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Autore: GiadaGrangerCullen    27/06/2012    2 recensioni
Sette attimi di questa coppia fra odio e amore, fra scherzi e dolcezza, per spiegare perché li amo. La loro storia non è fatta solo di smancerie romantiche, ma è un misto fra amore e pura sopportazione e in più si svolge durante una guerra e la loro reciproca passione non può non risentirne, anche se James e Lily sono sempre alla ricerca della spensieratezza e della felicità.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Questa storia è dedicata ad una mia cara amica e compagna di classe, Mic. 
Grazie è tutto ciò che ho da dirti.
Grazie, perché sento di non avertelo detto abbastanza. Scusami se ti sono sembrata una stupida, scusami se non te l'ho mai detto prima.
Grazie, perché mi hai sostenuta nel momento del bisogno, non ti sei mai tirata indietro quando si trattava di aiutarmi.
Grazie, perché mi capisci e mi vedi per quello che sono davvero.
Grazie, per la tua sincerità. Non hai paura di dirmi che sto facendo una cavolata o che sono scema. Ti ringrazio, perché in questo modo, mi fai vedere le cose da un'altra prospettiva e mi accorgo di sbagliare.
Grazie per le tue uscite strane che mi fanno sorridere.
Grazie, perché con la tua pazzia mi sento libera di non celare la mia.
Grazie per tutto quello che hai fatto e continui a fare per me.
In sostanza, grazie d'esistere, perché ogni giorno, anche inconsapevolmente, doni a chi ti sta attorno un attimo di felicità.

E ora buona lettura.


7/8 Dicembre 1977

 

La lezione di Trasfigurazione era appena terminata e tutti i Grifondoro stavano lasciando l'aula.
James Potter prese coraggio, si gettò velocemente lo zaino sulle spalle e inseguì Lily Evans, che era uscita dalla stanza insieme alle sue amiche con una fretta inspiegabile.
“Ehi, Evans! Aspetta, ti devo parlare!” disse con il fiato corto per la corsa che aveva fatto per raggiungerla. Lei si fermò, le sue amiche andarono avanti, lasciandola sola. Così lei con il solito tono che sempre riservava a Potter, disse: “Che vuoi stavolta? Se intendi che io faccia il compito che la McGranitt ci ha appena assegnato al posto tuo, allora puoi scordartelo!”
“No, non è per quello, anche se visto che mi ci fai pensare potrebbe farmi comodo. Comunque volevo solo dirti che, come sai c'è una lunga fila di ragazze che vorrebbero uscire con me, ma...”
Lei non lo fece finire, sbuffò rumorosamente e replicò: “Io non sono una di quelle. Dovresti averlo capito. Torna da queste ochette e lasciami in pace!”
“Ma Evans, o meglio Lily, aspetta!” e la prese per un braccio. “Senti io non accetto un rifiuto. Domani tu verrai con me a Hogsmeade. Ci divertiremo vedrai.” e supplicando assunse la tipica espressione dei bambini. “Ti prego!”. Così Lily, un po' per farlo tacere e un po' perché nel profondo James la divertiva, assentì.

 

Il giorno dopo nevicava e i due, muniti di guanti e sciarpa, si trovarono nella Sala d'Ingresso e uscirono insieme sotto i fiocchi delicati. Passarono un pomeriggio divertente e si stupirono di riuscire a stare insieme senza insultarsi a vicenda.
Erano quasi le sei, il buio scendeva sul villaggio e il freddo si faceva pungente. I ragazzi sedevano su un masso e si trovavano in uno di quei momenti di silenzio carico di imbarazzo. Lily decise di romperlo: “Senti James,-sì, hai sentito bene ti ho chiamato per nome- non avrei mai detto che mi sarei divertita tanto con te, ma è così. A conoscerti bene -so che mi pentirò di avertelo detto- non sei solo l'arrogante e popolare Cercatore del Grifondoro.” Lui sorrise, ma lei continuò. “Però penso sia arrivato il momento di rientrare, fa un po' freddino...” e andò avanti a farneticare sui fiocchi di neve per poi passare a parlare di chimica, che a quanto aveva capito James era una scienza babbana. Per chiuderle la bocca la baciò.
Quando le loro labbra si staccarono, lui si stupì di non trovarsi una cinquina della rossa a scaldargli la guancia. Lei taceva e lo guardava, lui le prese la mano e senza aggiungere nulla tornarono al Castello.
Chiunque li avesse visti al rientro poteva giurare che entrambi, rossi in viso, avevano uno strano sorriso compiaciuto.

[438 parole]














Buon pomeriggio! Rieccomi con una nuova raccolta, solo che questa l'ho già finita, quindi potrò pubblicare un capitolo al giorno. *si sente figa*
Questa storia partecipa ad un contest su un'altro sito, e parla della mia coppia preferita. 
Spero che vi piaccia.
GGC :)

   
 
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