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Autore: AlexisLestrange    25/06/2012    8 recensioni
Crossover demenziale Supernatural/Harry Potter.
Hogwarts è minacciata dall'erede di Serpeverde, da un professore disastroso, e da un fantasma isterico. Ah, sì, è c'è anche il Basilisco.
Ma se entrassero in campo i fratelli Winchester, la situazione non potrebbe essere risolta in un batter d'occhio?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Mentre Sam esce dall'aula dopo la sua prima, devastante lezione, Dean sta trottando
allegramente lungo i corridoi di Hogwarts, guardandosi attorno con aria soddisfatta.

Non gli ci è voluto molto per capire che le giovani ed affascinanti professoresse che si
aspettava scarseggiano (anzi, sarebbe più corretto dire che mancano proprio), ma
qualcuno come Dean Winchester non si lascia scoraggiare facilmente, e passa
direttamente al piano B: le studentesse.

Ce n'è davvero una più che vasta scelta, pensa mentre procede lungo le scale
(operazione non facile a dorso di un unicorno), guadagnandosi le occhiate di mezza
Hogwarts, che non sa se lasciarsi svenire per il suo bell'aspetto, o ridacchiare per via
dell'unicorno che cavalca tanto fieramente.

Dopo aver attraversato una valanga di ragazze che, nel dubbio, svengono
ridacchiando, Dean ha l'acquolina in bocca, e decide che è il momento di entrare in
azione.

Si avvicina ad una giovinetta dai lineamenti orientali che sta guardando a un'altra
parte e, sistemandosi la veste nera, la abborda con noncuranza. «Ehi, dolcezza, sono
nuovo da queste parti, ti va di farmi fare un giro?»

Quella si gira e gli lancia un'occhiata compiaciuta dall'alto in basso (anzi, dal basso in
basso, perchè non è proprio una giraffa): i suoi occhietti a mandorla brillano un
attimo, poi però pare ripensarci, e dispiaciuta, si avvicina a Dean per sussurrargli: «Mi
dispiace, sono già occupata. Esco con Cedric Diggory!»

E dette quelle parole la cinesina gli indica un ragazzo biondo che a Dean sembra di
avere già visto da qualche parte, magari al cinema.

La giovane si allontana, ma come Dean sa bene, ci sono tanti pesci nel mare, tanti
ippogrifi nel cielo è una discreta quantità di Snasi sottoterra: si volta, e vede un'altra
piacente ragazza, con un'elaborata acconciatura fatta di milioni di treccine, di spalle,
intenta a parlare con qualcuno.

Le si posiziona accanto, e, senza tanti complimenti, le chiede: «Salve, hai per caso da
fare, stasera?»

L'altra non fa nemmeno in tempo a girarsi che si mette in mezzo il ragazzo, fino a quel
momento nascosto, con cui stava parlando: si rivolge a Dean con un gran sorriso e
replica: «Sì, Angelina ha da fare, deve uscire con me!»

Dean sta per ribattere, ma proprio in quel momento alza lo sguardo e si accorge che il
suo rivale amoroso ha i capelli rossi.

«Ah, sta lontano da me, pel di carota!» urla, agitando il corno del povero Tippy
nemmeno si trattasse di un crocifisso durante un esorcismo, poi si volta e fa per
correre via.

Ma non riesce neanche a spronare l'unicorno che si ritrova davanti un tipo rosso
assolutamente identico a quello precendente.

«Ma io ti avevo appena lasciato...» comincia a farfugliare Dean, sconvolto da tanta
onnipresenza, e il rosso si limita a sogghignare divertito, alzando le spalle.

Dean volta ancora volta Tippy, cerca di scappare, e neanche un paio di secondi dopo si
trova la strada bloccata dall'ennesumo rosso ricciolino e occhialuto, che, le braccia
allargate come un vigile, lo apostrofa: «Ehi, non lo sai che è vietato cavalcare nei
corridoi di Hogwarts? E quell'unicorno, come te lo sei procurato? Lo sai che...»

«AAAAH! ROSSI! SONO DAPPERTUTTO!» grida Dean, e questa volta riesce a mettere in
moto Tippy, galoppando via a più non posso, agitando le braccia come un forsennato.

La sua fuga scompigliata lo porta attraverso mille aule, finestre e corridoi: si ritrova a
salire le scale di una torre (e ancora una volta, non è proprio facilissimo).

Arrivato in cima, parcheggia Tippy in un angolo, si intrufola in un'aula, cercando di
scappare da quegli individui rossi che sembrano moltiplicarsi come conigli, e chi si
ritrova davanti se non Sibilla Cooman?

Ovviamente Dean non sa chi sia, e la prende semplicemente per una pazza scatenata
con dei capelli assurdi, ma adocchiando le carte, la sfera di cristallo e le tazze da tè
nel tavolo dietro di lei, ha un'idea improvvisa. «Lei è per caso una medium,
signorina?»

