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Autore: FallingInLove    27/06/2012    3 recensioni
Due città, due regioni, tre amiche speciali, un cuore duramente provato, una scelta da prendere.
In tutto questo quel bacio sembrava solo un gioco, una cosa insignificante.. o almeno, così pensava Lally. Perché Dann ce la metterà tutta per farsi spazio, per farle capire quanto quei 400 Km siano una sciocchezza paragonati a ciò che prova per lei: sarà il suo migliore amico, soffrendo in silenzio, perché questo è ciò di cui lei ha bisogno.
Ma quella scelta, quella dannata scelta! Forse sbagliando, forse illudendosi, Lally troverà il coraggio di decidere la meta finale del suo continuo viaggiare (avanti e indietro, avanti e indietro..). Ma scegliendo, dovrà necessariamente rinunciare a qualcosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Too Far Away'
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Capitolo 8. Aquiloni che non sanno volare

Jo era un bravo ragazzo; ok, non andava molto d'accordo con i libri ma non fumava, non si drogava e non beveva. Eravamo usciti spesso in quei giorni, e avevo imparato a conoscerlo un po' meglio.
Aveva una cultura stratosferica sui videogiochi ma, se trovava un documentario interessante, era capace di appassionarvisi (o almeno, così diceva).
Il suo problema era la monotonia. Non monotonia di abitudini, quella ce l'abbiamo un po' tutti ed è anche salutare; monotonia nel modo di fare, nei discorsi, persino nei baci..
Ma se stai bene con una persona non sono proprio queste le cose che inizi ad apprezzare di lei? Le sue abitudini, il suo modo di fare, i suoi discorsi, i suoi baci?
Kath minimizzava i miei problemi etichettandoli come “seghe mentali inutili”; era contentissima di questa mia “conquista” come lo chiamava lei, anche se sosteneva che nel week-end con Dann mi sarei dovuta “dare da fare” anche con lui, come lei si stava dando da fare con un tizio che la riempiva di telefonate.
-E Nicola? -aveva chiesto Lisa -Il tuo ragazzo.. perché te te lo ricordi che hai un ragazzo, vero?
-Simpatica -aveva risposto Kath ironicamente, arricciando il naso -Nicola sa tutto e gli sta bene così
Tuttavia il suo tono nono mi aveva convinta -Cos'è che non ci stai dicendo? -le domandai infatti
Kath sbuffò verso l'alto, e i riccioli indomabili le volarono via dalla fronte -Va tutto bene, ok? So come gestire la faccenda
-Quale faccenda?
-Nicola è distante -rispose lei,e si capiva che soffrisse più di quanto volesse dare a vedere -O si è stufato di me, o fra le sue ragazze ne ha incontrata una candidata ad essere l'amore della sua vita -spiegò con disgusto malcelato
Io e Lisa ci scambiammo un'occhiata -E menomale che non ti importava di lui.. -commentò Lisa
-Infatti è così -si riprese Kath -Solo mi dà fastidio il fatto che possa aver incontrato qualcuna che gli faccia perdere la testa più di me
-Benvenuta nel club -commentai -sai, in media almeno una volta nella vita succede a tutti
-Sì, ma che palle! -si lamentò, come una bambina che aveva perso il suo giocattolo preferito
Lisa invece non aveva commentato molto su Jo, così un giorno, vedendola parecchio pensierosa mentre le raccontavo della mia ultima uscita con lui, le domandai esplicitamente cosa ne pensasse
-Penso che forse hai ragione quando dici che è un bravo ragazzo -rispose -ma non credo che sia il tipo da prendersi impegni
-Che vuoi dire?
-Da quanto mi hai detto, non si impegna in altro se non nei videogiochi. Non si impegna nella scuola e non si impegna a trovare un complimento migliore o quantomeno diverso da “bellissima”
-Be', ognuno è fissato con le sue parole -replicai -Io ultimamente sono fissata con Pandora..
