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Autore: butterbeer95    27/06/2012    1 recensioni
Loro sono Clare Brownstone ed Elizabeth Waldorf, due ragazze diciassettenni di New York.
Loro sono i Guns n' Roses, cinque ragazzi scapestrati di Los Angeles, all'apice del successo come rock band.
Un concerto (o forse il destino?) li farà incontrare, conoscere, e..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden&Forgotten'
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L’unica cosa che Clare riusciva a pensare durante il tragitto verso l’ospedale, era ‘fanculo’. A quelle che le avevano detto che il parto era facile e indolore, a questa ambulanza, a questo dottore, a questa città, a tutto.
“Allora, signori, non c’è tempo per arrivare in ospedale. I primi controlli li dobbiamo fare qui. Apra le gambe.”
“MA CHE CAZZO?! Ah, sì, faccia pure..” disse Axl, beccandosi un’occhiataccia dalla ragazza.
Il medico parve confuso dopo quell’affermazione, per poi continuare a visitare Clare.
“Il collo è già dilatato di un centimetro e mezzo, il travaglio è giunto quasi a metà. È un record!”
“Ma che simpatico! Continui a vedere, cazzo.”
“Axl, smettila. Lo s-scusi.” Sussurrò Clarissa.
“Appena arrivati all’ospedale dobbiamo portarla in sala parto, farle l’epidurale, e vedere se il parto sarà podalico o no. Sarà abbastanza complicato.”
“Quanto manca all’ospedale?” domandò il rosso.
“Poco, qualche minuto.”

*

Izzy era seduto fuori, nel portico della loro nuova casa. In quel momento riusciva solo a pensare ad Axl e a Clary..e a Desi. Il pensiero della ragazza non lo aveva mai abbandonato. Lui la amava. Perché non era riuscito a dirglielo in tempo?
“Jeff.” disse una voce femminile.
“Che c’è?” rispose il chitarrista, senza riconoscerla.
“Mi mancavi, ecco.”
Quella voce. Dove l’aveva sentita? Alzò la testa lentamente, per ritrovarsela davanti. Desi. Desi Craft, in carne ed ossa.
“Cos’è? Un miraggio? Qualche effetto della droga?”
“Izzy, sono io, sono qui. Vieni ad abbracciarmi.”
Il moro si alzò di scatto, e corse ad abbracciare la ragazza. Gli erano mancati i suoi capelli corvini e quell’espressione da non-cercare-di-fottermi-perché-lo-faccio-prima-io.
Izzy le cinse la vita con entrambe le braccia, per poi affondare il viso nell’incavo della sua spalla. Il suo odore, Dio, quanto gli era mancato.
“Desi. Ti amo. Avrei dovuto dirtelo prima. Non mi importa se parli sempre e dici cose assurde e sei una sognatrice e sei l’opposto di quello che sono io e sei amica di Axl e ascolti gli Abba e..”
“Jeffrey, ti prego, respira.”
“No, non respiro! In tutto questo periodo non ho fatto altro che pensarti e pensare a tutto ciò che fa di te quello che sei. E ho capito che amo tutto di te. Ogni singola cosa.”
“Anche gli Abba?”
“Anche gli Abba. E se vuoi ci possiamo mettere a ballare come nella Febbre del Sabato sera, non me ne frega niente. Ma voglio stare insieme a te.”
La ragazza si mise sulle punte per sfiorare le labbra del chitarrista. Egli rispose al bacio, senza andare oltre. Voleva essere il più dolce possibile, il più checca possibile.
“Dove sono gli altri?” chiese la ragazza, accoccolata sulla camicia etnica di Izzy.
“Hum, Clare e Axl sono..CAZZO! Sono all’ospedale! Dobbiamo andare!”

*

“Un ultimo sforzo, amore. Un ultimo sforzo!” la spronò Axl. Erano entrambi sudati. Clare aveva le lacrime agli occhi, mentre il ragazzo le teneva la mano.
“Vedo la testa! Okay, tiriamolo fuori!”
Poi, un pianto. Un tenero, e innocente pianto.
“È una splendida bambina.” Affermò l’infermiera.
Clare e Axl si guardarono negli occhi, incapaci di dire una parola. E quando gliela fecero tenere, la ragazza scoppiò in lacrime.
“È una bimba. Clare, abbiamo una bambina. Guarda le manine! Sono fatte per impugnare un microfono, ovvio!”
Dopo qualche minuto di chiacchiere inutili, la piccola Rose venne trasferita nel reparto bambini dell’ospedale, sotto le inutili proteste dei neo-genitori.
Axl arrivò persino a minacciare il medico, ma neppure quello fece effetto.
“Axl, puoi benissimo andare a vederla. E intanto pensa ad un nome.”
“Davvero posso? Anche senza di te?”
“Ma certo.”
Il cantante corse via dalla sala parto, diretto all’ala dei nascituri. Davanti alla vetrata, vide una figura fin troppo familiare, aspettarlo con un sorriso stampato in faccia.
“Jeff. L’hai vista? È..è magnifica. Tutta la madre. Però hai visto quelle mani? L’ho già detto a Clare, sono le mani di una cantante!”
“L’ho vista, Will. Sono così felice per te. Aspetta ma..quella è una lacrima?”
“No. No. Assolutamente.” Rispose il rosso, asciugandosela.
“Sì, lo è. L’ho vista. Stai mettendo la testa a posto, Will. Sono fiero di te.”
“Sì, va bene. Ora basta con le smancerie. Piuttosto, te e Desi?”
“Oh, mi è venuta a trovare prima. È tutto a posto. Mi sa che stanotte ci faremo una sana sc..”
“Non osare dire quella parola. Ci sono dei bambini. E, a proposito, ora vado ad ammirare la mia. Ci vediamo, Isbell.”
“Ci vediamo, Rose.” 



Author's Moon: (?)
Ommioddio, manca solo un capitolo. Che sarà una specie di epilogo..o forse l'inizio di qualcos'altro? Mah, lo scoprirete solo leggendo u.u
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto quanto è piaciuto a me, tanti cuori a tutte. 
   
 
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