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Autore: SamanthaMcQueen    29/06/2012    5 recensioni
La mia prima storia Larry.
Spero vi piaccia. :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentii un brusio, accanto a me. Sentivo delle voci, qualcuno che ripeteva insistentemente il mio nome, ma non capivo perché non riuscivo a rispondergli, poi più niente.
Riaprii gli occhi di scatto, per quanto ci riuscii, visto che la luce trafisse i miei occhi e li costrinse a chiuderli appena. Era bianco, tutto bianco.
Non avevo idea di dove fossi, non riuscivo a capire cosa…
-Gemma!- Scattai seduto su quello che notai fu un enorme letto matrimoniale, con delle soffici coperte bianche con ricami in pizzo, sembravano parecchio lavorati, come quelle del cuscino. Grazie a quel furbo gesto iniziò a girarmi la testa, e istintivamente portai entrambe le mani alle tempie. Dio, le sentivo scoppiare.
Sentii qualcosa toccarmi la spalla, e mi voltai a constatare cosa, o meglio chi fosse. Non appena mi voltai, Gemma mi saltò letteralmente addosso.
–Oddio tutto a posto? Non sei ferito vero?- Arretrai appena, per quanto possibile in un letto, la sua voce mi stava stordendo il doppio di quanto già non o fossi di mio, che diavolo. Ma perché dovevo essere ferito? Cosa… di scatto realizzai la situazione.
Eravamo a casa Tomlinson, ci avevo portato Gemma per conoscere quella sua amichetta di penna, e poi mi avevano abbandonato come un baccalà sull’ingresso/salone iper accessoriato e lossuoso della casa. Appena arrivato in giardino, stavo andando a vedere la piscina quando….quando… qualcosa mi ha colpito. Due occhi, ecco cosa. No, non potevano essere due occhi, che idiota che ero.
Eppure per quanto mi sforzassi, l’unica cosa che riuscivo a ricordare era l’azzurro cristallino della piscina, e un attimo dopo un azzurro più intenso, ghiacciato e vivo di due fari che mi stavano squadrando.
-Cosa mi ha colpito?- Le chiesi notando che mi stava fissando perplessa. Dovevo essermi fermato a pensare troppo, mi succedeva fin troppo spesso, ma si sa, vivevo in un mondo tutto mio, un mondo solo e soltanto mio.
-Una pallonata in piena faccia.- Disse lei, ora decisamente più tranquilla, con un risolino che le dipingeva gli angoli della bocca.
-Una..una cosa? Per Dio!-
Io, Harry Styles avevo preso una pallonata in faccia come un povero cretino? –E chi sarebbe l’idiota che ha colpito il mio povero e bellissimo viso?- Dissi con uno sdegno tale da far scoppiare a ridere mia sorella.
-Beh, vedo che ti sei ripreso bene, e in fretta. –
-Smettila di scherzare, allora dimmi; chi diavolo è stato?-
Nel momento in cui stava per rispondermi, si aprì la porta dell’enorme camera da letto, e vi entrò.. un angelo. Mi ci volle una frazione di secondo per riconoscerli, erano loro, proprio loro. Quegli occhi..
-Ecco, è lui.- Disse tranquillamente Gemma.
In quel momento non riuscivo a sentirla, però. Cominciai a squadrarlo dalla testa ai piedi, era veramente bellissimo. Quei lineamenti così delicati, la pelle liscia, labbra rosee perfette, e poi il fisico… indossava una maglietta aderente a righe, gli stava veramente d’incanto. Il suo sguardo però.. era la cosa più bella, potevo dire per certo che poteva ipnotizzarmi.
Aspetta… aspetta aspetta, cosa? Lo stavo fissando da ben cinque minuti senza staccargli gli occhi di dosso, era più forte di me ma..
-Hey deficiente, mi senti??!- A quelle parole mi voltai di scatto.
-Chi hai chiamato deficiente, pulce dei miei stivali?- Lei mi fece la linguaccia, sorridendo.
-Ti ho detto che è stato lui, a tirarti la pallonata.-
Mi girai nella sua direzione, guardandolo sorpreso. Lui si avvicinò un po’ al letto, per potermi guardare meglio in viso per parlarmi, supposi, e si chinò appena per toccarmi la testa.
