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Autore: Usagi_SailorMoon    27/06/2012    1 recensioni
Sailor Moon è cambiata: ora è più coraggiosa, consapevole del suo compito e matura. A 20 anni si troverà a ricominciare l'eterna lotta contro il Male a fianco dell'amato Endymion: l'ambiente europeo la aiuterà a dimenticare il tragico destino mortale che hanno incontrato le sue compagne?
Ancora più importante.. Usagi e Mamoru riusciranno a realizzare i sogni del loro futuro?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
Capitoli:
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Le prime luci del sole di Roma invasero la camera da letto: Usagi strinse gli occhi, ancora addormentata, poi li aprì, dolcemente. "Mamo?" Chiamò con una flebile voce. Osservò la parte del letto del fidanzato, vuota probabilmente già da qualche ora. Il suo sguardo captò il bigliettino appoggiato al cuscino di Mamoru: 
 
"Sono all'università, testolina buffa. Hai una giornata libera dagli impegni scolastici, cerca di godertela e di non farmi stare in pensiero. Ci vediamo più tardi, ti amo."
 
Lo sguardo di Usagi si illuminò: che bellezza, il mercoledì era la giornata meno pesante della settimana (assieme alla domenica): poteva godersi l'aria della capitale italiana, di una delle città più belle d'Europa, senza dover pensare all'università. Per certi versi, non era affatto cambiata. 
Si alzò lentamente dal letto, si stiracchiò un po' e si precipitò in cucina, dove i suoi occhi non poterono credere alla visione: Mamoru le aveva preparato una colazione coi fiocchi, e gliela aveva lasciata sul tavolino, con tanto di rosa rossa in un piccolo vaso colorato. "Che tesoro." Sussurrò Usagi, sfoderando un sorriso pieno d'amore. Si sedette al tavolo e, senza fare troppi complimenti, iniziò a inghiottire la colazione ad una velocità record. 
"Ci avrei giurato che avresti apprezzato la colazione, Usagi." Miagolò Luna, varcando la porta della cucina: la osservava divertita, ma anche soddisfatta, in quanto intravedeva nella sua amica un lampo di serenità, dopo la giornata trascorsa al parco. 
"Non si può non apprezzare una tale bontà." Rispose a bocca piena Usagi, fermandosi un attimo per bere il latte. "Accidenti, è bollente!" Esclamò posando velocemente la tazza sul tavolo. Luna la guardò storta e replicò: "Beh cosa ti aspettavi benedetta ragazza?" Usagi ridacchiò, riprendendo a mangiare. Inutile dire che la colazione la concluse in meno di dieci minuti, nonostante sul cabaret ci fossero innumerevoli dolci impossibili da ingurgitare in così poco tempo. 
"Oggi ho intenzione di fare una bella escursione." Dichiarò Usagi non appena ebbe finito di lavarsi e prepararsi. Luna la osservò un attimo e rispose: "Naturalmente vengo con te: non si può mai sapere cosa combini in una città così grande." In realtà Luna si fidava ciecamente di Usagi: la sua unica paura era che la sua padrona e amica restasse sola e cominciasse nuovamente a pensare alle guerriere Sailor. Sapeva che una notte non bastava per lenire le ferite del cuore. 
 
