Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: arualchemist    25/06/2012    2 recensioni
Un nuovo e spaventoso virus si é diffuso ormai in tutte le terre. Una ragazza provetta sarà costretta a fuggire per preservare la sua vita, per portare le testimonianze di ciò che ha sperimentato a qualcuno che possa aiutare non solo lei stessa, ma tutti coloro che saranno vittime di questo piano malvagio. I fratelli Elric, incuriositi e preoccupati dal caso, si troveranno ad affrontare nuovi nemici...
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Waaah, ecco l'altro capitolo! Mi scuso con tutti per il ritardo, ma questa settimana é stata tragica! Non sapevo come trascrivere l'idea che avevo in testa, e ogni cosa che abbozzavo mi faceva schifo.
Coooooomunque. Questo capitolo é una specie di filler. Mi serve per cambiare il punto di vista della storia (che non so per quanti capitoli rimarrà nelle mani di un personaggio che non sia Ayl) e passare il testimone ad Alphonse.

[Ho deciso anche di pubblicarlo a parte, e finisce in un modo diverso, quindi se volete potete dare un'occhiata pure a quello v.v]
Nel prossimo, tutto vi sarà più chiaro (vi giuro che é assurdo cercare di non fare spoiler qui, proprio sopra al capitolo in questione! xD) Detto ciò, spero vi piaccia, buona lettura :3

---




Dimmi che ti ricordi del mare.

 

Una massa informe azzurra all’orizzonte.

Lo scintillio dei raggi solari su di essa, il loro bagliore. Scintille di fuoco sull’acqua, fuochi d’artificio al confine tra ciò che non è più terra e cielo.

 

Te lo ricordi?

 

I passi soffocati nella sabbia di due bambini, entrambi a bocca aperta. Uno corre, l’altro cammina dietro, pian piano, gli occhi troppo piccoli per accogliere uno spettacolo così grande, le mani ancora minuscole che si alzano a confrontarsi con quell’immensità.

Troppo, troppo piccole.

Il più grande dei due grida, un grido di stupore, un grido da bambino. Urlo anch’esso troppo minuscolo nella vastità del paesaggio.

Non vi è eco.

Una donna che passeggia alle spalle dei suoi figli, i capelli al vento come seta di una sciarpa lasciata scappare da dita fragili.

C’è silenzio, eppure non vi é.

Il rombare assurdo di quello specchio d’acqua, il suono delle onde che impetuose s’infrangono contro la spiaggia, il frizzare della sabbia sotto la violenza della schiuma.

Il muto stupirsi dei bambini, il silenzio del sorriso della mamma.

-Guarda, Al! Guarda! E’ il mare!

Al sorride, inizia ad avvicinarsi al fratello. Prima cammina, poi prova a correre. Incespica sul tessuto denso della sabbia, affonda le scarpe nelle conche.

-Qui sembra deserto, e lì sembra la vita, eh, Ed?-, dice.

La sua voce è carta, fragile suono in quella sinfonia complicata.

-Ciò che hai detto non ha senso!-, sghignazza l’altro.

 

Ti ricordi di quando lo dicesti?

Ti sembra tanto assurdo, ora?

Riesci a trovare il senso senza che debba essere io a dovertelo spiegare?

 

“Ma sì, guarda. Qui c’è la sabbia, e il sole batte forte, la rende bollente, stancante alla vista; il vento la scompiglia come fa la mamma con i nostri capelli quando ci fa i complimenti. E quindi ci sono queste conche, queste ombre qua e là lungo tutta la sua superficie giallo ocra, e queste dune, che sì, sono piccole, ma non sembrano quelle del deserto? Non sembra, questa sabbia, questa spiaggia, il deserto?” pensò.

Al ne misura con i suoi passi minuscoli un’area, poi alza lo sguardo ad incontrare il mare.

“Il mare, invece, sembra la vita. Sembra la vita che travolge, inonda, stupisce, si rilassa, schiuma, si stiracchia, dorme, brilla”.