A quel tocco rimasi leggermente sorpreso, tanto che mi tirai indietro, quasi impaurito. Ma… ma che diamine mi stava succedendo? ‘’Santo cielo Harry, piantala di essere così timido, così idiota!’’ pensavo tra me e me. Il ragazzo ritrasse subito la mano, e fece un passo indietro.
-Perdonami, stavo facendo due palleggi contro il muro e mi è sfuggito un attimo il pallone.- Disse con aria mortificata, sembrava veramente dispiaciuto.
Beh, alla fine non l’aveva fatto apposta, non era stata totalmente colpa sua, per cui..
-Non preoccuparti, poteva capitare a tutti.- Gli dissi cercando di sembrare gentile, anche se mi sentivo un idiota, ero teso e non ne capivo il motivo.
Lui si rilassò all’istante, e mi regalò un sorriso a 32 denti.
–Sono contento che tu non ti sia fatto niente, e non sia arrabbiato.- continuò lui. –Ora, se volete scusarmi..- disse appoggiando una strana boccetta accanto al comodino, un bicchiere pieno d’acqua e un asciugamano –devo proprio scendere da Lottie, è rimasta da sola e devo aiutarla a fare i biscotti. E’ un po’ capricciosa, la ragazza!-
Mise una mano dietro la testa, strofinandosi la chioma, e fece per andarsene, ma arrivando alla porta si voltò e rimase per un minuto buono a fissarmi.
Oddio, perché mi stava fissando? ODDIO, perché stavo arrossendo?
‘’Piantala Harry, stai arrossendo davanti ad un ragazzo, ti pare possibile? Ricomponiti!’’ La mia testa continuava a dirmi che ero un demente, ma stranamente i miei batti continuavano ad accellerare, sempre di più.
Appena si decise a voltarsi e uscire, tirai un sospiro di sollievo.
Vidi mia sorella guardarmi storta, e poi abbozzare un sorriso compiaciuto, come se si fosse fatta una quale battutona in testa.
-Ebbene, cos’erano quegli sguardi d’intesa?- Cominciava a punzecchiarmi, eccola.
Odiavo quando faceva così, a volte era divertente, la battuta ci stava sempre, certo, ma sapevo che di lì a poco sarebbe diventata veramente pesante.
-Cose da uomini, non puoi capire.- Cercai di salvarmi con la prima semi-scusa decente che mi venne in mente.
-Beh, saranno pure cose da uomini, ma quello mi sembrava di averlo capito benissimo.-
Si alzò dalla sedia accanto al mio letto, e venne a sedersi sui morbidi cuscini bianchi accanto a me.
-Piantala pulce, ti ho detto che non puoi capire, quindi non fare strane allusioni.-
-E chi ha detto niente? Sei tu quello che si scalda.- Continuò imperterrita guardandomi di sottecchi.
-Senti, non sono affari tuoi. Di sotto c’è qualcuno che sta facendo biscotti, no? Vai ad aiutare la tua amichetta.- Borbottai guardando guori dalla finestra dalla parte opposta al suo viso. Non volevo continuare a fissarla, perché sapevo di essere rosso come un peperone, e questo interrogatorio non faceva altro che farmi arrossire ancora di più, oltre che farmi venire un’ansia assurda.
-Va bene va bene, ho capito. Mi tolgo dai piedi.- Disse saltando giù dal lettone e correndo fino alla porta. –Vedi di non combinare pasticci, qua da solo.-
Mi sorrise e chiuse la porta.
-Vedi di non farli tu piuttosto!- Le urlai ridendo, sapendo che mi aveva sentito benissimo.
Mi lasciai andare ad un sospiro di sollievo, finalmente ero solo, potevo riordinarmi le idee. Già che con il mal di testa che mi ero ritrovato grazie alla botta che avevo preso cadendo, facevo fatica a pensare, con Gemma che mi ronzava intorno, come un’ape attorno al fiore, ancora peggio.
Mi distesi completamente nel letto, affondando i capelli in quel tessuto decisamente troppo leggero e morbido per essere vero. Bah, le fortune dei ricchi.
