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Autore: TheGhostOfYou    28/06/2012    5 recensioni
Ci sono sere che ti cambiano dentro. Sere che ti regalano la vita e sere che te la tolgono.
Era Maggio quando Fred Weasley entrò nella sua vita.
Era Maggio quando Astoria si innamorò.
Era Giugno quando Fred Weasley la baciò per la prima volta.
Era Giugno quando lui le promise l’impossibile.
Era Maggio quando Fred venne meno alla loro promessa.
Era Maggio quando Fred la lasciò tra le mura di Hogwarts.
Era Maggio quando Astoria morì insieme a Fred.
La One Shot partecipa al contest "Crack Pairings" di saramichy
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het | Personaggi: Fred Weasley\Astoria Greengrass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Pioggia e lacrime

 
Era Maggio quando Fred Weasley entrò nella sua vita.
 
Osservava la pioggia cadere sul parco di Hogwarts e le pozze formarsi tra l’erba, già verde, proprio davanti a lei. Astoria adorava l’odore di pioggia bagnata sulla pietra e l’aria carica di tensione che solo durante un temporale veniva a formarsi.
Vide un ragazzo ed una ragazza camminare sotto l’acqua, incuranti delle loro camice inzuppate e del fatto che avrebbero potuto prendersi un malanno. Li vide scambiarsi un bacio tenero e guardarsi negli occhi con amore  e li invidiò molto. Nonostante avesse quindici anni, Astoria desiderava tanto innamorarsi, essere guardata in quel modo e sospirare pensando a lui.
Due voci sovrastarono il romantico rumore della pioggia, e lei si girò infastidita. Fred e George Weasley risalivano la collina con Lee Jordan e si stavano schizzando addosso il fango. La piccola Greengrass sapeva chi erano grazie a Draco, che non smetteva per un attimo di offenderli ed offendere il loro lavoro.
Segretamente, Astoria li ammirava: in quei tempi bui, tristi e pieni di terrore, riportare il sorriso nelle persone era qualcosa di importante e di stupendo, che non tutti avrebbero fatto. Si chiese che cosa facessero ad Hogwarts invece di rimanere a Londra; con lo sugardo li osservò scherzare in mezzo al fango e sorrise. Avevano due facce buffe, eppure il ragazzo con il cappotto marrone aveva un bellissimo sorriso.
 
Improvvisamente, una manata di fango la investì in pieno, macchiandole il maglioncino e la camicia, fino ad arrivarle sul collo.
- Hey, attenti, maledizione! – urlò nella direzione dei tre, che evidentemente non l’avevano colpita intenzionalmente – Siete proprio dei maleducati! –
Cercò di tirarsi via un po’ di fango dai lunghi capelli scuri, ma si macchiò le mani e cominciò a tossire.
- Scusaci, piccola Greengrass – George si avvicinò a lei e le sorrise – Tieni, questo farà passare tutto –
Prima che Astoria potesse chiedergli come sapesse il suo cognome, le diede in mano un flacone con un liquido ambrato e sorrise di nuovo.
- Su bevilo, ti farà passare la tosse –
La ragazza ingenuamente aprì il flaconcino e lo bevve e qualche secondo dopo i suoi capelli diventarono di un color viola acceso. Incredibile, come aveva fatto a fidarsi di quei due imbecilli?
- Cretini! – urlò loro, lanciando addosso a George la boccetta di quello che per lui era semplice sciroppo per la tosse – Siete tre cretini! –
E scappò via, troppo umiliata per poter anche solo reagire; in una situazione normale li avrebbe affatturati, ma quel giorno sentiva di non avere difese.
Si fermò improvvisamente, trattenuta per un polso dall’altro gemello, quello che era rimasto in disparte tutto il tempo.
- Aspetta, fermati – gli disse, facendola voltare. Aveva il viso gentile e lo stesso bellissimo sorriso che Astoria aveva tanto apprezzato. – Mi dispiace, mio fratello è disturbato mentalmente –
- Si, e tu non sei da meno! – borbottò la ragazza, arrabbiatissima.
- Dai scusa, permettimi di riparare al danno –
Con la mano libera prese la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e mormorò un incantesimo; qualche secondo dopo i capelli della ragazza tornarono com’erano prima e Fred annuì soddisfatto.
- Visto? Bella come prima –
Astoria mormorò qualcosa prima di diventare tutta rossa e scappare via, con il cuore che batteva tumultuoso per qualche strano motivo.
Tutto quello che riuscì ad udire fu la voce di Fred che sovrastò il rumore della pioggia.
- Io sono Fred comunque. Fred Weasley! –
 
Era Maggio quando Astoria si innamorò.
 
