Da dove è uscita?? O.o
Non ho mai scritto una ff
del genere, con una struttura così complessa da seguire. Ho rischiato di
perdermi qualche volta, cercando di seguire un filo logico, che unisse il
passato, il presente e il futuro.
Spero vi possa piacere. A me ha messo un’enorme
nostalgia!
Cos’è rimasto…?
Guardi il Ninja sotto di te. È arrendevole alla morte a cui presto lo
darai, e con il respiro spezzato dalla fatica osserva la maschera che cela il
tuo viso con i suoi occhi scuri. Neri, che ti ricordano quelli di qualcun altro.
Digrigni i denti con un suono gutturale e lui sorride – ghigna beffardo!
– con il tuo kunai ad un millimetro dalla gola; basterebbe poco, e il filo
della sua vita verrebbe reciso con estrema facilità. Ma la tua mano non si
muove: si è bloccata da sola, nell’estremo tentativo di fermarti dal commettere
l’ennesimo assassinio! Già, l’ennesimo assassinio… E pensare che una volta
abborravi uccidere, e condannavi coloro che lo facevano. Ma tu non sei più
quella bambina!
Cos’è
rimasto?
Scacci quella domanda dalla mente continuando ad osservare l’uomo sotto
di te.
Lui non può vederti, la muta maschera a forma di gatto nasconde a lui il
tuo viso. La maschera che rivela la tua appartenenza alla squadra ANBU. E tu,
nel momento in cui la indossi, sei solo la Gatta.
È così che ti conoscono negli altri villaggi: la Gatta della Foglia! Che
non perdona, che non conosce la pietà o la compassione. Che di chi le si para
davanti fa strage.
Ma è
davvero così che sei?
Taci!
E sì, vorresti urlarlo davvero, ma sei in missione. E in missione non
esistono distrazioni. Una sola di esse potrebbe rivelarsi fatale, potrebbe
comportare il fallimento della missione e la perdita della squadra. Come se
questa contasse poi molto! Perché tra le tante regole degli ANBU una è
particolarmente importante: la missione
viene prima di tutto!
Impara ad
abbandonare i compagni.
Lo hai già fatto in qualche missione passata.
Erano troppo deboli per sopravvivere, e nel mondo dei Ninja solo i più
forti sopravvivono.
Uccidi o vieni ucciso!
Eppure per
lui non è stato così.
Lui è acqua passata.
Lui è cenere e polvere.
Lui è morto.
E i tuoi
sogni con lui…
E vorresti gridare, così forte da lacerarti le corde vocali e dar fuoco
alla gola.
E vorresti non ricordare quei giorni di Guerra; i vostri volti stanchi, graffiati
e impolverati; il sangue che con il fango imbrattava tutto, penetrando fin
dentro i vostri occhi; il cielo che sembrava piangere quelle lacrime che a voi
non era dato versare.
E i
morti.
Rock Lee è stato il primo a cadere. Lo hai visto – lo hai sentito! –
lasciarvi. Le mani premute sul suo petto dilaniato hanno sentito la vita del
giovane scivolare via, lenta ma inarrestabile.
Poi Shino, e Choji, e Shizune, e Kotetsu, e Izumo. Solo alcuni tra
quanti sono caduti; solo alcune tra le più dolorose perdite. E dopo la morte di
Shizune – morte che ha lacerato il tuo cuore! – hai fatto una promessa a te
stessa: nessuno dei tuoi amici, dei tuoi cari, e nemmeno degli altri, avrebbe
più perso la vita in quell’assurda Guerra finché tu avresti avuto un solo alito
di fiato!
Promessa mantenuta!
Promessa infranta!
Solo uno non sei riuscita a salvarlo…
O forse
non hai voluto?!
Deglutisci forte; il Ninja che ancora tieni sotto tiro spalanca
leggermente gli occhi, perplesso. Perché non gli hai ancora lacerato la trachea
con quel kunai che stringi in mano?
Tremi, ma non di freddo. Lui non
l’hai salvato!
Ma un’altra vita è salva comunque.
Naruto… lui è vivo!
Ancora per
poco.
Lo stai
uccidendo tu.
Lo stai
uccidendo lentamente, come un serpente…
E dire che dopo la brutta avventura con Orochimaru e Sasuke hai iniziato
ad odiare ancora di più i serpenti. E con una motivazione nuova.
E ora tu ti comporti da serpente! Ora sei tu che piano, con estenuante e
cinica lentezza, uccidi colui che ormai è diventato la tua ancora nei momento
peggiori, quando la tua tanto invidiata forza cede al ricordo, e sprofonda nel
buio.
Lo stai
usando di nuovo.
Lo stai
usando ancora.
Avevi giurato a te stessa di non farlo più!
Avevi giurato che avresti camminato sulle tue
gambe!
Ma ancora
una volta ti appoggi a lui.
E lui non chiede niente in cambio.
Si limita ad abbracciarti e baciarti, unendosi a te nel cuore della
notte.
Sopporta i tuoi morsi sulle spalle e sul collo quando non riesci a
trattenere le grida durante l’amplesso. E quando anche il suo corpo non basta a
placarti, allora irruento ti bacia, affondando nella tua bocca, sopprimendo
quelle urla.
Sei debole!
Sempre stata!
Eppure gli ANBU ti hanno temprata. E una forza che prima non speravi
nemmeno di avere si spande ora in te.
