Squillino
le trombe! Signori e signore! Cani e gatti! A tutti voi!!!!
Finalmente
Jaly Chan è tornata!!!! (L’apocalisseeee!! Oo ndtt) Ah-ah, simpatici T.T
Cmq!
È un secolo e mezzo che non aggiorno, per mancanza di ispirazione, voglia e
problemi vari ma…ora il capitolo c’è e sono fermamente determinata nel
terminare questa fic che non dovrebbe durare ancora molto…muahahahahahaha!!!
*.*
Cap 8
Era
ormai calata la sera su casa Kinomiya e sul resto della città, portando riposo
e traquillità per tutti...o almeno, quasi tutti...
Nel
buio della sua camera, Kei, cercava di trovare un perché a quella situazione,
situazione in cui lui stesso si era cacciato per di più, quindi non poteva
accusare nessuno se non se stesso...però di certo poteva andare a ringraziare
Yuri per il suo immenso contributo...a rovinare tutto…
Fece
un sospiro di frustrazione mentre si alzava dal pavimento su cui era seduto e
si avvicinava alla finestra spalancata. Scostò con un gesto secco le tende che
si gonfiavano, mosse dal vento e si appoggiò al davanzale con le mani.
Aveva
sbagliato a reagire così con Hilary ma quella confessione gli...gli aveva fatto
perdere la testa! Odiava ammetterlo, ma era così; inutile negare l’evidenza...
Lui,
il gelido e impassibile Kei Hiwatari aveva perso il controllo di fronte ad una
ragazza...la ragazza di cui era innamorato per di più!
Scrollò
la testa con un sorriso amaro, quanto era caduto in basso...
Si
sarebbe volentieri preso a schiaffi da solo per come si era lasciato andare, e
se sarebbe servito a riparare le cose lo avrebbe fatto più che voletieri...
Si
passò stancamente una mano sugli occhi; l’aveva trattata da schifo e ora, molto
probabilmente, lo odiava a morte, senza contare che per il resto della giornata
aveva trattato tutti come pezze da piedi e Hilary non si era presentata a cena,
urlando un “NON HO FAME! SPARITE!” come spiegazione quando andarono a
chiamarla.
Aveva
il vago sospetto che fosse tutta colpa sua...
Sospirò
sconsolato, ma perché doveva reagire così con quella ragazza? Eppure lui era il
“re” dell’autocontrollo!
Se
solo Yuri non si fosse messo in mezzo lui...aggrottò le sopracciglia colto da
un improvviso pensiero, già Yuri...ora che ci pensava era colpa sua...
Strinse
le mani a pugno e si diresse verso la scrivania prendendo il cordless
prevedendo già la sfuriata di Takao per la bolletta, ma....al diavolo Takao e
le sue lagne! Aveva ben altro a cui pensare, in primis dirne quattro al suo
caro “amico” e compagno di squadra russo...
Pigiò
con forza ogni singolo numero, fregandosene del sinistro scricchiolio
proveniente dai tasti, e si portò l’apparecchio all’orecchio innervosendosi ad
ogni momento di silenzio che passava dall’altra parte della cornetta.
Dopo
quella che gli parve un’eternità, finalmente, qualcuno dall’altra parte del
mondo si degnò di rispondere.
-
Pronto? -
-
Boris – grugnì il ragazzo platinato, riconoscendolo – Fammi parlare con Yuri –
A
Mosca, Boris, rimase un momento in silenzio – Ciao Kei, anche io sono felice di
sentirti; Già, è passato tanto tempo; Si, anche io sono felice di sentirti, qui tutto bene,
grazie – replicò il russo ironico
- Fa
meno il cretino e passami Yuri –
-
Noto con piacere che le tue maniere sono rimaste le stesse di allora, che
gioia. Mi mancava la tua galanteria –
- Ho
detto: Passami-Yuri – scandì Kei sull’orlo di una crisi isterica, pronto a
prendere il primo aereo per mosca solo per prendere a picconate il deficiente
dall’altro capo della linea.
- Uh,
nervosetti oggi, eh? Sembri Borkov quando è di buon umore…-
-
Boris…- ringhiò Kei massaggiandosi una tempia
- Ok,
ok. – se non fosse stato per il fatto che teneva in mano un telefono, Boris,
avrebbe alzato le mani in segno di resa – Comunque, qui Yuri no c’è…-
-
Come non c’è?! – abbaiò il russo perdendo la pazienza – Questo è il suo
telefono! –
-
Appunto per quello ho risposto io! Qui non c’è! –
- E
allora vallo a cercare! Muoviti! -
-
Ehi! Modera un po’ i termini, ragazzino! –
Ma
prima che Kei potesse cortesemente mandarlo a farsi un giro in bagno, qualcuno
interruppe Boris dal suo sproloquiare.
- E’
Kei – sentì Boris sospirare, rispondendo all’ovvia domanda postagli dal
misterioso visitatore – Vuole parlare con te – ci fu qualche momento di
silenzio e poi, tornò a rivolgersi a Kei – Sei fortunato, è appena arrivato -
-
Passamelo – tagliò corto il platinato senza mezzi termini.
-
Ok,ok – sospirò Boris – Tieni e stai attento, è intrattabile –
-
Quando non lo è? - mormorò Yuri.
Kei
sentì la porta chiudersi e aspetto pazientemente che il suo ex compagno di
squadra si degnasse di rispondergli.
