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Autore: murdershewrote    28/06/2012    0 recensioni
A causa di un incidente Sookie si vede costretta a chiedere aiuto ad Eric, il quale si troverà alla prese con una bambina. I due, nonostante la giustificata diffidenza iniziale, avranno modo di conoscersi e assistere alla nascita di un'amicizia tanto inaspettata quanto sincera.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eric Northman, Nuovo personaggio, Sookie Stackhouse, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il primo posto che gli venne in mente fu il Merlotte’s, così fecero strada diretti in città. Arrivati lì, Meredith entrò guardandosi attorno seguita da Eric. Quella sera non c’era molta gente e Sam stava sistemando alcune vettovaglie dietro il bancone.
Questo alzò lo sguardo dal boccale che stava asciugando e disse “Eric Northman, quale buon vento…”. Notando la bambina aggiunse “Se non ti conoscessi, penserei che sia tua figlia..”
“Si, certo…E chi lo direbbe a Pam?” disse Eric sogghignando.
Sam rise e chiese “Allora chi è la piccola?”
Eric raccontò brevemente quanto era successo.
Alla fine Sam esclamò “Accidenti! Che brutta storia..”
“Si, infatti. Sono venuto qui proprio per lei..” disse indicando la bambina. “Avrebbe fame e io non ho idea di cosa darle”
“Certo, capisco. Ci penso io” 
Sam chiese alla bambina “Allora tesoro…cosa vorresti da mangiare? Qualcosa di dolce, tipo una bella fetta di torta allo yogurt oppure un buon cheeseburger?”
“Il cheeseburger è con doppio formaggio?” chiese la bambina timidamente con la sua voce minuta.
“Certo. Lo preparo come vuoi tu”
“Allora va bene..”
“Perfetto. Va a sederti che te lo porto subito, signorinella”
La bambina sorrise quel tanto che le era permesso dal suo stato d’animo in quel momento e andò a sedersi ad un tavolino libero. Eric le si sedette di fronte. Non sapeva bene come comportarsi con una bambina così all’inizio stette in silenzio a osservarla. Capì perché Sam aveva pensato che potesse essere sua figlia: la bambina aveva dei bei capelli lunghi e ondulati, giallo paglierino, e la pelle chiara, di un rosa pallido che sembrava ancora più tenue per il contrasto che faceva con gli occhi. Questi erano di un azzurro intenso e risplendevano come zaffiri incastonati sul suo volto.
Quando si accorse che anche lei lo stava scrutando alzò un sopracciglio e quella gli chiese “Tu sei un vampiro?”
“Si. Non avrai mica paura?”
“Non lo so, non ne conosco altri. Ma tu non sembri cattivo”
Eric sorrise e disse “Non tutti i vampiri sono cattivi..”
Nel frattempo arrivò Sam con il panino dicendo “Ed ecco qua il tuo panino con doppio formaggio”
La bambina gli diede un morso e commentò “Mmmh…è buonissimo! Mi piace tanto il formaggio”. Eric guardò quel panino inarcando le sopracciglia, perplesso.
Sam se ne accorse e rise “Che ci vuoi fare…è questo che mangiamo noi! A proposito, ti porto qualcosa?”
“No, grazie. Solo il conto”
“Lascia stare. Offre la casa”
Eric lo ringraziò con un cenno del capo.
Quando Meredith finì di mangiare rimase un po’ a giocare con il cane di Sam fuori dal locale sotto l’occhio vigile di Eric. Poi sbadigliando gli disse “Eric, sono stanca..”
Sam suggerì “Può stare qui se vuole..”
“No. La porto con me al Fangtasia. Aspetto notizie da Sookie..” gli disse Eric.
“Ok, come vuoi. Comunque hai il mio numero, nel caso ti servisse qualcosa”
“Certo…Allora Meredith, andiamo?”. La bambina annuì e sbadigliando salutò Sam.
Arrivati al Fangtasia si sentì subito un gran brusio. Appena entrarono nel locale molti vampiri si voltarono ad osservarli. Uno in particolare, dai modi grossolani e l’aria famelica, adocchiò la bambina dicendo “Signor Northman, cos’è…la nuova attrazione del locale?”
Meredith non capì esattamente il significato di quelle parole ma intuì che si riferivano a lei così, istintivamente, afferrò e strinse la mano di Eric. Questo la guardò, sorpreso dal gesto ma non dal motivo.
Allora la prese in braccio e si schiarì la voce, dicendo “Gradirei avere la vostra attenzione un momento..”. Tutti lo guardarono e si misero in ascolto, anche Pam che se ne stava appoggiata al bancone del bar cercando distrattamente con lo sguardo qualche vampirofilo con cui giocare un po’.
“Vedete questa bambina? Sarà nostra ospite questa notte…”
Fu interrotto dal vampiro di prima che disse ghignando “Allora dobbiamo intrattenerla?”
Eric lo fulminò con lo sguardo e disse “Non interrompermi mai più…non avevo finito!”
Quello si ammutolì, mentre Eric ruotò piano su se stesso, in modo che tutti potessero vedere la bambina, e continuò “Stavo dicendo…Per tutto il tempo che sarà qui è libera, se lo desidera, di girare dove vuole indisturbata anche senza me accanto, anche se non credo che lo farà. In ogni caso va lasciata in pace…”
Sentendo qualche risata sommessa aggiunse “Che nessuno osi toccarla. Intesi?”. Tutti annuirono e risposero affermativamente.
“Bene” Eric fece scendere la bambina e le disse “Puoi stare tranquilla, ok?”. Meredith annuì.
Pam le si avvicinò “Me che carina…come ti chiami tesoro?”
“Meredith”
“Ciao Meredith. Sai, sembri proprio una bambolina..!” poi si rivolse ad Eric con voce leggermente stridula “Che ci fa qui?”
“Non preoccuparti Pam, Sookie verrà a prenderla presto. Ma starà qui per ora, anzi…Mi faresti un favore se portassi nel mio ufficio un cuscino e una coperta..”
“Ma certo, con piacere!” disse ironicamente lei e lui “Grazie Pam!”.
Eric guidò la bambina fino all’ufficio, dove il suono era più attenuato. La bambina si sedette su un divano dalla stoffa rosso cupo mentre Eric occupò la robusta poltrona di pelle nera dietro la scrivania.
Le pareva un po’ insofferente così le domandò “Ehi, cosa c’è…stai bene?”
“..devo fare la pipì…”
Eric si trovò impreparato a quell’affermazione, di per se banale.
Cominciò a farfugliare “Oh, si..certo..aspetta un attimo..”
Per sua fortuna in quel momento arrivò Pam e disse “Pam, appena in tempo!”
La vampira lo guardò diffidente chiedendo “In tempo per cosa..?”
“La accompagneresti in bagno?”
“Sicuro! Vieni cara..”
Pam prese per mano la bambina e uscì dalla stanza, non prima di aver lanciato un’occhiataccia al suo creatore. Eric ridacchiò al pensiero di come Pam dovesse essere irritata con lui. Nel frattempo sistemò il cuscino e la coperta sul divano. Poi si sedette guardando il cellulare: nessun messaggio di Sookie.

