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Autore: _Alyara    26/06/2012    2 recensioni
A Unima sta accadendo qualcosa di veramente strano, mai registrato negli archivi storici: ogni giorno si verificano sempre più aggressioni da parte dei Pokémon selvatici, che vengono denunciate alle autorità competenti.
Nessuno sembra capire cosa stia accadendo loro né il perché di questi assalti, nemmeno la sapiente professoressa Aralia riesce a spiegarsi questa faccenda. Sembra tutto perduto, o forse no.
Dal cap 1:
"Al notiziario avevano detto, su questo argomento, che nemmeno la professoressa Aralia sapeva cosa rispondere e che sarebbero stati chiesti soccorsi a un tipo che conosceva le caratteristiche di tali Pokémon. Touko era proprio curiosa di conoscere questo tipo e il suo modo di risolvere la faccenda, ma alla tv non avevano detto altro: né il nome né l'aspetto del misterioso individuo era stato divulgato, dicendo che il ragazzo - perché di un ragazzo si trattava - preferiva agire nell'anonimato perché i colpevoli non lo venissero a sapere"
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Capitolo 45

 

 

Altaria volava quasi rasoterra, a qualche metro sopra le teste della gente.
Questi la guardavano stupiti, in quanto i Pokémon di altre regioni erano più che rari da vedere ad Unima.

John, sulla sua groppa, era in stato di semi incoscienza. Non vedeva l'ora di riposarsi e la possibilità di pisolare sul Pokémon del suo peggior nemico era molto allettante.
In verità, ormai non lo considerava più un nemico. Certo, era ancora adirato per le corna di Sawsbuck, ma ormai quelle stavano ricrescendo più rigogliose di prima.

A Zefiropoli era venuto a conoscenza del fatto che aveva passato una settimana in ospedale per una ferita al braccio che si era fatto durante il macello avvenuto dopo le due lotte nel Club di Lotta Pokémon.
Sapeva anche che aveva dei Leggendari con sé.

Lo considerava il suo peggior rivale insieme a quella ragazzina che lo accompagna, ma dopo il loro ultimo incontro...
La ragazzina, Touko, gli si era rivolta con ansia e l'altro, Wes, gli aveva prestato il Pokémon che in quel momento lo stava trasportando verso il Centro Pokémon.

E fu proprio lì davanti che Altaria atterrò ed entrò, una volta che le porte scorrevoli automatiche si furono aperte.
Sotto gli occhi allibbiti di tutti gli allenatori e non presenti, zampettò veloce verso il bancone dell'infermiera Joy, che l'accolse stupita.

Allora la Pokémon si mise di fianco e lasciò che la donna vedesse il ragazzo che trasportava.
-Avete una stanza libera?- domandò John dalla groppa.

-C-certo!- balbettò la rosa.
Mentre scriveva il nome del corvino nel registro sul computer accanto a lei, questo le passò la solita somma.
Lei la prese porgendogli le chiavi con un po' di difficoltà.

John scese da Altaria impacciato: era molto alta, nonostante le apparenze.
E forte, anche.
-Ti ringrazio, Altaria. Ringrazia anche il tuo padrone e la sua compagna, senza di loro sarei ancora lì- disse, guardando riconoscente il Pokémon.

L'uccello calò il muso verso di lui e gli becchettò dolcemente i capelli, come una madre con i suoi pulcini. Lo guardò con affetto un'ultima volta, poi se ne andò.
Ciò lasciò esterrefatto il giovane, il quale la guardò zampettare fino all'uscita e prendere il volo una volta fuori.
"Incredibile" pensava, incapace di formulare altro.

Scosse la testa e, con passo un po' dondolante per il sonno e la stanchezza fisica, andò al piano di sopra per dormire.

 

 

Nardo raggiunse Rafan venti minuti dopo che Touko, Wes, Michael e Rui se ne erano andati.
L'uomo era ancora scosso e guardava con sguardo vitreo i fogli davanti a lui, sparsi disordinati sulla scrivania del suo ufficio nell'entroterra.

Il pel di carota, quando lo vide così perso, lo chiamò con voce tonante scuotendolo un po'. Solo allora il capopalestra alzò lo sguardo truce, ma in fondo agli occhi era ancora incredulo.

-Com'è andata con la ragazzina?- domandò il Campione, recuperando il tono bonario.
Si appoggiò con una mano al tavolo, portando l'altra contro il fianco sinistro.