*
 
Era Giugno quando Fred Weasley la baciò per la prima volta.
 
Dal giorno in cui George le aveva fatto quello scherzo terribile, Fred era tornato tutti i giorni per poter parlare con lei. Come le aveva spiegato, lui ed il fratello erano di stanza ad Hogsmeade perché volevano rilevare Zonko e creare una filiale dei Tiri Vispi Weasley. L’aveva attesa tutti i giorni dopo le lezioni, sotto l’arco di pietra accanto alla tomba di Silente, sepolto qualche settimana prima tra le lacrime di tutti, Astoria compresa.
Ogni giorno, Astoria aveva confidato una parte di se a Fred e lui l’aveva accolta, stretta tra le braccia quando il dolore era così forte da farla singhiozzare per ore. Era stato per lei un fratello, un amico ed un confidente, ma nel suo cuore Astoria sapeva che lui stava diventando qualcosa di più.
E Fred, nel profondo del suo cuore, desiderava tanto che diventassero qualcosa di più.
 
Quella sera pioveva, come la prima sera in cui si erano conosciuti. Fred l’aveva aspettata come al solito sotto l’arco e stava guardando la pioggia cadere sul prato; era affascinato dai temporali e dall’atmosfera riusciva in qualche modo a calmarlo.
Astoria arrivò in silenzio, e si mise accanto a lui: non ci fu bisogno di parole, perché entrambi sapevano che anche in quel silenzio, rotto solo dal battito della pioggia incessante, erano insieme. Avrebbero potuto rimanere l’uno accanto all’altra per un’eternità, senza parlare, soltanto sapendo l’uno della presenza dell’altra.
Improvvisamente Fred allungò la mano e strinse quella di Astoria, fredda come le pietre che li coprivano dall’acqua.
- E’ in arrivo una tempesta molto più grossa di quella di questa sera – disse Fred, alludendo alla battaglia contro il Lato Oscuro che si avvicinava.
- Se i miei sapessero chi sto frequentando da un mese probabilmente mi ucciderebbero – rispose Astoria, continuando a stringere la mano di Fred. Era strano starsene lì, sotto la pioggia, con un ragazzo che fino ad un mese prima non aveva mai considerato. Un ragazzo che in un mese l’aveva fatta sentire importante come mai prima d’ora. – Stiamo facendo la cosa giusta?-
Si guardarono per un attimo negli occhi, poi Fred la prese tra le braccia e le sorrise, passandole una mano tra i capelli. Il cuore di Astoria si fece subito sentire a quel contatto così intimo; mai prima d’ora le era stata così vicino.
- La vita è troppo breve per non viverla affatto – le sussurrò prima di chinarsi su di lei e regalarle il suo primo bacio, quello che lei attendeva da una vita. Non credeva che un burlone come Fred Weasley potesse essere così dolce, e sorrise mentre lui continuava a baciarla.
- E poi – continuò Fred, staccandosi un attimo – Su chi le testo le nuove Crostatine Canarine? –
Scoppiò a ridere mentre Astoria metteva il broncio, come una bimba offesa.
- Crostatine Canarine al sapore di Astoria – cominciò a canticchiare il ragazzo, prendendola per mano e trascinandola con se sotto la pioggia, nonostante le proteste della ragazza.
 
E risero, risero come mai prima d’ora.
 
