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Autore: ShimizuBookman_    25/06/2012    3 recensioni
Cosa mi prende?
L'assassina sbattè più volte la testa contro il muro, riprendendosi da quello che Cesare Borgia aveva appena fatto di lei. Lei, che era stata una delle allieve preferite di Ezio Auditore, aveva ceduto alle lusinghe e alle pretese di un principe viziato e narcisista. Lei, che aveva sempre posto il credo sopra di ogni cosa.
E se Cesare avesse scelto un'assassina, al posto di sua sorella Lucrezia? E se Xavier si trovasse tutto ad un tratto, a dover scegliere fra i due uomini più importanti della sua vita?
{ Cesare Borgia x Xavier ( Personaggio originale inventato)}
{Xavier sarebbe come dire -> Chiara. Solo che Xavier suona più figo.}
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nel frattempo, a Castel Sant'angelo, Cesare stava riorganizzando le sue truppe.
- Non mi interessa come, voglio che la trovate!
Alzò il tavolo con le pietanze del pranzo, indicando minaccioso la guardia davanti a lui.
- Ma signore, abbiamo cercato in tutta Roma, non c'è traccia di Xavier..

- Osi mettere in dubbio le mie parole? Dove diavolo potrebbe essere, se non qui?! Muovetevi, idioti! La voglio qui prima di sera.
Annuì, congedandosi ed uscendo dal castello, prendendo con sè una serie di guardie e sparpagliandosi per tutta Roma.
- Cercate ovunque!
Ordinò, prendendo una massiccia dose di guardie e dirigendosi verso il colosseo.

- So che sei qui da qualche parte, Xavier, non puoi nasconderti..
- Guardie! Portatemi anche la testa di Ezio Auditore, lo voglio morto!
Sfilò la spada, facendosi strada fra la folla e dirigendosi verso l'aquedotto, guardandosi intorno con impazienza e rabbia crescente.
- So che sei con quell'assassino, devo solo sapere dove..

{ Nel covo..}

Xavier si era già rivestita da tempo e aveva indossato il bracciale, pronta a tornare a Castel sant'angelo e a farla pagare a quel dannato borgia.
Ora il desiderio di lui che era cresciuto in tutto quel tempo era crollato: al suo posto c'era solo il desiderio di vendetta. Nonostante l'assassina sapesse che la vendetta non era l'unica strada che un assassino poteva intraprendere, le sembrava la più giusta.
Una testa per salvarne mille.
Mentre indossava la lama corta sulla schiena, sentì una mano scivolarle sui fianchi e prenderla, tirandola a sè.
- Buongiorno, piccola..
- Salve, maestro.. avete dormito bene?
Passò una mano fra i suoi capelli, guardandolo amorevolmente negl'occhi grigi e liquidi, sorridendo lievemente.
- Mh si.. credo che questa sia stata la notte d'amore migliore della mia vita..
Mormorò, stiracchiando le braccia, ghignando lievemente.
Una piccola sfumatura rossa andò a colorare le guance pallide di Xavier, che alzò il cappuccio e aprì la porta.
- Io torno subito, mentore. Devo fare una cosa..
- Ti aspetto qui, o giù. Sarò in giro a fare missioni..
Annuì, uscendo e dirigendosi in gran fretta alle scuderie, dove prese un grande e potente cavallo nero, il suo Sebastièn e una volta sellato partì alla volta di Castel sant'angelo.
- Spero solo che Cesare non sia andato a cercarmi, o potrei compromettere tutta la confraternita..
Galoppò per le vie di Roma, scostando le persone dal proprio cammino e fermando bruscamente le redini quando vide una truppa di guardie dei borgia in lontananza. Scese dal cavallo e chiamò un adepto assassino per riportarlo nelle scuderie, nascondendosi dietro l'angolo del palazzo e ascoltando i discorsi delle guardie.
- Non arriverò a fine giornata, quel Cesare..
- Fa silenzio. Se dovesse sentirti ti taglierà la gola. Pensiamo piuttosto a quella ragazza, come si chiama? Xavier? Il padrone ha ordinato di trovarla a tutti i costi, e stasera desidero tornare a casa da mia moglie..
- Beato te che hai una famiglia che ti aspetta, almeno.
Sviarono l'angolo e Xavier uscì dal suo nascondiglio, tirandosi sù il cappuccio per quanto poteva, lasciando scoperte solo le labbra carnose con una piccola cicatrice sul mento.
Vide Cesare in lontananza, senza truppe al seguito e indifeso, e pensò se non fosse quello, il momento di colpire.
Quando sviò in una via deserta lo prese alle spalle, bloccandolo al muro e puntandogli la lama alla gola. Ottenne una risata divertita, mentre con un dito le abbassava il cappuccio.
- Xavier, mia principessa.. ti stavo proprio cercando.
Senza rispondere, si limitò a preme appena la lama sulla gola di lui, dalla quale spillarono delle gocce di sangue.
- Ehi ehi, non costringermi a farti del male..
- Sarai tu a farti del male, Cesare.
- E se ti portassi al castello.. usando la forza?
Invertì le posizioni, bloccandola al muro e strusciando un ginocchio fra le sue gambe.
- Sei disgustoso..
Mormorò con un tono che la spaventò alquanto, rendendolo timido ed indifeso.
- Oh avanti.. dì che ti è piaciuto due notti fa, quando abbiamo fatto l'amore..
- Non è successo quello che credi, mi hai drogata.
- Io non ho posato le mani su di te se non per possederti, mia cara..non ti ho drogata, hai fatto tutto con la tua volontà.
- Non è vero, non è possibile!
Mentre mormorava quelle parole già sentiva le labbra di Cesare sfiorare le sue, per poi immergersi in un tuffo in quelle dell'assassina, baciandola con forza e violenza, come quella notte quando i loro corpi erano entrati in contatto per la prima volta.. tutto ciò stava davvero accadendo a lei? l'aveva davvero lasciato fare, e ora stava ricambiando le sue avance?
Senza rendersene conto allacciò una gamba intorno alla sua vita, consentendo maggiormente il movimento del ginocchio di lui, mentre le mordeva le labbra a più riprese, facendo gocciolare alcune gocce di sangue su di esse, fino all'orlo della veste.
- No, basta!
Con un ringhio lo scostò con tutta la forza che poteva, facendolo cadere e ripuntandogli la lama alla gola.
- Non costringermi ad ucciderti, sai che ho la forza di farlo..
- Pecchi di autocontrollo, Assassina.
- Cosa?
Sentiva le truppe di guardie avvicinarsi e imboccare il vialetto, mentre lei si scostò e si arrampicò velocemente sul muro, appigliandosi ad una sporgenza in legno e salendo sul tetto.
- Uomini, uccidete l'assassina!
Mentre udiva quelle parole cominciò a correre sui tetti in direzione del Castello, dove Cesare non avrebbe mai immaginato di trovarla e lì.. avrebbe attuato la sua missione.
Scalò le mura usando il tirapugni come aiuto, arrivando in cima alle mura e guardandosi intorno, con la speranza che non l'avessero avvistata.
Uccise una guardia con la pistola ed evitò una freccia scoccata dalla balestra della seconda, piantando la lama nella sua gola con un rantolo soffocato.
Salì le scale con il fiato corto, arrivando alla torre più alta dove doveva incontrarsi con Ezio. Sospirò nel vederlo accucciato sul bordo e scrutare la città sotto di lui, avvicinandosi piano.
- Sono qui, maestro.
- Ci hai impiegato troppo.. hai trovato ostacoli per strada?
- Si, alcune guardie mi hanno rallentata..
Mentì, guardando la città accanto a lui.
- Cesare sa che siamo qui?
- Credo di no, non mi ha seguita..

