Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: despicableandri    26/06/2012    24 recensioni
STORIA COMPLETA - Niente è come sembra, e quasi sempre la prima impressione è sbagliata.
'non giudicare un libro dalla copertina' mi dicevano, ma non gli avevo mai dato peso. Si può passare davvero dalle famose 'stalle' alle 'stelle'? Si può amare qualcosa che ti ha già distrutto ma che ce la mette tutta a fare di te a persona più felice del mondo, ora?
probabilmente, si.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Justin Bieber, Kenny, Nuovo personaggio, Pattie Malette, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"non so come chiamarlo" s corner. (?)
haloa fanciulllle. :3
innanzitutto voglio dirvi che ho cambiato niiiccck (ma va!)
prima ero horasmile, ora sono livingforhim. mi sento tanto capitan ovvio HAHAHAHAHA
poi voglio ringraziarvi per tutto. recensioni, sguite, preferite. tutto :')
poi ancora(?) volevo dirvi che questo capitolo è un pò bruttino, perchè non ho avuto ispirazione per tutti i 12 giorni in cui non ho aggiornato (già, li conto çç) quindi scusatemi,e  chiedo perdono già prima che leggiate lol
però sto cercando comunque di aggiornare ogni dieci giorni, in modo di avere tutto il tempo.
vabbè, come sempre chiedo qualche recensione per farmi capire cosa vi piace e cosa non. uu.
scusate per gli errori di battitura, sono troppo pigra per rileggere çç
grazie ancora,  buona lettura.
withlove. 


-Andrea.
( @believinmyidol ) ♥
eggià, ho cambiato anche nick di twittaaah HAHAHAH seguitemi e  menzionatevi se non vi seguo eh u.u


 

Quando inizi a fantasticare su qualcosa, perdi di vista ciò che è nella realtà.
Forse, quel vestito che tu pensavi ti stesse una meraviglia, che avresti indossato a quel falò sulla spiaggia e che avrebbe fatto andare fuori di testa quel tipo carino in realtà è solo un pezzo di stoffa, che magari costa pure troppo per il tuo portafogli rattoppato.
 Ed è esattamente questo che è successo a me. Ho fantasticato troppo su delle emozioni, e ora mi ritrovo a dover sopportare qualcosa di troppo grande per il mio povero cuore.
Perchè infondo sapevo che il detto 'non giudicare un libro dalla copertina'  l'avevano inventato per me ma me ne accorgo solo quando non riesco più a fare a meno del suo odore tra le mie lenzuola.
Proprio come quando compri un libro per la copertina figa, e poi ti accorgi che è la solita merda quando l'hai già comprato e hai sprecato tempo a leggerlo. Ma cosa succede se ti sei pure affezionata alla parte peggiore della storia?

 

4.



“Questo” richiama la mia attenzione Justin,  ancora alle prese con la scelta del colore di jeans perfetto mentre io gli avevo già rifatto mezzo guardaroba. Mi mostra un jeans un po’ stretto sulle caviglie e – come suo solito – abbastanza a vita bassa, di un colore rosso vivo, poi me ne mostra un secondo, stesso modello, ma blu cobalto “ o questo?”
“Il rosso, senza dubbio, ti dona di più” gli suggerisco di nuovo, tornando alle mie camicie e cercando di tenere lontano lo sguardo da quelle fossette sulla fronte che gli si formano quando è concentrato.
“Sicura? Il blu è di moda quest’anno..” mormora, fissando i due jeans come se potessero parlargli e aiutarlo. Dio, dannate e bellissime fossette.
“Justin, sinceramente, con tutti i soldi che hai potresti comprarti l’intero negozio, prendili entrambi!”  è la quarta volta che glielo dico.
“No, prenderò quello rosso, infondo sei tu quella esperta” fa lui, sorridendomi. Sento il cuore rallentare per un secondo, per poi riprendere a battere con un ritmo impressionante. Cerco di non pensarci e scuotendo la testa torno con lo sguardo alle camicie cercandone una della sua taglia quando sento le sue mani sui miei fianchi minuti. Merda. Mi sfiora il collo col naso. Il mio cuore sta per esplodere. Di nuovo.
“Hai cambiato profumo?” sussurra. Un lieve – lievissimo ed impercettibile – strato di barba riesce a pizzicarmi la pelle.
“Justin, potrebbero vederci” so che non mi ascolterà minimamente. Come non mi ascolta il cuore. Più gli dico di smettere più continua ad accelerare. Entrambi mi ignorano, e Justin peggiora il tutto continuando ad accarezzare dolcemente il mio fianco destro.
“Mi piace questo nuovo” continua, come se non gli avessi detto nulla. Sospiro.
“Scrollati, siamo in pubblico” rispondo rude, e molla la presa immediatamente. Sento il calore abbandonarmi completamente.
“Ti fai troppi problemi, i giornali pensano che tu sia una mia cara cugina” chissà perché ora a sentirmelo dire mi da quasi fastidio. Sono ben altro di una cugina. Cugina è restrittivo.
“Peccato non sappiano anche che andiamo a letto insieme, davvero. Un enorme peccato!” continua e ridacchio, forzandomi al massimo per farlo apparire quanto più reale e spontaneo possibile.