«Insegnante di Divinazione, indovina, cartomante, e all'occasione medium, mio caro»
risponde quella, sorpresa, tendendogli il suo bigliettino da visita.

«E riuscirebbe farmi parlare con un mio amico?» chiede subito il Winchester,
entusiasta.

«Il suo amico è defunto? Altrimenti posso prestarle il mio gufo» si informa Sibilla,
sistemandosi gli enormi occhiali.

«Il mio amico è un angelo» risponde Dean, e a quelle parole gli parte in testa la solita
musichetta da scena commovente (giusto un paio di note di violino).

«Oh, beh, possiamo sempre provare, figliuolo!»

Nemmeno mezz'ora dopo sono seduti accanto ad uno dei tavolini da tè, coperto da
una lunga tovaglia blu, per l'occasione, circondati da candele, incensi, e fondi di caffè
scaduti.

Sibilla Cooman, seduta a gambe incrociate sulla sedia in una posizione molto zen, gli
occhi chiusi con espressione concentrata, comincia la sua litania: «Oh, tu, creatura
soprannaturale, tu, superiore al nostro intelletto, tu, scheggia della scintilla divina,
tu... ehm... come hai detto che si chiama, caro?»

«...Castiel».

«...sì, ecco, grazie... tu, Castiel, rivolgiti a noi, appari ai nostri occhi...»

«"Appari ai nostri occhi", ma è impazzita?» si affretta ad interromperla Dean. «Non
possiamo guardarlo così, è un angelo! Ci devo solo parlare!»

«Oh, d'accordo, allora, basta mantenere la calma, giovanotto» replica Sibilla, leggermente
scossa. «Vediamo, volevo dire, sentiamo... tu, Castiel, ora, ascolta le nostre voci, apriti
alle nostre orecchie, e capta questo messaggio che ora ti trasmettiamo... ecco, tocca a te,
caro».

Dean ci pensa su un attimo.

«Ciao, Cass, come stai?»

«Ciaocasscomestai...» ripete Sibilla con voce monocorde, con espressione vagamente
estasiata (per non dire fatta).

«Avrei una cosa da chiederti:»

«...avreiunacosadachiederti...»

«Hogwarts è invasa da tipi rossi!»

«...hogwartsèinvasadatipirossi...»


«Come faccio a capire qual è quello di cui parlavi?»


«...comefaccioacapirequalèquellodicuiparlavi...»

«Saluti, il tuo Dean»

«...salutiiltuodean...»

«P.s: Grazie della visita di ieri notte :)»

«...piessegraziedellavisitadiierinottefaccinasorridente. Stop.»

Una volta finito, i due si guardano per qualche istante negli occhi, senza sapere cosa fare
nell'attesa della risposta, e soprattutto, in che modo arriverà questa risposta, sempre se
arriverà.

Sibilla sta per proporre una tazza di tè, ma all'improvviso cade in una profonda trance e
quando apre la bocca parla con la voce profonda e sexy di Misha Collins.

«"Capelli rossi, lentiggini, vestiti di seconda mano". È così che lo riconoscerai» proclama, è
fa un certo effetto una tale voce nel corpo di una tale (e limitiamoci al "tale") donna.

Con un colpetto di tosse, la professoressa ritorna normale. «Non capisco cosa mi sia
successo, io...» comincia, ma non fa in tempo a finire la frase che viene presa da un
nuovo attacco di tosse e le ritorna la voce di Castiel.

«P.s: E' sempre bello venirti a trovare, Dean. Specie mentre stai dormendo <3»

Castiel ha inviato il suo responso, ma riuscirà Dean a comprenderlo? Da quale individuo
rosso si deve guardare? E che fine ha fatto Sam?


Note dell'autrice:

Olèèè, un capitolo sì, un capitolo no, mi intrufolo qui sotto al capitolo per parlare con voi!

Ebbene sì, l'avevate nominata, l'avevate voluta, e finalmente ha fatto la sua entrata scena: Sibilla Cooman!
Accidenti, ci voleva proprio lei in questa storia, sìsì. Per non parlare del ritorno del nostro (pardon, del mio)
Castiel!

Spero che la storia continui ad appassionarvi! A questo punto della trama non so assolutamente dove 
andremo a finire, quindi mi è impossibile anticiparvi qualcosa, perchè ne so quanto voi -che dire, seguirò
la mia ispirazione e la mia matita, ovunque mi portino!

Ah, avrete notato che per un giorno non ho pubblicato nulla, ieri ho avuto dei problemi, spero che siate
sopravvissuti tutti al dolore.

D'accordo, la smetto di parlare a vanvera! A presto,

Relya
   
 
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