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Autore: Bloody Wolf    27/06/2012    1 recensioni
E se il Conte Del Millennio desse l'ordine a Sir Tyki Mikk di catturare Allen Walker per farsi dire i malvagi piani del Consiglio degli Esorcisti? E se Allen odiasse Tyki con tutto il cuore?
Paring: Tyki x Allen
il Rating potrebbe variare andando avanti coi capitoli!
Detto questo spero vi piaccia! Ciao ciao!
Genere: Azione, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Allen Walker, Tyki Mikk | Coppie: Tyki/Allen
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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cap 2
NoteNote: Ed eccomi qui ad aggiornare di Mercoledì come avevo premesso...
Adesso iniziano a smuoversi un attimo le cose, finalmente.
Le frasi in spagnolo sono frutto della mia testa perchè studio spagnolo da tre lunghi anni, lo so nella domanda in spagnolo non c'è il primo punto di domanda perchè non sapevo metterlo, per le parole in portoghese mi sono affidata a google traduttore xD
Ringrazio moltissimo Rose Princess Che è stata l'unica che ha recensito e ringrazio tutti quelli che hanno anche solo letto.
Spilleriamo o no ciò che succede nel prossimo capitolo? Che ne dici Tyki-pon?
Tyki: Lo dico io! insomma allen verrà torturato un poco mentre io avrò dei seri problemi con l'alcol e con il mio orgoglio.
Ok basta Tyki se  non gli scrivi l'intero capitolo!
Vi lascio al capitolo!! Recensite per favore!
Ciao ciao

.Allen.

   Mi sveglio in una piccola stanza tutta rose e fiori, il letto è fatto di cioccolato tiepido che mi ricopre le membra come un lenzuolo…
Ne lecco via il più possibile e poi mi alzo, sono pulito, indosso l’uniforme da esorcista e cammino per un piccolo corridoio fatto di marzapane colorato, afferro una lampadina a forma di cuore e la mangio.
Arrivo davanti ad un grandissimo portone, lo apro e trovo verdi prati con fiori alla cannella e tantissimi animali strani: Unicorni con la faccia di yuu, fatine che assomigliano a lavi e sirene Lenalee. Sento una voce…
-Signorino…
Ma chi sarà mai che mi chiama.
-Signorino si svegli siamo arrivati.

Mi riprendo del tutto e apro gli occhi, un finder è davanti a me, era sua la voce allora.
Sospiro asciugandomi il rivolo di saliva, mi metto a sedere ma, come da rituale, sbatto la testa sul lettino sopra di me.
Impreco con le lacrime agli occhi.
-Si sbrighi, dobbiamo scendere dal treno esorcista.  
Mi alzo, prendo le mie cose e corriamo fuori dal vagone, scendiamo ringraziando tutti e poi cerchiamo subito una locanda.
Fa freddo, troppo freddo per i miei gusti.
Mi stringo le braccia al petto e indosso il cappuccio assieme ai guanti e al giaccone datomi da Komui.
Afferro la mia piccola valigia e ci incamminiamo per il lugubre posto; sono tante case una dopo l’altra, ognuna ha un piccolo giardino.
L’unico rumore che sentiamo è quello dei nostri passi nella neve che aveva iniziato a scendere gelida dal cielo.
Finalmente raggiungiamo una piccola osteria, entriamo accolti dal calore e dal rumore di una piccola combriccola felice di festeggiare non so cosa.
Ci avviciniamo al bancone dove una donna che faceva leggermente paura data la sua statura e il suo seno prosperoso ci accolse con vigore.
Aveva lunghi capelli neri unti e radi, denti sporchi e storti, insomma anche io che non guardo alla bellezza delle persone posso dire che è brutta.
-Siete di passaggio? Non vi ho mai visti qui!
Faccio un piccolo inchino col busto e poi rispondo educatamente
-Esatto signora… Volevamo due camere per questa notte, è possibile?
Ride di gusto per poi guardarci con soddisfazione
-Sì le camere le ho ma vi avverto, questo paese non ama i visitatori quindi vedete di andarvene velocemente!
Ride ancora come se non fosse nulla quello che ci ha appena detto.
Ci da le chiavi e saliamo le scale che cigolano un poco.
Riusciranno i nostri eroi a finire le scale senza cadere al piano di sotto?
Apro la mia stanza con cautela, anche la porta come le scale cigola da far paura… meglio così almeno se entra qualcuno mentre dormo lo sento.
Osservo l’interno sempre con molta cautela: il letto a due piazze ha delle coperte di color verde fagiolo, le tende sono blu cielo con delle nuvolette e l’armadio è… Rosa!
Oddio, dove sono finito? Nella stanza dei giochi per bambini?
Appoggio la valigia sul letto aprendola per far uscire Tim che subito si rintana sotto le coperte inorridito.
Sbuffo sedendomi sul letto, quando mai… si alza un nuvolose di polvere che mi sbianca la divisa nera.
Inizio a tossire come un pazzo, ho bisogno di aria! Spalanco la finestra prendendo grandi respiri.
Mi giro e sistemo le poche cose che ho, mi lavo i denti nell’improvvisato lavandino e poi mi sdraio nel letto con Tim tra le braccia.
-Tim, vediamo di trovare questa Innocence velocemente perché odio questo posto.
Tim annuisce con la testolina dorata e si accoccola con me.
In pochi secondi sono nel mondo dei sogni.