-Già, quando hai intenzione di parlargliene? -mi chiese incrociando le braccia; avevo parlato alle mie amiche dell'immagine del vaso che mi era comparsa in mente mentre Jo mi baciava la prima volta (“molto dolce e molto attinente”, aveva commentato Kath)
-Non lo so -risposi -Non è importante
Lisa scosse la testa -Certo che sei strana. Dann lo hai sentito?
Trasalii per quel brusco cambio di argomento -Che c'entra Dann?
Lisa sollevò le sopracciglia -Te lo devo dire io?
Rimasi sorpresa da quell'allusione, per niente velata, secondo la quale per Lisa ci fosse qualcosa tra me e Dann -Tu non eri parecchio entusiasta quando gli ho lasciato il numero dopo il Carnevale; ora invece sembra che mi stia spingendo fra le sue braccia
-Non ero contenta perché non lo conoscevo -spiegò -pensavo fosse il solito cretino che si incontra ai rioni e che ti volesse solo prendere in giro. Non pensavo che fosse capace di guardarti come ti guarda ..e non fare quella faccia perché è vero. Lui è il tipo che trascorre un fine settimana intero, a casa di una ragazza loro due da soli, a pochi metri dalla sua camera da letto, senza pretendere niente; ha attraversato due regioni per venire da te..
-Ora non esagerare: se l'è fatta in treno, mica a piedi
-Ecco, è questo il tuo problema -fece Lisa, puntandomi l'indice contro e fissando gli occhi nei miei, per essere certa di avere tutta la mia attenzione -ti lamenti della monotonia e della banalità di Jo, ma nonostante questo la accetti. Da Dann invece pretendi sempre il massimo e, se lo fa, vuoi ancora più del massimo: perché, Lally? -mi interrogò con fervore -Hai paura?
-Ma paura di che?! -sbottai, rimpiangendo che non ci fosse Kath, in grado di deviare la conversazione su altri argomenti. Ma forse neanche Kath mi avrebbe aiutata: tutte e due le mie amiche sembravano fare il tifo per la nascita di una relazione fra me e Dann, cosa ovviamente improponibile -Di qualunque cosa tu stia parlando, io non ho paura e soprattutto non pretendo il massimo proprio da nessuno!
-Sì invece -insistette Lisa -pretendi che Dann faccia l'amico, nell'infinita attesa che tu prenda una decisione riguardo voi due. Ma siccome hai paura di prenderla, ti rifugi tra le braccia del primo appiglio, della prima scusa momentanea che trovi: in questo caso, Jo.
Non faceva una piega, se non fosse stato per il fatto che c'era un errore di fondo: io e Dann eravamo effettivamente amici, lo avevamo messo ben in chiaro. Quando però avevo tentato di spiegarlo a Lisa, lei aveva risposto -Ah, sì? E come ha reagito quando gli hai detto di Jo?
Credevo di poter uscire trionfante da quella conversazione: Dann non si era detto sorpreso e si era limitando ad ascoltarmi mentre gli raccontavo tutto, senza commentare quasi per niente; dopodiché, avevamo ricominciato a parlare dei fatti nostri, come al solito.
Lisa però aveva scosso la testa - “Fatti vostri”, appunto, di voi due, di te e Dann; non fatti tuoi e di Jo. Lally, io ci penserei bene
Il fatto è che non c'era niente a cui pensare: alternavo pomeriggi di studio, uscite con Jo e uscite con le mie amiche; ovviamente in tutto questo c'erano le telefonate con Dann, ma erano telefonate innocenti, porca miseria!
Non rischiavamo mai di superare i limiti, nemmeno quando parlavamo di certe cose successe fra noi:
-Il titolo di Principe Focoso resta comunque indiscutibilmente mio -aveva affermato una delle prime volte che gli parlavo di come andava con Jo dopo quel bacio. Ok, avevo colto una velata malinconia nel suo tono volutamente scherzoso, ma non vi avevo dato peso e avevo fatto bene: ero scoppiata a ridere, ed era finita lì.
Anche Lisa comunque aveva il suo bel da fare. Ricordo un pomeriggio, verso le sei, ancora illuminato grazie alle giornate che si andavano allungando a vista d'occhio, quando era piombata a casa mia, agitatissima.
