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Autore: JupiterEj    28/06/2012    4 recensioni
[Temporaneamente sospesa]
Avete presente Percy, Annabeth, Rachel e tutti gli altri figoni (?) che sono insieme a loro? Bene, dimenticateli. O almeno, solo per questa storia. Appariranno forse, negli ultimi capitoli, ma solo come apparizione.
[Dal terzo capitolo]
- Oh, – proseguì – ho incontrato la tua migliore amica. - Roteai gli occhi quando cambiò il tono di voce per pronunciare le ultime parole. Continuava a persistere sul fatto che non avessi rivelato tutti i miei segreti a Aurore, ma, ehi, come potevo svelare qualcosa che non avrebbe mai capito?
- E quel Testa d'Alghe.. Richard mi sembra si chiami. Sono parecchio affiatati. Da quanto tempo è qui?
- Chi? - chiesi, scossa un attimo dal mio universo parallelo, che si era fermato a 'Testa d'Alghe'. Chissà cosa intendeva dire Christopher con quello. Qualcosa che si riferiva a suo padre, sicuro. L'ultima volta che qualcuno era stato chiamato così era stato..ma, oh, il nuovo arrivato non poteva essere un semidio. Come al solito non sapevo quanto mi sbagliassi.

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Rating giallo per precauzione.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nuovo personaggio, Tre Pezzi Grossi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: La dracena sulla torta.

 

Pov. Violet

Un raggio di sole venne a svegliarmi, timido, fino a coprirmi interamente tutto il viso, ora caldo al tatto. Chi aveva lasciato la serranda aperta la sera prima? Forse proprio io, così presa dai miei pensieri. Da quando Christopher mi aveva lasciato sotto quell'albero come un pesce lesso la mia testa aveva deciso bene di farsi un bel viaggetto alle Hawaii. Avevo passato metà notte a pensare a cosa volessero dire le sue parole, se ce l’avesse con me.. o se mi nascondesse qualcosa. Era un po’ che era strano, ma eravamo migliori amici, me l’avrebbe detto.. o no?

Tanto presa dai miei pensieri non mi ero accorta che la porta era stata aperta, e che ora una figura ancora non ben identificata si stagliava di fronte a me con un sorriso più grande di una casa in volto.
- Auguriiii..!! – cominciò a dire, e non so per quanto quella serie di ‘ii’ durò, ma abbastanza per farmi capire cosa stesse succedendo. Il giorno del mio compleanno era arrivato, e dopo trecentosessantatre giorni passato ad aspettarlo, adesso mi sembrava una cosa da niente.
Non sembrava abbastanza importante. Ma compivo finalmente quattordici anni, ma la cosa in quel momento sembrava così.. futile. Perché poi avevo tanto aspettato quel giorno?

Non feci in tempo a rispondermi, che i miei occhi ormai abituati alla luce notarono qualcos’altro in fondo alla stanza, o meglio qualcun altro, qualcuno che non avrebbe dovuto trovarsi lì.

- E lui? – chiesi, guardando con occhi strabiliati la mia migliore amica. Non volevo essere scortese, no, ma la delusione copriva i miei pensieri. Perché Christopher non era già lì? Fosse arrabbiato? Forse. Ma se anche così fosse stato, aveva promesso, e lui manteneva sempre le promesse. Quindi, perché?

- Oh.. beh, è una lunga storia..
La guardai come per spronarla a raccontare, ma l’unica risposta che ebbi furono un roteare degli occhi e qualcuno che mi tirò su dalla bellissima posizione sdraiata in cui ero. Per un attimo sperai fosse Chris, poi capii che erano solamente le braccia di Aurore. Perché continuavo a pensare a lui?

- Se ti sbrighi te la racconto! – cominciò lei, mentre mi trascinava in bagno con qualche vestito preso alla rinfusa. Prima di chiudere la porta dietro di me sentii un ‘forse’ e una risata. Tipica.

***

Pov. Aurore.

Trascinai Violet in bagno, pensando a cosa potergli raccontare.

Avevo passato il giorno precedente a mostrare tutto ciò che conoscevo della scuola a Richard -più o meno-, e a raccontargli un po’ di cose di lì. Era stata un’esperienza interessante e buffa. Soprattutto buffa. Insomma, non era mai stato a New York.


- Chi era quello lì? – mi chiese lui, dopo che avemmo lasciato Christopher io-sono-tutti-e-tu-non-sei-nessuno James. Cosa ci trovasse Violet in lui, non l’avevo mai capito. Ma gli voleva bene e io cercavo di sopportarlo nelle poche sfortunate volte in cui mi capitava di incontrarlo. Cosa non semplice, purtroppo.

- Il ragazzo più odioso che possa esistere sulla faccia della terra.. – cominciai, ma dallo sguardo che ottenni di ricambio sembrava che il ragazzo non fosse stato esaudito.

- Christopher James. Il quoterback della squadra di football.. sai cos’è il football vero? – chiesi ironica, e ciò che ottenni fu una risata, un buffetto su una spalla e un ‘certo’.

- Strano, ma ok. – dissi ridendo. – Oh, è anche il miglior amico di Violet.

- Violet? – chiese, stupito.
- Oddio, non te l’ho presentata! - dissi per poi cominciare a camminare veloce in direzione del giardino esterno, per poi girarmi per spronarlo a venirmi dietro. Purtroppo non ottenni molti risultati. Il suo sguardo lasciava capire che niente l'avrebbe mosso da lì..nemmeno l'appagare un mio desiderio. Uffa.

