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Autore: xbijoux    26/06/2012    0 recensioni
Guardavo i suoi enormi occhi color nocciola,il sorriso appena accennato sul viso ancora da bambino impaurito,i capelli castani scompigliati sul viso che gli ricadevano dolcemente davanti gli occhi. Il suono della voce,le sue mani sulla mia schiena. Tutto mi portava a lui,mi faceva venire i brividi solo con un 'ciao',mi faceva impazzire. Non era come tutti gli altri,era diverso. Non andava raccontando favole in giro,era fottutamente speciale. Non mi sarei mai permessa di averlo lasciato andare via ora che mi apparteneva.
“Tutto ha una fine,tu sei la mia.” Mi disse con una dolcezza incredibile,accarezzandomi il viso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“La vita e' una favola narrata da uno sciocco,
piena di strepito e di furore
ma senza significato alcuno.”
William Shakespeare.


Quella mattina non fu il solito rumore della sveglia a farmi aprire gli occhi ma bensì i primi raggi del sole che penetravano dalle tende color panna della stanza. Mi girai nel letto,guardandomi attorno. Ovviamente quelle non erano le pareti di camera mia,le mie erano color lilla sbiadito e non di un giallo acceso. Appena voltai la testa verso destra fui inchiodata da due occhi color nocciola. Alzai leggermente il viso e vi trovai un braccio piegato poco più sopra la mia testa,comodamente appoggiato sul cuscino.
-          Buongiorno principessa.
Strabuzzai gli occhi,incredula. Naturalmente ricordavo della sera precedente,non era ne sobria ne ubriaca perchè non potessi ricordare. Lo guardai battendo velocemente le palpebre e scoppiai a ridere.
-          Principessa? Mi prendi in giro?
-          No,perchè dovrei?
Sorrideva con quell'aria di sfida,aspettando una mia reazione,ansioso di vedermi sbroccare davanti ai suoi occhi. Decisi di non dargliela a bere e feci finta di niente,sedendomi sul bordo del letto. Raccolsi il mio reggiseno e me lo misi su per le braccia.
-          Ti do una mano.
Si avvicinò a me da dietro allacciandomi lentamente il reggiseno. Sentii il suo respiro sul collo e di scatto mi allontanai,saltando in piedi.
-          Fermo.
-          Perchè? T'ho vista in posizioni più provocanti stanotte,sai?
-          Non me ne sbatte,non toccarmi.
Scosse la testa e scoppiò a ridere,osservandomi mentre m'infilavo i vestiti.
-          Dove vai?
-          Dove minchia posso andare? A casa mia,prima che i miei mi fanno un culo e cominciano a fare domande.
-          T'accompagno.
-          No.
-          Si.
-          Non abbottarmi i coglioni.
-          T'accompagno e basta,fai il cesso.
Lo guardai e mi lasciai sfuggire un sospiro,tanto con uno come quello era una battaglia persa già da principio.
-          Dov'è il bagno?
-          A destra,vicino le scale.
Uscii dalla stanza e seguii le sue indicazioni trovandomi davanti ad una porta di legno massiccio. M'avvicinai allo specchio e cacciai dalla borsa matita,mascara,eyeliner e rossetto. Sentii la porta cigolare ma feci finta di niente.
-          Sai una cosa?
-          Sputa.
-          Sei bella.
Lo guardai,pronta a vedere lo sguardo di chi mi stesse prendendo per culo ma sul suo viso vidi solo un'espressione di serietà senza nessun filo di beffeggiamento nei miei confronti. Accennai un sorriso isterico,il che significava che stavo veramente in imbarazzo.
-          Grazie.
-          Tranquilla.
Riposi tutta la mia roba nella borsa e avanzai verso la porta ma il ragazzo mi sbarrò l'uscita.
-          Non vai da nessuna parte,devi prima fare una cosa.
-          Cosa vuoi mo?
-          Un bacio.
-          Ma scordatelo.
Lo spinsi di lato ma mi bloccò con le spalle al muro,bloccandomi i polsi contro la parete.
-          O fai tu,o faccio io,il che e' peggio.
-          Non faccio proprio n'emerita minchia.
-          Ok,te la sei cercata.
Sentii le sue labbra ardere sulle mie con una violenza incredibile e la sua lingua insinuarsi tra di esse fino a raggiungere la mia. Le sue mani corsero lungo i fianchi attaccandomi al muro per poi stringersi col busto al mio,togliendomi ogni via d'uscita. Rimasi paralizzata per un istante e poi mi lasciai andare incrociando la mia lingua con la sua. Quando si staccò era ormai troppo tardi per contra battere o trovare una giustificazione al mio consenso. Rimase a pochi centimetri dalle mie labbra,sentivo il suo respiro caldo su tutto il viso. Ero rimasta senza fiato ed evidentemente anche lui dato che non osava aprire bocca. Mi sorrise soddisfatto e dopo aver ripreso abbastanza fiato ruppe il silenzio che s'era creato fra noi.
-          Andiamo.
Annuii,un po' su di giri. Lo seguii giù per le scale e mi lasciai far aprire la porta per poi raggiungere nuovamente il suo motorino,come la notte precedente,pronta a sentire l'ebbrezza mattutina scompigliarmi i capelli mentre accelerava a tutta birra sulla strada di casa mia.
  
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