Erano passate quattro ore, e ancora nessuno si intravedeva all’orizzonte.
Non che lei si aspettasse di scorgere i suoi compagni di squadra, a cavallo di un bianco destriero, pronti a salvarla con un ardito atto di coraggio.
I ninja si muovono nell’ombra.

[Anche se a volte può essere davvero noioso]

Non è che pretendesse chissà cosa… Ma perché solo quelli come Naruto o Kakashi dovevano essere in grado di fare tutte quelle mosse spettacolari, con tanto di chakra sbrilluccicante e posizione eroica? Insomma, non era affatto giusto che tutti gli altri, i mediocri come lei, senza neanche uno straccio di Abilità Innata, fossero costretti solo a lanciare kunai e affidarsi all’intelletto.

[L’unico che ne avesse uno davvero utile era Shikamaru, peraltro]

E poi, certo, c’erano le mosse speciali, quelle che si tramandavano tra le generazioni dei Clan più prestigiosi della foglia…
Controllo del corpo dell’avversario, tecnica dell’espansione, eccetera eccetera.
Tutto abbastanza inutile, vista la situazione.

Ino Yamanaka si trovava bloccata nella foresta al confine tra Konoha e Suna: era sola, ferita, e con il chakra al livello minimo. Una situazione tutt’altro che rosea.
Per completare il quadro, il suo bersaglio, che avrebbe dovuto combattere ma soprattutto uccidere, se ne stava tranquillamente a poche decine di metri da lei, accomodato sul ramo di un albero… Mentre si sistemava lo smalto sulle unghie dei piedi!

<< Bastardo… >>, mormorò Ino tra i denti, e i suoi occhi andarono involontariamente alle sue unghie: erano graffiate e sporche, ma soprattutto il pollice destro - suo orgoglio e vanto – aveva riportato un’ampia scheggiatura, che oltre a sanguinare e fare un male cane, aveva compromesso completamente lo smalto verde acido che si era stesa con cura la sera prima!

Dannata Sakura. Lei e le sue mani da ninja medico, sempre bianche e prive di segni. Altro che taijutsu, Tsunade doveva averle insegnato come gestire una Beauty-farm!

[Non mi farò sorpassare da te neanche in questo. E’ una promessa]

Il ricettore era andato. Con un ultimo sospiro, Ino se lo staccò da collo con foga rabbiosa, per scagliarlo con forza di una decina di metri, in un atto di frustrazione, facendolo scontrare…
…Proprio con quel dannato albero.

[Shikamaru, se pensi di arrivare… Questo sarebbe il momento giusto!]

Ma ovviamente, non venne nessuno. Stronzo. Stronzo. Stronzo.

Il suo bersaglio, ninja del Villaggio della Roccia, criminale di classe S-superiore, aveva voltato la testa di un biondo assurdo, molto più intenso del suo, e si guardava ora intorno con circospezione.
Con la massima calma, per nulla allarmato, richiuse la boccetta color indaco con cura, per poi riporla nella sacca che portava in vita. Infine, sì alzò, si spolverò il lungo cappotto, e spiccò un balzo…

Per atterrare proprio di fronte a dove lei si trovava.
Almeno fino a un secondo prima.

<< Credevo che voi dell’Akatsuki foste più svegli… >>

Deidara si voltò, ancora senza fretta, e rispose con noncuranza: << Ora che non ho nessuno che mi obbliga a fare le cose di fretta, non vedo perché dovrei sprecarmi… - fece un ghigno – Non sembra ce ne sia bisogno. Già, già. >>

“Per essere un ninja traditore, certo che parla…”, pensò la kunoichi, prima di estrarre una corta katana da dietro, e puntarla contro di lui con aria di sfida.

<< Siamo qui per combattere, non chiacchierare. Avanti, attacca! >>

<< Certo, subito… Già, già. >>, mormorò distrattamente l’altro, senza prestarle la minima attenzione. Sembrava invece molto concentrato sui suoi piedi.

“Non… Non mi sta prestando la minima attenzione! E’ odioso! Insopportabile!”, pensò Ino, stringendo convulsamente la presa attorno all’impugnatura della lama.

<< Oh, insomma, hai intenzione di stare là a fissarti le unghie tutto il giorno, o magari darti una mossa e affrontarmi?! Non è che hai paura? >>, disse con stizza.

Deidara alzò lo sguardo con aria pensosa.

<< Mh… In effetti, visto che hai rovinato ore e ore di duro lavoro, una lezione te la meriti. >>, mormorò con un sorriso che non prometteva nulla di buono.

Con un movimento fluido della mano, creò un paio di esplosivi, scagliandoli con forza verso di lei. Con un balzo, Ino riuscì ad evitarli, atterrando su un albero non distante.
Si guardò intorno, cercando di individuare il suo nemico, ma il fumo le impediva la vista. Inoltre, con il poco chakra che aveva, ogni movimento le costava incredibile fatica, e i suoi occhi incominciavano già ad appannarsi…

<< Signorina, dovresti stare più attenta. >>, mormorò una voce a pochi centimetri dal suo orecchio. La kunoichi si voltò di scatto, scagliando un paio di shuriken contro di lui.

“Sono troppo lenta… Se non arriva qualcuno, è la fine!”, pensò, menando fendenti con la katana, i quali colpi andavano puntualmente a vuoto.

Il ninja dell’Akatsuki evitava la lama senza troppe difficoltà, ma comunque senza contrattaccare, limitandosi a non farsi prendere.

Dopo vari minuti di inutile lotta, Ino si fermò, stremata, ansimando pesantemente.

