18-06-1981
I contorni della stanza erano immersi nell'oscurità.
Diede un'occhiata alla sveglia sul comodino. Segnava le sette.
Si mise a sedere sul letto. Non aveva chiuso occhio durante la notte e, nonostante si sentisse terribilmente stanco, non riusciva a trovare pace nel sonno. Ma ormai a cosa serviva?
Si sentì triste e solo; più cercava di scacciare i brutti pensieri, più questi si accavallavano nella sua mente.
Il fruscio delle lenzuola. Due braccia attorno al suo collo. Due labbra umide sulla sua guancia. -Buon compleanno, amore mio.- sussurrò Linda.
Paul rimase immobile, con lo sguardò perso nel vuoto. -Se n'è scordato, vero?-
-Chi, tesoro?-
-Pensavo che quest'anno sarebbe stato diverso. Invece...-
-Paul, di chi stai parlando?-
-John non chiamerà. Si è scordato che giorno è oggi.-
Linda si spostò davanti al marito.
Una lacrima gli bagnava la guancia. Lei lo accarezzò.
-Pensavo l'avessi superato.-
I suoi occhi erano vitrei, vuoti. -Non ci riesco.-
Lo abbracciò. -Io sono qui. Per te. Ti aiuterò e ti sosterrò. Prenditi tutto il tempo che ti serve, io sarò sempre accanto a te.-
Un triangolo di luce dorata si disegnò sul pavimento.
Una figura esile si avvicinò al letto. -Allora siete svegli! Sbrigatevi, vi stiamo aspettando per la colazione. Quei due non fanno altro che lamentarsi! E...- Mary si accorse di una lacrima sulla guancia di Paul sfuggita alle dita di Linda.
Lo abbracciò, prendendo il posto della madre.
-Non preoccuparti, papà. Io ti voglio bene.- gli sussurrò in un orecchio. -E sono sicura che anche John, da lassù, te ne vuole tanto.-
Spazio autrice
Che dire? Penso che questo sia il capitolo più triste dell'intera raccolta, eguagliato solo da uno dei prossimi (di cui non vi dico la data! :P) Spero vi piaccia.
Mi scuso per la presentazione della pagina, diversa ad ogni capitolo. Non riesco a gestire bene l'HTML, ma penso di poter migliorare!
Cuore Solitario