-Cosa c'è che non va? -le avevo chiesto, dopo aver ascoltato il suo discorso a raffica
-Cosa c'è? -aveva ripetuto lei -E me lo chiedi pure? Tu, hai dato il mio numero a Dann che lo ha dato ad Andrea! -squittì -Sei una carogna!
Parolacce no, per niente al mondo, ma 'carogna' era l'insulto preferito di Lisa: diceva che ti faceva sembrare come una carcassa in mezzo al deserto circondata da mosche e formiche, con gli avvoltoi che si preparavano all'attacco. Carina, eh?
Io però le sorrisi, certa che quell'agitazione fosse il segno che lo zampino che avevo messo in quella storia, avesse dato il via a qualcosa di più -Perché non entri, ti sedi, bevi una lattina di quello che ti pare e mi racconti tutto?
Lisa, le guance arrossate, mi aveva guardato ancora qualche istante -Mi dovevi avvisare. Sembravo un'idiota, tanto ero sorpresa e imbarazzata
Risi, e mi spostai per farla passare. A quanto pareva, Andrea e Lisa si trovavano proprio bene a chiacchierare e la mia amica mi raccontò di quante cose avesse scoperto avere in comune con lui in poco tempo.
-Andrea è un bravo tipo -avevo commentato -Voglio dire, l'ho visto due volte ma sembra ok; e poi è simpatico -aggiunsi ripensando alla scenetta che avevamo ideato per prendere in giro Dann e Julie
Per dirla in breve, ero contenta di ciò che avevo fatto anche se, comunque, rimaneva il problema che Lisa e Andrea abitavano in due regioni diverse; vedere Lisa così sorridente però, mi mise proprio di buon umore.
E anche i ringraziamenti di Andrea non tardarono ad arrivare: la sera stessa della visita di Lisa, mi chiamò un numero che non avevo memorizzato
-Pronto?
-Lally, mi sei sempre più simpatica!
Ci misi una frazione di secondo a capire chi fosse e sorrisi -Sai Andrea, Lisa è venuta da me giusto questo pomeriggio
-Ti ha parlato della mia telefonata? -domandò tutto entusiasta e speranzoso
-Solo di quello -confermai, poi l'istinto di sopravvivenza mi suggerì di aggiungere -Non le dire questa cosa che ti ho appena detto: Lisa non farebbe male a una mosca, ma non si sa mai
Andrea rise -Terrò la bocca chiusa. Mi ha dato Dann il tuo numero -aggiunse poi -Sai, voglio seguire il suo esempio
-L'esempio di chi?
-Di Dann! Lisa mi piace davvero, ed è strano.. non che mi piaccia, ma che sia così contento del fatto che tu mi abbia dato questa opportunità di provare a costruire qualcosa con lei, nonostante abiti a Roma. E' che uno alla mia età comincia a mettere la testa a posto.. -disse con il tono di ultrasettantenne quando invece aveva 24 anni come Dann
-Frena -lo bloccai -in tutto questo ragionamento, quale sarebbe l'esempio di Dann?
Ci fu una pausa e sentii un piccolo sbuffo, simile a un sorriso -E dai Lally! Va bene che sei una marmocchia che va ancora al liceo, ma certe cose le dovresti capire
-Io e Dann siamo amici -misi in chiaro (anche con lui!) -e poi il liceo lo sto per finire, decrepito lavoratore
Lui rise e fui felice di essere riuscita ad allentare la tensione della conversazione
-Comunque, anche io e Dann siamo amici: non tenertelo tutto per te sennò sono geloso! -scherzò
-Non ne ho alcuna intenzione -risposi -ma dimmi un po' -feci poi, curiosa -Sei il suo migliore amico, vero? Voglio dire, non ho conosciuto gli altri della vostra crew però da come vi ho visti quel giorno..
-Be', diciamo che il suo migliore amico resterà sempre Michele, ma io faccio del mio meglio -rispose, enigmatico e leggermente nostalgico a un tempo
-Michele.. -ripetei poi, corrugando d'un tratto la fronte -Me ne ha parlato
-Davvero? -Andrea sembrava stupito -E che cosa ti ha detto?