<< Razza di… Codardo! Vuoi deciderti a… Attaccare? Tsk… >>, disse con voce roca, sul punto di collassare.

<< Non ne vedo il bisogno. >>, replicò tranquillo.

<< Non ne vedi il bisogno?! Sei il mio nemico, è implicito che ci sia bisogno di combattere, deficiente! >>, urlò con il poco fiato che aveva in corpo.

<< Voi della Foglia… Non siete affatto posati. Un ninja non dovrebbe urlare in quel modo. >>

“Non sono posata?! Non dovrei urlare in questo modo?! LO ODIO!”

<< E tu che ne sai di cosa vuol dire esser ninja? Hai… Hai tradito il tuo villaggio! >>

<< Mh… Sì, questo è vero. Però è stato parecchio tempo fa. Comunque, non sono affari tuoi. >>

<< Certo che no! L’unico mio interesse è quello di ammazzarti! >>

<< Già, ma credi davvero di esserne in grado? >>

<< C-Cosa?! >>

<< Si vede benissimo che sei al limite. Hai così poco chakra che non riesci neanche a impastarlo per un jutsu. Arrenditi, ti lascerò andare. >>

<< Credi davvero che io scappi? >>

<< Dovresti farlo. Sarebbe molto meglio… >>

<< Ah, e perché?! A te cosa cambia se muoio combattendo o me la do’ a gambe? >>

<< Beh… - mormorò il ninja, schiarendosi la voce - …Almeno, così sarei sicuro che un’opera d’arte pregevole non vada distrutta. Al contrario di Sasori-sempai, non saprei proprio come conservarti, da morta… Il processo di deterioramento del corpo umano è parecchio sgradevole. >>

Ino lo fissò per qualche secondo, confusione evidente negli occhi spalancati.

<< Tu… Tu sei completamente idiota! Fai dei discorsi senza senso! E ti ritieni degni di definirti shinobi?! >>, sbraitò Ino, agitando le braccia come una forsennata.

Deidara, in tutta risposta, scosse la testa, per poi voltarsi in tutta calma e allontanarsi fischiettando.

<< Ehi! Fermati! Ho detto di fermarti! >>, gridò di nuovo, inseguendolo con le poche forze che le rimanevano.

Sfortuna volle che la sua vista non fosse propriamente perfetta, e una sporgenza del terreno si trovasse sulla sua strada: fatto sta che inciampò clamorosamente, rischiando di schiantarsi al suolo con urto non indifferente.
Se non fosse che qualcosa fermò la sua caduta. O meglio, qualcuno.

<< L-Lasciami immediatamente! >>, borbottò la kunoichi, tentando di liberarsi da quella stretta.

<< Mpff. Se riesci a reggerti in piedi… >>, rispose Deidara, mollando di colpo la presa.

E in effetti, le sue gambe non ressero, e Ino si ritrovò a terra.

<< Alla prossima. >>, fu tutto quello che disse il ninja prima di fare qualche passo in avanti.

Un kunai sibilò pericolosamente vicino al suo orecchio.

<< Tu… Non te ne andrai di qui… Senza aver… Prima… Combattuto. >>, ansimò la ragazza, oramai allo stremo delle forze.

<< Morirai. >> disse semplicemente lui, con un ghigno.

<< Meglio di questo! I ninja hanno un onore! Se devo perire in battaglia, così sia: non voglio la tua pietà. >>

<< Non è per pietà. >>

<< E allora per cosa?! >>

<< L’ho già detto, non vorrei veder distrutta un’apprezzabile opere d’arte. >>

<< E questo che… Che cosa dovrebbe significare?! >>, strillò Ino, sconvolta.

Deidarà sbuffò, spazientito.

<< Che sei… Molto, molto bella. >>

E lei era una kunoichi. E aveva giurato di combattere, di nno farsi superare da nessuno, di vivere per l’onore e il bene del proprio villaggio…

[E’ una promessa, Asuma-sensei]

Ma arrossì lo stesso.

<< Tu… Tu…! >>, mormorò sconnessamente, incapace di dire qualsiasi cosa.

<< To’, prendi questo. - disse lui, senza curarsi del suo imbarazzo, e le lanciò qualcosa. - Ti servirà: il verde acido non è affatto artistico, e non si intona ai tuoi occhi… >>

Ino lo prese al volo, ma quando rialzò gli occhi, quello era sparito.
E inoltre… Tutto si stava facendo buio. Troppo scuro. Doveva essere solo pomeriggio. Com’era possibile che…?

[Ehi, aspettate un attimo, chi ha spento la luce?!]

Poi, più nulla.

Quando arrivò il suo Team, decisamente sorpreso nel trovarla in quelle condizioni, ma viva, Shikamaru la svegliò, e chiese scusa [anche se parecchio svogliatamente] per averla messa in quella situazione: Ino annuì appena, ma di una cosa si accorse subito. Stretta nel suo palmo, c’era ancora quella boccetta di smalto color indaco.

<< Razza di idiota… Giurò che te lo spaccherò in faccia! >>

* * *

Ebbe sì. Com'era intuibile dal titolo... DeidaraIno! *____*
Scritta in poco più di un oretta, vi prego di prenderla alla leggera: Deidara è paurosamente OOC, la situazione si può definire più che surreale, e in genere non è una storia che ha molte pretese.
Però quei due sono fatti per stare insieme, ve lo giuro! è____é
Sconvolti? Sorpresi? Scandalizzati? Disgustati? Fatemelo sapere!

suzako