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Autore: nuvole_e_popcorn    27/06/2012    0 recensioni
Tutti ci alzammo in piedi potrestando al fallo non fischiato dell’arbitro, sentì una spinta e andai a sbattere contro la schiena di quello davanti, quello che Elle aveva definito “gnocco da paura”: si voltò e per un momento sparirono tutti i commenti concitati degli spettatori e sentii solanto le lacrime amare che mi avevano bagnato il viso troppe volte, tornare in superficie come ciccatrici indelebili. –Katy..-sembrava sorpreso quanto me, di trovarmi proprio in quel bar a NY. Mi voltai e sgomitando tra la folla feci per andarmene. –Katy, che succede..?-era Becca che stava tornando indietro con le birre. –Katy!-lo sentii chiamare. Ti prego, ti prego.. fai fermare il tempo qui, cosicché possa andarmene.. ti prego, ti prego.
La porta del bar si aprì e ne entrarono dei tizi dell’FBI, fu in quel momento che riuscii finalmente a rendere ciò che ho sempre desiderato realtà, fermare il tempo per sparire dal luogo in cui mi trovavo. Tutto intorno a me si fermò, come se un telespettatore che avesse registrato una puntata di qualche strano telefilm avesse messo in pausa la cassetta per alzarsi e andare a prendere delle patatine. Fu quel giorno che cominciò tutto.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti ci alzammo in piedi potrestando al fallo non fischiato dell’arbitro, sentì una spinta e andai a sbattere contro la schiena di quello davanti, quello che Elle aveva definito “gnocco da paura”: si voltò e per un momento sparirono tutti i commenti concitati degli spettatori e sentii solanto le lacrime amare che mi avevano bagnato il viso troppe volte, tornare in superficie come ciccatrici indelebili. –Katy..-sembrava sorpreso quanto me, di trovarmi proprio in quel bar a NY. Mi voltai e sgomitando tra la folla feci per andarmene. –Katy, che succede..?-era Becca che stava tornando indietro con le birre. –Katy!-lo sentii chiamare. Ti prego, ti prego.. fai fermare il tempo qui, cosicché possa andarmene.. ti prego, ti prego.
La porta del bar si aprì e ne entrarono dei tizi dell’FBI, fu in quel momento che riuscii finalmente a rendere ciò che ho sempre desiderato realtà, fermare il tempo per sparire dal luogo in cui mi trovavo. Tutto intorno a me si fermò, come se un telespettatore che avesse registrato una puntata di qualche strano telefilm avesse messo in pausa la cassetta per alzarsi e andare a prendere delle patatine. Fu quel giorno che cominciò tutto. Il mio nome è Katlynn O’Connor e sono un’agente speciale dell’FBI.
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Ti viglio bene anch’io, Scatolina - Katlynn O’Connor
Entrai in casa e appoggiai le chiavi e la pistola sul piano cottura in cucina, aprii il frigorifero e mi versai un bicchiere d’acqua. Presi un lungo respiro rilassante a occhi chiusi per dimenticare la lunga e stancante giornata di lavoro. Però almeno avevamo chiuso il caso, però c’era qualcosa che non tornava. Mi sedetti sulla poltrona di fronte al computer a gambe incrociate e passai in rassegna il fascicolo del caso “Boscoli”. Avevamo assicurato alla giustizia lo scienziato Boscoli per sperimentazioni su esseri umani eppure qualcosa non tornava dei quattordici prigionieri nessuno aveva subito maltrattamenti, nessuno tranne il numero 15, il bambino, quello che ora si trovava nell’Ospedale Specializzato nella Carolina del Nord. Sentii il telefono squillare. –O’Connor.-dissi rispondendo. –Sì signore, no signore. Signore NO!-esclamai, non poteva davvero chiedermelo. –Niente storie, O’Connor, sai bene quanto me che abbiamo bisogno di lui in squadra.-mi immobilizzai sul posto. Era vero nessun altro patner mi aveva fatto lavorare in fretta e bene come David però.. –O’Connor, le suggerisco di mettere da parte l’orgoglio e andare a riprendere l’agente Ferusben ovunque egli sia.-detto questo la conversazione si chiuse. Sospirai, okay capo. Digitai il numero: avevo un amico di un amico che forse. –Ciao 988-lo salutai. Sentii il suo lungo sospiro dall’altra parte del telefono.
