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Autore: WhiteLight Girl    28/06/2012    1 recensioni
Terriermon correva a perdifiato sulla sabbia del deserto. Le grandi orecchie erano mosse dal vento che gli sferzava addosso, e spesso sfioravano il terreno quando lui si voltava di scatto a controllare ciò che aveva alle spalle.
Attorno a lui, immensi fasci di luce rosa si muovevano frenetici, e lui riusciva ad evitarli solo per pura fortuna.
Continuò a correre mettendo una zampa dietro l’altra anche se ormai gli facevano male entrambe. Il deserto sembrava essere infinito, ma sapeva che doveva uscirne, sapeva che era la sua unica possibilità di salvezza. Si voltò ancora a guardarsi le spalle e si rese conto di essere spacciato.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Akiyama, Takato Matsuda, Un po' tutti | Coppie: Jianlinag Wong/Henry, Ruki Makino/Rika
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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28


Jeri alzò gli occhi al cielo e lo vide: un immenso continente nero fluttuava sopra Shinjuku e copriva la luce diretta del sole. Alcune figure scure scendevano minacciose fino a terra. Attorno a Jeri i compagni di scuola guardavano nella stessa direzione, a quello che misteriosamente era apparso all’improvviso - accompagnato da una densa cappa di nebbia che subito era diventata pioggerella leggera - che sembrava non risentire affatto della legge di gravità né probabilmente di nessuna delle altre leggi della fisica conosciute.
Gli insegnanti scesero le scale della scuola correndo per osservare con i loro studenti all’ingresso il misterioso fenomeno.
«Pare che oggi salteremo le lezioni», osservò qualche ragazzo stupidamente.
Jeri sentì uno spostamento d’aria al suo fianco, si voltò e trovò Leomon. La sua presenza aveva attirato gli sguardi di molti di quelli che stavano nel cortile della scuola, ma i due non se ne preoccuparono.
Suzie arrivò correndo dal campo di calcio in cui era stata fino ad allora, raggiunse Jeri ed entrambe montarono in groppa a Leomon.
«Sembra che sia il nostro momento»

Growlmon si scrollò di dosso i detriti lasciando che Henry, Takato, Terriermon e Renamon – che aveva riparato con il proprio corpo - rivedessero la luce.
Si guardarono attorno alla ricerca degli altri; CyberDramon si liberò dalla polvere.
Takato sorrise, poi fece scorrere gli occhi su ciò che lo circondava, fissandolo sulle pareti a pezzi. «Dove sono Ryo e Rika?»
Terriermon saltò giù dalla spalla di Henry e cominciò a chiamarli, poi gli altri lo imitarono, ma ci volle un po’ prima di sentire la loro risposta.
«Dove siete?» domandò Renamon.
Fu Rika a rispondere: «Mi piacerebbe saperlo»
«Continua a parlare», camminò nella direzione da cui gli era sembrato di sentirla «Ryo?»
«E’ con me», disse la ragazza. Sentirono Ryo sghignazzare prima che Rika aggiungesse: «Tieni le mani apposto»
Kenta e Takato si scambiarono un’occhiata preoccupata.
Henry non ebbe bisogno di dire agli amici di parlare ancora, perché iniziarono a battibeccare.
«Siamo bloccati sotto una scrivania» le chiese Ryo divertito, «Dove vuoi che le metta?»
Rika grugnì «Dovunque vuoi ma lontano da me»
«Sai, credevo che potessimo andare d’accordo dopo quello che è successo prima»
«Vuoi morire, Akiyama?», gli chiese lei.
La voce di Ryo si fece falsamente triste quando chiese: «Siamo tornati al cognome adesso? Dopo che…»
Non lo sentirono finire la frase, ma Henry era certo di aver raggiunto il punto sotto cui erano bloccati.
«Siete qua sotto?», chiese dopo un po’.
«Si», gli rispose Ryo per poi cominciare a tossire «Fate presto, c’è tanta polvere che si fa fatica a respirare»
Seguì qualche altro minuto di silenzio mentre i ragazzi scavavano. Growlmon li raggiunse e li costrinse a spostarsi. «Faccio io», disse.
«Con cautela, per favore», lo supplicò Ryo.
«Se non ti uccidono i detriti e la polvere lo farò io», sbottò Rika.
«No, non lo farai», sospirò lui.
«Cosa te lo fa…», cominciò Rika, ma qualcosa la interruppe, poi Ryo gemette dal dolore.
Growlmon scostò parecchi detriti con una zampata, poi lasciò che i ragazzi continuassero con più delicatezza.
«Ragazzi», si preoccupò Kazu «Ma vi state scannando là sotto?»
Sentirono Ryo ridere «Direi proprio di no»
Poi Rika ordinò: «Scava»
«Fa come ti dice», raccomandò Kenta. Poi si scambiò un’occhiata con Takato e dissero insieme ridendo: «MondoCane!»
«Copritevi gli occhi», ordinò Henry intuendo che si stavano avvicinando. Poco dopo riuscì a far scivolare via alcune lastre di metallo e riuscì a vedere i due ragazzi. Takato si avvicinò immediatamente a dargli man forte mentre Ryo teneva Rika inchiodata al pavimento costringendola a tenere la testa nell’incavo del suo collo per evitare che si facesse male.
«Ok, venite fuori» disse allora Henry. Ryo spinse Rika verso di lui per permettergli di tirarla fuori attraverso il piccolo buco che erano riusciti a rimediare tra le macerie.
Quando fu fuori Rika si sedette tossendo e tentò di togliersi la polvere dalla faccia e dai capelli mentre Henry e Takato tiravano fuori Ryo.
«Come cavolo siete finiti là sotto?», chiese Kazu.
Gli rispose Rika: «HeroBoy ha avuto la grande intuizione di afferrarmi e spingermici sotto», si massaggiò la spalla con la mano muovendo testa e collo per farli schioccare.
«Non c’è di che», le sorrise Ryo arrampicandosi affianco ad Henry. Poi si pulì un rivolo di sangue che gli colava dal labbro, dove c’erano i non troppo marcati segni dei denti di Rika.
Rika distolse lo sguardo: «Non ti sto ringraziando».