Ho una domanda che mi sta torturando da stamattina, al centro commerciale. Guardo Justin stiracchiarsi per poi stendersi a pancia in su sul mio letto.
“Cosa pensi di noi?” chiedo, rompendo il silenzio. Sorride al soffitto.
“Siamo del sano sesso” mi risponde, ripetendo le parole che gli avevo detto proprio io qualche giorno fa. Ma cosa mi passava per la testa a quei tempi?!
Insomma, quello in macchina non era stato semplice sesso, non era stato come le altre volte. E non lo dico solo perché eravamo in un’auto, ma perché le avevo sentite.
Avevo sentito le mie emozioni perforarmi per farmi capire che non era un passatempo, un hobby, qualcosa per imparare cose nuove. Era uno sfioramento di pelle, violento e passionale. Un incontro di due corpi, eccitati. Due corpi intrecciati, uniti. Sensazioni e sentimenti forti. Era decisamente qualcosa in più.
Continua a sorridere al soffitto e mi viene voglia di strappargli quel dannato sorriso e buttarlo giù dalla finestra.
Non c’è niente da sorridere, niente da essere felici. Scopro di provare qualcosa per te e tu che fai? Mi dici che per te sono solo una scopata e basta?
Calmati, Abby. Calmati. Respira.
“Cosa c’è che non va?” mi richiama alla realtà, quella in cui m’ero solo immaginata di poter avere un rapporto civile dove il sesso fosse un dettaglio e non il protagonista. Sento quel ‘qualcosa’ dentro di me sbriciolarsi sotto il peso delle sue parole.
Vorrei dirgli che tutto non va, tutto. Il fatto che mi sono concessa a lui così in profondità da non poterne più uscire fuori salva. Il fatto che ormai senta i suo sapore non sono completa. Senza lui, non sono competa.
“Niente, niente che non va” sorrido, rimangiando tutte le parole e fingendo un sorriso sereno.
Cosa c’è in me che non va? Perché preferisco tenere tutto dentro me anziché sputargli in faccia la realtà?
Perché sai che si allontanerebbe e tu non lo vuoi.
Stai zitta, fottuta voce.


Due mesi dopo.

