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Autore: Shane_Koral    28/06/2012    1 recensioni
questa è la prima storia che faccio...siate buoni
la storia parla di una ragazza che va al primo anno di liceo linguistico, è giovane e si innamora facilmente,entra in "giri" un po' strani...il resto si scoprirà pian piano....non sapevo cosa mettere sugli avvertimenti così ne ho messo uno a caso XD
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Mi risvegliai in un letto che non conoscevo, addosso una felpa una felpa che mi arrivava alle ginocchia, mi alzai e su una poltrona poco distante dal letto vidi Leo. Ora tornava tutto: doveva avermi portata via di lì e portata a casa sua, messa a letto e… oddio mi aveva spogliata?! Mi avvicinai a lui e gli accarezzai una guancia, pian piano aprì gli occhi e con qualche sforzo lo condussi sul letto, mi sdraiai vicino a lui con le coperte fino al collo e gli abbracciai un braccio, così mi riaddormentai.
Dopo poco, per quel che mi sembrava sentii una mano accarezzarmi i capelli, involontariamente sorrisi e cosciente che lui mi aveva visto, aprii gli occhi.
“perché ieri non sei tornata con Marco?” ecco e ora che gli dicevo?
“Emm non te lo posso dire” oltre a questo feci un altro grande errore:abbassai lo sguardo.
Sapevo che odiava quando lo facevo, diceva che era perché non mi poteva capire bene se non mi guardava negli occhi.
S’infuriò, si mise a cavalcioni su di me, in modo che non potessi scappare, mi prese i capelli però senza farmi male e cominciò ad urlare “che cazzo vuol dire che non me lo puoi dire, sai cosa ho passato? Sai che gli ho quasi spaccato la faccia? Se non fosse stato per Alessia, la ragazza adesso sarebbe morto!” Alessia…ragazza…quelle parole mi riportarono alla sera prima, cominciai a piangere e Leo credendo che fosse per quello che aveva detto, ribaltò le nostre posizioni, ora ero io su di lui, mi abbracciò
“scusa, scusa non dovevo incazzarmi così, ti prego non piangere”
“no scusami te, è che ieri, beh nessuno mi aveva detto che Marco è fidanzato”.
Fece una faccia tra il sorpreso, il divertito e l’arrabbiato
“non mi dire che è solo per questo” disse con sarcasmo.
Ecco ora passavo per scema “Si perché mi sono illusa e devo dire che lui non ha fatto niente per farmi capire, anzi mi ha messo il braccio intorno al collo e mi parlavo dolce” un’altra lacrima solcò il mio viso, capì che dicevo sul serio, s’avvicinò, inizialmente non capii cosa volesse fare, ma poi  mi prese il viso e mi baciò, dentro di me sentivo una strana sensazione, non capivo cosa fosse, ma Leo continuava e mentre mi baciava sorrideva credo si sentisse soddisfatto di se stesso, ma anche della mia reazione.
 Si stacco “non sai da quanto volevo farlo, è solo che avevo paura,non ti voglio perdere e se non l’avessi fatto ora avrei rischiato che accadesse”
Ero sorpresa, ma più che altro non sapevo cosa dire
 “io..io, non so che dire” ero rossa come un peperone ma per fargli capire che il senso era positivo gli sorrisi.
“non dire niente, so che in questo momento non stai bene,so che sei delusa da quello stronzo e non sai quante gliene vorrei dare in questo momento, anche solo per il fatto che ti ha invitata a prendere un gelato”
“ti prego non parliamo più di lui” mi avvicinai e lo abbracciai, non era ciò che volevo,ma bastava…a lui però no e o capendo perfettamente cosa volevo o magari per suo desiderio, mi prese il volto tra le mani, come la prima volta, e mi baciò.
Mi portai completamente su di lui e cominciai ad accarezzargli il collo
 “ti prego non mi deludere anche tu, ti prego non mi lasciare mai,stammi vicino e scusami se non sono perfetta”
“ma tu sei perfetta, lo sei per me…e per me devi esserlo”
“che ore sono?”
 “le dieci,tua madre sa che sei da Erika”
 “come?! E chi glielo ha detto?!”
“non ti preoccupare,ora vatti a vestire che usciamo,ormai la scuola è saltata…ah devo andare a prendere delle cose, mi aspetti qui?”, si alzò dal letto…
”dove vai?” si vedeva che era riluttante a dirmelo ma continuai “non voglio restare qua! Mi vesto e vengo con te
“non è posto per te quello dove devo andare”
“non importa…ti prego”
“ho detto di no”, misi il broncio e lui non resistendo aggiunse contro voglia aggiunse “veloce tra dieci minuti se non sei pronta ma ne vado”.
Solitamente mi ci voleva molto a prepararmi e lui lo sapeva bene, con tutte le volte che mi passava a prendere e lo facevo aspettare! Così presi il cellulare e misi il cronometro,lui scoppiò a ridere, mentre lui continuava corsi in bagno, mi lavai, mi vestii e mi truccai, in otto minuti ero pronta, quando tornai in camera Leonardo era intento a prendere il giubbotto, presi il mio e di corsa andavi verso la sua moto, era una Ducati nera, lui mi raggiunse contrariato.
“dove andiamo?”
“in un posto nascosto a Villa,prendi questo” mi porse un coltellino, non riuscivo a capire il perché di quel dono ma lo presi comunque, “resta sempre dietro di me e una volta scesa dalla moto non mollare mai il mio braccio,se non te lo dico io” vidi che prendeva un oggetto nero e lo metteva nella tasca interna della giacca, ma non volli sapere cosa fosse “cerca di non guardare,non per niente ma so che è una cosa che ti fa schifo” annuii solamente, salii sulla moto e partimmo.
  
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