Antylamon cercava di colpire più Digimon che poteva mentre Suzie si rendeva sempre più conto di quanto gli insegnamenti di Ryo e Rika non fossero utili quanto aveva sperato. L’abilità in questo momento non bastava; i nemici erano davvero troppi.
«Continuano ad arrivare», si lamentò la ragazzina «Come faremo?»
Jeri non sapeva come incoraggiarla, sperava solo che gli altri arrivassero presto e che stessero bene. La nebbia si alzò attorno a lei e Leomon le fu affianco per proteggerla dal nuovo nemico, ma l’Agumon che bioemerse si rivelò un alleato e subito spalleggiò Antylamon contro un gruppo di DemiDavimon. «Sembra che nonostante tutto abbiamo dei rinforzi», osservò Jeri.
«Oh si! Non sai quanti!», le rispose una foce familiare dal marciapiede lì affianco.
Suzie si voltò senza in un primo momento riconoscerla, poi notò l’abito scuro decisamente Ghotic Lolita e i capelli biondi e le sorrise: «Ciao Alice».
Le due non si erano incontrate molte volte, ma Suzie era sicura che sarebbero potute diventare amiche, specialmente se Alice avrebbe avuto davvero il coraggio di fronteggiare i Digimon malvagi con quel vecchio tubo arrugginito che brandiva tra le mani.

