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Autore: Rozzana    28/06/2012    4 recensioni
Petunia e Vernon escono insieme per la prima volta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Petunia/Vernon
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Altro contesto
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Petunia Evans era piazzata davanti ad uno specchio trasandato, in bagno. Quella sera il suo nuovo conoscente, Vernon, l'aveva portata fuori a cena  in un ristorante isolato dal mondo. Forse perché quella sera era Natale, e tutti gli altri ristoranti erano chiusi, non aveva importanza per lei. Erano arrivati da poco e lei era subito corsa in bagno, restando per minuti interi a fissare il suo riflesso, sperando di notare qualche cambiamento. Ma niente, nessun cambiamento. Era la solita, viso allungato, capelli corti arricciati in un quarto d'ora, e tocco finale... un vestito stretto nero e tacchi alti. Per quanto si sforzasse di sembrare abituata a vestirsi in quel modo, non ci riusciva affatto. Da quando erano partiti non aveva fatto altro che maledirsi per non essersi vestita con abiti più comodi. Visto che lei odiava le cose troppo appariscenti non riusciva ancora a capire il perché di quel cambiamento improvviso. Forse voleva solo sembrare attraente per Vernon, era il primo uomo che avesse mai frequentato.
Prese fiato, cercando di darsi una calmata. Uscì dal bagno barcollando sui tacchi, ritornando a sedersi di fronte all'uomo baffutto. Si scambiarono un sorriso forzato, ordinando la loro cena.

<< Allora Petunia, hai qualche fratello o sorella? >> chiese Vernon, mandando giù un sorso di vino senza perderla di vista.
<< Una sorella. >> Rispose lei, visibilmente scocciata.
<< E com'è? >>
<< Fuori di testa! >>

Ridacchiarono entrambi, parlando del più e del meno. Petunia gli raccontò delle sue fatiche per tenere la casa pulita, e di quanto amasse avere una vita normale. Vernon le raccontò della sua infanzia, di tutti i lavori che aveva fatto e di quando era stato sorpreso in cucina a mangiare di nascosto, quando invece doveva essere a dieta. Si stavano stranamente divertendo, una cosa che Petunia non pensava fosse possibile quella sera. Avevano molte cose in comune, e più passava il tempo più si felice allegra a stare con lui.
Arrivò però il momento di ritornare a casa, Vernon si fermò con la macchina poco più lontano dell'entrata della casa di Petunia. Si guardarono un attimo e Vernon capì cosa doveva fare. Le posò un bacio innocente sulla guancia, facendole solletico con i suoi enormi baffoni.

<< Sei un mostro! >> Disse Vernon con la voce di una bambina, una voce che ricordava benissimo. Sentì quelle parole ripetersi talmente tante volte che la testa prese a girare e a girare. Diventò tutto nero, finché non aprì gli occhi.


Si svegliò di soprassalto, mettendosi a sedere sul letto. Alla sua destra c'era Vernon che russava senza accorgersi che sua moglie si era svegliata. Alla sua sinistra invece, c'era la culla con Dudley, che dormiva beatamente con le sue guanciotte gonfie. Era solo uno strano sogno, un sogno che l'aveva riportata nel passato.  Niente poteva sconvolgere la sua vita, la sua normale e organizzata vita.
   
 
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