-Niente di preciso, a dire il vero -risposi, ripensando alla nostra serata sul Vittoriano -Solo che è grazie a lui se ha cominciato a ballare
-E' vero -rispose Andrea senza aggiungere altro
-Be', ma lo conoscerò un giorno?
Andrea tirò un lungo respiro -Stai deviando la conversazione: io voglio sapere cosa ti ha detto Lisa, e voglio tutti i dettagli
Sbuffai divertita -Sei peggio di Kath quando ti ci metti!
-Kath è la vostra amica riccioluta che va a trans, vero?
Questo mi fece scoppiare a ridere ma, per amore di Lisa, non diedi troppi dettagli ad Andrea sul nostro pomeriggio passato insieme.
A proposito di Kath: le cose per lei non andavano altrettanto bene, e me ne resi conto quando fu Nicola, la settimana successiva, a piombare a casa mia (ormai sembrava essere diventata un'abitudine).
-Ciao, Lally -mi aveva salutata; era teso come una corda di violino e si dondolava sui talloni
-Hey, come stai? -gli avevo chiesto
Lui aveva annuito, senza rispondere; questo mi aveva fatto preoccupare ancora di più, così lo avevo fatto entrare.
-Vuoi qualcosa da bere? -gli avevo chiesto vedendolo pallido
-No, grazie, vorrei solo.. parlare
-Oh -avevo commentato per poi sedermi accanto a lui -Dimmi pure
Lui si era sfregato le mani varie volte, senza guardarmi, poi finalmente aveva sputato il rospo -Si tratta di Kath
E fin qui ci ero arrivata; quello che non mi sarei mai immaginata fu quello che mi disse dopo.
-Cosa è successo?
-Voi.. avrete parlato sicuramente di che tipo di rapporto abbiamo
-Sì -confermai senza inflessioni
Lui sospirò -Io credo che non mi stia più bene. Non ce la faccio più a incontrarla per strada, in compagni di altri ragazzi, o anche solo a immaginarmela con uno di loro!
Aggrottai le sopracciglia -Come sarebbe a dire? Tu puoi farlo ma lei no?
Nicola scosse forte la testa -Io non sono mai stato con nessun altra, Lally -confessò lasciandomi di stucco.
-Ma.. Kath diceva che..
Mi bloccò con un cenno della mano -Io le dicevo di sì, che andavo con altre donne come lei andava e va con altri uomini perché non volevo perderla. Se sapesse quanto io ci tengo a lei, quanto trovi assurda l'idea di vedere altre ragazze e quanto trovi ripugnante il fatto di saperla in compagnia di qualcun altro.. mi lascerebbe -fece una breve pausa e potevo leggere il tormento nei suoi occhi, che si ostinavano a rimanere fissi sul pavimento -Ma non credo di poterlo più sopportare.
Trattenni il respiro, conscia che adesso sarebbe arrivata la parte difficile
-Io la amo, Lally -disse con impeto, risollevando lo sguardo -La amo con tutto il cuore, ma lei mi sta distruggendo
Incapace di parlare, gli posai una mano sul ginocchio, stringendolo ma forse lui nemmeno se ne accorse.
-Non so più che cosa fare, non penso ad altro. Quando è iniziata credevo di poterla gestire, di sopportare la gelosia.. i sentimenti che provo per lei non sono cambiati, ma.. -si prese la testa fra le mani -non ce la faccio più. Io non so cosa mi faccia più male fra il pensiero di lasciarla o quello di continuare così
Notai che non aveva preso in considerazione l'idea di parlarne con Kath, di provare a farla ragionare, e gli davo pienamente ragione: Kath era indomabile, a volte esagerata a tal punto da non rendersi conto di quando passava il limite.
Sospirai di tristezza mentre vedevo Nicola soffrire così, senza che Kath si fosse mai accorta di niente se non del fatto che forse “era distante perché aveva incontrato un'altra”: mai un'ipotesi era stata più sbagliata di questa.
-Dimmi cosa fare -se ne uscì a un tratto stringendo le mani a pungo sui jeans
-Cosa?