.Tyki.
Salto a terra, il viaggio in testa all’ akuma non è stato piacevolissimo ma almeno ho avuto compagnia.
L’akuma si trasforma nella sua forma umana, la osservo per qualche secondo per poi annuire
-Sai, se non dovessi catturare Walker tu saresti tra le mie grinfie piccola akuma dal viso dolce.
La vedo spostare il suo sguardo altrove e rido.
Mi sistemo i capelli all’indietro e accendo una sigaretta, lo so di essere irresistibile per una pulzella come lei ma per ora non ho tempo… Devo pensare al mio Shonen.
E’ quasi un anno che non lo vedo, chissà se è cambiato, magari ora sempre adulto e non più un moccioso.
Sogghigno. Cosa me ne frega, tanto lo devo portare al Conte e poi andarmene in vacanza al caldo, me lo deve con tutto il freddo che sto subendo per un esorcista albino e discepolo di Cross.
Camminiamo per le stradine vuote, non c’è anima viva.
Lo so che sono le 2 di notte ma pensavo che questi paesini russi fossero tutt’altro che casti, mi immaginavo donne mezze nude ad ogni angolo della strada, gigolo che attraevano gli sguardi delle donne ma, nemmeno i cani si fanno vedere ora come ora.
-Vediamo di fare questa cosa e tornarcene al caldo il prima possibile, odio questa città fino al midollo.
Finalmente vedo una piccola osteria, anzi no, sembra un bordello di quelli buoni così faccio aspettare l’akuma fuori e io entro compiaciuto da ciò che i miei occhi vedono: donne prosperose che danzano nude sui tavoli, giovani putas che si strusciano vogliose sui calzoni di vecchi maniaci.
Sarò anche il Noah del piacere ma amo queste cose con tutto me stesso!
La donna al bancone del bar è bella, lunghi capelli biondi, uno sguardo furbo che fa intendere sia una sporcacciona e poi una bella taglia di seno.
-Buonas noches Chica Caliente, Tiene una abitazion libra para mi?
Lei mi guarda arrossendo
-Mi scusi ma non capisco la sua lingua.
-Le ho chiesto se una ragazza bella come lei ha a disposizione una camera libera per me.
Mi guarda incuriosita per poi abbassare gli occhi, vedo che mi guarda i lineamenti, il neo e poi passa al suo libro e nega.
-Mi dispiace ma questa notte sono tutte prenotate. E’ strano che passino dei visitatori da queste parti. Posso chiederle che lingua era?
Sorrido sornione a quella splendida ragazzina
-Io sono portoghese ma le ho parlato in spagnolo… una lingua un po’ più conosciuta del portoghese.
-E che ci fa qui un bell’uomo come lei?
-Obrigado pelo elogio, grazie per il complimento ma sto cercando un vecchio amico. Verrò a trovarla se avrò tempo. Adios!
Esco da quel bordello e accendo un’altra sigaretta
-Troviamo un’altra stanza qui non ne hanno.
Ci incamminiamo e troviamo una piccola osteria, entro e sbuffo: non ha nulla a che fare con il bordello di prima.
Mi avvicino al banco e ad accogliermi c’è una donna enorme, un seno smisurato, capelli unti e neri, radi e denti storti e neri.
-Avete una camera per me?
La donnona mi guarda in maniera forse sensuale forse maniacale e poi mi risponde
-la mia è libera stallone.
La guardo scandalizzato e poi lei inizia a ridere come una pazza
-Una camera è libera però certo che oggi è un giorno fortunato! Sei già il secondo straniero che si ferma qui per la notte!
Una piccola lampadina si accende nella mia testa
-Era straniero anche lui?
-Sì, un ragazzino così buffo con quei capelli bianchi.
-Non sa dirmi il nome?
-Perché ti interessa?
-Perché sto cercando un mio vecchio amico che è albino e dovrebbe essere venuto da queste parti.