"- E' qui che sbagli, Xavier."

Entrambi si girarono infastiditi, riconoscendo la voce del loro nemico, che ora stava alle loro spalle con tono trionfante, mentre stava con entrambi i piedi sulla botola, in modo che non potessero scappare. Non c'erano guardie dietro di lui.

- Dicevi, principessa?
Ezio guardò Xavier con un espressione mista fra il confuso e l'arrabbiato, digrignando i denti e guardando Cesare.
- Non osare chiamarla così, vile serpente.. non hai nessuna guardia che ti protegge, ora. Siamo due contro uno.. così sicuro di poterci battere?
- Oh non sono sicuro, io lo so.
Sfilò un fuciletto dalla schiena, sorridendo divertito.
- Vediamo, Assassino.. non ucciderò la tua ragazza, perchè ella è già mia. Ti risparmierò, dolcezza, ma in quanto a lui.. lo toglierò di mezzo.
Xavier si parò davanti ad Ezio, stringendo i pugni e affondando le unghie nella carne delle mani.
- Se fai fuori lui, dovrai uccidere anche me, bastardo. Vieni a prendermi.
Sputò per terra.
- Non ho intenzione di uccidere te, Xavier. Ma se ti metterai in mezzo, non avrò altra scelta.
Puntò il fucile su di lei, tirando indietro la protezione e lanciando il colpo verso Ezio.
- No!
Si mise nella mira, rimanendo pietrificata mentre crollò in ginocchio, osservandosi il proiettile conficcato sul petto, e il sangue che si allargava sotto la sua candida veste bianca.
- Xavier, no!
Chiuse lentamente le palpebre, sentendo il corpo ormai pesante, affogò nell'oscurità del proprio incubo che si era creata, attendendo la fine.
Le ultime cose che udì furono:
- A morte l'assassino, uccidetelo!
E i passi di cento guardie che si avvicinarono a loro.



E anche questo cappy è finito! Beh che dire, mi sono leggermente scazzata nel fare una fine del genere, povera Xavier.
Chissà se continuerà, o se la morte di lei è davvero giunta.
Ed Ezio? che fine farà?
Scopritelo :3






  
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