-Dimmi tu cosa devo fare -ripeté
-Io.. perché lo vuoi sapere da me? Cosa c'entro?
Lui scrollò le spalle, la rassegnazione negli occhi -Sei un'amica. E gli amici di solito si aiutano, si danno consigli quando uno dei due perde la bussola -rispose guardandomi in attesa
Strinsi le labbra: davvero la mia parola avrebbe potuto mettere fine alla loro storia in quel momento? Non ero certa di volermi assumere questa responsabilità. Volevo un bene dell'anima a Kath e sapevo che, a modo suo, si era affezionata a Nicola; ma se a lui non bastava più quello che lei era in grado di dargli, era giusto che la finissero lì. Provai addirittura un moto di rabbia verso la mia mica, vedendo come aveva ridotto Nicola. Tuttavia, sapevo benissimo di non poter interferire nella loro stramba relazione: Nicola in quel momento era fuori di sé, ma non potevo prendere io una decisione che spettava a lui. Così, mi limitai a mettergli davanti agli occhi le due situazioni, cercando di farlo nel modo più realistico e più chiaro possibile, senza esclusione di colpi.
-Nicola.. -un sospiro -Lo sai come è fatta Kath: se la lasci adesso soffrirai tantissimo, non c'è dubbio, forse anche più di ora, ma poi col passare del tempo starai meglio, potrai ricominciare, incontrare una ragazza che voglia stare con te soltanto -perché ce ne sono, Nicola, credimi, aggiunsi dentro di me -se invece decidi di rimanere con Kath continuerai a soffrire, ma potresti sempre sperare in un suo cambiamento.
Lasciai che riflettesse su quelle parole, sperando di essergli stata davvero d'aiuto e quando parlò, la sua voce era più bassa nel normale
-Non si sta con una persona sperando che cambi -disse, tetro -E l'amore a senso unico diventa un'ossessione a lungo andare, e questo non è certo un bene -concluse, per poi alzarsi -Grazie, Lally
-Ma figurati -risposi alzandomi a mia volta, sorpresa dal suo gesto repentino
-Per favore, non..
Scossi il capo, avendo già capito -Non dirò niente a Kath: è una cosa che riguarda voi due e basta
Lui annuì -Credo di aver deciso, ma.. mi ci vorrà un po' di tempo
-Capisco
Lo riaccompagnai alla porta dove ci salutammo.
In tutti questi intrighi sentimentali, fra relazioni che andavano verso il crepuscolo e altre che stavano per nascere, c'era Lochness.
Lochness, era così che chiamavo il mio esame di maturità o meglio, era così che Dann lo aveva soprannominato dopo la nostra ultima telefonata: gli avevo raccontato del mio incubo ricorrente, dove mi ritrovavo tranquilla e beata sulla spiaggia a prendere il sole quando all'improvviso, dall'acqua, spuntava un grosso non-so-cosa che costringeva me e tutti gli altri bagnanti ad una corsa pazza per scappare; ovviamente però questa cosa rincorreva me e, un attimo prima di essere presa, mi svegliavo agitata.
-Pensi troppo all'esame -l'aveva interpretato lui atteggiandosi a novello Freud -è evidente: vorresti già essere in vacanza, senza un pensiero per la testa e invece devi ancora darti da fare con la scuola. E' un po' come il mostro di Lochness che esce all'improvviso dall'acqua quando tutti i turisti sono intenti a fotografare il bel panorama
-E tu credi che esista davvero il mostro di Lochness?
-Fermamente -scherzò facendomi ridere -comunque, Lally, allenta un po' la presa: arriverai sfinita all'esame se continui così -mi suggerì in tono tenero, sinceramente preoccupato
-Meglio sfinita che impreparata -ribattei
-Qualche pausa te la dovresti concedere -insistette -che ne so, esci con Kath e Lisa, divertiti a sentirle parlare di Nicola e Andrea..
Scossi la testa ripensando al suo commento quando gli avevo raccontato l'attuale situazione delle mie amiche con i corrispettivi: “certo che te li scegli strani gli amici”
E' vero” avevo concordato “guarda te, per esempio!”