-Tu sapevi che ha un Leggendario?!- sbottò Rafan, tornando quello di prima.

-Uno? Io so che ne ha due: Kyurem e Zekrom, due tipi Drago Leggendari. Ero con lei quando li ha catturati, o meglio ha catturato solo il secondo; l'altro è voluto andare con lei, era già stato preso contro la sua volontà- rispose l'altro, aggrottando un po' la fronte.

Da parte sua il capopalestra sgranò gli occhi.
-Due!! E tu lo sapevi?! Potevi dirmelo, dannazione! Così non sarei stato impreparato!!- urlò, scattando in piedi.

-Sai meglio di me che non è corretto parlare dei Pokémon di uno sfidante al capopalestra stesso. Sinceramente mi vergogno di me stesso perché so quali elementi compongono la sua attuale squadra, o almeno una parte. Credevi forse che non te lo avrei detto se avessi potuto? E poi perché ti arrabbi tanto, non ha usato il tipo Erba?-

-Altro che tipo Erba! Mi ha mandato contro Kyurem stesso! Ha messo K.O. i miei Pokémon in meno di venti secondi! Come fa lei ad avercelo, quel Leggendario? E tu ora mi dici che ne ha addirittura due con sé!- sbottò Rafan, sedendosi di peso.
La sedia s'incrinò, lanciando gemiti di dolore.

-Beh, non mi stupisce. Sai che i due Campioni che l'accompagnano, Wes e Michael Mokura, ne hanno addirittura quattro nella loro squadra, e li portano sempre con loro nelle missioni come questa. La rossa, Rui, invece è la neo assistente del professore Birch, di Hoenn. Con un team così, non mi stupisco che Touko abbia Pokémon così forti e un temperamento deciso- rispose Nardo, scuotendo il capo tranquillo.

-Ah, quel Wes. Non parlarmi di lui, non lo posso vedere!- disse l'altro, sbuffando.

-Perché, che ha fatto?-

-Che ha fatto? E' meglio chiedere cosa non ha fatto! Si è intromesso nella prova della ragazzina scendendo con lei: sosteneva che era troppo pericoloso perché non l'aveva mai fatto e poteva rimetterci la vita. Ha aiutato lo sfidante che stava ancora affrontando la discesa, e gli avevo detto espressamente di non farlo!! E poi ha minacciato di denunciarmi perché le corde erano usurate e quindi un pericolo. E m'ha pure minacciato di umiliarmi davanti a tutti in caso non avessi modificato la prova!!-

Nardo rimase in silenzio, guardandolo con evidente rimprovero.
-E tu ti lamenti della sua condotta?- gli chiese, lasciandolo di stucco.

-Certo! Mi ha urlato contro come un bambino viziato! Che poi è ciò che è, non lo posso vedere quel... ragazzino!-

-Mi dispiace dirtelo, ma la penso come lui. Wes ha più esperienza su campo di quanto ne possiamo avere io e te messi insieme. Lui vive di lavori sul campo, e per questo è così forte e bravo: la sua abilità è degna di nota, per un adolescente. E se lui dice che questa prova è troppo pericolosa per le future generazioni di allenatori Pokémon, allora è meglio se gli dai retta e la cambi- disse il Campione, rammaricato.

-Ma Nardo! E' un ragazzino!!- sbottò Rafan, scandalizzato.

-Non chiamarlo così. Ascoltami, Rafan! Wes è addirittura più competente di me che ho quarant'anni, e se lui ti dice che ti umilierà davanti a tutti se succede qualcosa di sconveniente allora sta' certo che te la farà pagare cara. La sua memoria è nota quanto la sua forza, non te lo devi mettere assolutamente contro. Io lo dico per te, fa' come ti dice!-

-Assolutamente no! Questa è casa mia, Unima non è la sua regione. Non può venire qui a dettar legge, Nardo- disse l'uomo.

-Ascoltami. Io non ti ordinerò di cambiare la tua prova, e bada che in quanto Campione di Unima posso farlo. Ma se succede la qualunque cosa ad uno dei miei futuri sfidanti, giuro che affiancherò Wes nel punirti. E come lui di sicuro ti ha detto, verrai sollevato dal tuo incarico di capopalestra. Sono stato chiaro?- rispose con fredda calma Nardo, perdendo tutta la sua apparenza ebete.

-... Come vuoi tu- grugnì Rafan, abbassando il capo.