 

Ed in mezzo, tra queste due realtà, la riva.

 

Si toglie le scarpe, inizia a correre verso di questa.

“La vita e il deserto sono cose vicine”.

 

Due realtà che si incontrano.

Due realtà che possono uccidere.

 

-Fa niente, fratellone-, dice.

Ed gli si avvicina a piedi nudi.

-Hai il coraggio di mettere i piedi nell'acqua?

-Certo che ce l’ho.

Alphonse allunga la gamba. Un’onda passa proprio sotto di essa, leggera, cristallina.

Poi, così come è venuta, si ritira.

-Vedi? Non ce l’hai. Ti faccio vedere io.

Ed ha un carattere forte, ma anche lui ha qualcosa di strano nello sguardo.

Posa il piede più in là, ad aspettare l’onda. La sua gamba resta lì sulla riva, nel punto esatto in cui il mare incontra la terra, là dove l’acqua non è ancora stata assorbita del tutto.

Il tempo sembra dilatarsi.

Al guarda il fratello, scruta i suoi occhi, e quella che intravede è paura.

Il nuovo, irrimediabilmente, spaventa.

-Facciamo così, fratellone, quando arriva l’onda, proprio poco prima che arrivi, io ti prendo la mano, e poi ci mettiamo i piedi insieme-, lo dice di fretta, le sue parole corrono, vogliono arrivare prime in quella corsa muta contro il mare.

Ed lo guarda stupito, ma non dice niente. Non si ribella.

L’acqua si ritira, si raccoglie, si dilata, ed inizia a correre verso i due bambini.

Alphonse prende la mano del fratello.

 

Fu un tacito patto.

 

L’onda s’infrange contro la riva, l’acqua esce dallo scontro stanca, si getta, lieve come una piuma, sulla sabbia.

I due fratelli hanno i piedi pronti.

L’acqua scivola veloce nella loro direzione.

Fredda.

Sguscia tra le dita dei loro piedi, li avvolge in un abbraccio e si congeda da loro.

Veloce.

Ed si volta verso Al, le loro mani ancora strette. Un piccolo nodo indissolubile, irrilevante dinanzi alla vastità di quel mare, ma solido come nessun altro.

-Hai visto?-, sorride Al.

Il fratello maggiore resta serio, e nei suoi occhi –ma questo si potrebbe dire solo conoscendolo bene- c’è un’antica dolcezza di bambino e adulto allo stesso tempo.

Poi sorride.

-Che figata!

 

Una promessa.

Due mani che si incontrano.

Quelle di due fratelli.

Dietro di loro, il deserto.

Davanti, la vita.

Tra i loro corpi, il segno di un’alleanza indissolubile.

 

 Te lo ricordi, il mare?

 

 Sai dove l’ho rivisto, fratellone?

Dopo tanti anni.

Dopo così tanti avvenimenti.

Quel mare, quella vita posta lì, davanti al deserto?

Sai dov’e l’ho trovata?

 

Nei suoi occhi.

Occhi dalle espressioni cangianti, mutevoli, che mai si rilassano.

Il mare negli occhi.

Il mare, in abissi rossi.

Il mare che tanto cercavo di mostrarti come la più pura rappresentazione della vita.

 

 

Nel deserto.

 

 

“Due realtà che si incontrano.

Due realtà che possono uccidere.”

 

 

Sembra strano, eh?

E’ accaduto tutto così inaspettatamente.

Il suo corpo era una figura nera in quell’immensità giallo ocra.

E quando ha aperto gli occhi, i ricordi sono affiorati veloci; mi hanno travolto come un fiume in piena che distrugge i campi circostanti.

 

Il mare –la vita- come dono ad un’armatura grigia e fredda.

Inaspettato.

Sorprendente.

Intessuto di dolore.


Stavolta, sii tu a prendermi la mano.

Perché tutto ciò é talmente sbilanciante che rischierei di cadere.

Tienimi forte, fratellone.

Ti sembro davvero pronto alla vita?

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: arualchemist