La città di Roma aveva conquistato immediatamente Usagi e Mamoru, tant'è che, dopo aver vissuto per un breve periodo a Parigi e a Berlino, seguire gli studi nell'università italiana era senza dubbio un'ottima opportunità. 
"Siamo qui da circa un mese e non abbiamo ancora avuto l'occasione di visitare tutta Roma. Ti sembra possibile?" Esclamò lamentandosi Usagi, osservando le persone che correvano su e giù per la metropolitana. Luna sbuffò e replicò: "Questo perché sei pigra, cara. Se fosse stato per Mamoru a quest'ora Roma non avrebbe più segreti per voi due e invece.." Usagi interruppe la sua gatta ed esultò: "Oh, poco importa! Oggi faremo una gita al Colosseo! Impareremo così tante storie che, non appena Mamo sarà a casa, lo inviterò ad una visita guidata!" Luna esclamò scettica: "Scusa, e chi sarebbe la guida?" Usagi sorrise soddisfatta e rispose: "Io naturalmente! Lo lascerò senza parole!" Luna borbottò qualcosa di confuso, ma sicuramente nulla di positivo, ma accettò di seguire Usagi nella sua missione verso il Colosseo, monumento conosciuto dal mondo intero e invidiato da tantissimi paesi. 
La metropolitana era gremita di gente di tutte le età e nazionalità: vi erano donne con bambini frettolose, uomini d'affare e studenti universitari in ritardo, liceali e ragazzini di strada. Nessuno faceva caso a Usagi, apparentemente come tutte le altre ragazze, con un grande segreto da nascondere. Toccò la sua spilla dorata a forma di cuore ed improvvisamente un brivido scivolò lungo la sua schiena: molte erano state le avventure vissute con quella spilla, con quelle che l'avevano preceduta... Tanti i nemici sconfitti e ancora di più le emozioni provate: la malinconia le attanagliò lo stomaco, facendola sussultare. Luna, che osservava la scena in silenzio, continuava a sentirsi preoccupata ed in parte, molto addolorata: le guerriere Sailor erano morte in battaglia e Artemis, il suo compagno, era scomparso. Probabilmente era morto anche lui o forse... Forse era riuscito a salvarsi. 
 
"Prossima fermata: Colosseo." La voce meccanica della metropolitana fece tornare Usagi alla realtà. Aspettò che il treno si fermasse e che le porte si aprissero, per uscire rapidamente, tenendo in braccio Luna. 
Non appena uscirono dalla metropolitana, Usagi venne travolta dalla massa di turisti che occupava la zona. "Caspita, non immaginavo che anche in questo periodo dell'anno ci fossero così tanti visitatori!" Esclamò sorpresa: ciò non la fece fermare anzi, si fece largo tra la folla e intraprese il percorso che portava al Colosseo, una strada ricca di storia e di leggende antiche. 
"Ti rendi conto che secoli e secoli fa si ergeva un Impero potentissimo e inarrestabile?" Miagolò Luna, estasiata da così tanta bellezza. Usagi sorrise, poi improvvisamente diventò seria, rispondendo: "Già... Quasi come il Regno della Luna. Eppure... E' scomparso, anch'esso, nel nulla." Entrambe non dissero una parola in più. Usagi si stava terribilmente odiando: non riusciva a non pensare a quel destino promesso da tutti, così lontano, così irraggiungibile... E alle sue amiche, coloro che avrebbero dovuto vivere felici nel Palazzo di Cristallo, con lei, il Re Endymion e la piccola Chibiusa. Tutto sembrava irrealizzabile, lontano anni luce da ciò che era la realtà effettiva: Usagi non combatteva più da tanto tempo, dall'ultima battaglia a fianco delle sue compagne. All'epoca, il futuro Regno della Luna sembrava vicinissimo dal realizzarsi, eppure... Era bastato un attimo, per far svanire ogni speranza. 
 
"Sono sicura che Mamo resterà sorpreso sentendomi parlare del Colosseo in questo modo!" Esclamò mezz'ora dopo Usagi, dopo aver osservato il monumento con la bocca spalancata e tenendo stretta la guida ufficiale di Roma. Luna sospirò e replicò: "Ammesso che tu riesca a impararti tutto quel che c'è scritto lì dentro, Usagi, il che mi sembra alquanto impossibile." Sailor Moon fulminò la sua gatta e sbottò: "La prenderò come una sfida, cara Luna, e ti sorprenderò, non c'è dubbio." 
Dopo aver dato un'occhiata alla guida e aver osservato meticolosamente il Colosseo, Usagi e Luna decisero di entrare a osservare l'interno di quel meraviglioso monumento romano, sopportando il tempo di attesa che era previsto dai cartelli per i turisti. 
"Mi auguro che saremo a casa per il tardo pomeriggio, Usagi, altrimenti a quel povero Mamoru farai prendere un colpo." Sussurrò Luna attenta a non dare nell'occhio. Usagi replicò, mantenendo il controllo della voce: "Fidati, vedrai che ci faranno entrare molto presto." 
Dopo circa un'oretta, l'ingresso al Colosseo sembrava molto vicino, tant'è che Luna non credeva ai suoi occhi: stranamente la sua padrona aveva ragione, non ci voleva poi così tanto tempo. 
 