-Bene. Ora mi congedo. Ah, quasi dimenticavo. I Mokura e Touko stanno conducendo una lotta contro i tre Team che affliggono Unima: Cripto, Plasma e Rocket. Hanno già chiamato a raccolta numerosi amici, compresa la Campionessa di Sinnoh Camilla. Quando arriverà il momento, toccherà anche a noi di Unima affiancarli- disse il Campione.

E se ne andò.

 

 

I quattro raggiunsero il Centro Pokémon che era ormai tarda sera.
Touko corse al suo interno velocemente ed andò subito al bancone.
-Buonasera. Avete una prenotazione a nome di un allenatore che si chiama John?- domandò la ragazza.

-Intende il corvino che è entrato in groppa ad un Altaria? Che magnifico esemplare! Comunque credo sia seduto lì, è sceso poco fa. Ottimo tempismo- rispose la rosa, cordiale.

Lei annuì e corse nella direzione indicata dall'infermiera Joy, seguita dagli altri.
Trovarono effettivamente il ragazzo seduto su un divano con Sawsbuck vicino: le corna stavano ricrescendo.
Il corvino si accorse di loro solo quando lei lo chiamò da lontano.

-Ehi, ragazzi!- salutò, facendo un grande cenno con la mano e sorridendogli.
Sawsbuck voltò il capo verso il quartetto in avvicinamento.

Touko si sedette accanto a lui, sorridendo entusiasta.
-Sono felice di vederti meglio. Hai già recuperato le ore di sonno mancate?- gli chiese, sorridendo.

-Non tutte. Ho scoperto che sono rimasto appeso per due giorni esatti. Mi sono alzato poco fa, non sopportavo di dormire ancora. Avrò pisolato solo un paio di ore. Invece tu? Sei riuscita a vincere la medaglia?- rispose John.
Si sentiva bene con lei accanto, come se ciò che era successo a Zefiropoli non contasse niente.

-Certo! E con largo vantaggio. Ho usato un Pokémon nuovo per me, ma ci siamo scoperti in buona sintonia- disse la brunetta, stiracchiando le spalle.

-E senti... il tuo Haku come sta?- domandò il corvino, timoroso.
Si aspettava di vederla adirarsi per quella domanda.

Invece lei lo stupì, sorridendo e annuendo.
-Haku sta meravigliosamente. Si è ripreso del tutto dopo la lotta con Pignite, adesso è uno splendido Serperior. Vuoi vederlo?-

Senza aspettare risposta Touko prese la Pokéball dello starter e la lanciò al centro dei due divanetti, ormai completamente occupati dai compagni di viaggio di lei.
Haku uscì in un lampo azzurrino e, una volta libero, lanciò il suo grido di battaglia e si erse in tutta la sua maestosità.

-Accidenti, è magnifico! Ciao, Haku, ti ricordi di me? Scusa per averti bruciato- disse John, salutandolo con un cenno.

-Seeer, serper!- esclamò il Pokémon.
Dopodiché la sua attenzione verté tutta su Sawsbuck e andò a giocare con lui dietro i divanetti sulla quale erano seduti i cinque.
Questi risero, vedendo il loro entusiasmo.

-Comunque, grazie Wes. Senza il tuo aiuto non sarei ancora vivo- disse il ragazzo, voltandosi verso il diciassettenne con gratitudine.

-E' il minimo. Vedo che le corna di Sawsbuck cominciano a ricrescere. Mi sento in colpa per avergliele bruciate- rispose il mulatto, grattandosi la nuca con un sorriso di scuse.

-Nah, anzi è stato meglio- rise il corvino.

Passarono così le seguenti due ore. John, Touko e Wes si comportavano come se non fosse mai successo nulla: non c'era rancore, si trattavano da amici di vecchia data.
Michael e Rui rimasero zitti per tutto il tempo, sentendosi persino di troppo.
Furono i due rossi i primi a congedarsi, i tre rimasero svegli fino alle undici di sera.

 

 

Il mattino seguente, era tempo di ripartire.
Touko salutò con rammarico l'allenatore, che aveva deciso di concedersi un po' di riposo per recuperare il sonno perduto in due giorni: aveva due occhiaie terrificanti.
Promise che sarebbe ritornato alla palestra solo dopo che si fosse ripreso completamente.

Mentre John tornava di sopra per dormire ancora, i quattro andarono al bancone dell'infermiera Joy per curare le loro squadre.
Come sempre, la donna porse loro tre cestini esagonali nel quale mettere e pokéball.
Nel posare le sue, Touko notò come sempre la pokéball circondata dalle ultraball nel cestino di Wes. Ma la stupì di più vedere le stesse pokéball nel cestino di Michael.

