- Transilvania? – chiesi, non avevo dimenticato gli occhi di Shade cambiare da blu a rosso, rosso sangue.
- Sì, ehi! Stai iniziando ad interessarti di loro, eh? – mi disse Chiffon con uno sguardo malizioso.
- No, ma mi sembrava strano, sono strani – mi accorsi troppo tardi che Shade si era avvicinato a noi, o meglio a me
- Non siamo strani, e sarebbe meglio se tu ti facessi gli affari tuoi, capito? – ancora una volta il suo sguardo mi colpì, non erano cambiati ma la rabbia in essi mi sorprese, aveva uno sguardo così... intenso.
- Non m’importa di te, avevo solo commentato – il suo sbuffare di risposta mi fece arrabbiare tantissimo
- Però sei uno sbruffone – gli gridai quando si era allontanato, e avrei potuto giurare che avesse sorriso e che di nuovo il suo sguardo fosse diventato rosso
          

****          

Era ora di andare a casa finalmente! Rein purtroppo era dovuta andare a lezione di danza e perciò dovevo tornare da sola e la cosa mi spaventa, devo passere attraverso un bosco ed io sono sempre stata una fifona, e ultimamente circolano strane voci che degli animali assetati di sangue girano per questo bosco.
Quando però senti delle urla, iniziai a ripensare a quelle storie inverosimili, ma la curiosità fu più forte della paura, mi avvicinai per vedere ma quello che vidi fu molto più spaventoso di qualunque mio incubo.
C’erano Bright e Shade in piedi che mi davano le spalle, una ragazza a terra, il collo da cui il sangue continuava a scendere e quando Shade si voltò, i suoi occhi blu avevano un tono scarlatto quasi brillante, pieno, e il sangue che scorreva dalla boca al mento, e allora ricordai, allora capì.
- Come sono i vampiri, mamma? – chiesi a mia madre
- Hanno gli occhi rossi e i denti aguzzi, non hanno sentimenti, tutto che importa per loro è il sangue, non bisogna mai fidarsi di un vampiro – mi rispose lei
Ricordai quell’innocente domanda fatta a mia madre quando ero piccola, e capì Shade e Bright erano vampiri, ora capivo il suo sguardo, ora avevo paura.
- Ora ci hai scoperto – disse Shade, la sua voce indifferente, senza sentimenti, mi diede i brividi
Non riuscì a trattenere la paura, scappai più veloce che potevo, ma anche quando fui di nuovo a casa, la sensazione di paura provata non scomparve, non dimenticai i loro occhi, ritrovandoli nei miei incubi, loro erano dei vampiri.
 

****

Eppure non raccontai a mia sorella né a nessun altro quello che avevo visto, e per la prima volta pensai ai due, con più attenzione, e la curiosità prese il soppravvento di nuovo e mi decisi di chiedere qualcosa di più, per la prima volta il pensiero non mi spaventò, mi affascinò.

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- SHADE! – lo chiamai, mi ero decisa gli avrei parlato.
- Cosa ci fai qui? Non ti avevo detto di farti gli affari tuoi? – mi chiese lui, i suoi occhi erano di nuovo blu e ancora una volta mi sorpresi di quanto profondi potessero essere.

- Voglio delle spiegazioni – dichiarai sicura
- Credevo che ieri ti fosse bastato, mi rimpiango di non averti cancellato la memoria come mi aveva detto Bright – fece un mezzo sorriso e per la prima volta notai i canini appuntiti ma poi tornarono normali, lo aveva fatto apposta!
- Potevi raggiungermi? – chiesi quando mi ripresi
- Posso fare molte cose che gli umani non possono – rimasi lì impalata mentre lo guardavo allontanarsi, non potevo crederci
POV 3° pers.
- Allora che te ne pare? – chiese Bright al cugino
- Niente male, non aveva paura – rispose indifferente ma dentro era confuso
- Attento che rischi di innamorartene! – scherzò il biondo
- Casomai Bright, l’unico che corre pericolo sei tu, le hai già chiesto un appuntamento? – lo disse scherzando, ma come si dice “Chi tace acconsente” e tacere fu l’unica cosa che Bright riuscì a fare oltre che arrossire leggermente, e Shade sorrise
POV Fine
Rimasi tra le nuvole, per quasi tutta la giornata, non avevo sentito nemmeno gli strilli contenti di Rein, avevo capito solo qualcosa su un appuntamento, ma non ne sono sicura.
Avevo tante domande che vorticavano nella mia mente, ma non riuscivo a trovare nessuna risposta.
Avevo tante domande, sui vampiri...

***
Per alcune – molte – storie sono stata imperdonabile, potete uccidermi, lanciarmi i pomodori, se vi ricordate ancora queste mie patetiche ff Y.Y
Ma posso spiegare, prima di tutto il viaggio Italia > Brasile non è affatto facile, e poi cambiare casa, e visto che non era ancora pronta dover stare da mia nonna che odia la tecnologia e che ha cancellato internet (sono rimasta più di sei mesi senza internet perché mia nonna non voleva metterla di nuovo) e poi cambiare di nuovo casa, la scuola, il blocco dello scritto (vuoto totale), e ancora scuola, spero potete capirmi ç.ç
Ma sono tornata e spero potete riaccettarmi ç.ç