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Autore: Kitsune911    26/06/2012    2 recensioni
David è stato drogato e pensa che gli altri membri della band lo vogliano uccidere. Ma cosa succederà quando verrà drogato di nuovo?
Dal primo capitolo: "Si guardò attorno con gli occhi sbarrati. Potevano attaccarlo alle spalle, doveva stare attento"
Terzo capitolo Hott Baguettes
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: David Desrosiers, Pierre Bouvier, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Secondo capitolo! Non mi sembra divertente come il primo… ç__ç Cercherò di migliorare con il terzo! Come al solito, se vi piace non dovete fare altro che recensire e io posterò il prima possibile il seguito! ;)

 

 

Just survive till Pierre comes

 

Era mattina ormai. Pierre si svegliò con David tra le braccia. Aveva avuto incubi tutta la notte; si svegliava di soprassalto, spaventato, e si guardava intorno con gli occhi sbarrati, temendo che qualcuno volesse fargli del male.

Pierre cercava di calmarlo, ma non era facile se il bassista non si fidava molto neanche di lui. Aveva provato a spiegargli che era colpa del Ritalin se si sentiva così, ma David era convinto che fossero tutti assassini e niente gli avrebbe fatto cambiare idea.

Il cantante si alzò e trovò Jeff, Seb e Chuck già svegli, nel salottino.

“Non chiudiamo la porta se no quello pensa che lo vogliamo ammazzare!”, esordì Jeff sghignazzando.

Pierre lo fulminò con lo sguardo.

“Non c’è niente da ridere, testa pelata! È terrorizzato, pensa che tu voglia farti una parrucca coi suoi capelli!”

Non ottenne altro che far ridere l’altro più forte.

“E oggi abbiamo un’intervista, vi sembra in grado di venire?”

“Posso restare qua io con lui…”
”No, Chuck, meglio di no… Sei quello che lo spaventa di più…”

“Resto io!”, si offrì Seb.

Pierre scosse la testa.

“No, ha paura dei tuoi occhi…”
Il piccolo Sebby ci rimase male.

“Ma come? Gli sono sempre piaciuti!”

“Sì, ma è drogatooo!! Non capisce più una cippa!! ED E’ TUTTA COLPA DI CHUCK!! Resterei io, ma non posso mancare alle interviste, lo sapete anche voi…”

Il saggio Seb parlò di nuovo.

“Resta Jeff! Pensa che voglia strappargli i capelli, non proprio ucciderlo, no? È il meno peggio, secondo me…” 

Tutti guardarono Jeff, che riprese a sghignazzare come un mongolo.

“Oohh, sìì, ci divertiremo!”

“Se quando torno scopro che gli hai fatto qualcosa che non dovevi ti appendo al muro, intesi?”

“Tranquillo, Bouvier, te lo tratto bene il tuo ragazzo”

 

David, dal suo letto, stava ascoltando tutto.

Pierre! Come poteva abbandonarlo così? Lo avrebbe lasciato solo col pelato per chissà quanto tempo! Non sarebbe mai riuscito a sopravvivere fino al suo ritorno!

Lo sapeva… Lo sapeva che non poteva fidarsi neanche di lui… Erano tutti uguali, lì pronti a fargli del male.

E cosa doveva fare lui ora? Scappare fuori dal bus e sperare che non lo raggiungessero o rimanere lì e magari fare finta di dormire?

Il resto della band si stava avvicinando alla porta, ormai, bloccandogli la via d’uscita. Non poteva fare altro che stare lì.

Poi, sentì dei passi avvicinarsi… Il cuore cominciò a battergli all’impazzata.

Era Chuck! No, era quello con gli occhi di ghiaccio! O quello pelato!

Quando la tenda che chiudeva il letto venne aperta da Pierre tirò un sospiro di sollievo e gli gettò le braccia al collo.

“Non lasciarmi qua con Jeff! Ti prego… ho paura… resta con me, non andartene! Non abbandonarmi!”

Pierre lo strinse forte.

“Non posso stare qua, tesoro… tornerò presto, vedrai. E non devi avere paura di Jeff, lui non ti fa niente! “
David non si staccava più da lui.

Continuò a stringerlo a sé, finchè Chuck non lo chiamò per andare all’intervista.

“Ti voglio bene. Torno presto…”

Un bacio sulla guancia e Pierre se ne era andato.

David rimase immobile. Sentiva Jeff fischiettare come nei migliori film horror. Non voleva alzarsi, era pericoloso là fuori.

“Daaaaviiid?”

Trattenne il fiato, con il cuore in gola. Rimase lì qualche minuto. Sembrava che Jeff stesse affilando un coltello.
Lo voleva uccidere! Ecco, ora era veramente giunta la sua ora. D’altronde era già stato un miracolo che fosse sopravvissuto alla sera prima e alla notte, non poteva pretendere di vedere anche la fine di un altro giorno…

Andava bene così. Magari sarebbe andato in un posto migliore, pieno di bassi sempre accordati… O magari sarebbe diventato un fantasma e avrebbe perseguitato il suo assassino e i suoi colleghi.

