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Autore: Caster_Gamer    26/06/2012    4 recensioni
-Seconda Parte di "Alex, L'Isola che Non c'è."
Alex, Ryan, Mark e Peter sono tornati sulla Terra da ormai due anni.
Nessuno di loro però ha dimenticato perché erano lì e Peter si accorge che il tempo scorre.
Nonna Kate lascia in eredità ad Alex uno strano scrigno che porterà lei e i tre ragazzi a vivere un'avventura capace di "riportarli indietro".
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Campanellino, Nuovo personaggio, Peter Pan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati due anni, due lunghi anni da quella notte.

Nessuno di loro aveva fatto troppo caso al tempo che passava, si divertivano a stare in quella casa e ormai non nominavano mai il vero motivo per cui erano lì.

I tre ragazzi avevano frequentato la scuola, Ryan e Mark l'avevano già terminata l'anno precedente ma non avevano deciso di continuarla.

Peter invece, era nella stessa classe di Alex che sembrava essere cresciuta parecchio.

I capelli neri e mossi non erano più lunghi come prima, li aveva tagliati e adesso li aveva appena sotto le spalle. Anche le sue curve si erano rassodate, adesso era una vera donna! O almeno così diceva nonna Kate.

Quella era una delle tante domeniche, Alex era nella sua camera distesa sul letto intenta a leggere uno dei suoi Manga preferiti, da quando era tornata aveva cominciato a leggerli e ad appassionarsi al Giappone.

Improvvisamente udì il rumore di un tuono e abbassò la serranda della finestra accendendo così il lume sul comodino vicino al letto, tornò a distendersi continuando a leggere.

Dopo un po' qualcuno bussò alla porta e con un accennato “Avanti” sentì il rumore della maniglia.

La porta si chiuse nuovamente e accanto a lei si sedette qualcuno con dei capelli biondi.

« Sei sempre a leggere questa cretinata! Perché non vieni di là invece? »

« Saranno affari miei quello che leggo, sì o no? E poi, non è una cretinata! E' la storia più intrecciata e intelligente che abbia mai seguito, è interessante e poi...i personaggi sono così belli! »

Per poco non sbavò sulle pagine del Manga.

Lui sbottò a ridere e si distese accanto a lei indirizzando però lo sguardo al tetto.

« Se fossi come uno di loro sceglieresti me? » domandò facendo un sorriso.

Lei trasalì. Che scema...ci pensavano ancora.

« Può essere...ma non pensarci tanto, è impossibile! » esclamò strizzandogli l'occhio

« Come vuoi. » chiuse gli occhi rimanendo immobile.

Alex iniziò a fissarlo, non aveva mai sopportato i ragazzi con i capelli biondi, eppure lui era diverso...non era il solito antipatico che crede di avere il mondo ai suoi piedi, non era nemmeno fesso!

Chiuse il libretto e si distese anche lei col petto all'insù.

« Finalmente! » esclamò lui guardandola « Non ne potevo più! »

« Ehi, dovresti provare a leggerlo, poi vediamo se non ne puoi più! »

« Non lo farò mai, solo solo perché piace a te! »

Gli fece la linguaccia tornando al suo posto.

« Tanto lo so che ti piaccio. » disse sorridente.

Mark arrossì e fece per aprire la bocca ma non disse nulla, quando ci riprovò riuscì soltanto a far uscire frasi sconnesse.

Lei sbottò a ridere voltandosi verso di lui.

« Certo che sei strano, sei forte e sicuro di te però...quando si tratta di esternare i tuoi sentimenti sei così impacciato...soprattutto se si tratta di quel tipo di sentimenti... » mormorò facendolo arrossire maggiormente « Forse...forse è proprio questo che mi piace di te. »

Il ragazzo per poco non esplose, così per evitarlo si mise in piedi rimanendo con lo sguardo rivolto verso la tenda.

« I-io vado di là... » balbettò

« Sì vengo anch'io! » anche lei si alzò per poi andare verso la porta « Allora, non avrai mica intenzione di rimanere imbambolato lì come uno scemo! » scherzò facendolo riprendere. Le fece una smorfia e la raggiunse seguendola poi fino al piano di sotto.

Seduto accanto al tavolo c'era Peter circondato dai bambini che sembravano ascoltarlo attentamente.

« E fu così che Capitan Uncino cadde in acqua ormai in fin di vita. » concluse facendo applaudire gli altri tre.

« Andiamo Peter! Avrai raccontato questa storia un miliardo di volte! » esclamò lei divertita avvicinandosi al ragazzo

« Sì ma il bello...è che il modo in cui la storia finisce è sempre diverso! » si difese sorridendo

« Beh, in effetti non hai mai raccontato la vera versione dei fatti... »

« Lo so, lo so...è che quella vera è così noiosa... » storse le labbra facendola ridere.

« Forse hai ragione, però qualche volta dovresti raccontargliela! »

« Mmm sì...forse un giorno... » mormorò.

« Sei il solito pallone gonfiato, possibile che non cambi mai? » commentò Mark facendo arrabbiare il biondo

« Ha parlato! » esclamò balzando in piedi

« Si ho parlato io, perché!? » si avvicinarono l'uno all'altro fulminandosi con lo sguardo.

« Ehi, non vorrete mica litigare adesso! » s'intromise la piccola Caroline mettendosi in mezzo ai due.

« E' lui che attacca briga! » si difese Peter indicando l'altro

« Beh, il fatto è che non sopporto i palloni gonfiati! » si gonfiò le guance facendo perdere le staffe al ragazzo.

