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Autore: Robi88Winchester    27/06/2012    2 recensioni
Da quel giorno si era ripromessa di diventare uno Shinigami per poter proteggere le persone come non aveva potuto fare con quei bambini.
‘Ho fatto tanta strada e ho sudato molto per questo, ora ce la metterò tutta per dimostrare il mio valore’
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rangiku Matsumoto, Renji Abarai, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Trentacinque

« Che cosa le hai detto? » chiese Renji.
« Perché non sei arrabbiato?
» ripose l’altro, preoccupato del tono calmo dell’altro.
« No
» sospirò lui, scrocchiando le dita delle mani « Posso solo immaginare come stessi. Se capitasse qualcosa del genere a Tsuki, non so come reagirei »
Shuhei lo fissò per qualche secondo, sorridendo tra se e se.
« Le ho detto che secondo me tu la ami. Le ho detto che da quando c’è lei, sei ritornato la persona a cui tutti eravamo affezionati, e non più ‘la copia a colori del Capitano Kuchiki’.
»
Renji, sorvolando sull’insulto sul suo capitano, si alzò e si diresse verso la camera di Tsuki.
« Grazie Shuhei
» disse prima di entrare e sparire dalla visuale dell’amico.
Questo ritrovatosi solo nel corridoio decise di seguire l’esempio di Renji e si diresse nella stanza della sua, di ragazza.

Un movimento svegliò Tsuki. Si sentiva intorpidita e frastornata, e per di più non si ricordava di come fosse arrivata a letto, nuovamente.
L’ultima cosa che si ricordava era Isane che l’abbracciava e che le diceva che Rangiku stava meglio e aveva risposto bene alle cure.
A questo pensiero Tsuki si tirò su da letto in un baleno, provocandosi così solo un grande giramento di testa che per poco non l’avrebbe fatta cadere, se non ci fossero state quelle ormai familiari mani a sorreggerla.
Eppure solo la loro pressione sulla pelle. Solo la sua presenza le faceva tornare quella sensazione di terrore, di paura.
« Tsuki non tremare
» le disse lui abbracciandola il più forte possibile, stando in ginocchio davanti a letto, dove lei era seduta.
Ma Tsuki non diceva niente e continuava a fissarlo, tremando mentre gli occhi si riempivano di lacrime.
« Mi dici perché tremi?
» le chiese lui, poggiando la sua testa sulle ginocchia della ragazza. Tsuki gli slegò i capelli e passò le sue mani su tutti quei lunghi fili rossi, e Renji se pur contrario, le lasciò fare.
« Ho paura
» ammise infine, dopo aver ripreso il controllo di sé.
« E di cosa hai paura ?
»
Tsuki non rispose. Aveva l’impressione che se lo avesse detto, avrebbe solo ottenuto la conferma della sua immensa paura.
Renji non ottenendo una risposta si alzò in piedi e si sedette di fianco a lei, sotto il suo sguardo preoccupato.
« Tsuki
» sospirò, accarezzandole il viso, umido dalle nuove lacrime che cadevano come cascate dai suoi occhi d’ambra liquida.
« Perché piangi?
»
« Perché tu mi stai per lasciare
» disse convinta « Se no perché saresti qui? »
« Tsuki, ma come fai a pensare a questo?
»
Ma lei non rispose, anzi girò la testa per evitare di guardarlo negli occhi.
« Tsuki
» insistette lui « Mi puoi rifare quella solita domanda che mi fai ? »
Tsuki si girò di scatto. La stava prendendo in giro? Si divertiva a farle del male?
Eppure guardandolo negli occhi, non vide né divertimento, né orgoglio né pietà, ma solo determinazione.
« ‘Perché fai tutto questo?’ Era quello che volevi no?
» gli rispose seccata.
Renji le prese il mento e le fece girare la faccia verso la sua e la guardò negli occhi.
« Io faccio quel che faccio
» iniziò a dire mentre avvicinava sempre di più le sue labbra a quelle di Tsuki « Perché io non posso vivere senza di te »
Lo spazio tra le loro bocche era quasi impercettibile. Tsuki tratteneva il respiro mentre quello di lui le aleggiava sulle labbra.
« Io faccio quello che faccio perché ti amo
» le disse prima di baciarla.
Le lacrime di Tsuki rendevano il loro bacio salato, ma per lei quello era il più dolce di tutti. I suoi battiti, che erano aumentati per l’agitazione, si erano sincronizzati con quelli calmi e lenti del ragazzo.
Quando si staccarono, Renji mise un dito sulle labbra di Tsuki.
« Fammi finire
» disse lui, che continuò solo dopo un cenno di assenso da parte della ragazza.
« Faccio questo perché ti amo. Perché non c’è una persona più importante di te. Perché non c’è nessuno con cui vorrei stare, se non con te. Perché quando ridi tu, io rido con te e il mondo diventa più colorato. Sto con te per poterti far sorridere quando piangi, o abbracciarti se hai paura. Sono qui per essere la tua roccia, se vuoi un appoggio. Sono qui per darti il buongiorno e per darti la buonanotte. Sono qui per non avere il rimorso di averti lasciata andare. Son qui, con te, per te. Io ti amo e se questo non te l’ha fatto capire, spero che quello che ti ha detto Shuhei possa aiutarti
» si interruppe per riprendere fiato « Prima del tuo arrivo, non avevo nessun legame o almeno non più. Quella era la quarta missione di fila.  Non mi fermavo mai. Non guardavo la situazione e la sua pericolosità prima di buttarmici dentro. In fin dei conti a casa non avevo nessuno che mi aspettasse. Ero davvero diventato la copia del mio Capitano, solo che io andavo contro la morte di mia volontà. Ma ora ci sei tu che ti arrabbi se ti prendo in giro, che ridi per quel che dico. Ora ci sei tu che mi fai sentire vivo. Mi fai sentire la necessità di rimanere in vita. Tsuki io ti amo e non perché mi sento in colpa per quello che è successo. Non lo dico per tirarti su di morale. Questo non è un gioco. La tua, la mia vita non sono un gioco »
Renji si fermò incapace di andare avanti. Tsuki si era alzata e si era portata davanti a lui. Gli si sedette in grembo e lo guardò negli occhi. « Giuramelo sul tuo onore di Shinigami che non stai mentendo
»  
« Lo giuro
» disse l’altro senza interrompere il contatto visivo.
« Sai? Mi avevi già convinto con il bacio
» gli rispose lei prima di baciarlo con la stessa dolcezza.  « Ti amo anche io Renji » disse mentre il sole sbucava da una nuvola e riempiva la stanza di luce e calore.
Tsuki guardò il cielo e chiese a lui « Quando sei nato?
»
« Il 31 Agosto. Ma perché?
» rispose Renji, smettendo di giocherellare con i capelli castani di lei.
« Sei della Vergine, giusto?
» disse, guardando ancora il cielo
« Si, ma perché?
» chiese divertito.
« La Vergine è la mia seconda costellazione preferita
» ammise, rivolgendosi a Renji e sorridendogli.

  
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