It's
Raining
and I Cry
Ha
combattuto sempre così. Sola. E sempre sola è
rimasta.
La
pioggia batte violentemente sui vetri delle auto per le strade di Los
Angeles.
Gli antifurti assordanti echeggiano, dando un inimmaginabile fastidio.
Di tanto
in tanto, si sente qualcuno gridare. Quasi la grandine, brusca e
ghiacciata,
come il preludio di una tempesta. Una tempesta in cui una ragazza
impazzita e
fuori controllo brandisce un coltello contro un uomo, dal volto
affaticato e
gocciolante di sudore. Wesley, il suo ex-osservatore.
Lei.
La ragazza in questione è proprio Faith che, dopo aver quasi
ucciso Buffy, non
riesce più a fermarsi, a controllarsi. Perché
esige vendetta. Perché è debole.
Perché non riesce ad affrontare il macigno che pesa sulla
sua coscienza,
indebolendola sempre di più. Preferisce ignorarlo e
continuare per la strada
più oscura e facile da percorrere.
D’altronde,
perché complicarsi la vita quando si può
scegliere un’alternativa più comoda ai
nostri interessi?
‘E’
così che si brucia tra le fiamme
dell’inferno’ disse
una volta un
vecchio alla ragazza impazzita. Senza affrontare il dolore, senza
redimere le
proprie colpe, saremo sempre sporchi. E più ignoriamo la
sporcizia che ci
pervade dentro più diventiamo parte di essa. Questo Angel
l’ha capito bene,
nonostante non l’abbia mai chiesto. Ed è proprio
questo che fa di lui un grande
eroe, forse l’unico capace di poter salvare Faith.
Il
sangue scorre sul volto di Wesley che, impotente, può solo
subire le angherie
della squilibrata donna. Quante volte il dolore l’ha pervaso?
Quante volte lei
non se n’è manco accorta? La cacciatrice si scosta
leggermente, verso la
finestra: aspetta che lui giunga lì, in modo da poterlo
uccidere per avere la
sua maledetta ricompensa. Vuole scappare ancora una volta dai suoi
problemi,
pur sapendo che prima o poi si sarebbe stancata di quella vita, che un
giorno
tutto ciò le sarebbe tornato contro senza che lei lo
volesse. E le avrebbe
fatto male. Terribilmente.
I
sensi di colpa, la sensazione di aver sprecato un’intera
vita, tutto il sangue
versato a causa sua, il dolore che amava infliggere, le persone
sofferenti, le
grida che ha dovuto udire, tutto ciò l’avrebbe
percorsa, squartandola
dall’interno e maciullandole il cuore senza pietà.
Fortunatamente,
Angel arriva in tempo.
Dapprima,
cerca di parlarle, di farle capire l’ennesimo errore che sta
commettendo. Poi
si rende conto di dover mettere in salvo il suo amico, e la istiga a
combattere, ottenendo gli sperati risultati.
E
il combattimento comincia nella sua forma più violenta. Ma
Angel non vuole
ucciderla, quest’idea non rientra neanche minimamente nella
sua testa.
Nonostante i continui tentativi di farlo fuori, e la conoscenza del
patto
stretto con
Perché
il vampiro riesce a vedere l’anima della ragazza. E in un
certo senso… vedere
se stesso, in uno stato regredito e quasi primordiale. Quando
anch’egli
all’inizio viveva di morte e distruzione.
Quando
si entra in un circolo vizioso, è difficile uscirne fuori;
quando si assaggia
il potere con la violenza difficilmente riusciamo a fermarci da soli.
Ed è
proprio questo che implica un aiuto, una spalla su cui contare. Le
persone cattive non vanno
abbandonate, ma
comprese. E qui la redenzione comincia a fluire… le forze
della cacciatrice la
stanno abbandonando, il suo odio si sta spegnendo, poco a poco diventa
sempre
più debole. E nonostante cerchi di prevalere sul suo
avversario, non ci riesce
in alcun modo. Lui è troppo forte.
Tira
i pugni contro il torace dell’uomo, insistentemente. Ma non
riesce.
Finalmente
si abbandona alla debolezza.
La
pioggia scorre incessantemente sui loro volti adirati, che combattono
per
sopravvivere. Chi, però, deve realmente sforzarsi per
tornare alla vita è
proprio Wes, con le ferite mortali, quasi non riesce a muoversi.
Tuttavia,
anch’egli ha uno scopo ben preciso: prendere quel lungo
coltello affilato usato
poco prima contro di lui, e rivolgerlo alla sadica puttanella che lo ha
quasi
ucciso. Per l’osservatore, la cacciatrice smarrita
è senza via di ritorno.
Cerca
di muoversi il più veloce possibile, di raggiungere il
vicolo buio e
contribuire allo scontro. Si muove, sente la pelle bruciare, gli
squarci
allargarsi, e alla fine riesce nell’obbiettivo.
La
pioggia gli bagna il capo, e le spalle, provocando una fastidiosa
sensazione.
Giunge
lì…ma quello che vede va ben oltre le sue
aspettative.
Il
pianto, un abbraccio, la consapevolezza di aver fallito in tutto e per
tutto.
Lei si è arresa, finalmente. Ceduta alla paura, ma
soprattutto al dolore. I
suoi ultimi colpi sono stati deboli e mal sferrati, Angel lo ha
avvertito ed
appositamente ha cominciato a placarsi anch’egli.
E’ pronto ad accettarla, ad
accoglierla nel miglior modo possibile. Così la sua rabbia
termina, le gambe si
inginocchiano ed Angel può finalmente stringerla forte a
sé.
Le
sensazioni di Faith sono immensamente confuse. Cosa deve provare? Cosa
dovrebbe
sentire sulla sua pelle se non il dolore e la disperazione?
No,
lei sente calore. Nonostante la
violenta pioggia ed i vestiti sporchi di sangue, tra le forti braccia
dell’uomo
non può sentire altro che calore. Un calore immenso,
indescrivibile. Superbo. Il calore
di un uomo valoroso,
pronto a tendere la mano al prossimo.
Sa
che con lui tutto sarebbe stato diverso.
E
quel coltello affilato… cade per terra, lasciando spazio
alla speranza.