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Autore: ClaWilde    27/06/2012    0 recensioni
-Nous nous reverrons.- mi hai detto. Ci rincontreremo. Lo dicesti guardando dall'alto il panorama della città immersa nella notte, con quelle centinaia di luci accese immobili ed impalpabili. Avevi quel sorriso di chi la sa lunga, di chi non ha paura, di chi è capace di sorprendere sempre gli altri. Avevi gli occhi di chi ha visto molto eppure sa che ha ancora troppoo da vedere, di chi è capace di scavare nel profondo.
Avevi il cuore di chi, nonostante tutto, non ha mai perso la capacità di stupirsi per ogni piccola cosa, di chi la spontaneità ce l'aveva impressa indelebile nell'anima.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un jour ou l'autre



-Un giorno o l'altro ci rincontreremo, te lo prometto.-

 Magari in un cafè di quelli un po' squallidi che rimangono aperti fino a tardi per racimolare le ultime anime vagabonde che a certe ore della notte ancora si azzardano a girovagare per qualche grande città, o magari in una metropolitana, di quelle affollate. E mentre un rumore assordante annuncerà l'arrivo del treno, forse i nostri occhi si rivedranno, dopo tanto tempo.

Non ci riconosceremo, o forse sì, e allora distoglieremo subito lo sguardo, sorpresi, per tutte quelle parole non dette che ancora abbiamo ferme in gola, per tutte le scuse affogate e mai più riportate a galla, per tutto quello che poteva essere e poi non è stato, e per tutti quei piani, quei bellissimi piani ora sfumati nell'aria piena di smog di quella piccola città come fumo nel vento.
Distoglieremo lo sguardo, e migliaia di ricordi ci ritorneranno alla mente: di quando eravamo felici e spensierati, di quando eravamo giovani e selvaggi, e non ci importava di nulla, perchè nessuno poteva fermarci. Pieni di ideali rivoluzionari, pronti a cambiare il mondo e farlo girare come volevamo noi, perchè sarebbe stato sicuramente migliore.

Ma il fato non ha voluto questo. E tu sai meglio di me che, quando il destino ti è avverso, c'è poco da fare, se non adattarsi.

Volevamo viaggiare, ricordi? Era il nostro grande sogno. Andare via da questi posti che ci stavano stretti e buttarci nell'avventura, nell'ignoto, senza pensare alle conseguenze. Così impulsivi, così irrazionali, così ingenui. Eppure ora sono qui a chiedermi perchè, nonostante tutta la fatica che stia facendo per convincermi del fatto che non fosse un grande piano, che era sciocco ed insensato, tutto sembri ancora così maledettamente giusto.

Dimmelo, se lo sai; ti prego.

-Nous nous reverrons.- mi hai detto. Ci rincontreremo. Lo dicesti guardando dall'alto il panorama della città immersa nella notte, con quelle centinaia di luci accese immobili ed impalpabili. Avevi quel sorriso di chi la sa lunga, di chi non ha paura, di chi è capace di sorprendere sempre gli altri. Avevi gli occhi di chi ha visto molto eppure sa che ha ancora troppoo da vedere, di chi è capace di scavare nel profondo.
Avevi il cuore di chi, nonostante tutto, non ha mai perso la capacità di stupirsi per ogni piccola cosa, di chi la spontaneità ce l'aveva impressa indelebile nell'anima.

E spero proprio che tu abbia ragione; e che quando ci rivedremo tu non sarai attaccato ad un noioso iPhone, avvinghiato in un ordinario impermeabile beige, ad accampare scuse poco credibili per una moglie che, forse, non hai mai voluto davvero, per il tuo ennesimo ritardo al saggio di danza di una figlia che vedi sì e no due orette scarse al giorno a causa del tuo stereotipato lavoro.

Voglio rivedere quella scintilla che ti rese così interessante ai miei occhi anni addietro, e quando distoglieremo lo sguardo non voglio leggere l'imbarazzo sul tuo volto, nè voglio vedere le tue gote assumere un colorito vagamente rossastro di una timidezza che non ti è mai appartenuta. Distoglieremo lo sguardo, per lasciarlo vagare qualche secondo indefinitamente al di là di tutta la concretezza che ci avvolge. Un leggero sorriso si dipingerà sul nostro volto, per poi portare i nostri occhi ad incatenarsi di nuovo. Voglio allora leggervi la libertà ed i sogni realizzati, la soddisfazione e la continua tensione verso qualcosa di più, perchè tu, tu non ti sei mai accontentato di nulla, e mi auguro che mai lo farai.

Non so cosa troverai nei miei. Forse niente, forse un sacco di cose. Qualche progetto andato a buon fine, qualcuno meno. Ma stai sicuro che io non dimenticherò come mi hai insegnato a vivere. E la libertà e la spontaneità che offuscano ora le mie pupille, credimi. Non mi abbandoneranno mai.
  
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