-Mic, ma tu che Pokémon hai nella tua squadra?- gli chiese, perplessa.

Il rosso rimase non poco sorpreso da quella domanda.
-Perché lo vuoi sapere?- le domandoò, stupito.

-Beh, conosco la squadra di Wes, ma la tua no. Curiosità-

-Beh... Con me ho Lugia, Moltres, Articuno, Zapdos, Salamance e Jolteon. Certo a Hoenn da Birch ne ho molti altri- rispose imbarazzato Michael, grattandosi la nuca.
Ancora non capiva il senso di quella domanda.

-Oh, Jolteon! Io lo adoro, è una delle evoluzioni di Eevee che mi piacciono da impazzire- disse la brunetta, guardandolo ammirata.
Poi rise.

Il vice-Campione arrossì, senza capire perché.
"E' così carina quando sorride, farebbe perdere la testa a qualsiasi maschio. Fortuna che io non sia uno che pensa alle ragazze, anche perché è off-limits: ormai è prenotata da Wes" pensò, ridacchiando di nascosto.

-Beh, prima Jolteon era un Eevee. L'ho fatto evolvere a Porto Pontipoli, un vecchietto dispensava pietre evolutive. Ho scelto la Pietratuono e l'ho fatto evolvere in un Jolteon- spiegò il ragazzino, gesticolando come solo lui sapeva fare.

La ragazza ridacchiò, immaginandosi la scena.
-Proprio una bella fortuna- disse, quando si calmò.

-Già, ad Auros non è facile trovare Pokémon selvatici, né tantomeno oggetti che li riguardano- annuì l'altro.

Nell'attesa delle pokéball, Touko continuò a porre domande su Auros.
Alla discussione parteciparono anche Rui e Wes, chiamati in causa.
Si compensavano a vicenda: quando uno non sapeva definire o chiarire una cosa, uno degli altri due rispondeva.

Wes si mostrò il più informato nella geografia della regione desertica: era sempre in giro, lui.
Michael e Rui, invece, erano informati sull'aspetto antropomorfo di Auros.
Parlarono a lungo prima che i Pokémon fossero tutti guariti.

All'improvviso la brunetta fece una domanda insolita.
-Ma quante arene ci sono nella vostra regione?- domandò.

Rispose Wes a quella domanda: dopo mesi di lotte in quei luoghi, era il più adatto a risponderle.

-Beh, ce ne sono otto: Abissale e di Ipogea, entrambe in quest'ultima città; poi c'è quella di Diamantopoli, che ospita anche la Palestra Alfa (considerata anche lei un'arena a modo suo); c'è anche la Colossale, quella di Sulfuria, il Monte Lotta (anche questa considerata un'arena a modo suo) e l'Arena di Auros, la più prestigiosa nonché l'unica che viene considerata dalla televisione-

-Accidenti! E tu hai lottato in tutte queste?- esclamò la ragazza, sorpresa.

-Non proprio. Quelle che frequento spesso sono l'Abissale e il Monte Lotta. Quest'ultima la utilizzo per allenare i miei Pokémon. Alcune volte sono stato ospite d'onore nell'Arena di Auros, ma non vi ho mai partecipato personalmente- rispose lui.

Poi arrivò l'infermiera Joy, che rivolse loro sguardi di ammirazione acuta (aveva visto i Pokémon che trasportavano grazie ad uno scanner).
I ragazzi stavano sistemando le loro pokéball quando le porte del Centro Pokémon si spalancarono di botto.
I quattro si voltarono immediatamente sconcertati, ma ciò che si ritrovarono davanti fece digrignare loro i denti.

-Genus...- sibilò Wes, prendendo le ultime ultraball e mettendole con gesti lesti nei loro box.

Il Team Cripto era alle porte, armato fino ai denti. E, ovviamente, a capo delle reclute c'era un pezzo grosso.
In quel caso era un Criptenente: aveva i capelli corvini jellati all'indietro, con un unico ciuffo lunghissimo che scendeva davanti al volto con un piccolo zig zag. Indossava un camice bianco da laboratorio con decori blu, e un sottile paio di occhiali da sole gli copriva gli occhi dal colore indefinibile.

-Wes, che sorpresa... sgradita, quella di rivederti- rispose amabile Genus, con un ghigno stampato in viso.