Risero così tanto che non si resero conto che quello sarebbe stato l’ultimo giorno ad Hogwarts prima delle tanto sospirate vacanze.
Fu Astoria a ricordarselo, mentre con gli occhi chiusi si lasciava bagnare dalla pioggia che non accennava  a smettere.
- Domani dovrò tornare a casa – disse semplicemente, cercando la mano di Fred tra le gocce.
- Puoi sempre venirmi a trovare a Diagon Alley – rispose Fred, facendole l’occhiolino. Anche Astoria ci aveva pensato, ma aveva paura. Paura che i suoi genitori sapessero, paura che Fred potesse essere ferito.
 
Paura di perderlo.
 
- Non preoccuparti Astoria – cercò di confortarla lui, come se avesse intuito ciò che pensava – Io e George ci copriamo le spalle. Ti prometto che non succederà nulla –
 
Era Giugno quando lui le promise l’impossibile.
 
*
 
Era Maggio quando Fred venne meno alla loro promessa.
 
Era stato un anno bellissimo, nonostante il dolore per la perdita di persone a loro care e l’imminente battaglia.
Quella notte maledetta, Astoria era voluta restare con gli altri; aveva finalmente scelto di schierarsi apertamente dalla parte dell’Ordine, aveva imparato a combattere e a non avere paura.
Era con lui quella notte, quando i Mangiamorte entrarono nel castello e cominciarono a combattere contro chiunque si opponesse loro; gli teneva la mano saldamente mentre stavano scappando da quella follia per recarsi nel parco illuminato dal fuoco che bruciava il castello. Astoria cadde per un attimo e le loro mani si staccarono.
Fu in quel momento che Fred e George accolsero sorridendo Percy, venuto a dare una mano alla sua famiglia.
Fu in quel momento che Astoria lo vide cadere, con il suo bellissimo sorriso ancora stampato sul volto. Fu in quel momento che, prima che gli altri capissero che cosa era appena successo, Astoria urlò il suo nome.
 
Era Maggio quando Fred la lasciò tra le mura di Hogwarts.
 
Gli tenne la mano mentre chiamava il suo nome. Sentì le lacrime scorrerle sulle guance e continuò a scuotergli il petto, come se il cuore del ragazzo potesse sentirla, come se potesse obbedire alle sue mute preghiere, come se non avesse davvero smesso di battere.
E pianse, pianse come mai aveva fatto in vita sua, pianse perché Fred – quanto faceva male pensare al suo nome – l’aveva lasciata sola.
 
Si accorse della pioggia solo alla fine, solo quando si rese conto che era il due Maggio, il giorno in cui, un anno prima, si erano conosciuti.
Corse sotto l’archetto di pietra, spettatore silenzioso del loro amore e guardò in alto. La pioggia cadeva, come l’anno prima, ma Fred non comparve da nessuna parte. Intorno a lei c’erano solo morte e disperazione, lacrime e dolore.
In cerca di lui, rimase a guardare la battaglia spegnersi ed i Mangiamorte ritirarsi; bagnata di lacrime e pioggia, si appoggiò a quel muretto e chiuse gli occhi, troppo stanca per poter pensare di mettersi al riparo dal temporale.
La trovò Daphne e, senza chiederle una parola, la abbracciò, cercando di farla sentire protetta almeno per un istante.
- Sono morta dentro – riuscì a dire dopo qualche ora, mentre sua sorella le accarezzava i capelli infangati e le guance bagnate di pioggia e lacrime. Astoria poteva sentire il sapore del suo dolore sulle labbra, ancora screpolate per i baci di Fred e salate per il lungo pianto.
 
In cerca di te, ero solo in cerca di te.
 
Forse un giorno l’avrebbe superato tutto quel dolore. Forse avrebbe lasciato quell’anno meraviglioso dietro di se ed avrebbe aperto il cuore a qualcun altro.
Ma quella notte, lei era morta.
 
Era Maggio quando Astoria morì insieme a Fred.

*
La mia prima Fred/Astoria. Il merito è di BessieB che mi ha fatto appassionare al pairing; devo dire che è una coppia tragica, in tutti i sensi, ma io ho cercato anche di metterci dentro un po' di felicità, perchè se lo meritano in fondo. Spero che vi piaccia! 

   
 
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