La Gatta della Foglia!
Quel nome con cui sei famosa. Quel nome che ti rappresenta, mentre con
movenze feline ti avvicini alla preda, ti fai un po’ vezzeggiare facendo le
fusa quando questa inizia a fidarti di te, e poi gli volti le spalle, fiera e
menefreghista, colpendolo alle spalle. Hai fatto i tuoi interessi. Missione compiuta.
La Gatta
della Foglia ringhia e miagola…
…e Sakura
Haruno muore piano…
No, non esiste nessuna Sakura Haruno!
Quel nome non è più niente. È scomparso con l’innocenza che la Guerra ha
strappato.
È morto con i suoi compagni e con il
Traditore, Sasuke Uchiha.
Si è perso nella polvere e nelle lacrime di un campo di battaglia che
non meritava di conoscere.
Crudeltà!
Morte!
Oblio!
Ti sei persa nell’oblio il giorno in cui il sole è sorto con la sua
nuova alba su un mondo che non era più in Guerra.
Avevate vinto. Ma avevate perso tutto.
Solo le lapidi,
ora, vi sono compagnie.
Morte! Ricordi! Rimpianti!
Non potrai più pronunciare tutte le parole che ora ti salgono alla bocca.
I morti non tornano in vita.
L’innocenza e l’ingenuità di quei tempi non sono riscattabili.
Sono state
il prezzo.
Il pagamento
per crescere ed essere ciò che siete.
Comunque troppo alto.
È stato nell’accorgerti di ciò che hai mollato.
Hai detto basta. Hai strappato dal tuo corpo il coprifronte con lo
stemma del tuo Villaggio. Ci hai sputato sopra. Hai buttato via tutti gli abiti
– troppo rosa! Non si addice ad una Guerriera! Hai lasciato crescere nuovamente
i capelli – un nuovo simbolo per una nuova Te!
E hai indossato la maschera della Gatta, afferrando la mano che te la porta.
Hai scelto la via della perdizione!
Perché essere
la Gatta della Foglia solo a questo ti porterà!
Ma il passato doveva sparire!
E ora?
Cos’è
rimasto?
Uccidere non
ucciderà il passato. Non ammazzerà i ricordi.
Il passato non esiste più!
Cos’è
rimasto?
Ammazzando,
cos’è rimasto?
Facendo terra
bruciata…
cos’è…
rimasto…?
Abbassi il kunai. Gli occhi neri ti fissano stupefatti.
Quegli occhi
ti ricordano un altro paio.
Un’altra
storia.
Un Ninja traditore… che mai aveva tradito.
Itachi Uchiha… eri innocente! Troppo
idealista!
Sasuke Uchiha… eri tu il vero traditore! Troppo
idealista!
Ti alzi dal corpo dell’uomo. Gli tendi una mano aiutandolo ad alzarsi.
Lui non capisce.
Chi sono io per decidere il tuo Destino?
Chi sono io per giudicare Vita e Morte?
Abbassi leggermente la maschera. Sei sicura che sulla sua superficie ci
sia un crepa che la percorre in tutta la sua lunghezza.
La maschera
si è rotta.
Quell’uomo può solo intravedere i tuoi occhi verdi.
Verdi come
la Speranza!
Sorridi. Il tuo sguardo sorride triste.
Non sarai il boia, oggi. Ne mai più!
Rimetti la maschera, ti volti e te ne vai.
La Gatta
della Foglia…
è…
Il Villaggio. Mai come in questo momento hai voluto rivederlo.
Corri a casa di Naruto, la maschera stretta in mano. E quando bussi alla
sua porta e lui ti apre un lieve sorriso incornicia le tue labbra.
“ Sakura…” Pronuncia piano il tuo nome, quasi tu fossi solo un’illusione.
Ti butti addosso a lui impossessandoti delle sue labbra, perdendoti in
quel bacio che, per una volta, non sa di rimpianti, rimorsi o volontà di
redenzione. Sa di voi.
“ Sakura cosa…”
Non lo lasci finire. La tua maschera, ancora stretta nella tua mano
destra, finisce a terra. E il tacco dei tuoi stivali la schiaccia, la frantuma.
Ora ci sono solo cocchi di legno ai vostri piedi.
E Naruto capisce. Hai iniziato la tua rinascita. La tua vera rinascita. E gli stai dicendo che,
questa nuova Sakura, vuole rinascere con lui, e con i frammenti della Foglia,
ora ancora sparpagliati qua e là al Villaggio.
Unendo i
frammenti lo specchio è completo.
Verde e Azzurro incatenati l’uno nell’altro!
Sakura sta dicendo a Naruto tante cose con quello sguardo, perché con le
parole non riesce ancora ad esprimersi. Troppi mesi di silenzi le pesano sulle
spalle.
Ma Naruto sa aspettare – sa aspettare lei! Ed è pronto a guidarla nel
cammino che ha scelto di seguire.
ANBU
Kunoichi.
Ha scelto la seconda strada!
Hai scelto di salvare delle vite, anziché
strapparle!
Hai scelto la Vita alla Morte!
Cos’è
rimasto?
Niente! Ma dal niente creeremo il tutto!
Cos’è
rimasto?
Solo ceneri!
Ma ciò che rinasce dalle cenere è sempre più forte!
E noi siamo rinati!