Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: thatsmylastsong    27/06/2012    1 recensioni
-Tu non mi piaci, lo sai?- disse Joe in tono fintamente acido
-Sbaglio, o meno di cinque minuti fa mi hai proposto di diventare la tua ragazza?-
-Sì, ma l'ho fatto prima di capire che tu non mi piacessi-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Così, Demi si ritrovò a prendere il secondo aereo di tutta la sua vita, per tornare a casa, anche se non era certa che potesse ancora chiamarla in questo modo. Stava per rendersi assolutamente ridicola con Patrick, o stava per diventare una eroina? Demi puntava molto sulla prima opzione. Come se non bastasse, stava per andare a fare visita a suo padre, in prigione e di certo questo non la rendeva felice, ma doveva farlo, perché c'era il rischio che quella, fosse l'ultima volta che lo avrebbe visto. Con la fronte appoggiata al finestrino, iniziò a pensare a Joe. Quando erano uniti, lei aveva sempre pensato, in una maniera irrazionale ed estremamente contorta, che loro due fossero fatti per stare insieme. Evidentemente si sbagliava. Quando l'aereo atterrò, Demi fu la prima ad uscire e a respirare l'aria di Dallas. Era felice di essere ritornata, ma allo stesso tempo, avrebbe tanto voluto darsela a gambe levate. Entrò in macchina e guidò per oltre mezz'ora, essendosi persa mentre cercava il penitenziario. Erano più o meno le sette di sera, era quasi Febbraio e Demi sentiva caldo. Un caldo innaturale, un caldo che prova solo quando sa di fare la cosa più giusta... e dolorosa. Appena arrivò, una poliziotta la fermò
-Lei chi è?-
-Ho un appuntamento-
-Quindi lei è 'ho un appuntamento?'-
-No- disse, scocciata -sono Demetria Lovato- la poliziotta controllò la lista
-Certo, entri pure- e così, Demi si ritrovò in un cortile, al gelo, di fronte a delle protezioni in ferro per non fare scappare i detenuti; le ricordavano i campi di concentramento in Germania. A momenti, suo padre sarebbe uscito e anche lei... sì, sarebbe proprio uscita di testa. Appena iniziò a sentire dei passi, sentì di nuovo caldo. Erano passati 5 anni dall'ultima volta che si erano visti ma lo riconobbe immediatamente... sì, era lui. Erano entrambi a disagio e imbarazzati, senza sapere cosa dire
-Ciao...- disse Demi
-Ciao. Sono così felice di vederti- disse il padre, con la gioia negli occhi
-Mi dispiace di non poter dire lo stesso- disse Demi, disarmante
-Io credevo... che fossi stata contenta di vedermi-
-Probabilmente lo sarei, se tu non fossi dietro alle sbarre-
-Non avrei mai voluto arrivare a questo punto-
-E io non avrei voluto perdere un padre, ma come vedi è successo e devo ringraziare solo te, per avermi privato di... tutto-
-Non riesco a guardarmi allo specchio, perché se mi guardassi allo specchio, vedrei soltanto quell'uomo cattivo che ero anni fa-
-Quindi vuoi dirmi che spacciare droga è una bella cosa?-
-No, è orribile, ma io ero solo. Sono solo... ed ero disperato-
-Non mi interessa... tu devi pagare per ogni tuo schifoso errore!- Demi lo stava aggredendo. Non era lì per quello
-Lo so. So' che me lo merito. Ormai ho perso tutto- e così, Demi guardò il padre con occhi diversi. Anche lui, proprio come lei, aveva perso tutto ciò che contava davvero; anche lui, aveva preso un brutto vizio, proprio come lei, che ancora non aveva smesso di farsi del male
-Non sono qui per rivangare il passato- disse Demi
-Lo so-
-Io sono qui perché... ti devo chiedere una cosa-
-Certo, chiedimi tutto quello che vuoi-
-Papà... tu mi vuoi bene?- il padre la guardò con le lacrime ormai prossime
-Certo, certo che te voglio. Tengo a te più di quanto tenga alla mia vita-
-Allora perché... mi hai abbandonata?-
-Perché io non ero me stesso. Vedi, le persone...-
-Non ho bisogno di una lezione di vita. Ho bisogno di qualcuno che mi stringa e che mi dica che va tutto bene, perché... ho 18 anni e mi sento sola. Capisci? E sono sempre più convinta che nessuno al mondo mi ami-
-Demi... tu non sei sola e io so che tu sei amata-
-Ti sbagli-
-Invece è così. Joe Jonas è innamorato di te- Demi non poteva credere alle parole del padre
-Ma che cosa dici?-
-Una settimana fa, Joe è venuto a trovarmi, temendo che tu non lo avessi fatto. Gli ho chiesto come stavi e di parlarmi un po' di te-
-Non ci posso credere...-
-E ho capito che ti ama-
-Come fai a dirlo?-
-Lo dico perché, mentre parlava di te, aveva quello sguardo. Aveva lo sguardo di quando tua madre... guardava me-
-Papà...- così, Demi allungò una mano al padre e lui gliela strinse
-Tu lo ami?- Demi annuì
-Sei fortunata-
-Forse, dopo tanto tempo, lo sono- e levò la mano -ora... è meglio che vada-
-Ma certo... buona notte, Demi-
-Ti voglio bene, papà- e si allontanò, per affrontare l'uomo che era la causa di tutto. Tutto quanto.
  
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