Note: Questa fanfic è dedicata a Yuff-ya.
Auguri, Yuff! Yar captain is
proud of you! TAT E insomma, sono secoli che ci
conosciamo ormai, a-avevi quattordici anni! T__T *è
la quindicesima volta che lo dice* Ah, e, lettori,
sappiate che secondo Yuff Mone
ha i capelli verdi, e questa è una fanfic per lei,
perciò in questa fanfic Mone ha i capelli verdi. Ok?
An harpy’s curiosity
Sin dalla prima volta in cui quello
strano ragazzo dall’aria inquietante aveva messo piede a Punk Hazard, Mone si era sentita curiosamente interessata nei suoi
confronti.
Svolgere alcune ricerche sull’isola, aveva detto… nient’altro. Non una parola su di sé, sul
proprio ruolo di Shichibukai, su ciò che faceva prima
di gettare l’ancora in quell’isola disabitata ai margini del Nuovo mondo.
«Non so se fidarmi di quel Trafalgar», aveva
confessato una sera Master con una strana risata. «Lo terrai d’occhio per me,
non è così?»
E Mone aveva
accettato –un po’ per obbedire agli ordini, certo, ma soprattutto per
soddisfare quell’innata curiosità che lo strano ragazzo col cappotto le
suscitava. Giorno dopo giorno, l’arpia aveva preso l’abitudine di svolazzargli
intorno con noncuranza –lo seguiva nelle sue ronde per l’isola, prendendo
appunti di tanto in tanto, guadagnandosi solo qualche occhiata indifferente dal
dottore ed una scrollata di spalle.
Non le ci volle molto per rendersi
conto che Trafalgar Law, ogni giorno ed ogni istante,
non faceva che guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa. Ad un occhio attento
forse la cosa sarebbe sfuggita, ma lei era un osservatrice; sarebbe stata in
grado di distinguere ed analizzare ogni movenza, ogni espressione che attraversava
il viso del ragazzo, e Mone era pronta a giurare che
Trafalgar Law, della flotta dei sette, non si era
recato su un’isola disabitata e potenzialmente letale agli occhi dei più solo
per studiare.
Fu durante uno di quei tanti giorni
tutti uguali che la curiosità la ebbe vinta sulla giovane arpia e decise che,
se Trafalgar Law non si fosse deciso a raccontarle almeno
qualcosa, sarebbe stata lei a
spingerlo a parlare. Coi sui metodi.
«E’ permesso, Mister Shichibukai?» domandò con una risatina, planandogli accanto
con disinvoltura.
L’altro si limitò a gettarle un’occhiata
in tralice ed annuire. Poi si chinò ad esaminare alcune erbe che facevano
miracolosamente capolino tra la neve, le raccolse e le stipò nella bisaccia che
portava appesa alla lunga katana, senza dire una parola. Mone
lo osservò interessata, domandandosi quale utilizzo un dottore potesse trarre
da un comune mucchio di erbacce.
«Dimmi un po’, Mister Trafalgar… ti
trovi bene qui a Punk Hazard?»
L’unica risposta di lui fu una specie
di mugugno. Infine, con un sospiro, Law si voltò a
fronteggiare la donna. «Si può sapere
perché non fai altro che seguirmi in giro? Ti manda forse Caesar?»
«Certo che no… sono soltanto sinceramente interessata ai tuoi spostamenti,
Mister Shichibukai».
«Fa come vuoi…»
Law sbuffò e si caricò la katana in spalla, riprendendo
ad arrancare tra la neve. Mone lo seguiva a breve
distanza, fluttuando ad appena pochi centimetri da terra.
«E, dimmi un po’… cos’è che cerchi qui
sull’isola, se posso chiederlo?»
Trafalgar Law
smise di avanzare, come fossilizzato. Emise una mugugno, un misto tra un
rantolo ed una risata nervosa, poi fissò di sbieco la donna alle sue spalle.
«Cosa ti fa pensare che io cerchi
qualcosa, Miss arpia?»
Lei rise, schermandosi il viso con una
delle ali. «Ho le mie fonti… sono o non sono un’osservatrice?»
Il chirurgo alzò le spalle e riprese ad
avanzare. «Le tue presunte fonti si sbagliano, stavolta… non sto cercando nulla
se non informazioni su questo posto, come ho già detto anche a Caesar».
Naturalmente, Mone
era ben lontana dal dargliela vinta.
«Parlando di Caesar…
potrei pensare di dirgli che vai a
ficcare il naso dove non dovresti, all’interno del laboratorio. Cosa ne dici,
potrebbe interessargli sapere che hai scoperto troppo..?»
Stavolta Trafalgar si voltò di scatto,
i lineamenti irrigiditi ed un lampo d’allarme negli occhi. Spostò gli occhi
sull’arpia, la fronte imperlata di sudore, e poi, dopo averla fissata per
qualche istante, si accasciò sulla neve fresca.
«…Avanti, cos’è che vuoi sapere?»
Mone gli planò accanto e si appollaiò al suolo, ridendo. «Solo
se avevo ragione o no. C’è qualcosa che stai cercando?»
Una mano premuta sul viso, Law annuì impercettibilmente.
«Fu fu fu… avevo ragione, a quanto vedo
~ E dimmi…» Il tono beffardo scomparve appena per un istante dalla sua voce. «…è
qualcosa di importante?»
I lineamenti del chirurgo si contrassero ancora, e un sorriso amaro gli stirò
le labbra. «…Molto. E’ qualcosa che devo riprendermi».
Entrambi rimasero in silenzio per
qualche attimo, assimilando la verità di quelle parole. Poi Law
si alzò in piedi, spolverò dalla neve il cappotto e riprese in spalla la spada,
gli occhi schermati dall’ombra proiettata dal cappello.
«…Allora? Ti ho detto ciò che volevi
sapere, no? C’è un motivo per cui ho bisogno di restare su quest’isola, e sappi
che io non ti lascerò rovinare i miei piani».
Mone spiegò le ali in tutta la loro ampiezza, le agitò due o tre
volte e poi, con un saltello, si librò in aria.
«Non ho alcuna intenzione di
intralciarti, dottore… te l’ho detto, il mio compito qui è quello di
raccogliere informazioni». Gli passò accanto, sfiorandolo appena con le piume,
poi agitò con forza le ali e prese il volo, ridacchiando.
Non sapeva spiegarsene il motivo, ma
quel ragazzo le stava simpatico; la sua venuta sull’isola aveva portato un po’
di novità in quelle giornate tutte uguali… sorrise, dicendosi
che, qualunque fosse la cosa in grado di diventare tanto importante per uno
come Trafalgar Law, doveva essere piuttosto speciale.
Forse non sarebbe stato tanto male
assistere alle sue ricerche ancora per un po’… ma dopotutto, non c’era alcun bisogno
che Master lo sapesse.
Angolo
autrice: E’ l’una di notte, per cui non posso
dilungarmi ed avevo assolutamente bisogno di pubblicare questa fanfic adesso T___T Mi sento solo di precisarvi che,
secondo me, Bepo e gli altri sono stati tipo presi da
qualcuno e Traffy sta cercando un modo per liberarli.
Mia interpretazione, per carità… se Oda mi smentirà
ignorate questa fanfic, ok? Scusate se non ha senso e
fa schifo, ma vi ripeto, devo scappare TAT Vi amo ~ ♥
Edit: Pfff! Non ho neppure
un po’ di linea, quindi tutti i miei tentativi di postarla stasera sono stati vani
ç___ç FFFF- internet I hate you.
W-wait I dind’t meant it baby come baaaack! *cries* ci vediamo domani, quindi. Vado a dormire
ç3ç