò allora lei, senza preoccuparsi di essere sentita dal resto della famiglia - Quando ho saputo che lui era tornato, sono sparita per farti restare in Romania. Avevo bisogno di saperti al sicuro, non avrei sopportato di perderti per causa sua. E quando Bill è stato ferito da Greyback, ho capito che sono stata una stupida - 
La vide piangere e scuotere i bellissimi capelli biondi e stette in silenzio; bruciava ancora come quella notte. 
- Pensavo di essermi innamorata di Bill, che con lui sarei cresciuta ma... - Fleur si avvicinò a Charlie e gli prese una mano, guardandolo con gli occhi innamorati, come tanto tempo prima - Sono ancora quella ragazzina di diciassette anni che vorrebbe giocare con i draghi e strinsgere la tua mano, Charlie -
Charlie non volle sentire altro: allungò la mano e prese quella della ragazza, poi la strinse a se e la baciò, incurante del fatto che suo fratello potesse vederli insieme. Loro avrebbero chiarito, ma quell'occasione non poteva lasciarsela scappare.
Quando si staccarono, entrambi sorrisero imbarazzati. 
- E comunque so difendermi, Fleur -

*

1998, Romania.

- Lui è Norberto, non devi avere paura, allunga una mano verso di lui - Charlie prese la mano della sua ragazza e la posò sulla testa del drago, che chiuse gli occhi per un istante, prima di agitarsi e sbuffare fumo dalle narici.
- Ha la testa ruvida, è bellissimo - sorrise lei, che portava ancora sulla pelle i segni della battaglia vinta da poco. 
Charlie era rimasto alla Tana un anno ed aveva combattuto con la sua famiglia contro i Mangiamorte; Fleur aveva parlato con Bill e tutto si era risolto per il meglio. Bill si era sposato con un'altra ragazza conosciuta alla Gringott e lui e Charlie erano rimasti in ottimi rapporti.
- E' stato un anno lungo - disse Charlie, lanciando una grossa bistecca a Norberto e chiudendo gli occhi, godendosi la bellezza di quel posto magico chiamato Romania - Non vedo l'ora di tornare nella mia casa oltre le colline -
Fleur lo abbracciò e chiuse gli occhi: si immaginò non in Romania, ma in una riserva di draghi nel nord dell'Europa, in mezzo al freddo e alla neve, in una casetta di legno con il camino e una tazza di cioccolata calda con panna.
- Andiamo in Norvegia, Charlie - disse all'improvviso, sorridendo.
- Perchè vuoi andare al nord? - disse lui, che comunque avevagià pensato da un po' di trasferirsi altrove.
- Dicono che in Norvegia ci siano sei mesi di buio - rispose allora la ragazza, abbandonandosi sul suo petto - Potremmo avere la nostra notte infinita -
Charlie scoppiò a ridere, lasciando che lei lo abbracciasse e cullandola a sua volta. Era bellissimo sentirsi parte di qualcosa di importante, ed era ancora più bello realizzare i desideri della persona che si ama.

In fondo, Norberto poteva anche tornare nella sua terra.
E loro avrebbero avuto la loro infinita notte.

*

Lo so che è uno scempio, ma oggi mi andava di scrivere questa cosina. Spero vi piaccia, comunque!

Tanto ammmore a tutti!
Ghost



   
 
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