Chiaro, per lui sono solo del sano sesso e a me da fastidio. Ma dopo due mesi, sono ancora qui, nel suo letto accanto al suo corpo caldo, a chiedermi cosa non va in me.
Voglio il mio male, pur di averlo vicino e vederlo sorridere grazie a me. Sono incredibile, senza speranza. Un fottuto caso perso. Devo distrarmi.
Mi alzo lentamente per non svegliarlo e mi rivesto in fretta, ma poi decido che sia orribile andarsene senza neanche salutare. Quindi mi stendo di nuovo accanto a lui e prendo il cellulare, iniziando a scattare foto a Justin che dorme beato. È così innocente e tenero mentre dorme. Vorrei mordergli le guancie piene e baciargli le labbra morbide.
Posto una sua foto su twitter senza pensarci troppo su.
Esito un po’ sulle parole ‘bellissimo amico di letto’ che fanno parte del tweet, alla fine opto per ‘il mio bellissimo cuginetto che dorme’ e premo Tweet, smettendoci di pensare.
“Che fai, parli ancora con Tom?” cazzo, quando s’era svegliato?
Avevo detto a Justin che uscivo con un certo Tom per vedere che reazione aveva, visto che in questo periodo siamo fermi nello stesso posto per un altro mesetto per l’incisione del nuovo cd. Solo che Tom non esiste e lui neanche se ne frega, e continua a ‘volermi’. Ed io, da brava idiota, continuo a cedergli.
“Si, è così tenero.  Geloso?” chiedo, anche se so benissimo che non potrebbe mai essere geloso di me. Non sposto lo sguardo dal cellulare. Non lo faccio mai quando parliamo di ‘Tom’. Altrimenti gli spiffererei tutta la verità e mi darebbe fastidio fargli notare che in realtà nessuno mi fila.
“No, niente gelosia per te. Però se vuoi chiama Dominique, lei ne ha abbastanza per tutti, immagino” inizia a farneticare, smanettando anche lui con l’iPhone.
Dominique, invece, è una cosiddetta ragazza facile che ha fatto da comparsa in un suo video,e  che nella settimana di riprese s’è fatto tutto il cast e Dio solo sa se erano tutti ragazzi. Justin l’ha prima rifiutata e poi le ha chiesto d’uscire e lei ha pensato che fosse ‘diverso’.
 In realtà l’ha fatto perché aveva perso una scommessa con Kenny. Fatto sta che ora escono e spero che Justin continui a rifiutarla per tutta la vita. Quello è compito mio, almeno questo!
“Giuro, è così.. snervante!” continua e gli rivolgo uno sguardo confuso. Scrolla la testa, tornando immediatamente all’iPhone.
“Non la vedo da sette ore contate e ho un trilione di chiamate perse e messaggini inutili. Si è appiccicata addosso ed è gelosa di tutte e.. o mio dio che cazzo di foto hai messo?” il cambio di voce repentino mi fa alzare lo sguardo dalle lenzuola stropicciate. Poi mi viene in mente la foto di twitter e sorrido.
“Eri tenero” sbotto, quasi pentendomi.
“Ero tenero?! Se la vede Dominique – cosa sicuramente possibile visto che è su twitter, la può vedere il mondo intero, cazzo! – non vorrà più vedermi e non verrà più a letto con me! Perché metti foto del genere?” ragazzo che mentre dorme è tanto carino ma che appena apre a bocca non fa che uccidermi, che hai detto?
“Voi avete fatto sesso?” sussurro e fa uno strano ghigno con le labbra. O mio Dio.
“Siamo due persone che escono. Certe cose capitano” dice con un tono da idiota, come se stesse insegnando ad un bambino come allacciarsi le scarpe.
“No, due persone che escono vanno al cinema, si tengono per mano sulla spiaggia per baciarsi al tramonto e all’alba, vanno a prendersi un gelato, un frappè, un hot dog e chi più ne ha più ne metta ma non vanno oltre, non vanno a letto. Andare anche a letto insieme è avere una relazione. E tu non ne hai una con Dominique!” non faccio a tempo a rendermi conto che ciò che sto dicendo è del tutto insensato e senza fondamenta che l’ho già riversato su di lui, che non smette di ghignarmi in quel modo.
Ormai l’ho detto. È andata. Passano un bel po’ di secondi finchè risponde.
“Gelosa, Abby?” ma che domande, idiota. Se sono gelosa? Ovvio. Solo io posso averti.
“No, mai.”fingo un altro sorriso e torno al mio adorato sfondo del cellulare, pur di non guardarlo.
“Ah menomale. Lei lo è di te. Anche se non capisco perché, lei è più brava di te a letto e fa dei..” lascia la frase in sospeso, perché mi alzo velocemente dal letto, sbuffando.
“Vaffanculo, bastardo” sospiro, sperando che non mi senta e sempre velocemente fuggo dalla stanza, sbattendo la forza con tutta la forza che la rabbia contro me stessa e la sua faccina da angelo mi sta donando.
Perché continuo, imperterrita, a farmi del male? Cosa c’è di maledettamente sbagliato in me?

   
 
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