-Che diamine ci fate voi qui?!- sbottò il Campione, voltandosi completamente verso di lui.
Lo sguardo che gli lanciò non era per niente buono.

-Siamo venuti a prendere la città. Anzi, a prendere i Pokémon. Quale interessante risvolto incontrarti proprio qui a Unima, così lontano da casa. Non temi per la sicurezza della tua regione?- ridacchiò l'uomo, spalancando le braccia.

Al suo gesto, i Cripsoldati alle sue spalle si spartirono ai lati del Centro Pokémon.
Fu un triste deja-vu: come nel Bosco Girandola, il Campione si ritrovò circondato. Le circostanze erano più drammatiche, dato che non c'era solo lui in pericolo, però...

Sul volto del mulatto si aprì un ghigno arrogante.
-No, non temo per la mia regione. Ormai voi siete stati completamente debellati da lì. Mi chiedo però una cosa: siete così sicuri di riuscire nel vostro intento ad Unima? Ho saputo che ad Ipogea hanno preso Discoball: non vi preoccupa la sua cattura?-

Genus affilò lo sguardo invisibile.
-Tsè, quell'idiota. Era un incapace, ha avuto ciò che si merita. Harkos, il nostro nuovo capo, ha fatto bene a spedirlo nelle fauci della polizia- sibilò.

Poi puntò una pistola contro la fronte di Wes, che cominciò a sudare freddo mantenendo un atteggiamento sicuro di sé.
-E adesso dì addio ai tuoi amichetti- proferì. E sparò.

-Haku, Frustata!-
A seguire quell'ordine, delle liane colpirono il fulmineo proiettile mandandolo contro il soffito di metallo, nel quale fece un buco poco profondo prima di ricadere sul bancone.
Si voltarono: la voce proveniva da Touko, e un minaccioso Serperior fissava infuriato il corvino Sci-Fi.

-Ma guarda un po', un nuovo oppositore. E tu chi saresti, ragazzina?- sbottò il Criptenente.

-Un'amica di Wes, e questa volta non me ne starò con le mani in mano- rispose fiera la brunetta, prendendo in mano altre due Pokéball.
Wes le riconobbe subito: erano Zekrom e Kyurem. La sua amica intendeva scatenare un putiferio.

-Touko, questo non è affar tuo. Posali- le disse, cercando di essere cauto.

-No, Wes, stavolta voglio partecipare- obbiettò la brunetta.

-Credimi, è meglio di no- disse ancora lui.

-Ma...-

-Tranquilla, Touko, stavolta sarà diverso- la rassicurò lui, guardandola eloquente.

Nessuno capì cosa intendesse, ma quando il Campione sfilò la sua unica Pokéball dalla cintura i suoi tre compagni di viaggio impallidirono.
-Sicuro di stare bene?- chiese Michael al fratello.

-Certo- rispose lui.

-Okay. E intendi lottare con lui contro tutti questi nemici?-

-Con Umbreon ho più intesa che con chiunque altro mio Pokémon. E poi, sento odore di Pokémon Ombra: mi appresto ad una nuova cattura, e tu sai che impartire ordini ad un Leggendario è più pesante che impartirli ai Pokémon normali- spiegò il mulatto.

Il rosso rimase stupito. Come poteva il fratellone sentire la presenza di Pokémon Ombra? Lui non ci riusciva mai!
-Se lo dici tu...- borbottò e si fece indietro.

Il diciassettenne annuì e voltò il capo verso il suo avversario.
-Ehi, Genus, ti va una lotta?- disse Wes, facendosi avanti con la sfera in mano.

-Oh, questa è buona. D'accordo, sarà un piacere schiacciarti. Moscerino fastidioso- rispose il Criptenente.
Era più che certo che lo avrebbe sopraffatto.

Il Campione annuì ed entrambi uscirono.
Sulle labbra del biondo si aprì un ghigno, mentre si mettevano l'uno di fronte l'altro: quel tipo non aveva proprio idea di cosa lo aspettava.

                                                                                             *
Ciao ^^
Questa volta ho postato in tempo xD
Qua si scuotono molto di più le cose rispetto al capitolo precedente: questo è il vero "ritorno all'avventura". Si torna a combattere contro i tre team!!
Ringrazio Jeo 95 e PlusJack per le recensioni ^^
Il prossimo capitolo verrà postato Venerdì, bye!

PS:
Questo è Genus

 

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