Meredith entrò nell’ufficio accompagnata da Pam ma questa non entrò, temendo forse che Eric le rifilasse qualche noioso compito da babysitter.
Si fermò sulla soglia e disse “Posso fare altro per te?”
Eric sogghignò dicendo “Potresti suggerirmi qualche canzoncina da cantarle”
Pam lo guardò inarcando le sopracciglia ed Eric le spiegò “..sai, per conciliare il sonno…Ma forse è meglio di no..”
“Ecco, infatti!”. Detto ciò Pam si dileguò.
Meredith si sedette sul divano ed Eric le disse “Ho messo un cuscino…così stai più comoda”. La bambina si poggiò ad esso ma non si sdraiò. Sembrava triste.
Eric le chiese “Sei preoccupata per tua madre?”. Lei annuì. Lui stette un attimo in silenzio.
Non era certo la persona più adatta per consolare qualcuno, soprattutto una bambina che stava rischiando di perdere la madre.
Così disse, cercando di essere il più spontaneo possibile “Vedrai che andrà tutto bene”
“Già…” disse Meredith con un tono per niente convinto.
Poi sembrò voler cambiare discorso dicendo “Prima dicevi sul serio?”
“Riguardo a cosa?”
“La canzone..”
“Beh, se ti fa piacere…”
“Allora me la canteresti una?”
Lui si sentì un po’ imbarazzato ma poi disse “Ne ricordo una…Me la cantava mia madre quando ero piccolo. È molto antica..”
La bambina si mise in ascolto ed Eric intonò quella breve filastrocca.
Alla fine Meredith disse “Non ho capito nemmeno una parola…ma..è carina!” lui sorrise e disse “Grazie…è una canzone svedese, per questo non hai capito nulla..” “Ah…allora tu sei svedese?”
“Si”
Poi vedendo che la bambina si stava tranquillizzando continuò dicendo “Ci credi se ti dico che mia madre e mio padre erano i sovrani di un regno in Svezia?”
“Sovrani? Tipo re e regina?”
“Esatto”
“Wow!” disse lei entusiasta.
Poi, dopo aver riflettuto qualche secondo, disse con tono concitato “Quindi tu sei un principe! Che bello…Chissà quante storie avrai da raccontare!”
“Beh, succedono tante cose in un regno..”
“Mi piacerebbe tanto ascoltarle…re e regine, damigelle in pericolo perse in una foresta incantata e principi che affrontano terribili draghi per salvarle..!” disse lei fantasticando. Eric rise e disse “Se ti piacciono così tanto te le racconto con piacere…ma non ora. Si è fatto tardi, dovresti dormire..”
“Ummh…va bene”. Detto ciò si mise sotto la coperta.
Eric si alzò dalla poltrona e, levandosela, le poggiò sopra la giacca. Si accorse che la bambina lo guardava così le chiese “Che c’è?”
“Tu rimani qui, vero?”. Eric si sorprese a quella domanda. Una bambina che mentre dormiva voleva accanto a sè un vampiro?
Con un tono particolarmente comprensivo le rispose “Non vado da nessuna parte. Sono qui”
Meredith gli sorrise, poi si girò verso lo schienale del divano mettendosi a dormire. Lui la guardò ancora un attimo, poi anch’egli si sedette su un divano posto di fronte alla scrivania stendendo le gambe e incrociando le braccia sul petto. Cantare la filastrocca alla bambina gli aveva riportato alla mente vecchi ricordi.
Reclinò indietro la testa e si abbandonò al flusso di quei pensieri.

   
 
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