Kenta sollevò lo sguardo al cielo: «Questo non è Digiworld»
La nebbia umida che li circondava andava svanendo mentre i ragazzi si trascinavano verso il bordo.
Guardarono in basso scoprendo che l’altezza che li separava da terra era pari a quella che prima li aveva separati dalla superficie del deserto di Digiworld. I grattacieli di Tokyo non si avvicinavano neanche di cento metri alla roccia del continente fluttuante che stava più in basso.
«Siamo nel Mondo Reale», disse Takato con voce incerta.
Rika si sporse leggermente dal bordo, Ryo la afferrò e la tirò indietro «Siamo Bioemersi», gemette «Hanno fatto bioemergere un intero continente»
Giù in strada le persone, piccole come formiche, scappavano da una parte all’altra mentre diverse piccole masse di nebbia si diradavano ad ogni angolo di strada liberando Digimon di ogni genere e stadio.
I ragazzi si guardarono appena un istante rima di decidere di saltare giù.
Takato ed Henry Biodigievolsero con i loro Digimon, Ryo si tolse la giacca e la poggiò sulla testa di Rika prima di seguire l’esempio degli amici.
Renamon stava appoggiata a Kazu, guardò la sua domatrice rammaricata e le disse: «Perdonami, non me la sento di biodigievolvere»
«Non ti preoccupare», le disse Rika con un sorriso. Poi Justimon fece un cenno a Kazu, che lo aiutò a caricare sulla spalla Renamon ed a sollevare Rika tra le braccia.
Poi lui, Kenta e Gomamon si arrampicarono culle spalle di MegaGargomon.
Si lanciarono nel vuoto, la forza di gravità li trascinava a terra ad una velocità che, da soli, li avrebbe sicuramente spalmati al suolo.

Leomon attaccò MagnaDramon, ma il colpo non sembrò avere l’effetto che aveva sperato. Leomon fu scaraventato indietro e MagnaDramon si avventò contro Antylamon che combatteva contro SkullSatamon.
Alice corse incontro ai due Digimon, raccolse un mattone tra le macerie che si erano venute a formare da un muro crollato e lo lanciò addosso a SkullSatamon. Quello si girò, le ringhiò contro e avanzò verso di lei mentre Antylamon contrastava MagnaDramon.
Alice corse per la strada, Agumon la seguì, cercando di proteggerla come meglio poteva mentre una schiera di Numemon arrivava in loro soccorso e iniziava a lanciare cacche addosso allo scheletro.
Alice rise per l’espressione disgustata di SkullSatamon, ma un movimento alle sue spalle la allertò. Non fece in tempo a voltarsi che la coda di un SeaDramon la atterrò, preparando il colpo finale.
Jeri chiamò la ragazza, ma Leomon era troppo impegnato a respingere i colpi dell’appena arrivato GigaDramon per accorrere in suo aiuto.
Agumon affiancò Alice bombardando il nemico di BabyMeteore, che finivano per fargli il solletico.
Alice strinse gli occhi pronta a ricevere il colpo, ma il repentino intervento di MegaGargomon la salvò.
«Indovina un po’ chi è arrivato!», gridava Kazu avvicinandosi al terreno. Saltò giù e salutò Jeri e Suzie con un cenno della testa.
«Si può sapere dove diavolo eravate finiti?», domandò Suzie seccata dandogli un pizzicotto.
Kenta si avvicinò scrollando le spalle. «E’ lunga da spiegare»
Poi Gallantmon atterrò appena dietro Jeri, e Justimon lasciò a terra Rika e Renamon.
Appena Jeri vide l’amica sobbalzò. «Che è successo?», domandò notando la guancia violacea dell’amica.
Rika infilò la giacca di Ryo, le si avvicinò e la abbracciò «Tutto bene», le disse lasciandola quasi stupita.
Mentre Kenta domandava: «Ok, qual è il piano?» Gallantmon e MegaGargomon finivano MagnaDramon e SeaDramon.
«Sono bioemersi Digimon dappertutto, dividiamoci in zone e vediamo quello che possiamo fare per proteggere la gente», rispose Takato.
In quel momento una serie di automobili e furgoncini li circondarono. Ne scesero alcuni fotografi e cameraman.
«Dannazione», fece Ryo dall’interno di Justimon «Ci hanno visti atterrare»
Kazu sbuffò. «Non ce l’hanno lo spirito di sopravvivenza?»
Poi li ignorarono.
«Kenta, vai in direzione di Odaiba, occupati del fiume», disse Takato «Henry, vai ad Hypnos, voi altri sparpagliatevi, proteggete i civili mentre Justimon porta Rika, Renamon ed Alice al sicuro»
«Io voglio combattere!», si lamentò Alice.
Justimon la afferrò per un polso mentre Rika sorreggeva Renamon. «Non senza Digimon», le disse «Sarebbe un suicidio», poi le sollevò da terra e volò via.

   
 
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