"La prego, deve farmi entrare, è una questione di massima importanza !" Una voce squillante femminile catturò l'attenzione di Usagi, la quale si sporse dalla fila per osservare meglio: dall'altra parte del Colosseo, nell'area d'ingresso vietata al pubblico a causa di lavori di restaurazione, vi era una bambina di circa dodici anni, che discuteva animatamente con la guardia di servizio. "Te l'ho già detto, non si può entrare! Non è certo il posto più sicuro per te, ragazzina, cerca di girare al largo, o sarò costretto a chiamare la polizia!" Esclamò la guardia seccata dalle preghiere della giovane. Usagi continuò a fissare la scena, incuriosita dallo strano comportamento della ragazza. "Lei non capisce! Lì dentro c'è una cosa preziosa! Se finisce nelle mani sbagliate, capiterà una tragedia! La prego, mi deve credere!" Esclamò la ragazzina, quasi sull'orlo del pianto. La guardia la osservò con disprezzo e, alzando una mano per spingerla via, concluse urlando: "Vattene, ragazzina impertinente!" 
Al gesto della guardia, Usagi non rifletté nemmeno un secondo e si fiondò con rapidità davanti alla guardia, dall'altra parte della fila, per impedirgli di spingere la ragazza. 
"Si fermi immediatamente!" Esclamò Usagi, facendo da scudo alla ragazza che rimase impietrita a guardarla. La guardia abbassò la mano, quasi indispettito e rispose: "Se vuoi che la tua cara amichetta torni a casa intera, ti conviene portarla via di qui ! E' da giorni che cerca di entrare, non capisce che è vietato? E' forse stupida?!" Luna emise un miagolio di disapprovazione, mentre Usagi prese per mano la ragazza e concluse: "Non prosegua con le offese, per favore. Abbiamo capito, ora sarà meglio andare." Sotto lo sguardo incattivito della guardia, Usagi trascinò con sé la bambina in un posto più tranquillo, per capire quale fosse il problema. 
 
"Ti ringrazio." Disse improvvisamente la ragazzina, fermandosi e guardando Usagi dritto negli occhi. La bambina aveva i capelli color cioccolato, e i suoi occhi erano svegli, di un grigio insolito. Il suo viso era spruzzato di qualche lentiggine, e la sua bocca assomigliava ad un bocciolo di rosa. "Figurati, non ho fatto nulla. Si può sapere cosa ci facevi lì? Perché volevi entrare nella parte del Colosseo in restaurazione?" Chiese Usagi di rimando. La bambina sospirò ed esclamò: "Non penso tu possa capire. Nessuno mi crede!" Luna osservò la ragazzina con maggiore interesse, sicuro che nascondesse qualcosa di misterioso. Usagi sorrise, apprensiva e, inginocchiandosi di fronte alla bambina, le prese una mano: "Io sono Usagi, piacere. Non devi aver paura, io capisco perfettamente tutto... Anche ciò che può sembrare assurdo davanti agli occhi di coloro che... Non credono a certe cose." Alle parole tranquille di Usagi, la ragazzina la osservò spalancando gli occhi, quasi sorpresa, quasi emozionata. Il suo sguardo si posò sulla spilla della trasformazione di Usagi, come fosse in visibilio e, tornandola a guardare negli occhi rispose: "Accidenti. Ma sei tu! Sei tu Sailor Moon!
Sentendo quel nome, Usagi sobbalzò, osservandola più attentamente, quasi sorpresa. Scambiò una rapida occhiata con Luna, sperando che almeno lei fosse a conoscenza di qualcosa, ma persino la gatta sembrava sorpresa da tale frase. "Ma tu... Chi sei?" Riuscì a dire Usagi, in preda alla confusione. 
"Non possiamo parlarne qui. Avviciniamoci ai Fori Imperiali, lì ti spiegherò tutto." Rispose la bambina, soddisfatta del suo incontro. Usagi non proferì parola, annuendo semplicemente e seguendo la nuova conoscenza. 
 
