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Autore: Equinox    28/06/2012    1 recensioni
Prima di leggere la mia storia, sappiate che è una storia come tutte le altre.
Nel senso, non aspettatevi qualcosa del tipo “la più bella storia d'amore” o vattelappesca.
Sono solo io. Io che mi trasferisco. No, mio padre non ha cambiato lavoro. Solo perché l'aria di città non andava bene per l'asma della mia sorellina Nellie, e così siamo fuggiti da New York, e adesso viviamo in un paesino sperduto nei boschi canadesi.
All'inizio Nellie non voleva andarci. Poi però mamma le ha raccontato brutte storie sulla città di New York. Roba atroce, come gli alligatori nelle fogne, eccetera eccetera.
Finchè Nellie non rimase traumatizzata da questa cosa, e fece le valigie una settimana prima di partire.
Gli adulti devono sempre ingigantire le cose.
(ehm, come forse avete notato dall'introduzione, la mia storia prende ispirazione dal libro "Il giovane Holden", uno dei miei preferiti. Se non l'avete letto vi consiglio vivamente di farlo.)
Genere: Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di leggere la mia storia, sappiate che è una storia come tutte le altre.

Nel senso, non aspettatevi qualcosa del tipo “la più bella storia d'amore” o vattelappesca.

Sono solo io. Io che mi trasferisco. No, mio padre non ha cambiato lavoro. Solo perché l'aria di città non andava bene per l'asma della mia sorellina Nellie, e così siamo fuggiti da New York, e adesso viviamo in un paesino sperduto nei boschi canadesi.

All'inizio Nellie non voleva andarci. Poi però mamma le ha raccontato brutte storie sulla città di New York. Roba atroce, come gli alligatori nelle fogne, eccetera eccetera.

Finchè Nellie non rimase traumatizzata da questa cosa, e fece le valigie una settimana prima di partire.

Gli adulti devono sempre ingigantire le cose.

Comunque insomma, niente, il mio primo giorno alla nuova scuola è stato più traumatico degli alligatori.

A New York tutti si facevano i cavolacci loro, qui in Canada ti guardano tutti male. Come se volessero mangiarti. Cioè, non fraintendetemi, non sono cannibali, però inquietano.

Ad esempio, c'era un tizio strano durante l'ora di chimica. Si era seduto vicino a me, e continuava a muoversi con le gambe. Sembrava avesse preso una scossa elettrica.

Ciao.” Mi disse. La voce era da tipico ragazzo disturbato. Avete presente Ralf, dei Simpson? Quello.

Non gli risposi, stavo seguendo la professoressa. Non prendetemi per secchione, solo che era il primo giorno. Volevo dare una buona impressione. Poi quella professoressa era molto bella. Molto molto bella, davvero.

Io sono Ed. No, il nome intero è Edward, ma la mia mamma mi chiama sempre Ed.” Rideva da solo, però non c'era niente da ridere. Non gli risposi.

Tu sei quello nuovo, vero? Vieni da New York, vero? Sei qui perché tua sorella ha l'asma, vero?” Continuava a ripetere la parola 'vero'. Mi infastidiva. E poi ci ripensai. Come faceva a sapere tutte quelle cose sul mio conto? Così glielo chiesi.

Come fai a saperlo?”

Ti ho visto ieri quando hai portato le valigie dentro casa. Ero affacciato alla finestra. Poi ho parlato con la tua mamma. Come ti chiami?”

Fortunatamente quella bella professoressa lo fece stare zitto.

Poi però fu così stupida da farmi andare alla cattedra, per presentarmi ai mie nuovi compagni. Mi fissavano tutti. Non ero mica un alieno, o robe simili.

Comunque insomma, niente, feci una figuraccia di quelle che non si scordano.

Insomma, qualcuno si divertì a tirarmi una pallina di carta con la cerbottana. E insomma, mi finì dritta nella narice destra. E quando feci per toglierla tutti iniziarono a ridere.

Non capivo all'inizio, poi sì.
Corsi in bagno e ci rimasi per tutta la giornata.

Insomma, peggio degli alligatori nelle fogne.

E tutto per colpa dell'asma di mia sorella Nellie. 


 

Okay, ho scritto poco, però è solo l'inizio. Intanto recensite, e ditemi che ne pensate!
Grazie, e cieeeeo.

  
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