Capitolo 11 - Dalla
padella alla brace parte 4 -La brace
Giungiamo in
fretta e furia alla base, nel centro di Roma e veniamo a sapere felici
che seppur
avendo perso molti compagni, gli assassini hanno vinto la battaglia. Congedati molti assassini e
messine a guardia
della base altri Ezio mi chiede di seguirlo in privato. Ci dirigiamo nella sala
più lussuosa della
base, che si è mantenuta piuttosto intatta, come se non vi
fosse avvenuto
alcuno scontro. Un lungo tappeto rosso è steso a terra e
porta dalla porta sino
a un piccolo rialzamento là infondo. Ai lati i focolai
ardono illuminando il
posto. L’arredamento
consiste oltre a
ciò in solo delle pezze sul soffitto e sui muri che
raffigurano lo stemma degli
assassini. Mentre
mi chiedo perché Ezio
mi abbia condotto fin qui, il mentore inizia a recitare una strana
frase in una
lingua a me ignota.
- In queste
parole- riprende nella lingua del nostro tempo – è
racchiusa la saggezza del
nostro credo. Agiamo nell’ombra, per servire la luce
–
Accompagnati
da tali parole, saliamo tre gradini e ci fermiamo entrambi dinnanzi ad
un altro
braciere che rimane sempre acceso come a voler significare che la setta
vive in
eterno.
- Un tempo
anche tuo padre sedeva attorno a questo fuoco contrastando le tenebre,
proteggendo
la libertà degli uomini. E ora, cosa che avrei dovuto fare
tempo fa, voglio dare
a te la stessa opportunità-
Dopo un
attimo di esitazione, intento più a osservare il crepitio
del fuoco che non a
riflettere, mi volgo verso il mentore e gli rispondo:
- Mi hai salvato
la vita, mi hai accolto, addestrato. E io vi ho deluso. Ho infranto i
vostri
insegnamenti, messere-
- Non so
cosa sia accaduto esattamente a Napoli, ma so per certo che ti sei
riscattato.
Hai salvato noi, e l’intera confraternita. Hai salvato tutti
dall’uso
sconsiderato che Cesare faceva della mela. Sono io che ti ho deluso. Ci
siamo
lasciati abbindolare da Saskia, nonostante ci fossero le prove
effettive che
non fosse una buona maestra e… -
- Non vi dovete
scusare. Eravate convinto tramite la mela della sua bontà,
poco si può fare per
contrastarla-
- Hai
comunque deciso di venire in nostro soccorso, nonostante il grande
svantaggio
numerico-
- Lo avreste
fatto anche voi-
- Solo in
quanto assassino. Qual è la tua risposta?-
- Voi la
sapete già la risposta, Maestro-
- Lui
sarebbe fiero di te – sussurra Ezio rompendo il religioso
silenzio.
- Lo so -
Osservo ora
dinnanzi a me, poi guardo in basso, verso il fiume. Eseguo il salto
rituale
senza pensarci. Mi lascio andare nel vuoto. E
così il drago diviene aquila, protettore del
libero arbitrio.
Ultimissimi
commenti dell’autore
Eccoci qua. È ora di
scrivere una parola che a volte ha un
significato meraviglioso, a volte è bruttissima. In ogni
caso arriverà sempre
prima o poi.
Eliuca, passare questo periodo a
vivere le tue avventure è
stato a volte divertente, altre tragico. Tu sei cresciuto, maturato.
Sei
diventato quello che volevi essere: un assassino.
Mi chiedo cosa farai ora, ma in realtà
preferisco lasciarti vivere la tua vita. Chissà se camperai
cent’anni o morirai
in battaglia. Non voglio saperlo. Grazie per i bei momenti che mi hai
fatto
passare, e per i brutti che hai fatto svanire. Ma è ora di
dirsi addio. Salute
e pace Eliuca.
A tutti voi, che avete seguito questa
storia dall’inizio
fino alla fine, spero che la storia vi sia piaciuta e spero che
concordiate con
me che ora il mio pg deve vivere la sua vita. Non credo di tornare mai
più a
parlare di lui, se non in
qualche spin
off. Chiedo venia
della brevità di
questo capitolo, ma non ci sono altre cose da dire. Potrei inondarlo di
descrizioni arrivando alle consuete tre pagine di word, ma non sarebbe
più un
mio scritto. Mi spiace, ma questo è IL capitolo
“la brace”.
Grazie mille dei commenti che mi
avete lasciato, mi hanno
aiutato a scrivere meglio in molti punti. Grazie del supporto che mi
avete
dato. In una parola: Grazie.
Salute e pace anche a voi.