-Dimmi 459. In cosa posso aiutarti.-alzai gli occhi al cielo. –Mi serve che rintracci una persona: un certo David Ferusben, codice 789.-spiegai. Mi fu attaccato il telefono in faccia. Stupendo, neanche era ancora tornato e già mi creava problemi.
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-No sul serio Becca, sto bene.-mentii per l’ennesima volta, la mia sorellina aveva un certo fiuto per le bugie, ma non le mie. –Okay Katy, senti pensavi di poter venire da noi a Natale? Alla piccola Nina manchi.- passò il telefono alla mia nipotina preferita, nonché unica, anche se non a lungo visto che Becca era incinta. –Zia Katy! Quando vieni?-esclamò la vocina tintinnante dall’altro lato del telefono. –Ey Ginger, come stai?-domandai, cercando di evitare di rispondere. –Zia.-replicò la piccola, sorrisi. Ginger era l’unica persona al mondo in grado di fiutare le mie bugie. –Non lo so, tesoro, spero presto.-risposi. Era una mezza verità, sembrò soddisfatta. –No, sul serio Katy.-sorrisi, mia sorella aveva un talento nel convincere le persone. –Ci penserò su, Scatoletta.-dissi, usando il soprannome con cui la chiamava nostro padre. –Ti voglio bene, Pesciolina.-rispose lei a tono. –Anche io, Scatoletta.- e riagganciai. Squillò di nuovo. –O’Connor.-risposi. ­
-459. Ho trovato il tuo uomo.-disse. Scrissi l’indirizzo sul un foglio di carta. –Grazie 988.-e riagganciai.
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-O’Connor. Dobbiamo parlare.-stupendo. Mi alzai dalla mia scrivania e raggiunsi il capo nel suo ufficio.
-Signore..-cominciai, lui alzò una mano a zittirmi. –la signorina Jenna Calront crede di dover parlare con lei.-uscì dall’ufficio lasciandomi da sola con la donna. Era di mezza età con orrendi capelli biondo platino tinti, lentiggini su tutto il viso, un’espressione arcigna, gli zigomi pronunciati e le labbra increspate nell’atteggiamento infantile di un broncio. –Suppongo tu non sappia di me, Katlynn.-disse, scossi la testa in diniego. –Ma io sono molto bene chi sei tu.-disse lei. –so che hai sviluppato un’abilità come mai se ne erano viste in un soggetto così giovane.-continuò alzandosi. –quello che voglio chiederti è di entrare a far parte della Sezione Zero. Una sezione di investigatori specializzati che trovano quelli come te e li rieducano.-disse lei. –un’abilità come la tua sarebbe sprecata in una sezione come questa. Se non basta la mia parola forse basterà la sua.- accese il proiettore, mi misi sull’attenti. –Signor presidente.-salutai. La donna dall’altra parte dello schermo sorrise dolce. –La signora Calront dice che avete un’abilità particolare molto ben controllata.-disse. –più o meno, Signor Presidente.-dissi –l’abilità del rallentamento del tempo è completamente approntata e non sono l’unica a possederla c’è chi muove il tempo a suo piacimento tranquillamente.-spiegai. Lei sembrava contrariata. –posso..?-domandai alla signorina Calront, che mi fece segno di continuare, presi un poggia carte di metallo dalla scrivania  e vi posi sopra la mano, lo osservai intensamente e divenne liquido dal nulla, respirai a fatica. –Non l’ho ancora ben sviluppato, ma.. credo che nella Sezione Zero potranno aiutarmi al meglio.- sorrisi ed entrambe le donne mi sorrisero di rimando. Stupendo! Niente David tra le scatole!
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Che ne dite gente? :D muoio dalla voglia di sapere il vostro parere! Xoxo Giu
  
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