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Autore: Jo Lupo    28/06/2012    3 recensioni
Ma come potrebbero piacermi più loro di te?
Una lettera di Tùssi a Sophie, da un paese cubano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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San Miguel de los Banos

18 maggio 1843

Ma come potrebbero piacermi più loro di te?

Scusa per l’incipit diretto di questa lettera, ma non posso pensare che tu abbia ancora tali insicurezze.
Voglio essere sincero con te, come il nostro amatissimo e compianto Cittadino Marchese ci ha sempre insegnato: molte di loro sono belle, alte, con la pelle liscia e talmente simile alla mia da lasciarmi interdetto. Non mi era più capitato di ritrovarmi tra i miei simili, come tu sai benissimo. Anche in Giamaica mi sentivo un estraneo, perché non era il luogo da dove provengo e non è vero, come si ostinano a dire certi (molti purtroppo!) europei ignoranti, che noi neri siamo tutti uguali. Alcune donne qui hanno il portamento fiero di chi si ostina a non piegarsi alla schiavitù, nonostante non abbiano conosciuto altra condizione. Questo mi affascina, non te lo nascondo. Anche mia sorella è una di queste. Come tu saprai, se la mia precedente lettera ti ha raggiunto, dopo mille ricerche e peripezie, sono riuscito a trovarla. Per fortuna i risparmi che mi sono portato sono sufficienti per comprarla, così potrò liberarla e portarla a casa con me, se lei lo vorrà. Per il momento sono riuscito ad incontrarla solo una volta, perché come tu sai, i padroni qui sono molto severi: la rivoluzione degli schiavi di cui tante volte ti ho parlato ha lasciato profonde ferite che tutt’oggi non si sono cicatrizzate appieno. Ma di questo di racconterò nella prossima lettera. La cosa che mi preme ora è tranquillizzarti, mio piccolo sassolino.
Belle donne, dicevo e anche all’apparenza simili a me. Ma eppure così diverse! Non avrei mai pensato che sarei stato occhieggiato anche qui con quel misto di stupore e paura che pervadeva gli sguardi dei francesi, quando ero costretto ad andarmene in giro conciato con quella ridicola divisa che mi costringeva ad indossare monsieur Edouard! Ormai sono francese, di diritto e di fatto. Questa terra è legata alle mie origini, ma io non le appartengo più. Né le donne che sono qui potranno mai appartenere a me.
Ancora non hai capito che nemmeno qui, nella mia terra natia, potrei trovare un essere così simile a me? Non solo abbiamo condiviso parte dell’infanzia e siamo cresciuti insieme. Abbiamo anche affrontato e superato un ostacolo che mai prima ci saremmo sognati: abbiamo rischiato di perdere la nostra amatissima madre Celine e la piccola Adèle! E’ stato grazie alla tua tenacia e alla tua astuzia se ora Dédé e Céline sono insieme, sane e salve. Se questo non bastasse a convincerti dei miei sentimenti, potrei provare a spiegarti che in nessun luogo remoto di questo vasto mondo troverei una ragazza intelligente, colta, vivace, dall’animo ottimista, quale tu sei.  Sorella, amica, confidente, compagna di studi, di giochi, di avventure. Dolce, tenera, eppure così forte e combattiva contro le sorti avverse. Cos’altro devo scrivere per convincerti che devi stare tranquilla? I miei sentimenti nei tuoi confronti non potranno cambiare, troppe cose mi legano a te con un vincolo indissolubile. Insieme a te sono libero per la seconda volta, dopo essere stato liberato dalla schiavitù da Céline. Quindi ti prego, rimani serena, nulla oltre allo studio dovrebbe occupare i tuoi pensieri in questo momento. E’ importante che tu rimanga concentrata sui tuoi obiettivi. Hai rischiato troppe volte che i tuoi sogni si infrangessero, per non parlare di quel tremendo anno in cui sei stata costretta a fare da bambinaia alle dipendenze di quell’essere meschino! Ma ora basta. Non voglio rivangare certi brutti ricordi e non voglio farti perdere troppo tempo. Ciò che mi preoccupa è la tua tranquillità. Rispondimi il prima possibile e non stare in pena per me. Anzi, per noi.
Io sono e sarò sempre il tuo devotissimo
Toussaint Louverture Déchâtre Lacroix














Note: Un paio di cose per la mia prima pubblicazione qui.
questa lettere di Tùssi non è la prima, nè l'ultima, che scrive a Sophie. Per questo molti argomenti, come il ritrovamento della sorella o dove si trovi Sophie al momento, non sono stati sviluppati.
Lo spunto mi è venuto da una frase di Shopie alla fine, quando, forse per la prima volta, si rende conto dei suoi sentimenti per Tùssi.
In realtà, mentre leggevo "La bambinaia francese" avevo l'impressione che Tùssi avesse un debole per Olympe (uno dei miei peronaggi preferiti), ma poi ho pensato: "povera Sophie, perchè non provare ad immaginarsi un lieto fine anche per lei?"
Per scegliere il paese cubano da cui scrive Tùssi ho fatto una ricerca a caso, visto che la Pitzorno nomina solo Cuba.
Ho scoperto che San Miguel de los Banos è stata la prima città cubana ad aver sventolato la bandiera cubana, nel 1950, quando quando l’avventuriero venezuelano Narciso Lopez capitanò una sfortunata invasione per l’indipendenza dell'isola. Mi è sembrato un aneddoto che il Cittadino marchese avrebbe sbandierato con orgoglio raccontando delle origini di Tùssi, se fosse vissuto così a lungo.
Inoltre, non è un luogo che rientra nei tipici itinerari turistici. La fonte di queste e altre informazioni è questa: http://www.veracuba.it/html/body_cardenas.html
Ora basta, grazie per l'attenzione e ci vediamo alla prossima ispirazione!




   
 
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