Comunque, a proposito di pause, le vacanze di Pasqua erano sempre più vicine e non vedevo l'ora che arrivassero: iniziavano il Giovedì Santo, come di consuetudine, ma io sarei partita il sabato, per passare un po' di tempo in libertà con le mie amiche.
E con Jo, ovviamente.. Jo sapeva che avevo i parenti in Toscana, ma non sapeva quanto tempo passassi effettivamente su, come ad esempio tutta l'estate; lui pensava che tornassi dai miei giusto per Pasqua e Natale, ovvero le feste che, per tradizione, si passano in famiglia. Non avevo ancora deciso cosa fare riguardo questa situazione e, sinceramente, non mi andava nemmeno di pensarci.. ma si arriva a un punto in cui certe cosa vanno decise per forza.

°°°

Ripensai per la terza volta alla valigia, e mi convinsi di averci messo tutto; era il sabato che precede la Pasqua e io non stavo più nella pelle dalla voglia di partire.
Avevo caricato la macchina quella mattina e ora Jo mi stava riaccompagnando a casa; dopo, avrei imboccato l'autostrada.
-Allora -fece lui con tono affabile -quali sono i programmi per questa Pasqua?
-Niente di che -risposi scrollando le spalle -Pranzo da mia zia con tutta la famiglia e per dessert ci sono le uova
Lui annuì sorridendo -Sai cosa stavo pensando? Che magari al prossimo pranzo che fate potrei venire anch'io
-Cosa? -domandai con voce più acuta di quella di Kath
Oh. Mio.Dio.
No! Assolutamente no!
-Sì -insistette lui, e capii d'un tratto che, a dispetto di quanto pensasse Lisa, lui si sarebbe voluto impegnare con me quanto io non lo volevo con lui -così magari i tuoi si fideranno di più quest'estate se scenderai per qualche settimana qui da me invece di stare sempre su a Viareggio
Sgranai gli occhi -Tu..?
-L'estate la passi lì di solito, no? Come tutte le vacanze
-Sì.. -balbettai. Quindi lo sapeva! Forse glielo aveva detto qualcuno di classe.. ma la cosa che mi stupiva era che questa situazione non sembrava creargli problemi.
Tuttavia.. rinunciare a qualche settimana di Viareggio per lui? No, mi faceva semplicemente venire la nausea: per Lisa o Kath sicuramente, ma nessun uomo sarebbe stato capace di farmi rinunciare alla mia città.
-Io ho dei progetti, Lally -continuò facendomi trasalire -progetti per stare con te. Certo, quando poi dal prossimo anno farai l'Università qui alla Sapienza, sarà tutto più facile, ma fino ad allora ci dovremo arrangiare
Progetti. Progetti tra me e lui. Università a Roma.
Porco cazzo, ma io non avevo voce in capitolo?! Sembrava aver già deciso tutto! Quando mai lasciavo che qualcuno decidesse per me?
-Staremo benissimo, Lally -mi sussurrò fermandosi davanti a me, e mi resi conto che eravamo arrivati sotto casa mia e che era da un po' che non spiccicavo parola.
-Tu hai dei progetti -ripetei, ancora incredula
-Sì -confermò sorridendo
Ci pensai per un secondo: forse sarebbe stata la spinta giusta per convincermi a restare a Roma. Non avrei dovuto lasciare Kath e Lisa..
Viareggio.
Sì ma con il cuore impegnato a Roma, forse sarebbe stato meno doloroso.. non provavo chissà cosa per Jo. Cioè era bello, persino galante a volte, però.. non ne ero innamorata. Ma forse chissà, col tempo..
Sospirai: troppi forse. E inoltre ero ancora incazzata per questa storia che Jo sembrava aver fatto i conti senza l'oste; ok, lui non sapeva quanto contasse Viareggio per me, ma un minimo di considerazione nei suoi progetti per noi la pretendevo, che cavolo!
Jo mi sorrise, ma quasi non me ne accorsi -Adesso va', altrimenti stasera arrivi tardi e domani sei stanca -poi si chinò sulle mie labbra, e io, istintivamente, mi scansai. Lui mi guardò parecchio sorpreso, forse anche ferito: non avevo mai rifiutato un suo bacio prima.