-
Ehilà Kei, qual buon…-
-
Vaffanculo, stronzo! –
-
…vento, si, oggi sei più intrattabile del solito – sospirò – A cosa devo
cotanta gentilezza? –
- Osi
pure chiedermelo???? – latrò Kei
- Beh
sai, al corso di preveggenza non andavo così bene…- sbuffò – La palla di vetro
non è mi è mai stata granché amica…-
(Ogni
riferimento ad Harry Potter è puramente casuale…XD ndautrice)
-
Finiscila di sparare cazzate e spiegami perché hai fatto una cosa del genere!!!
-
- Ma
di cosa stai parlando? – sospirò esasperato Yuri alzando gli occhi al cielo.
- Di
cosa sto parlando?? Sto parlando di Hilary!! – abbaiò il ragazzo
Dall’altra
parte della linea ci fu un momento di silenzio.
- Ah
– Yuri cercò di riprendere l’uso della parola – Hilary -
- Si,
lei –
- E
così…te l’ho ha detto…- improvvisamente Yuri fu molto felice che fra lui e Kei
ci fossero migliaia di silometri di distanza – Che inaspettata…notizia…-
-
Deduco che tu non avevi nessuna intenzione di dirmelo…-
-
Veramente nemmeno lei doveva farne parola…- bofonchiò – Se posso esser
indiscreto come…? –
- Una
scommessa – tagliò corto – E tu non vuoi sapere nient’altro –
- No,
immagino di no –
- E
allora spiegami perché brutto schifoso…-
- Ehi
ehi! - lo interruppe in fretta Yuri –
Non dare tutta la colpa a me! –
- E a
chi? A me? –
- No,
a tua sorella! – replicò ironico - Certo che è anche colpa tua! –
-
Mia? E che diavolo avrei fatto? – esclamò Kei incredulo
- Non
ti ricordi? New York? Central Park…- buttò lì a caso il russo dai capelli
rossi.
Kei
boccheggiò – Ma…ma io non parlavo sul serio! Diavolo! Avresti dovuto
chiedermelo!–
-
Avrei dovuto chiedertelo? E chi sei? Il suo tutore? Suo fratello? Senti carino,
tu hai detto chiaramente che non t’interessava, quindi mi sono fatto avanti
io…ed ora sei geloso? Beh, sono cavoli tuoi, te la sei cercata – replicò Yuri
acido.
- Non
ci posso credere…- mormorò il platinato passandosi una mano fra i capelli.
-
Senti, non le ho fatto niente di male -
ci fu una piccola pausa – O almeno niente che lei non volesse –
- Per
favore non voglio sapere i dettagli – gemette Kei
Yuri
rise – Rilassati Kei; oramai non stiamo più assieme…siamo solo buoni amici…-
-
Yuri Ivanov e Hilary Tachibana…buoni…amici? Suona…-
-
Strano? –
-
Già…molto – sospirò scrollando le spalle.
- Lo
so, lo penso anche io delle volte – rise di nuovo – Ma è divertente averci a
che fare –
-
Divertente? –
Yuri
ignorò le sue ultime parole e continuò a
parlare – Ascoltami Kei; io e Hilary siamo stati assieme, è vero, ci siamo
divertiti e abbiamo passato dei bei momenti in compagnia ma…tutto qua…- sospirò
– Suona un po’ crudele ma stavamo assieme solo per passare il tempo; la trovavo
carina e lo stesso valeva per lei…non le piacevo veramente…- ridacchiò – Yuri Ivanov era il ripiego di una
ragazza…patetico non trovi? –
- Si,
molto -
-
Tranquillo, non cercare di consolarmi –
- Sta
zitto e soffri in silenzio, ce l’ho ancora con te -
-
Comunque – Yuri si schiarì la voce – Come mai all’improvviso sei così
interessato ad Hilary? –
- Che
t’importa? Fatti i fatti tuoi e basta…-
- Da
quel che mi ricordo, avevi troppe cose per la testa per pensare a lei, l’ultima
volta che ne avevamo parlato…- disse con
molta nonchalanche il rosso – Come mai tutto questo interesse all’improvviso? –
- ….-
-
Ohhh…ho capito –
-
Taci Yuri – ringhiò Kei, la vena sulla tempia che pulsava pericolosamente.
-
Finalmente il nostro Kei si è reso conto dei suoi sentimenti…- Yuri ridacchiò –
Che carino! –
- VA
ALL’INFERNO!! – inveì il platinato chiudendo la conversazione e lanciando il
telefono sul letto.
Quanto
lo odiava quanto faceva così!!
Le
sue ingiurie furono interrotte da un leggero bussare alla porta.
-
Kei? – Takao fece capolino dalla porta – Tutto bene? Ti abbiamo sentito
urlare…-
Come
tutta risposta il cuscino gli volò direttamente in faccia e la porta lo seguì
poco dopo, sbattendo con forza.
-
Ehi! Ma che ti prende!?! – esclamò il ragazzo massaggiandosi il naso – E io che
mi preoccupavo per lui…-
Ben
presto i borbottii di Takao si spensero lungo le scale e Kei se ne dimenticò in
fretta; aveva ben altro a cui pensare.
In
primis come farsi perdonare da Hilary e per secondo…uccidere Yuri ivanov!
Dehihihihohohu!
*.*
Allora,
com’è andata? Spero di no essere troppo arrugginita! XD
Ma
tagliamo corto e passiamo direttamente ai ringraziamenti!Ragazzi…i love you!
^.-
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