Tornai lì, speranzosa che sarei riuscita a convincerlo.
Niente da fare.
Potevo dire addio alla mia idea di mostrargli il resto della scuola.

- Non avete una piscina, qui? - mi chiese d'un tratto interrompendo il mio monologo per invitarlo a venire con me. La domanda mi lasciò un po' perplessa, di solito il preside illustrava ai genitori ciò che c'era nella scuola.
- Si, vicino al campo da football, ma no, non ho intenzione di portarti lì – dissi tutta d'un fiato, prima che lui potesse esprimere la sua idea.

Annuì solamente, e si mosse quel poco da farmi capire che era pro a continuare il giro.

-
Tutto qui? -
La voce squillante della mia migliore amica mi destò dal flashback che stavo avendo nel raccontare.

Risi, e avrei potuto rispondere alla sua domanda se entrambe non avessimo sentito un tonfo.
- Cos'era questo? - chiese lei, decisamente preoccupata.
La mia collana luccicava. Ma non era possibile. Nessun mostro delle tenebre si sarebbe avvicinato, non per il mio odore, almeno.

Uscimmo di corsa da quel bagno, ma non c'era niente di irregolare rispetto al “paesaggio che avevamo lasciato prima”. Letto sfatto, gingilli vari apposto, stanza vuota.. un momento, dov'era Richard?
- Richard! - urlai, mentre Violet apriva la porta. Dire che quello che vidimo fu alquanto spaventoso e fuori dal normale, è dire poco.

Due bellissime dracene che attaccavano quel pallone gonfiato di un James, e quest'ultimo sudato con un'arma in mano affiancato da un ragazzo nella stessa condizione con gli occhi un po' troppo blu.

Un momento.

Dracene.

Christopher.

Richard.

Spade.

No. C'era decisamente qualcosa che non quadrava.

E io, da lucida persona che ero non feci altro che uscirmene con la frase più stupida che potessi pensare in quel momento.
- Che sta succedendo qui? - chiesi, accorgendomi di quanto fosse implicita la mia domanda. Vi erano dei mostri e dei semidei -si perché qualcuno che va in giro con una spada inseguito da due dracene non può che essere un semidio- che erano leggermente in difficoltà. Al diavolo la mia “copertura”, dovevo fare qualcosa.

Stavo per far sì che un'apertura si aprisse sotto le dracene quando vidi che queste cadevano al suolo come stordite per poi sparire in minuscoli pezzetti di polveri poiché colpite nel punto perfetto dai due che le stavano combattendo fino a tre secondi prima.
Ma cosa..?

- Era ora! - disse quasi arrabbiato Christopher guardando la mia migliore amica. Cosa intendeva?
- Potevi cacciare un urlo, fare uno squillo non so! Non leggo nel pensiero né prevedo il futuro! - rispose questa. Evidentemente, l'essere dei mezzosangue era qualcosa che accomunava tutti e quattro. Era forse questo il motivo perché quei due erano così amici?

- Oh, certo, perché io mentre combatto una dracena uso il cellulare! Cosa gli dico 'aspetti un attimo signora, devo chiamare qualcuno che può far si che venga uccisa', eh? - rispose questo, ancora più infastidito. No, la conversazione non stava vergendo su un lato buono.
Violet semplicemente roteò gli occhi sbuffando, prima di venir abbracciata dall'ultimo che aveva aperto bocca.
- Si, sono felice anch'io che sei viva. Buon compleanno. - disse questo con un sorriso come se fino a tre secondi prima non avessero litigato. Evidentemente, era una cosa che si ripeteva spesso. Quante cose mi ero lasciata sfuggire in tutto quel tempo?

- Qualcuno mi spiega che sta succedendo? - il bel quadretto fu interrotto dalla voce di Richard che fino a quel momento tutti si erano dimenticati che fosse lì. Il combattimento aveva fatto sì che i capelli gli si arricciassero più del normale e che gli occhi avessero uno strano luccichio argentato in mezzo a tutto quel blu. Era.. bellissimo?
Gli avrei risposto che erano solamente dei mostri, che era normale, o qualsiasi altra cosa, ma mi sarebbe sembrata parecchio fuori luogo. Insomma: era o non era lui lo stesso che stava armeggiando perfettamente con una spada contro una dracena? E la spada, dov'era finita?

Per fortuna, qualcuno prese il mio posto.
- Penso tu lo sappia da solo, figlio di Poseidone – rispose secco Christopher. Era serio?
Guardai meglio il ragazzo che aveva posto la domanda. La mascella tirata e il suo sguardo lasciavano capire che l'odioso aveva colto nel segno. Ma io, come avevo fatto a non accorgermene?


***
Nda: BUON SALVEEE!

Lo so che non ci credete nemmeno voi, ma eccomi qua. Fra la Germania e Word che aveva deciso di non funzionare era un po' un casino postare. Comunque!
Avevo promesso un bel capitolo ma questo non mi piace per niente. Almeno com'è venuto. Però abbiamo Chris con la sua frase, muohohoho.
Vabbé, non ho molto altro da dire.
I volti dei maschi: Chris & Rich (magari immaginatevelo un pocopoco più giovane). <3 <3

Ps. Perdono se ogni a capo c'è uno spazio, ma l'editor me lo mette così e in questo momento non ho voglia di passare a correggere. D:

   
 
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