E’ la prima volta che mi cimento in una storia yuri, tuttavia mi piace molto la coppia Ginny/Herm e quindi ho voluto provarci…spero sia di vostro
gradimento…
Black petrol night
Giallo,
blu, rosso e verde.
Una
farfalla si posa leggiadra su di un filo d’erba, la osservo
sbattere lievemente le ali e poi librarsi tra le foglie umide, libera,
spensierata e pronta a godersi il suo unico giorno di vita. Un timido raggio
lunare si fa spazio tra le fronde di quest’albero
sotto al quale sto seduta, attorno a me, la notte. Tutto è silenzioso, la
natura dorme tra le braccia dell’oscurità, tutti alla Tana riposano nei loro
letti tranne me, stasera i miei occhi non si chiuderanno, non verrò sopraffatta da sogni contornati di nera pece. Raccolgo
con un dito una goccia di rugiada e me la porto alle
labbra, assaporando il gusto agrodolce dell’oscurità, permettendo che la notte
scorra melliflua su di me….la sento strisciare tra le
pieghe del mio vestito, scivola sotto la seta lasciando scie glaciali sulla mia
pelle che si ritrae tremando. Provo un fastidioso piacere in quei brividi che
mi attraversano il corpo e piego la testa indietro, poggiandola al tronco dell’albero
e traendo un profondo respiro che mi riempie i polmoni d’aria umida.
D’un
tratto, un fruscio di passi leggeri dissangua il silenzio, non mi volto, so che
sei tu. Già t’immagino avanzare lievemente verso di me, avvolta nella tua camicia
da notte bianca, i capelli vermigli sciolti al vento, gli occhi cristallini
scintillanti e i piedi nudi solleticati dal manto d’erba di questo giardino…il
giardino che ha accolto la tua infanzia e ti ha accompagnata
mentre crescevi, osservandoti divenire la meravigliosa ragazza che sei
adesso.
-Sapevo
che ti avrei trovata qua…-
La
tua voce mi giunge dolcemente alle orecchie, come il canto degli uccelli in
primavera, provocandomi un altro intenso brivido. Ti siedi al mio fianco e
cominci a giocherellare con un filo d’erba, attorcigliandolo sulle tue dita
affusolate. Il mondo è così crudele Ginny, giudica
per quello che fai, per quello che ami e mai per quello che sei.
Tu, la mia migliore amica, bella nella tua semplicità, il fisico snello e
flessuoso, gli occhi grandi e dolci, i capelli setosi,
le labbra morbide…tutto di te è un insieme di piccoli pezzi che ai miei occhi
si compongono dando vita ad un puzzle perfetto in ogni
sua sfaccettatura, e sono così inadeguata dinanzi alla tua immagine.
Ti
guardo negli occhi, il tuo sguardo è limpido e
interrogativo.
-Non
riesci a dormire?-
Di
nuovo la tua voce e mi accorgo di non averti risposto,
questo silenzio è disarmante, denso e pesante come una colata di petrolio…devo
riuscire a tagliarlo. Annuisco…
-Tu?-
La
voce esce roca dalle mie labbra socchiuse, spezzata dalla mancanza d’aria. Sei
tu a togliermi l’ossigeno, lo consumi tutto avidamente
per alimentare la tua luce. Sorridi e sollevi le spalle, so che cosa vuol dire,
neppure tu riesci a prender sonno, pare che questa notte Morfeo non sia disposto
ad accoglierci tra le sue braccia e intorpidirci col suo
calore. Distolgo lo sguardo dal tuo volto così meravigliosamente nitido e lo
sposto sulla Luna, neppure lei, signora della notte, riesce a brillare
completamente tant’è offuscata dalla tua presenza,
tu, regina ovunque vai. Di nuovo un movimento, come un fantasma ti sposti al
tocco della brezza notturna e ti sdrai tra i fili d’erba poggiandomi la testa
in grembo, sussulto lievemente a quel contatto che pur tante volte abbiamo avuto, oggi ha per me un diverso significato.
Sospiri attirando la mia attenzione, sei così piccola e fragile sotto ai miei occhi. I fulvi capelli sparsi a guisa d’aureola
sulle mie gambe e attorno al tuo capo, la pelle candida del tuo collo e delle
tue spalle rabbrividisce, nuda sotto lo zefiro freddo,
il tuo seno si solleva regolarmente, respiri…respiri…e ancora respiri. Inizio ad accarezzarti la testa, come so che vuoi che faccia,
intrecciando le mie dita tra i tuoi fili rossi, ti rilassi al mio tocco lieve e
socchiudi gli occhi. Adesso vorrei essere come quella farfalla, libera
dalla prigione del mio corpo….