« Adesso ti faccio vedere io! » gridò facendo per saltargli addosso, ma Alex lo allontanò.

« Non ho intenzione di pulire il macello che combinerete, perciò tu continua con le tue storie e tu...beh tu vai a fare qualcos'altro! » ordinò guardandoli entrambi

« Io non prendo ordini da te... » mormorò Mark voltando la testa dall'altra parte procurandosi uno sguardo accigliato.

« Hai ragione Alex, solo che certe volte la gente dovrebbe tenere la bocca chiusa... » anche lui aveva lo sguardo rivolto dalla parte opposta, ma il suo tono era sempre offensivo.

« Basta Peter, per oggi nessuno insulta nessuno! » lo rimproverò fissandolo male

« Ma...ma...cosa ho fatto io? » chiese innocente facendola ridere

« Sei sempre il solito bambino... » sussurrò lei senza farsi sentire.

« Cos'è tutta questa confusione? Stavo facendo un pisolino di là... » era nonna Kate che raddrizzandosi la schiena entrava nel salone.

« Nonna! Devi rimanere seduta a riposare! » esclamò la ragazza avvicinandosi a lei

« Mi è impossibile farlo con queste urla! E poi, per cosa mi hai preso? Sono forse una bambola di porcellana che non può nemmeno muoversi?! » l'ultima domanda aveva preso un tono offeso e la bruna sorrise dolcemente.

« Ma no, è solo che non voglio vederti con la schiena dolorante...adesso ti accompagno, Peter e Mark non faranno più tutta questa confusione! »

« Ci scusi signora Dawson. » dissero in coro i due ragazzi

« Io non conosco nessuna signora Dawson! » entrambi si guardarono per poi ridere

« Scusaci nonna! » esclamarono facendola sorridere.

« Bene, andiamo Alex. »

« Sì. »

La ragazza accompagnò la nonna fino alla sua camera, solo una volta che si distese sul letto le rivolse la parola.

« Mi raccomando, se hai bisogno di qualcosa chiamami! »

« Oh Alex...vorrei...vorrei tanto che tu scegliessi. » disse la nonna facendola sobbalzare

« Di che...di che parli? » chiese sedendosi accanto a lei

« Vedi, non rimarranno per sempre qui per te...E poi, non ti fa bene passare dell'altro tempo con tutti e tre. » spiegò

« Ma nonna...io non so chi »

« Oh sì che lo sai, la risposta è qui. » si toccò il petto « Solo che tu non riesci ancora a sentirla nonostante lei ti venga urlata incessantemente dalla tua mente. »

« Però io ho paura...e se facessi la scelta sbagliata? Non potrei più tornare indietro... »

« Saprai quando la scelta sarà quella esatta, e anche se non lo fosse...potresti sempre tornare indietro. »

« No invece...non potrò. »

« Ti dico di sì, ma io so che tu sai quello che devi fare...per questo non ci sarà bisogno di tornare indietro. »

Sembrava molto insistente sul fatto di poter tornare indietro, ma Alex non riusciva a capire a cosa si riferisse!

« Nonna...va bene come vuoi. Io ci proverò e se dovessi sbagliarmi...tornerò indietro. » decise che calarle la testa era la cosa migliore da fare in quel momento, ormai era anziana e probabilmente delirava...

Scosse la testa.

No ma cosa dici! Lei è tua nonna Alex...non perderà mai la testa!”

« Buon riposo allora. » le augurò alzandosi dal letto.

Si avvicinò lentamente alla porta, come se aspettasse di essere chiamata...

Nonna Kate si toccò il petto sobbalzando, spalancò gli occhi e chiamò la nipote ancora una volta.

« Alex... »

« Nonna! » corse verso di lei prendendole la mano « Che succede? »

« Nello scrigno...è tutto lì. »

« Scrigno? Quale scrigno!? »

« Se dovessi avere bisogno di aiuto lui verrà...ti basterà chiamarlo! Sarà sempre al tuo fianco...non preoccuparti, le sue orecchie... » rise.

« Nonna! Nonna che ti prende!? Di che stai parlando nonna! »

« Buona fortuna piccola, davvero una buona fortuna. »

« Nonna che dici!? Non lasciarmi nonna...IO TI VOGLIO BENE NONNA! »

« Anch'io te ne voglio...tanto. » mormorò.

I suoi occhi si chiusero lentamente, la presa che Alex teneva nella mano si faceva sempre più leggera e piano piano...una lacrima solcò il viso della nonna come suo ultimo segno di vita.

Alex spalancò gli occhi, non vedeva più niente. Era tutto confuso, le lacrime uscivano come impazzite.

Rimase lì in silenzio a guardarla, tenendo stretta la sua mano, aspettando che lei aprisse gli occhi.

« Nonna... » la chiamò in un sussurro.

Si inginocchiò a terra senza smettere di guardarla.

« NO! »

Urlò forte, anche i vicini l'avrebbero sentita. Forse le sue grida erano durate minuti, ore, giorni...o forse era soltanto una sua impressione.

Ma non le importava, sua nonna era morta...la sua raccontafavole preferita se ne era andata lasciandola lì da sola.

« Ti voglio bene nonna...ti voglio bene... »

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Eccomi tornata con la seconda parte, spero sia stato abbastanza buono come inizio e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate!

Io aspetto le recensioni perciò per favore, ditemi ciò che pensate in modo da poter migliorare!

Tanti saluti da Sony22.

  
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