Chiusi gli occhi ed iniziai a pensare, e l’unica cosa che avevo in mente era un illuminava tutta la mia mente, riempiendola di luce. Non riuscivo a capire perché, ma quegli occhi, che finalmente avevano anche un aspetto per intero, in un attimo erano riusciti a stregarmi. Era a dir poco… assurdo. Ma che mi stava succedendo?
Più ci pensavo, e più non riuscivo a capacitarmene. Cioè, fosse stata una ragazza, avrei potuto capire ma… quello che stavo sentendo, non era attrazione verso un ragazzo, vero? VERO?
Forse avevo battuto la testa un po’ troppo forte. Decisamente troppo forte, non c’era altra spiegazione.
Eppure il suo viso continuava a perseguitarmi, il suo modo di toccarsi i capelli… beh, in ogni caso era impossibile che fossi attratto da lui.
Primo, perché era un ragazzo, ovvio. Secondo, l’avevo visto per dieci minuti circa, e tra l’altro non conoscevo neanche il suo nome.
E se anche fosse stato? C’era davvero qualcosa di male ad essere attratto fisicamente da un ragazzo? Insomma, forse non era qualcosa di totalmente giusto, non mi era mai successa una cosa simile, però… era possibile. Decisamente possibile.
Più ci pensavo e più continuava a prendere forma nella mia mente il suo volto, il suo sorriso, la sua voce..
E con questi pensieri, in poco tempo richiusi totalmente gli occhi, addormentandomi come un bambino.
 
 
Appena mi svegliai mi sentii stranamente intontito, dovevo aver dormito per parecchie ore, ma in fondo c’era da aspettarselo, ero un vero dormiglione e su un letto del genere di dormiva da Dio.
Guardai l’orologio appeso al muro sulla parete opposta alla mia, e notai che erano le 19:00. WTF?! Santo cielo era tardissimo! Eravamo andati lì di mattina presto ed eravamo ancora lì? Perfetto, qualcuno a casa mi avrebbe ucciso.
Presi il cellulare dalla tasca e lo estrassi delicatamente, lo accesi e sperai vivamente che mamma non avesse chiamato, quando iniziava poteva diventare una vera bestia, quella donna.
Trovai cinque chiamate perse e due messaggi, ma per fortuna nessuno era suo. Venivano tutti dalla stetssa persona. Sbadigliando, lessi il primo: ‘Hazza, sta sera c’è una festa da urlo da me, i miei sono partiti, ancora, non vedo l’ora di potermi divertire come si deve! xx, Z.’
Borbottai qualcosa e lessi l’altro ‘Sono ancora io, ma dove sei? Fatti trovare almeno per le 11 a casa mia. Insomma, domani si inizia la scuola, quando ce ne capita un’altra? E poi c’è Raquel sta sera, quella ci prova da mesi ormai, potresti anche dargliela vinta. Fatti sentire! Z.’
Alzai gli occhi al cielo, e spensi di nuovo il cellulare.
Quando voleva quel ragazzo era seriamente appiccicoso, eh. Okay che era il mio migliore amico, ma a tutto c’è un limite.
Raquel… ora che ci penso, era tutta l’estate che ‘giocavo’ con lei, bisognava dire che la cosa mi divertita parecchio, lei era bella e forse… no, ma cosa andavo a pensare. Anzi, se prima pensare a lei in qualche modo mi faceva sentire bene e divertire, ora l’unica che occupava i miei pensieri, o per meglio dire l’unico, non era lei.
‘Santo cielo Hazza! Dieci minuti, lo conosci da dieci minuti! L’amore a prima vista NON esiste, datti una santa regolata!’ scossi la testa e scesi dal letto, ritrovando a pochi centimetri le mie scarpe.
Me le infilai di fretta, presi il giacchetto appoggiato sulle lenzuola e mi affrettai ad uscire da quella lussuosa stanza. Se stavano facendo biscotti.. beh, in realtà li stavano facendo ore fa probabilmente, ma la cucina era l’unico posto che sapevo raggiungere con certezza, in quella casa.
Scesi le grandi scale e mi diressi verso la cucina, entrandovi con aria decisa, non dovevo sembrare timido o imbarazzato come prima. Li trovai tutti e tre che mangiavano, o meglio.. divoravano due pizze abbuffandosi come dei morti di fame. Li guardai un attimo e mi uscì un sorriso, erano buffi in effetti.
