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Autore: Nella S Writer    27/06/2012    1 recensioni
Samantha, ragazza semplice dai capelli neri e ricci con grandissimi occhi azzurri. Giovane giornalista di gossip che ha iniziato da poco a scrivere il suo primo articolo. Si tratta di Thomas Moore, un cantante esordiente che ha vinto il talent show più famoso d'America; American Idol. Lui un ragazzo alto, molto alto dai capelli gelatinati biondo cenere e occhi verdi. All'inizio non ci sarà nulla oltre che una questione professionale, però questo incontro cambierà radicalmente la vita di Sammy...
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Penso sia arrivato il momento di iniziare il mio incarico, presto i fan di questa new entry saranno aggiornati su tutto quello che c'è da sapere.
Andai di corsa in macchina, con quella ricerca riuscii a trovare il posto in cui alloggiava, era un piccolo bungalow fuori città, fatto interamente di legno, situato in mezzo alla natura incontaminata, lontano da tutto e da tutti. Si sentiva un fortissimo odore di pino e quando camminavo sentivo i sassolini scricchiolare sotto le suole delle mie scarpe. Non c'erano rumori di clacson né tanto meno il vociare della gente, soltanto gli uccelli che cinguettavano e tanti altri animali nel loro abitat che si davano da fare per sopravvivere... devo dire che era proprio un bel posticino, mi sarei fermata volentieri per una breve vacanza ma putroppo, ero lì soltanto per lavoro. Mi avvicinai sul quel balconcino tanto accogliente per bussare alla porta, una, due, tre volte ma non rispondeva nessuno... così decisi di attendere il ritorno del cantante andando a farmi un giro per il boschetto che si trovava proprio dietro la casetta... si, sono una persona che non si arrende facilmente, non sarei andata via di lì fino a quando non sarei riuscita ad ottenere l'intervista.
Camminavo tra gli immensi alberi ormai già da una buona mezz'ora e mi decisi a tornare indietro pensando che il signorino Moore fosse già tornato... ma poi, mi accorsi di non ricordare più il sentiero che avevo imboccato all'andata. Cercai di mantenere la calma e di tenere sotto controllo l'ansia e la preoccupazione per ricordare la strada, ma niente da fare... Inziai a correre su e giù per il bosco senza concludere niente, la paura di essermi perduta aveva preso il sopravvento. Quando tutto mi sembrava ormai inutile, notai da lontano una casetta di legno, così mi avvicinai di corsa, ricordo che pensai: "finalmente sono riuscita a tornare indietro" ma invece mi sbagliavo, era un altro bungalow simile al precedente. Si era ormai fatto buio e non potevo continuare a girovagare per il bosco mettendo il pericolo la mia vita, così decisi di passare la notte in quella casetta tanto accogliente, non sembrava affatto abbandonata, era piuttosto messa bene per non avere abitanti. Stavo serenamente dormendo su un lettino quando sobbalzai per un rumore di pentole che toccano terra. Mi alzai lentamente, con il battito velocissimo... andai a passo felpato in cucina per capire cosa stesse accadendo. C'era un uomo, alto, vestito da boscaiolo, camicia larga a quadroni neri, bianchi e rossi, pettorina di jeans e stivaloni di gomma neri. Aveva una folta barba bianca, occhi blu e grigi come il mare in tempesta, un fisico abbastanza scolpito, doveva avere almeno una sessantina d'anni. Decisi di avvinicinarmi e la sua reazione mi sorprese. 
- Finalmente siamo sveglie, dormito bene?-
Rimasi sorpresa, sapeva che ero lì, che avevo approfittato del fatto che il bungalow fosse aperto per usufruire del suo letto e non sembrava affatto arrabbiato.
- Uhm, si grazie.-                                                
- Sto preparando la colazione, spero ti piacciano le uova di merlo, avevo soltanto queste in frigo, non aspettavo visite.-
- No, non si disturbi, non ho fame grazie.-
Nel frattempo andai a sedermi.
- Cosa ci facevi nel mio letto?-
- Mi scusi, sul serio... pensavo fosse abbandonata, dato che stava facendo buio e non sapevo come tornare indietro, all'altro bungalow ho pensato di entrare.- 
- Okay, tranquilla, ma stai bene? ti sei ferita?-
- No, sto bene grazie mille... anzi, mi scusi il disturbo, mi rimetto subito in cammino.- 
Cercai di alzarmi dalla sedia ma lui mi mise una mano sulla spalla e mi spinse giù facendo di modo da farmi tornare a sedere. Mi guardò e mi fece segno di aspettare, raccolse una borsa, andò vicino la porta d'ingresso e mi disse di seguirlo. Mi alzai con un po' di paura... certo, mi aveva accolto bene e in un certo senso gli dovevo la vita, però non lo conoscevo e avevo tutti i motivi di essere spaventata. Mi bloccai davanti alla sedia.
- Su dai, vieni, non voglio farti niente, voglio soltanto accompagnarti all'altro bungalow.-
Lo guardai scrupolosamente ed infine accettai di seguirlo.
- Sicuro di conoscere la strada?-
- Ci vivo ormai da sempre, conosco questi sentieri come il palmo della mia mano.- 
Decisi di fidarmi. Mentre camminavamo tra di noi c'era un silenzio alquanto imbarazzante ed il primo a rompere il ghiaccio fu lui.
- Allora, come ti chiami?- 
- Mi chiamo Samantha.-
- E cosa ci facevi da queste parti? Non sei vestita in un modo adatto.-
Avevo un completo blu\grigio di giacca e pantaloni classici. Sotto la giacca una camicia bianca con tanti "fronzoli" vicino alla cucitura dove si trovavano i bottoni.
- Beh vede, sono una giornalista di gossip ed ero venuta qui per intervistare...-
- Fammi indovinare, Thomas Moore.-
- Esatto, ma come fa a... -
- Saperlo? Beh vedi, io conoscevo la sua famiglia, venivano qui in inverno e in primavera, quando il piccolo Tom non aveva scuola, si divertivano a passare un paio di settimane qui, salivano spesso anche sopra da me per far giocare  Thomas con la mia...-
Improvvisamente si zittì senza finire la frase. Rimasi perplessa, intuii che qualcosa non andava ma non volevo mettere il dito nella piaga e quindi lasciai perdere. Il sentiero era tutto in discesa per fortuna, con pericoli ovunque. Il pendio dava la spinta necessaria ad arrivare prima, infatti, da lontano si intravedeva la dimora dei Moore.
- Siamo arrivati, vuoi che te lo chiami?-
- No grazie, preferisco tornare a casa e lavarmi da capo a piedi, tornerò tra qualche giorno.-
Salutai l'anziano signore dal nome sconosciuto molto cordialmente e con un passo affrettato mi avviai in macchina.

   
 
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