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Autore: Evaney Alelyade Eve    29/06/2012    1 recensioni
E' ambientata dopo l'arrivo dei due in Purgatorio! In attesa dell'ottava ci intratteniamo con (im)probabili situations!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nel futuro
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Anger.

Era arrivata nelle vesti di una sensuale donna formosa, lucenti capelli neri e occhi scarlatti come rubini. Abiti succinti, scalza ed indifferente al gelo del suolo, e pallida come un fantasma...eppure concreta quanto lo era Dean. Gli occhi sembravano bruciare ed erano la parte più viva di quel viso. Una sensuale puttana del Purgatorio.
- Dean - gli aveva sussurrato all'orecchio, quando era stata abbastanza vicina; Dean voleva ritrarsi, allontanarsi da quella creatura ma era come incatenato, intrappolato. Le gambe lo ignoravano, il cervello completamente fuori gioco.
- Dean...perchè sei così spaventato? Sento il tuo cuore battere forte  -  e vi poggiò una mano sopra, facendolo rabbrividire : era gelida, persino attraverso la stoffa della sua maglia. L'uomo voleva urlarle di andare a farsi fottere, ma dalla sua bocca uscì invece un laconico
- Sono solo. In Purgatorio. -
- E perchè sei solo? - sussurrò ancora quella creatura, mentre con le labbra carezzava delicatamente l'orecchio di Dean.
- Perchè mi ha lasciato solo - mormorò il cacciatore.
- Chi? - domandò lei, fingendosi sorpresa.
- Castiel - ringhiò lui, all'improvviso arrabbiato, stringendo i pugni.
- Esatto - mormorò quella con tono seducente, sorridendo con le belle labbra voluttuose - esatto - ripetè, mordendogli piano il lobo, per poi scendere lungo la sua mascella e risalire ancora. C'era una parte, la parte razionale di Dean, che si dimenava con tutte le sue forze per liberarsi dal giogo di quel mostro, ma la rabbia che gli stava crescendo nel petto era sorda, e maligna e sudicia e stava diventando forte.
-  Quel maledetto figlio di puttana! - urlò, afferrando la donna per le braccia tanto forte da poterle fare male, ma quella stava ridendo piena di gioia maligna. La rabbia di Dean era il suo nutrimento, la sua forza. Presto Dean sarebbe stato suo.
- Si, Dean! - urlò di rimando quella, piena di euforia selvaggia, gli occhi ardenti e vivi come non lo erano prima - Urla! Sfogati! Cos'ha fatto quell'angelo arrogante?! - lo incalzò.
- Quel bastardo piumato mi ha tradito! Con Crowley! Con un fottuto demone! Oooh, si! Ha detto che l'ha fatto per me, mi ha chiesto perdono...col cazzo! Quel bastardo l'ha fatto per se stesso! Voleva potere! Voleva solo dare una lezione a Raffaele, arrogante pulcino! - sputò fuori il cacciatore, la rabbia che scorreva in lui come fiele, bruciando. Si stava sfogando, come non aveva potuto fare con Castiel, visto che aveva perso le rotelle. Sentiva una gioia selvaggia nel stringere quella donna a sè, nell'urlare contro Cas, nel sentire la rabbia scorrere. Si sentiva vivo come non lo era da un po', una pura scarica di adrenalina. Solo una piccola parte del cervello, quella fioca luce di ragione, registrò con dolore e terrore che la sua voce somigliava tanto a quella della sua versione demoniaca, quella che aveva visto riflessa in uno specchio e che aveva lasciato a marcire all'Inferno. Una voce troppo debole perchè superasse le urla selvagge dell'ira che gli stava corrodendo l'anima.
- E poi?! E' sparito..puff! Si è sciolto in quel dannato acquedotto come una fottuta aspirina e ha lasciato a me solo un dannatissimo trench! Solo il suo stupidissimo trench! Mi senti figlio di puttana?! Vaffanculo!! - e alzò il capo verso un cielo fatto di fronde e rami che sembravano mani lunghe e rachitiche. Non era abbastanza urlare, non era abbastanza. Sentiva la forza scorrere in sè, e una voglia brutale di ferire quel moccioso millenario che fin troppe volte l'aveva ferito.
- Si! Si! - esclamò la donna tra le sue braccia, urlando in estasi - Continua così Dean! La sento...oh, la sento. La tua rabbia è così genuina, così spontanea! Nulla di meglio del sangue che scorre da una ferita ancora aperta! - e ancora nella stretta di Dean, rideva piena di una gioia malata e folle. Tutto quello era follia, ma a Dean non importava se poteva sfogarsi.
- Ha lasciato me e mio fratello nei casini! Sam stava diventando pazzo! Bobby è morto! MORTO! Mi senti Castiel?! E' morto per colpa tua! Tua che hai liberato i Leviatani e hai lasciato me, me ad affrontarli! Ero solo! E lo sono anche adesso! Dannato stronzo! -  e con un sorriso distorto dalla rabbia afferrò i lunghi capelli lucenti del suo demone personale e ne aggredì con violenza la bocca. Aveva un gusto dolceacre, forte e caldo; le sue labbra erano morbide e piene, la sua lingua stuzzicava quella dell'uomo, in preda ad una gioia febbrile. Era una vendetta quella per lui. Una vendetta contro quel bastardo di Castiel; non gli importava più di essere in Purgatorio, non gli importava più di sentirsi circondato, non gli importava più di star baciando un fottuto mostro se poteva avere la sua vendetta.
- La vuoi, Dean, la tua vendetta? - sibillò la donna, staccandosi un poco dalle labbra del cacciatore per poter parlare.
- Si! Cazzo, si! - urlò, la voce distorta da rabbia e cattiveria.
- Bene! Ed è ciò che avremo....- e toccò un punto di Dean, uno in profondità, che lo fece sentire improvvisamente stanco, come se avesse appena avuto l'orgasmo più potente della sua giovane e segnata vita, mentre lei riprendeva l'assalto della sua bocca, ormai tanto forte da poterlo mantenere in piedi solo con le braccia. Succhiava la sua lingua avida, senza freni, addirittura violenta, portandosi via tutto, e Dean non poteva di certo notare, semi-svenuto com'era, la sua mano, sottile e gelida, che con forza gli toglieva la giacca, e lacerava la sua camicia insieme con la maglia per farla combaciare all'impronta di Cas. Dean rabbrividì sentendo quella creatura, come aria che veniva respirata, entrare in lui attraverso quell'impronta, unendosi al suo rancore, lei stessa che era l'incarnazione perversa e malata della Rabbia e inquinava, accarezzandola, la sua anima con il rosso scarlatto dei suoi occhi. Dean non potè nemmeno rendersi conto che i suoi stessi occhi fossero passati lentamente da un verde smeraldo ad un disgustoso rosso, nè Castiel poteva aspettarsi di aver perso in un mare di fuoco il suo adorato prato verde, quando arrivò.
   
 
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