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Autore: catnip    28/06/2012    2 recensioni
" E' stato trovato il corpo di una ragazza ormai senza vita, l'assassino è ancora sconisciuto e non ci sono testimonianze. Medison Hemswort è stata uccisa con un coltello e colpita più volte al collo. "
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diedi uno sguardo veloce all'orologio lampeggiante che avevamo nell'auto, erano le due di notte passate, ma i lampioni lungo la strada erano abbastanza forti da illuminare la strada, non sembrava neanche che fossero le due di notte passate. Poggiai la testa sul finistrino, esausta, guardai fuori e serrai gli occhi come se potessi fermare le immagini che vedevo fuori velocemente, Medison, mia sorella andava sempre troppo veloce in auto, continuai a fissare e non mi sembrava di conoscere quel posto, sospirai leggermente cominciavo già a sentire la nausea causata dal mio star male in auto « Sai dove stiamo andando, vero? » le chiesi, ero quasi sicura che non sapeva neanche in che zona ci trovavamo. « Sì, ho preso solo la strada più corta » Alzai le soppracciglia in una smorfia per poi allungare la mano verso il pacchetto di cicche che avevamo in auto alla menta, forse avrebbero aiutato la nausea a farsi sentire di meno, anche se odiavo la menta « Se sbocchi nella mia auto giuro che ti ammazzo, Mil » Esclamò mia sorella a denti stretti, aveva veramente paura che le sporcassi l'auto, giustamente chissene frega se io mi sento male, sempre la solita storia con lei.
Scartai la cicca con una rapidità assurda e in meno di due secondi era già tra i denti, sentii il sapore della menta governare su tutta la mia bocca e dandomi quella sensazione di freschezza, per circa due minuti non mi sembrava neanche di star male. L'ansia mi stava uccidendo, riportai lo sguardo fuori dal finestrino e notai che eravamo circondate da campi con erba e fiori secchi e rovinati, probabilmente era un posto abbandonato da molto tempo, ero una ragazza che si faceva mille problemi e che aveva l'ansia e la paura facile, quindi è inutile descrivere che in quel momento sentivo le mani tremare leggermente, guardai con la coda dell'occhio Medison, aveva entrambe le mani sul volante e lo stringeva così forte da far diventare le noche bianche, anche lei se la stava facendo un po' sotto, capii che non esisteva nessuna strada più corta e, controllando bene fuori dal finestrino, non c'era neanche un misero cartello « Gran bella strada corta » Dissi con un pizzico di sarcasmo continuando a masticare la cicca che avevo in bocca che man mano stava perdendo tutto il suo sapore.
Presi il mio cullulare, con la scusa di far qualcosa, in realtà la mia intenzione era di chiamare qualcuno, ma non c'era campo. Soffocai una risata, sembrava quella classica scena del film dove adesso il gruppetto di ragazze viene rapito e magari ucciso lentamente. Alzai un po' il braccio e scuotendolo, magari qualche dannata tacchetta del campo veniva fuori ma niente. Medison spense il motore. « Torna indietro » Cercai di mantenere un tono di voce calmo e ma si poteva notare quel poco di disperazione « Non si vede un bel niente, quì » Si lamentò lei, con il suo tono altoe squillante, si sistemò la sua chioma bionda come se stesse per arrivare un ragazzo per chiederle di uscire.
« Dobbiamo aspettare »
« Col cavolo che aspettiamo, torna indietro » La supplicai, mentre le ripetevo la stessa frase più volte cercavo di rendere la voce più dura e severa ma usciva sempre quel filo di voce terrorizzato.
« Se c'è un burrone e non lo vediamo? Scusa ma io morire per colpa tua non ho voglia » L'utilma sua frase senza senso. Tra poco avrei fatto i sedici anni, in quel momento mi maledissi da sola, per non avere la patente e fare quello che volevo. Portai le mani tra i capelli, che a differenza dei suoi erano di un rosso scuro mischiati con il marrone e leggermente mossi quasi che le mie dita si incastrarono tra qualche nodo che avevo lì.
« Guarda c'è qualcuno! » Esclamò indicando un punto davanti a noi, guardai dove stava indicando e c'erano due persone, sforzai la vista ma non riuscii lo stesso a capire chi erano, mia sorella senza pensarci due volte uscii dalla macchina e corse verso i ragazzi senza un minimo di ansia, come poteva andare incontro così a dei sconosciuti? Uscii anche io ma restai comunque vicino alla macchina e stringevo il cellulare nella mano sinistra tanto quanto mio sorella stringeva il volante poco fa'.
La vidi avvicinarsi con due ragazzi, uno era alto e riccio e indossava una giacca grigia invece l'altro aveva un colorito più scuro di tutti noi e i capelli mori rasati ai lati e indossava semplicemente una felpa blu e rossa. Arrivò una ventata di vento che mi fece rabbrividire ma per fortuna non lo feci notare.
Quando erano abbastanza vicini sentii mia sorella che raccontava che cosa era successo, sospirai lentamente socchiudendo gli occhi.
« ...E siamo bloccati quì » La sentii terminare, uno dei ragazzi, quello riccio, si passo una mano tra i ricchi più volte scompigliandoli erano veramente lucidi e sembravo anche soffici da quì, si avvicinò alla macchina e mi passò accanto, sentii un odore strano, qualcosa di arruginito e secco, fece il giro della macchina per poi ritornare a mia sorella. « Bella macchina » Ammise in fine, senza dirci nè dove siamo e nè come possiamo andarcene. La sua voce era roca ma allo stesso tempo anche piacevole da sentire, spostai lo sgaurdo verso l'altro ragazzo che se la stava ridendo sotto i baffi.
« Come ti chiami, biondina? »
« Medison, tu, invece? »
« Poco importa, Medison » Disse il riccio, pronunciando lentamente il suo nome. Sentivo la gola secca. Il ragazzo le spostò i capelli su una spalla tracciando qualcosa con la punta dell'indice della sua mano destra sulla spalla di mia sorella, che cominciava a fare dei leggeri movimenti del corpo, sbuffai silenziosamente sembrava che io non esistessi, meglio così, erano entranbi puntati su mia sorella.
Guando riportai lo sguardo sul riccio notai che il suo viso era posizionato sul collo di mia sorella e con le mani le tenava fermi i polsi. Cominciava a perdere i senti, si vedeva che cominciava a sentirsi debole e il suo viso cominciava ad essere più pallido finchè non cadde a terra con gli occhi ancora aperti. Non riuscivo a muovermi, mi scii un sussurro, che nessuno aveva sentito. L'unica cosa che riuscii a fare era correre da dove eravamo arrivate in macchina, era pieno di rami che sentivo mi arrivavano sul viso graffiandomi in lontananza sentivo le risate dei due, cominciavo a vedere sfumato, probabilmente stavo per piangere, forse per il dolore che mi facevano i rami mentre graffiavano pesantemente la mia pelle o forse per l'immagine impressa nella mia mente di Medison stesa atterra, pallina con gli occhi spalancati e con il collo sanguinante. Dopo circa venti minuti di corsa mi accorsi che ero uscita da quel campo abbandonato, abbassai lo sgaurdo e vidi che avevo la maglietta leggermente strappata e rossa, mi passai una mano dal viso che si sporcò anch'essa di rosso, capii che i rami avevano avuto la meglio su di me. Sentivo le gambe deboli, ma dovevo arrivare a casa.


vi posso chiedere almeno cinque recensioni, se volete il continuo?
grazie mille in anticipo. <3
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