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Autore: Valerie Clark    25/06/2012    0 recensioni
Q. e M. hanno diciassette anni, non hanno un nome preciso perchè sono due ragazzi qualsiasi, con i problemi che due ragazzi qualsiasi innamorati vivono. Il loro è un amore che va oltre il pregiudizio e la sbagliata convinzione che sia un errore di percorso.
Anche se non tutti, spero che qualcuno capisca che una bellissima persona non smette di essere tale quando capisce che c'è qualcosa di diverso in lei che la rende speciale agli occhi di tutti gli altri, grigi e uguali tra loro. Ci vuole coraggio ad essere diversi, e una persona già bellissima non può che essere più bella se coraggiosa.
''Q. era letteralmente incantato da quel sinuoso movimento.
Trovava incantevoli molte cose da quando M. vagava per i corridoi eleganti di quella vecchia villa riadattata a sede scolastica. Gli rallegrava le giornate.''
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Anche Q. si sentiva speciale da quando per sbaglio i loro fianchi si erano sfiorati nella foga dell’uscita.-
 
Non era un caso forse se Q. e M. si erano toccati proprio quel giorno.
Non era forse un caso se Q. aveva avuto una giornata decisamente no e quel tocco quasi impercettibile l’aveva riempito di gioia?
Lo sapeva che ogni cosa che toccava quel ragazzo diventava speciale.
M. gli aveva chiesto scusa e aveva sorriso, come sempre. Q. un sorriso l’aveva più che altro abbozzato perché per quanto avesse per bene osservato il ragazzo da tempo ormai non se l’era mai trovato così vicino, ed ora era quasi spiazzato dallo spettacolo che gli si era parato davanti.
M. era troppe cose per tenerle chiuse tutte insieme in uno sguardo solo; era originalità, stravaganza, bellezza, terrore, smarrimento.
Soprattutto smarrimento per Q.
Quegli occhi chiari e sottili erano un bel problema! Perché continuava a fissarli?
Perché non riusciva a smettere di navigarci dentro?
Ci stava affogando.
Solo mesi dopo avrebbe capito perché.
Da quel momento aveva cominciato a fissarlo in modo diverso. È stato allora che si è convinto di quanto fossero speciali le cose che toccava.
Lui non lo sapeva ancora, ma in quel preciso momento M. lo stava cercando con lo sguardo. Anche in lui gli occhi dell’altro avevano lasciato qualcosa, ma M. sapeva benissimo cosa.
Lo vide, seduto sulla panchina nell’ora di ricreazione con le foglie scolorite che gli volavano intorno portate dal vento leggero. Quelle foglie avevano decisamente un che di intrigante.
Q. rosicchiava il panino che sua madre aveva con amore preparato la mattina con formaggio e pomodori, il suo preferito. Finse, in realtà lo sapeva benissimo che quel ragazzo che da tanto tempo sperava lo guardasse si era avvicinato e seduto accanto a lui.
‘Ciao’ disse M. con un sorriso
‘Ciao’
‘Perché stai da solo?’
‘Stavo ripassando per il compito’ mentì Q.
‘..Senza libri?’
‘Mentalmente’ tagliò corto.
Poi si accorse che forse aveva sbagliato e si era lasciato scappare l’occasione di parlare finalmente con lui. M. stava frugando nello zaino; tirò fuori un panino e cominciò ad addentarlo in silenzio.
‘Che compito hai?’ chiese, infastidito dalla situazione
‘Matematica, non capisco niente’
‘Ti aiuto io se vuoi’ replicò spalancando un sorriso a trentadue denti che fece sobbalzare il cuore di Q.
Era successo solo questo.
Dopo mesi di sorrisi idioti e film su come avrebbero potuto incontrarsi si incontrarono su una normalissima panchina mangiando un normalissimo panino?
Fatto sta che da quel momento Q. aveva smesso di studiare matematica da solo.
Già la seconda volta che si parlavano M. gli aveva sbattuto in faccia quel ‘Sono gay.’ che ha ossessionato tanto l’amico. È stata quella sera che ha fatto le prove davanti allo specchio.
   
 
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