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Autore: Beba_Border    26/06/2012    1 recensioni
Cosa succede quando ciò che provi va in frantumi?
Quando credi che sia tutto perfetto ed invece ti crolla tutto addosso?
Questo è quello che è successo a Kate e l'unico modo per dimenticare è voltare pagina senza guardare indietro.
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Dal capitolo 15:
"Sono spaventata perchè la prima volta sono stata ferita seriamente. Sono spaventata perchè non so cosa succederà tra di noi, se saremo felici oppure se sarà una storia piena di ostacoli.
L'unica differenza ora è che sono più forte. Non lascerò che la paura mi impedisca di continuare a far fiorire il sentimento che provo per Matt e che mi porta un calore che scalda il cuore. Non rinuncerò al calore del suo corpo che in questo momento mi abbraccia, al suo sorriso dolce e sexy, ai suoi capelli morbidi, ai suoi occhi in cui mi perdo ogni volta che lo guardo e alla sua dolcezza e senso di protezione e possessione che mostra nei miei confronti.
Questa volta non mi farò abbattere.
Questa volta io sarò più forte."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ecco qui il continuo. Stasera non la finisco più di scrivere xD ho deciso che terrò sempre pronto un capitolo da pubblicare e che lo pubblicherò non appena quello dopo sarà pronto così da avere sempre qualcosa per aggiornare =) Buona lettura!



Salgo sull’aereo provando una sensazione di libertà mista ad eccitazione per la nuova avventura che mi si stava presentando davanti.

L’aereo non è molto grande ed i sedili sono abbastanza scomodi ma in questo momento non mi importa più di tanto.

Affianco a me si siede un ragazzo alto almeno una decina di centimetri in più rispetto a me, i capelli sono ovviamente tinti ed sono di un arancione molto simile a quello delle mie amate albe, caldo ed intenso.

Mi viene l’impulso di allungare una mano e toccarli. Morbidi e lisci. Solo dopo un instante mi accorgo di ciò che ho fatto e mi ritrovo a fissare un paio di occhi azzurri con piccole striature blu che mi fanno subito pensare al mare e che mi guardano stupiti.

Ritraggo velocemente la mia mano dai suoi fantastici capelli e mi scuso diventando tutta rossa e girandomi dall’altra parte.

Sento una sommessa risata provenire dalla mia destra. Una sommessa,profonda, dolce e sexy risata.

Mi giro a guardarlo e lo vedo sorridermi ed allungarmi una mano “Ciao, io sono Matthew. Chiamami tranquillamente Matt”. Rimango un attimo ammaliata da quello splendido sorriso ma mi riprendo abbastanza in fretta: “Ciao, io sono Kate”

“Diminutivo di Katherine?”

“No. Solo Kate. Ai miei genitori non sono mai piaciuti i nomi lunghi e così hanno deciso di chiamarmi con l’abbreviazione del nome di mia nonna”

“Beh direi che sono genitori particolari”

“Su questo non c’è dubbio”.

 

Cominciamo a chiacchierare di tutto e di più. Mi racconta che a causa del lavoro dei suoi si stava trasferendo a Los Angeles ma che la cosa non gli pesava in quanto non aveva lasciato nulla e nessuno dove viveva prima, un po’ come avevo fatto io (tranne per i miei genitori).

Mentre lo sento raccontare della sua vita riesco ad ammirare il suo corpo. Le spalle sono larghe e comincio a desiderare di essere avvolta dalle sue braccia che la maglietta a maniche corte non nasconde rivelando quelle leggere scanalature segnate dai muscoli che non sono esagerati (proprio come piacciono a me insomma).

Lo guardo parlare fino a quando non si ferma improvvisamente e mi chiede: “Ma tu quanti anni hai?”.

Vengo presa un attimo alla sprovvista.

“Ehm… ne ho 17. Tu invece?”

“Ne faccio 18 il mese prossimo”

“Beh avevo intuito che fossi più grande”

“E da cosa lo avresti intuito?” mi porge la domanda ridacchiando

“Beh direi dal tuo aspetto”.

Lo vedo riflettere un attimo e poi dire: “A proposito del mio aspetto: se non ricordo male prima mi hai toccato i capelli”. Io comincio a diventare di tutti i colori conosciuti al mondo e lui ride come aveva fatto qualche ora prima

“Ahahah rilassati. Mi sono meravigliato un attimo ma non sono offeso o altro”

“Ahah grazie. E’ solo che sono di un colore così bello. Mi ricordano l’alba che vedevo da casa mia tutte le mattine.”

“Ti piace l’alba?”

“Si l’adoro. La cosa che preferisco è andare a vederla in spiaggia. Tutto il mondo è silenzioso e sembra in pace con se stesso”.

 

Sento la sua mano che si avvicina al mio viso, mi prende per il mento e avvicina il suo viso al mio.

E’ sempre più vicino, così vicino che posso sentire il suo respiro accarezzarmi delicatamente la pelle e… “Cioccolato!”.

Spalanco gli occhi chiedendomi se sia impazzito fino a quando non nota la mia espressione e mi da spiegazioni: “I tuoi occhi. Sono di un marrone bellissimo che mi ricorda il cioccolato al latte ed ho notato che quando sono illuminati dal sole diventano color nocciola. Sono bellissimi. Inoltre sono molto espressivi.”

Mi coloro leggermente di rosso “Grazie. Anche i tuoi sono molto belli. Mi ricordano il mare che guardavo mentre attendevo l’alba grazie a quelle piccole striature blu”.

 

Stava per dirmi altro quando sentiamo il pilota dire di allacciare le cinture poiché l’atterraggio sarebbe avvenuto a breve.

Sono sempre stata leggermente spaventata durante gli atterraggi (non chiedetemi perché) e Matt, notando il mio disagio e la mia paura, mi prende la mano e mi fa un occhiolino dopo avermi sussurrato a un orecchio di pensare ad altro e tutto quello a cui riuscivo a pensare era il calore della sua mano che stava avvolgendo la mia.

Atterriamo senza problemi e con calma le hostess ci fanno scendere dall’aereo ringraziando di essere stati loro passeggeri e augurandoci una buona giornata.

 

Io e Matt continuiamo a chiacchierare fino al ritiro bagagli dove entrambe le nostre valigie (molto simili tra loro) sono tra la prime ad arrivare e lui, dopo una telefonata, mi chiede scusa dicendo di dover scappare, afferra la sua valigia e corre via urlando che gli aveva fatto piacere incontrarmi.

Rimango un attimo spaesata e delusa. Speravo che mi desse il suo numero di telefono per tenerci in contatto dato che ci eravamo trovati bene a chiacchierare insieme ma non ho tempo per pensarci poiché ricevo una chiamata da Angy che mi chiede dove io sia e dice che mi sta aspettando appena fuori dall’aeroporto dove c’è la zona dei taxi.

Appena metto piede fuori dall’aeroporto prendo un bel respiro assaporando l’aria carica di avventura e freschezza e assaporando questa nuova esperienza che stava attendendo soltanto me.

  
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