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Autore: Shuchan    11/01/2007    0 recensioni
House è di fronte ad una strada buia, senza uscita. Chi verrà in suo aiuto tendendogli la mano?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente la faccenda del “falso tentato suicidio” si era sparsa in tutto l’ospedale.
Cameron arrivò in ufficio, non fece in tempo a togliersi la giacca che Chase e Foreman la circondarono.

CAMERON: buongiorno…

FOREMAN: allora?

CAMERON: allora cosa?

CHASE: ci sono almeno quattro versioni della storia di ieri. Wilson ci ha detto che ci hai parlato tu con House

CAMERON: era un malinteso

L’immunologa tentò di allontanarsi ma i colleghi non demorsero.

FOREMAN: le persone normali non “dormono” sul ciglio di un palazzo

CHASE: House non è normale

FOREMAN: ma neanche stupido

HOUSE: l’alta considerazione che hai di me ti costerà un aumento, cioccolatino

Il diagnosta era appena entrato in ufficio, con la sua solita andatura claudicante.

CAMERON: buongiorno

HOUSE: ancora per poco

House lanciò ai tre la cartella clinica del nuovo paziente.

HOUSE: vediamo se riuscite ad utilizzare meglio il vostro tempo dal spettegolare su di me

Wilson si affacciò nell’ufficio.

WILSON: scusate, House posso parlarti?

HOUSE: ti ascolto

WILSON: in privato

HOUSE: È un’espressione in codice che sta per appartarsi? Perché in quel caso non sono più disposto ad ascoltarti

L’oncologo fece una faccia seccata in seguito alle risatine di Foreman e Chase.

HOUSE: analisi di routine e amnesi

I tre lasciarono l’ufficio e Wilson vi entrò completamente.
House sembrava ignorarlo mentre poggiava a terra il casco.

WILSON: non è stato un malinteso, non è così?

Il suo interlocutore sembrò non dargli importanza continuando a fare come se non ci fosse.

HOUSE: ritengo che tentare di mentirti equivarrebbe ad una perdita di tempo, quindi la mia risposta è si

L’oncologo si avvicinò gravemente al tavolo di cristallo e vi appoggiò sopra una mano.

WILSON: non ho intenzione di farti prediche o altro

HOUSE: Dio esiste, dovrò rivalutare la mia posizione di ateo

WILSON: non mi sembra il momento per scherzare. Dimmi soltanto se l’hai superato oppure… se hai intenzione di riprovarci

HOUSE: al momento non conosco la risposta, anche se probabilmente non te l’avrei comunque rivelata. Tuttavia se avrai voglia di aspettare potrai riceverne una tra una settimana a partire da oggi

Wilson lo guardò confuso, non capiva cosa stesse dicendo.

WILSON: che significa…? Che vuoi dire?

HOUSE: chi vivrà vedrà

House ripensando alla sua ultima battuta, rise tra se e se per il suo innato sarcasmo.
Wilson continuava a guardarlo preoccupato e angosciato.

HOUSE: dov’è finito il tuo senso dell’umorismo? Non dirmi che l’hai lasciato insieme agli alimenti alle tue mogli

WILSON: Cameron sa qualcosa, vero?

House non rispose, vide l’amico uscire di fretta dall’ufficio.
Appena recepite le sue intenzioni gli andò dietro.

HOUSE: non ti permetto di rivolgere la parola alla mia assistente

WILSON: levati dai piedi

HOUSE: non ti riguarda! Stanne fuori!

WILSON: sei patetico House

L’oncologo rientrò nel proprio ufficio sbattendo la porta.

***

Durante la pausa pranzo House scese alla mensa.
Vide Wilson seduto ad un tavolo, gli passò accanto come se niente fosse, ignorandolo completamente.

La sua attenzione fu attirata dalla presenza di Cameron ad un altro tavolo.
Senza riflettere troppo, si avvicinò e si sedette di fronte a lei.

HOUSE: sai, stavo pensando che potresti aiutarmi a farlo sembrare un incidente. In questo modo la mia fama non si intaccherebbe

CAMERON sottovoce: stai pianificando la tua morte?!

HOUSE ammiccando: eccitante, no? Poi sbaglio o sei stata tu a propormi un ultimatum?

La donna non rispose.

HOUSE: credi che non abbia capito che l’hai fatto per guadagnare tempo e pensare a qualcosa di meglio?

CAMERON: pensala come vuoi. Non prendere impegni per stasera, ti aspetto alle otto e mezza sotto l’orologio di River Square

HOUSE: come sei intraprendente dottoressa

CAMERON: non credere che mi faccia piacere

HOUSE: ah no?

CAMERON: l’unica cosa che mi muove è il mio spirito solidale

HOUSE: i ruoli si sono invertiti? Solitamente quella sarebbe stata la mia battuta

Cameron si alzò da tavola afferrando il vassoio.

CAMERON: non arrivare in ritardo

HOUSE: se no mi sculaccerai? Perché in quel caso potrei farlo apposta

Cameron non rispose alla provocazione e si allontanò sotto lo sguardo soddisfatto del suo capo.