Ci pensa poi scuote la testa
-Non lo so il nome so solo che era accompagnato da due persone che lo chiamavano onorevole esorcista.
Bingo. Trovato.
-Mi può dire la stanza? Sono così ansioso di rivederlo.
-Per grazie divina certo che sì, non terrei mai divisi due amici di vecchia data! Camera 15 al piano superiore.
-Grazie mille, fumo una sigaretta e torno a fargli visita se non mi rapiscono prima.
Esco soddisfatto da quel luogo e guardo l’akuma.
-Tu stai qui ci penso io a Walker. Dammi il sedativo , dovrò lottarci per qualche minuto ma riuscirò ad addormentarlo per bene.
L’akuma mi tende la siringa e io la prendo guardando le varie finestre, salto e rimango sospeso a mezz’aria.
Controllo stanza per stanza per poi arrivare alla numero 15, lo vedo, lì sdraiato che dorme con Tim stretto tra le braccia.
Prendo un bel respiro e passo il muro con silenzio. Guardo il pavimento e capisco che non è molto conveniente poggiare i piedi lì, deve scricchiolare moltissimo quel coso.
Mi avvicino al letto. Tim si accorge della mia presenza ma lo fermo prima che possa fare qualsiasi cosa: lo afferro e lo sbatto contro il muro affidandolo poi alle cure delle mie Tease.
Salgo a carponi sul letto di Allen, sposto le coperte pesanti e lui mugugna infreddolito e infastidito dalla mia presenza.
Apre gli occhi ma l’oscurità è dalla mia parte, mi sussurra flebile:
-Chi sei tu?
Ridacchio per poi afferrargli le braccia e portarle sopra la sua testa, se fossi donna walker forse abuserei di te ma visto che sei un uomo per ora devo solo distrarti.
-Sono il peccato Shonen.
I suoi occhi si sgranano mentre conficco la siringa nella sua vena.
Si divincola ma lo tengo sotto il mio peso, gli tappo la bocca con della stoffa
-Mi sei sfuggito una volta Shonen ma non rifarò lo stesso errore ricorda, sbagliando si impara.
I suoi occhi si chiudono lentamente e il suo corpo smette di combattere così tanto fino a quando si arrende completamente. Sospiro felice di aver compiuto la missione.
Gli lego i polsi e le caviglie con della stoffa, lo avvolgo nella pesante coperta per non farlo congelare durante il lungo tragitto che va dalla Russia fino alla Spagna e poi apro la finestra richiamando l’akuma che si trasforma in un enorme drago di ferro. Prendo la valigia poggiata in terra e poi salto sopra al mostro con, tra le braccia, il piccolo esorcista.
L’akuma parte veloce per arrivare a casa dove sarà ricompensato adeguatamente.
Osservo il fagotto che c’è dietro di me.
E’ cresciuto e tanto anche, non è più il bambino di due anni fa, i suoi lineamenti sono più maturi.
-Più veloce Akuma.
Voglio solo fumarmi una sigaretta e non pensare più a questa storia.

.Russia; Osteria, Finder.
-Esorcista, la colazione è pronta.
Nessun rumore, niente di niente.
-Sto per entrare.
Il finder entra trovando solo la finestra aperta, Tim sdraiato a terra con un’ala rotta e delle leggiadre farfalle viola.
Contatta immediatamente la sede centrale
-Signor Komui abbiamo un problema…
-Quale per l’amor del cielo? Sono le 5 di mattina e…
-Walker è sparito, rapito presumo.
-E voi dove eravate?
-Fuori dalla porta signore ma non c’è stato nessun rumore, niente di niente.
-E Tim?
-Ha un’ala spezzata, lo riportiamo alla sede.
-Dovrò chiamare Cross, se Tim è rotto non riesce a mostrare le immagini e l’unico che può aggiustarlo è Cross.

   
 
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