1. Sempre e solo problemi.

E dopo l’ennesima litigata di mia mamma mi rifugiai in camera sbattendo la porta. Mi buttai sul letto e iniziai a tirare pugni al cuscino, trattenendo le lacrime.
Ci eravamo urlate contro per un tempo che pareva infinito, io sostenevo che non poteva farmi questo e lei mi urlava che non ce la faceva più ad avere una figlia come me e che la stavo uccidendo.
Tutte balle, la verità era che voleva andarsene in qualche isola tropicale con il suo nuovo boyfriend, come lo chiamava lei, a scopare come conigli senza pensare alla sua scapestrata "bambina". Lui, un avvocato pieno di soldi, divorziato e senza figli, si era preso una sbandata per mia madre qualche mese prima. Si erano incontrati in un bar e, dopo averle offerto un drink si era rivelato l'uomo perfetto. Johnny, questo era il suo nome, era un uomo alto e magro, indossava sempre giacca e cravatta, ma soprattutto era gentile e sapeva come tener testa a quella vipera della mia genitrice.
Ma tornando a noi, sapete il motivo della nostra litigata colossale? Mi sono fatta espellere da scuola. Per la seconda volta.
Quella mattina, avevo finito le sigarette così decisi di saltare l'ora di biologia, prendere l'auto del preside e andare a comprarmele.
Quando tornai ad aspettarmi c’era quella putt, gran simpaticona della mia professoressa di matematica, che andò a riferire tutto al proprietario della macchina. No ma, un po’ di cazzi tuoi no?
Il mio adorato preside, quando venne a conoscenza della mia bravata, si infuriò e decise di espellermi, minacciandomi anche di chiamare la polizia. Se lui non viene incontro alle esigenze dei suoi studenti, che minchia di preside è? Me lo spiega lui come avrei fatto a subirmi sei, e dico sei, ore di lezione senza le mie adorate Malboro?
E poi ho solo preso in prestito la sua macchina senza chiedere il permesso e saltando lezione…Mai sentito parlare di generosità vero? Va bene, magari ho un po esagerato e ho fatto una cazzata, ma chi a 16 anni non fa cazzate? Nessuno, a parte i nerd.
Appena varcai la soglia di casa, trovai mia madre al telefono con mio zio, suo fratello, chiedendogli, anzi imponendogli di ospitarmi a casa sua.
Lì, avrei dovuto iniziare una nuova scuola, farmi nuovi amici e si, magari trovarmi un lavoro. Praticamente ricominciare vita.
E questo perchè, mio zio e sua moglie, abitano in culo ai lupi in un paese chiamato Doncaster a sei ore dalla mia città: Londra.
A sei ore dagli unici esseri viventi che mi sopportano e che mi fanno ridere, alias i miei migliori amici.
A sei ore dal mio ragazzo... Ah no scherzo! Non ho un ragazzo! Ah ah ah che burlona che sono!
Indosso il pigiama e mi metto a letto, imponendomi di dormire e di non pensare a quello che succederà tra qualche giorno.
Il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi è che domani sarà il mio last day in quella fottuta scuola.






I PROCIONI SONO NELL'ARIA GENTE!
La gente està muy loca, all day, all night...
Ok, non c'entra niente!
Questo è il primo capitolo,diciamo più un introduzione se si può chiamare così, della mia seconda FF (anche se l'altra non è ancora finitaaaaaaa)
Lo so, è veramente corto, ma da l'idea di come sarà la storia. No?
Recensite e fatemi sapere che ne pensate belli e brutti!
Tanto so che siete tutti belli! 
PS. Questa storia è stata eliminata dall'amministrazione a causa di spam. Lo so, sono una brutta persona. Però, visto che aveva avuto un modesto successo ho deciso di ripubblicarla! ;) AMATEMI!