***

Cameron era appena arrivata nel parcheggio dell’ospedale. Tra poco meno di due ore si sarebbe dovuta incontrare con House, se non si fosse data una mossa sarebbe stata lei ad arrivare in ritardo.
Non avrebbe mai sopportato di essere ripetutamente ripresa per tutta la sera da lui.

Affrettando il passo si accorse all’ultimo momento che qualcuno era appoggiato contro la sua auto.
Si fermò e cercò di identificare chi fosse. L’ombra fece posto alla luce, James Wilson la stava aspettando.

CAMERON: Wilson?

WILSON: ehi, ti ho spaventata?

CAMERON: no, no… ma…

WILSON: dovrei parlarti

CAMERON: in verità avrei una certa fretta…

WILSON: è una questione della massima urgenza, puoi concedermi qualche minuto?

Cameron sapeva bene cosa voleva da lei. Nonostante ciò non seppe rifiutare.

Erano seduto ad una tavola calda vicino al Princeton.
Cameron cercava di non apparire nervosa e di eludere le sue domande.

WILSON: non voglio rubarti altro tempo quindi arriverò subito al punto. Tu ed House da quanto ho capito, avete stretto un accordo

CAMERON: lui ti ha…?

WILSON: ha ammesso che il suo è stato un vero tentativo

CAMERON: ti ha detto solo questo?

L’oncologo annuì.

CAMERON: mi dispiace ma se House ha deciso di metterti al corrente solo di questo, io non poso dirti altro

WILSON: Cameron, concorderai con me che in ballo c’è la sua vita. Non puoi attenerti a delle regole morali e restare in silenzio

CAMERON: offenderti è l’ultima cosa che vorrei fare, però queste non sono cose che ti riguardano… da me non saprai nulla

WILSON: avete scritto una versione univoca? Perché lui mi ha risposto esattamente come hai fatto tu

Cameron si alzò da tavola.

CAMERON: scusa ma devo proprio andare… a domani

Wilson la guardò deluso mentre lasciava il locale. A quanto pare non aveva preso altro che un pugno di mosche.

***
Erano le otto e venti, Cameron arrivò in tutta fretta nel luogo dell’incontro e con sua grande sorpresa vide House, gia li.

HOUSE sbuffando: questo tuo ritardo ti costerà caro, infierirò su di te sappilo

CAMERON: non sono ancora le otto e mezza, mi hanno tratten-… cioè ho avuto degli imprevisti. Andiamo?

HOUSE: ti hanno trattenuta?

CAMERON: delle infermiere volevano che firmassi dei documenti di dimissione di alcuni pazienti… niente di speciale

HOUSE: menti così penosamente a tutti oppure solo a me?

CAMERON: non…

HOUSE: Wilson?

Cameron cercò di distogliere lo sguardo mandandolo a terra.

HOUSE: hai vuotato il sacco immagino

CAMERON: non gli ho detto nulla che gia non sapesse

HOUSE: allora solo con me non sai mentire. Questo giocherà a mio favore

CAMERON: muoviamoci

HOUSE: stavo giusto osservando queste orrende bancarelle, ti sembro un tipo da fiera del buonismo?

CAMERON: non puoi rifiutarti, cerca almeno di far finta di divertirti

HOUSE: che fantastiche attrazioni! Mammina andiamo da quella parte!

House e Cameron si addentrarono nella grande piazza del centro, tempestata di bancarelle agghindate.

House vedendone una, si avvicinò. Cameron lo seguì.

UOMO: vuole provare a sparare alle lattine? Dieci colpi a 2 dollari

HOUSE: che si vince?

UOMO: in ogni gioco presente a questa fiera puo racimolare dei punti, all’uscita potrà ritirare un premio adeguato

House tirò fuori dalla tasca i soldi e prese il fucile.
Cameron era li vicino a lui e lo osservava incuriosita.

HOUSE: guarda il maestro

Puntando il laser contro le lattine, House riuscì ad abbatterle quasi tutte.
Gli mancava un solo colpo per una sola lattina.

CAMERON: non puntare al centro, devi sparare alla base

HOUSE: silenzio, non far deconcentrare il campione

House sparò ma riuscì solo a far barcollare il bersaglio.

HOUSE: dannazione!

CAMERON sorridendo: andiamo campione

Il diagnosta si accorse che l’uomo della bancarella era occupato con altri clienti.
Controllandolo con un occhio, tirò su il bastone e sporgendosi sul bancone diede un colpo alla lattina rimasta facendola cadere.

HOUSE: ehi capo!

UOMO: oh, ce l’ha fatta Ora gli consegno il tagliando

CAMERON sussurrando: sei impazzito?!

HOUSE: era truccata, incollata presumo

House prese ciò che gli spettava e si allontanò dalla bancarella.

CAMERON: House… io no ho parole

HOUSE: solitamente faccio quest’effetto agli altri

Cameron da un espressione sconvolta passò ad una completamente divertita.
Iniziò a ridere di gusto sotto gli occhi curiosi di House.

CAMERON ridendo: uccideresti pur di vincere sempre e comunque! Neanche i bambini fanno quello che hai fatto tu

HOUSE: perché arrendersi alla sconfitta se puoi vincere?

Cameron lo guardò divertita e proseguirono il giro fra le attrazioni
  
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