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Autore: carrotlouis    25/06/2012    7 recensioni
Ero ferma immobile...Alcuni cocci di vetro mi traffigevano il braccio. Il sangue formava piccoli rivoli sul pavimento. C'era caldo non sapevo che fare. Da una parte l'odio dall'altra l'amore per mia figlia. Perchè era tornato, adesso che la mia vita aveva finalmente un senso? Ora volevo solamente guardare avanti senza pensare al passato, lui non me lo permetteva e io non sapevo come fare per sbarazzarmene.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                   Prologo


 
Salii le scale due gradini alla volta lasciandomi la festa alle spalle. Col vestito che impigliandosi nelle gambe rischiava di farmi cadere e i tacchi con cui riuscivo a stento a camminare era difficile raggiungere in fretta la sua stanza. Ma ormai era giunto il momento di parlare, non potevo nasconderglielo ancora per molto. Attraversai il lungo corridoio finché arrivando alla sua camera non bussai alla porta accerchiando la maniglia con le mani. Mia madre mugugnò qualcosa, incoraggiandomi ad entrare. Mi avvicinai al letto passando una mano fra le lenzuola e sedendomi su uno dei tanti cuscini sparsi sulla coperta.
Guardai mia madre, seduta davanti a uno specchio, passarsi una mano fra i capelli per ravvivarli e sistemarsi il trucco.
«Mamma, perché mi chiamo Lia?» chiesi togliendomi le scarpe e sdraiandomi comodamente.
«Non ti piace? Io lo trovo carino, no?» disse ridendo, sistemandosi accanto a me.
«Certo che mi piace ma volevo sapere il perché di questa scelta.»
«Beh ecco in realtà io e tuo padre eravamo indecisi fra Jessica e Cher. Ma poi per far felice la nonna ti abbiamo chiamato Lia.- la guardai un po’ delusa chiedendole il motivo dell’indecisione- a me piaceva tanto il nome Jessica, mentre tuo padre aveva proposto Cher perché gli ricordava una donna che da piccolo aveva salvato la vita sia a lui che a tante altre persone.»
Rimasi in silenzio per qualche secondo, ripassando il discorso che avevo formulato tante volte davanti allo specchio, per confessargli quello che mi era successo e di chi era la colpa. Non era semplice. Molte volte cominciavo con troppi giri di parole e alla fine non concludevo niente. Altre invece arrivavo subito al punto spiattellandole la verità in faccia. Adesso invece desideravo lo capisse da sola.
«Amore, forza alzati dobbiamo andare dagli altri.» disse poi tirandosi su dal letto.
Scossi la testa.
«Mamma ti devo parlare.» dissi afferrandola da un braccio, lei mi guardò titubante risedendosi accanto a me.
«Dimmi.»  
Guardai la foto sul comodino. Charles, il suo nuovo marito che aveva rimpiazzato papà dopo la sua morte, mamma in abito bianco e Liam sullo sfondo accoccolato a Danielle e mi mancarono all’improvviso le parole, quelle che appena ero entrata nella stanza avevo lasciato fluttuare libere nella mia mente, senza riunirle per formare un ragionamento logico.
«Riguarda Charles.»
«Oh, Charles?- rispose cominciando a camminare avanti e indietro- e così te l’ha detto, eh?»
«Detto cosa?» chiesi non riuscendo a capire, le aveva detto che ero incinta?
«Si del bambino.» non le importava? Nessuna ruga di rabbia le aveva disegnato il viso, né di delusione.
«Mamma, io…»
«Beh in fin dei conti sono contenta…» continuò accarezzandomi il braccio.
«Contenta?» chiesi con la voce che mi si spezzava in gola.
«Si, era un segreto troppo grande. Adesso puoi aiutarmi a scegliere un nome e accompagnarmi a comprare qualcosa per il bambino.»
«Per il bambino?» domandai confusa
«Già. Vuoi toccarmi la pancia, per sentire se scalcia?»cominciò a ridere tamburellando con le dita sulla coperta.
È di lei che stavamo parlando, non di me. Scossi ripetutamente e per l’ennesima volta la testa.
«Mamma…»
«Mi aiuterai vero Lia?» chiese infilandosi gli stivali.
«Mamma…»
«So che sarai un ottima sorella, conto su di te.»
«Sono incinta.» dissi di botto con le lacrime che scendevano lungo le guance.
Sembrava non aver capito, perché continuava a sbattere le palpebre bagnandosi la bocca con la lingua. Si girò di scatto cominciando a sistemare i trucchi che aveva lasciato sul tavolo. La presi per le spalle costringendola a girarsi e a guardarmi negli occhi.
«Mi hai sentito? – domandai stringendole il polso – sono incinta, cazzo, mamma sono incinta.» il mio bel discorso era uscito dalla mia mente così velocemente come mia madre stava per uscire dalla mia vita.
Lei sbuffò liberandosi dalla presa e buttandosi sulla sedia appoggiando la testa sulle mani.
«No, non è vero tu non sei...voglio dire non è possibile…sei troppo giovane…io…» disse ridendo e piangendo allo stesso tempo.
Non mi credeva.
«Mamma, ho fatto il test dieci volte. Tutti e dieci positivi.» dissi cercando di mantenere la calma.
«No, non ci… chi, chi sarebbe il padre?» chiese fissando il pavimento.
«Charles.»
«So che non sopporti Charles, ma non puoi coinvolgerlo in una cosa tanto grave.» disse scoppiando a ridermi in faccia.
Non sapevo se il fatto più grave era che non credeva che fossi incinta o che fosse Charles il padre.
«Ti sei mai chiesta perché lo odio così tanto? Ti sei mai chiesta perché la maggior parte delle volte si offriva per accompagnarmi ovunque e puntualmente arrivavo sempre tardi a uno dei tanti appuntamenti? Te lo sei mai chiesta?»
«Basta, smettila. Non sai cosa stai dicendo. Hai bevuto.» disse puntandomi il dito contro.
«Mamma, non ho bevuto, è la verità.»
«Sei un’egoista. Questo è uno dei tuoi tanti scherzi. Ma mi hai stufato. Domani ti spedirò in un collegio e adesso vai in camera tua.»
Prima che potessi rispondere sentii bussare alla porta mentre la voce di Charles ci chiedeva se andasse tutto bene e ci invitava a scendere.
«Certo, arrivo subito.» disse mia madre guardandomi torva dirigendosi verso l’uscita, afferrando la maniglia con la mano.
Non ci credevo, non mi aveva capita. Picchiai la testa forte sul letto andando a bagnare con le lacrime le coperte. Ero stata stupida a credere di potermi confidare con lei. Avevo sbagliato tutto.
Dovevo andarmene quella notte stessa.
 




Come vi pare? Commentate per favore, almeno in due mi farebbe tanto piacere.
Pace e amore. Ciaooo :)







  
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