Avrebbe disegnato dei capelli sulla testa di Jeff con il pennarello indelebile, avrebbe messo delle lenti a contatto colorate a Seb mentre dormiva e avrebbe rotto tutte le bacchette a Chuck. O avrebbe strappato le penne ad una gallina e le avrebbe attaccate alla pelata del killer… E avrebbe passato le sue giornate a fissare Seb per farlo sentire osservato –lo sanno tutti che se un fantasma ti guarda tu te ne accorgi -  e Chuck… avrebbe fatto finta di accoltellarlo ogni due ore, ecco.

A Pierre non avrebbe fatto niente. Lui lo aveva difeso ed era sempre stato carino con lui…

Ritornò alla realtà quando sentì dei passi sempre più vicini a lui.

Merda! Stava venendo ad accoltellarlo! Improvvisamente l’idea di diventare un fantasma perse tutto il suo fascino.

Jeff spalancò la tenda del letto. In mano non aveva un coltello, ma un’enorme forbice.

“E’ ora di spuntare un po’ i capelli, Dave, non credi?”

Urlò con quanto fiato aveva nei polmoni. Rotolò giù dal letto e corse verso la porta. Non si apriva! L’aveva bloccato dentro! Era in trappola, non aveva altre vie di fuga.

Jeff gli andava incontro con una lentezza esasperante.

David scivolò lungo la porta e si rannicchiò sul pavimento, con gli occhi fissi sulla forbice con cui il chitarrista lo minacciava.

Jeff continuava ad avanzare, sempre più lentamente, finchè non si fermò a pochi passi da lui. Si sedette per terra e cominciò a ridere.

“Ahahahaha oddioo… ahahaha de-devi vedere la tua faccia! Ahahahaha….”

David non capiva. Ma allora non l’avrebbe ucciso!?! Voleva solo spaventarlo, quel bastardo! Beh, ci era riuscito…

 

Nel frattempo Pierre stava tornando con gli altri al tour bus. Per fortuna l’intervista era durata poco ed era stato via solo un’ora. Sperava che Jeff non avesse fatto casini. Non voleva vedere David spaventato come la sera prima, voleva che si sentisse sempre al sicuro. Sapeva che normalmente era così, era stato il Ritalin a mandarlo fuori di testa, però si sentiva in colpa per averlo lasciato solo con una persona di cui aveva paura, anche se era Jeff.

Una volta arrivati, Pierre si precipitò dentro al bus, scontrandosi con il chitarrista.

“Dov’è, come sta e cosa gli hai fatto?”
”E’ sul divano, sta bene e non gli ho fatto niente”

Pierre lo guardò sospettoso –sapeva che stava mentendo, glielo leggeva negli occhi-, e poi andò da David.

Qualcosa non andava. Aveva le pupille ancora più dilatate del giorno prima.

Appena lo vide, il bassista gli saltò in braccio.

“Pierre! Sei tornato!” Sorrideva.

“Hey piccolo, tutto ok?”

David annuì.

“Jeff mi ha spaventato a morte, ma poi mi ha dato una pastiglia e ora non mi fa più paura nessuno…”

Pierre spalancò gli occhi.

“Aspettami qui…”

Andò a passo di carica verso Jeff.

“Lo sapevo! Sei la solita testa di cazzo, cosa hai fatto?”

“Ooohhh, mi sono solo divertito un po’ a spaventarlo, quando ci capita ancora un’occasione del genere?!”

“E dopo che l’hai spaventato cosa hai fatto?”

Pierre era furioso.

“Poi mi dispiaceva vederlo lì con la faccia da cucciolo, allora gli ho dato un Ritalin per farlo calmare e ora è tutto a posto…”

“Tutto a posto un cazzo! Ora siamo da capo imbecille, deficiente e idiota che non sei altro!!”
Jeff diede un’occhiata a David, che stava guardando Pierre con uno sguardo da innamorato.

“Oh-oh… non ci avevo pensato…”

Pierre si battè una mano sulla fronte con fare teatrale, solo per evitare di sbattere la testa pelata di Jeff contro al muro.

Tornò da David, che non gli aveva tolto gli occhi di dosso un secondo.

Quasi non fece in tempo a sedersi sul divano che il più piccolo gli era già tra le braccia. Rimasero lì abbracciati per un po’, poi Pierre decise di chiarire subito le cose.

“Dave, guardami… nessuno di noi vuole farti del male, non siamo assassini e non abbiamo la minima intenzione di ucciderti!”

David gli sorrise.

“Ma certo che no, Pierre, lo so!”

Il cantante lo guardò sorpreso. Possibile che l’effetto della nuova pastiglia di Ritalin avesse annullato quello della vecchia?

David continuava ad abbracciarlo.

Era contento che finalmente non avesse più paura di loro e non fosse più sotto gli effetti della “droga”.

Ma poi David gli disse di amarlo e Pierre capì che quello era soltanto l’inizio.

 

 

O.o Pierre incazzato ci va giù un po’ pesante, meglio che cambi il rating!


Volevo precisare che le incoerenze nella storia, ad esempio David che prima ha paura anche di Pierre, poi si fida, poi pensa che lo abbia tradito ecc, e anche Jeff che prima vuole solo i suoi capelli e poi lo vuole uccidere… sono tutte volute, ho cercato di dare l’idea della confusione del povero bassista! XD

 

Grazie mille a chi ha recensito il primo capitolo e a chi recensirà anche questo!! A presto <3

  
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