-Jo -lo chiamai guardandolo con aria seria; il sorriso di facciata che si era costruito in quei brevi istanti vacillò -Stai correndo troppo
-Cosa?
-Io non ho ancora deciso dove farò l'Università
-Ma.. -sembrò confuso -come pensi che faremo a stare insieme se vai a Pisa?
Scossi la testa incredula per quello che avevo appena sentito -Ti ripeto che corri troppo! Non è molto che stiamo insieme e potremmo lasciarci da un momento all'altro.. e soprattutto non intendo prendere così alla leggera questa decisione da cui dipenderà il mio futuro, specialmente per il primo che passa
Ok, forse avevo esagerato un po', ma lui più di me con tutta quella storia campata per aria! Inoltre mi accorsi di aver sopravvalutato la sua concezione di impegno: aveva immediatamente scartato l'ipotesi di stare con me anche a distanza, voleva che proseguissi gli studi nella sua città. La saggia Lisa aveva avuto ragione fin dal principio, allora!
-Aspetta un attimo.. io sarei il primo che passa? -chiese Jo stringendo gli occhi scuri
-Dico solo che non è molto che ci frequentiamo e che soprattutto non voglio prendere la mia decisione in base al fidanzato di turno -continuavo ad essere troppo rude, ma mi stavo inalberando sempre di più e questo era il risultato.
Il problema era che anche Jo stava cominciando a risentirsi: mi guardò quasi rabbioso, una profonda ruga di incomprensione a dividergli la fronte -Io lo farei per te
-No, non provarci nemmeno -ribattei subito protendendo una mano a mo' di “alt”, colta nel vivo e furente nell'anima, seppure non stessi urlando né dando segni di pazzia -Tu non sei in questa situazione, tu non la vivi da dentro: non puoi pretendere di capire come sia davvero, quindi non parlare
-Lally ma io ci tengo a te!
-Ma tieni anche a Roma, penso, no? E' la tua città, come Viareggio è la mia
Lui sospirò di rabbia e annuì -Sai che ti dico? Che dovremmo pensarci un po' se e riparlarne quando torni, con più calma e più tempo.
Scrollai leggermente le spalle -Io resterò della mia idea, e anche tu immagino, quindi..
-Prendiamoci un po' di tempo -insistette lui
Sospirai senza capire a cosa servisse rimandare la rottura del nostro rapporto -Jo.. io penso che sarebbe meglio finirla qui
Lui scosse la testa, un po' impacciato -Abbiamo bisogno di pensarci, tutti e due. Io adesso vado e ti lascio a schiarirti le idee..
Non avevo bisogno di “schiarirmi le idee”! Quel rapporto non mi aveva mai convinta, fin dall'inizio, ed ora era giunto il momento di darci un taglio -Finisce qui
Jo, dimostrandomi tutta la sua codardia, fece finta di non aver sentito-Buon viaggio
Spazientita, senza aspettare che si allontanasse, presi le chiavi e aprii la porta per poi richiudermela alle spalle, sperando vivamente che Jo e tutti i suoi assurdi progetti restassero fuori.
Io avevo rotto con lui, punto.





°°°°°°°°°°°°

Capitolo prevalentemente di transizione, ma sono sicura che sul finale mi abbiate adorata! Confessate! XD
Nel prossimo capitolo, ci spostiamo di nuovo a Viareggio, il giorno di Pasqua.. e ne succederanno delle belle =P
Non pensate però che Jo esca di scena, no, no.. ahahah mi piace confondere le idee!
Nel frattempo vi siete accorte che fra Lisa e Andrea potrebbe nascere qualcosa, forse è già nato, e la strana relazione di Kath invece si avvia verso la fine..
Spero vi piacciano anche gli intrighi di questi personaggi ;)
Ora vi saluto che ho veramente sonno, ma volevo pubblicare prima di andare a dormire mie care lettrici adorate! Grazie a tutte voi come al solito :)
Un bacione, a presto!!
  
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