-Oh, sei sveglio!- Non si capiva bene cosa dicesse Gemma con tutta quella pizza in bocca, ma in qualche modo riuscii a comprendere.
-Sì, scusate se mi sono addormentato, qualcuno sta mattina mi ha svegliato alle sante ore per uscire di casa.- Sorrisi guardandola, e poi mi voltai sui due fratelli. Azzardai un sorriso ad entrambi, poi arretrai appena.
-Ho appena ricevuto un messaggio da Zayn, sta sera c’è una festa da lui. Per cui, prendi la tua roba che andiamo.- Dissi leggermente secco.
-Come? Ma.. Ma Harry…- Aazzardò mia sorella con fare imbronciato.
-Tesoro, la vedrai domani a scuola Lottie, non preoccuparti. Ora, sei stata qua tutto il giorno, penso che la sera potresti lasciarla pure a me.- Sorrisi gentilmente, e notai che aveva capito, per cui si alzò di mala voglia e mi ragguinse al mio fianco.
-Beh, allora buona serata e grazie mille dell’ospitalità, dissi gentilmente.-
Mentre mi voltavo per andarmene, ecco che arriva Lottie con una delle sue tante domande.
-Quale festa?- Chiese lei, ingenuamente.
La guardai un attimo, poi tranquillamente le risposi. –A casa del mio migliore amico, fa una festa oer ‘innaugurare’ l’anno scolastico, diciamo.-
Lei mi guardò un attimo perplessa e poi scattò in piedi. –Se ci sarà tutta la scuola, perché non veniamo anche noi?!-
Saltellava contenta, si vede che a casa con Louis si annoiava proprio.
-Beh, veramente Lottie… sei un po’ piccola ancora, per queste feste.- Lei fece una smorfia e si sedette nuovamente sulla sedia, leggermente imbronciata.
-Beh, io posso venire no?- Disse quella voce, d’improvviso.
Lo guardai un attimo in viso, avevo cercato di non dargli troppo peso fino ad ora.
–Ci sarà tutta la scuola no? Vorrei conoscere qualcuno prima dell’inizio delle lezioni.- continuò lui con fare allegro, sembrava che non gli si poteva togliere quel sorriso a 32 denti dal viso.
-C-certo, sembra una buona idea.- bisbigliai, quasi. Lui sorrise compiaciuto, e tornò a mangiare la sua pizza.
-Beh, allora ci vediamo domani, Lottie.- Disse Gemma prendendomi a braccetto e voltandosi.
Proprio quando stavamo sulla porta, mi ricordai di chiedergli quello che prima non avevo potuto domandargli.
-Aspetta..- mi voltai per guardarlo bene. –Il nome… il tuo nome, qual è?-
Lui mi fissò un attimo perplesso, poi tornò a sorridere. –Louis. Sono Louis.-
Quel sorriso sembrava leggermente diverso, da tutti gli altri. Sembrava più.. felice, come se si aspettasse che glielo chiedessi. Lo guardai ancora un attimo, e poi uscii da quella casa strattonato da mia sorella.
Beh, l’avrei rivisto da lì a poco, quel bellissimo angelo. O meglio, Louis.

 
 
 
 
 
 
 
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Buona sera. :3 Essì, ho messo subito anche il primo capitolo. Il fatto è che ho già scritto un po’ e non avevo pubblicato niente ancora, così ho pensato di mettervelo, in caso.. boh, magari vi incuriosisce un po’ CWC. Anyway, spero possia piacervi, e vedrò per la lunghezza dei capitoli, perché in realtà non so bene se devo allungarli o accorciali.. ci sto lavorando xD
Non ho mai pubblicato niente su EFP, capitemi.
CCComunque, se avete domande, o comunque il capitolo non vi di spiace, o pure se non vi piace, eh D:, mi piacerebbe qualche recensione, anche perché io odio come scrivo, mi piacerebbe sentire altri pareri più..diciamo… parziali, ecco.
E… boh, è tutto. :o Spero continuiate sempre a seguirvi, e se volete darmi una vostra FF da recensire, mandatemela sul mio contatto twitter:
https://twitter.com/SynysterHoran_
Con questo vi lascio, buona notte a tutte le lettrici.
°Sam.
  
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