"Perdonami, ma lì al Colosseo non eravamo al sicuro. Ci sono orecchie malvagie, dappertutto." Confessò la ragazzina, stringendo i pugni. Dopo essersi rilassata, si sedette su una panchina e iniziò la sua presentazione: "Mi chiamo Elena, e sono una futura abitante del Regno della Luna." Usagi rimase sorpresa da tale confessione, tant'è che iniziò a blaterare domande confuse: "Del... Regno della Luna? Tu quindi.. Mi conosci? Tu conosci Queen Serenity? Chibiusa? King Endymion? Ma che ci fai qui?" Elena sorrise poi, tornando seria rispose: "Conosco tutti, soprattutto la famiglia reale. Sono dovuta tornare nel passato, precisamente qui a Roma, per il cristallo, il nuovo potere che tutti i nemici bramano. Non devono ottenerlo, altrimenti è la fine. L'unica persona che può utilizzarlo, sei tu, Sailor Moon." Usagi guardò perplessa Luna e poi replicò: "Ehi, scusa tanto ma... Che cristallo? Io ho questa spilla... E' questa che mi fa trasformare!" Elena sorrise e rispose: "Non preoccuparti, si tratta di un'altra spilla che sostituirà questa. Ma non mi aspetto che tu capisca tutto ora... Speravo di trovarti. Sapevo che le cose erano cambiate qui, nel passato. So della tua scelta di studiare in Europa... E' per questo che sono qui. Dovevo salvare quel cristallo e avvertire te, perché tu possa riprendere il tuo incarico da dove l'hai lasciato." Luna bloccò Sailor Moon ancora prima che potesse parlare, e disse: "Elena, come ha fatto quel cristallo a finire là dentro?" Elena abbassò lo sguardo e rispose prontamente: "E' sempre stato lì, da quando l'imperatore Vespasiano ordinò la costruzione del Colosseo. La leggenda dice che quel cristallo è nato dalla terra del monumento stesso, invisibile agli occhi di coloro che non erano destinati a grandi cose, in attesa di trovare la guerriera della Luna. Nessuno credeva che sarebbe servito per sconfiggere i Nemici, fino a che... Il futuro è stato minacciato, dagli ultimi avvenimenti." 
Usagi ascoltò tutta la spiegazione e mormorò: "Gli ultimi avvenimenti... La morte delle altre guerriere Sailor." Elena annuì ed aggiunse: "Esattamente. Con la loro morte il futuro di pace e serenità che vi era stato predetto, si trova in grave pericolo. Sono qui da molti mesi, sono riuscita a inserirmi in una famiglia, ed è da tempo che spero di incontrarti, Sailor Moon. Se userai il cristallo del Colosseo, sconfiggere i nemici risulterà più facile e... Ci sarà ancora una speranza per il futuro Regno della Luna." 
 
 
"Come possiamo ottenere quel cristallo?" Chiese Usagi dopo aver ascoltato la storia di Elena, convinta a salvare il futuro, più che mai. La ragazzina scosse la testa e rispose: "Non ho molte idee, purtroppo. E' da giorni che cerco di entrare, sperando nella clemenza di una guardia. Mi è sempre stato negato l'ingresso e in fondo, lo capisco. Tuttavia, si sta avvicinando la riapertura, ciò significa che i nemici non aspetteranno ancora molto per tentare di impadronirsi del cristallo del Colosseo." 
Usagi guardò Luna poi, dopo un breve silenzio, esclamò: "Non preoccuparti, sono certa che ci riusciremo! Ascoltami bene, Elena: non permetterò ai nemici di rovinare di nuovo il futuro! Mi hanno già portato via metà della mia vita... Non permetterò che rompano ogni speranza. Stasera sarò qui con... Con il futuro King Endymion. Troveremo una soluzione." Elena annuì, abbozzando un sorriso: finalmente, il suo arrivo dal futuro poteva scorgere i primi risultati di un possibile successo, di una possibile soddisfazione. "Non avrò difficoltà a uscire di casa. Ci vediamo qui alle dieci." Dichiarò Elena, sorridendo. Usagi e Luna annuirono, scambiandosi uno sguardo speranzoso. "Grazie di essere tornata, futura Queen Serenity. Sapevo che non ci avresti abbandonato." Disse Elena, salutando le nuove amiche. Usagi concluse: "E' mio dovere salvare il Regno e garantire a tutti un futuro splendente, come avevano predetto in tanti. Ci vediamo stasera, Elena." 
 
Non c'era più tempo da perdere: la gita innocua che Usagi e Luna avevano intrapreso la mattina si era rivelata una speranza, una nuova porta che dava su battaglie forse più pericolose, ma che, una volta affrontate e vinte, avrebbero garantito la tanta desiderata serenità al Regno della Luna
  
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