-C’è
qualcosa che non va Mione?!
Sei così strana ultimamente…-
Lo
dici in un sussurro, quasi temessi le parole stesse
che hai pronunciato.
Non
rispondo, la tua domanda è giunta diretta al fulcro
della questione, dolce e tagliente, congelandomi sul posto, poggio nuovamente
la testa al tronco, le mani ancora nei tuoi capelli. È così spietato il mondo Ginny, ha colpito me, non voglio
che giunga anche a te, sei troppo importante, troppo speciale per non essere
apprezzata. Non preoccuparti per me, io son segnata, ma
non me ne importa, se il mondo mi etichetterà come diversa, se i miei amici mi abbandoneranno, se passerò il resto dei miei giorni sola,
niente conta purché tu ne rimanga fuori…perché il mondo è crudele piccola mia.
Volti
la testa per guardarmi, incuriosita dal mio silenzio, i tuoi occhi segnati da
evidente preoccupazione si muovono impercettibilmente sui
miei, mare nel cioccolato, purezza con peccato, dolcezza con insensibilità.
Sì….sono stata insensibile e me ne pento, tutti questi
giorni passati ad evitarti, le mie risposte secche, il tono freddo della mia
voce…volevo tenerti lontana da me e dalla verità, ma la verità, si sa, torna
sempre a galla, in un modo o nell’altro. Stupida. Ecco cosa
sono, una stupida. Che cosa pensavo di fare?!
Essere capace di fingere che tutto vada bene?! Non
sono mai stata brava a dire bugie….cosa
credevo di risolvere?! Non posso nasconderti niente, tu mi
conosci più di chiunque altro, stupida solo a non averci pensato. Lo
sento, il fiume in piena di lacrime che sta spingendo per uscire, e te ne sei accorta anche tu…ti sei alzata a sedere, il tuo volto di
fronte al mio, la mia mano sempre nei tuoi capelli.
-Herm, tu
stai piangendo…-
Non
guardarmi così Ginny, non farlo ti prego…
-Va tutto bene…sono solo un po’ stanca-
Ma
a chi voglio darla a bere?! Sono solo innamorata ecco
la verità, di te piccola, dei tuoi occhi, delle tue labbra, della tua risata,
del modo in cui ti tormenti i capelli quando sei
nervosa…ti amo e non so come dirlo, ti amo e vorrei urlarlo…ti amo, ti amo, ti
amo…martella nella mia mente la voce della mio cuore e si scontra con la mia
coscienza.
Digli quello che provi. No sciocca non farlo, rovinerai tutto. Che male c’è ad amare? Per
l’amor di Dio siete due ragazze. Sì ma lei la ama. L’amore a volte è pericoloso. Solo per chi è
troppo debole e si fa soggiogare dalla passione. La chiameranno “lesbica”. Le parole non feriscono se non vengono ascoltate con interesse. È una sciocchezza, e Ginevra come reagirà? Se
non ci prova non lo scoprirà mai. È un
rischio troppo grande. L’amore è fatto di rischi.
Basta!
Non riesco a sopportarlo oltre…è una guerra che non avrà mai fine, al diavolo
me e la mia stupida razionalità, se solo avessi la capacità di agire d’istinto,
come un’animale, sì, ma almeno sarei felice. Mi porto
le mani alle tempie, la testa mi scoppia dal dolore, quando è cominciato tutto
questo? Neppure me lo ricordo, da un giorno ad un
altro, tutto di te ha assunto un significato diverso, all’inizio non volevo
crederci, poi me ne sono fatta una ragione….io mi sono
innamorata di te, della mia migliore amica. È questo mondo pieno di pregiudizi
che mi fa paura, è l’ignoto, il buco nero che mi sta
di fronte e nel quale, prima o poi dovrò saltare. Bollenti lacrime sul mio
volto, provo a fermarle, inutile…caldo, un caldo
dolce. La tua mano è posata sulla mia guancia a raccogliere il mio pianto,
allontanati Ginny, non sai quanto mi fai male così.
-Dì
qualcosa ti prego…così mi spaventi….che
ti succede?-
La
tua voce preoccupata mi giunge alle orecchie.
-Gin’…-
Non
riesco a pronunciare altro, ci sei solo tu nella mia
testa ora, tu, tu e ancora tu.
-Hermione
se hai qualche problema non puoi continuare a tenerlo
nascosto…a me puoi dire tutto lo sai-
Non
questo Ginny….non questo…
-Ho
paura-
La
mia bocca ha deciso di parlare da sola, senza il consenso della mente, guidata
dal cuore, come avrei dovuto fare molto prima. Riprendo fiato, so che ne
servirà molto per finire questo discorso…
-…ho
paura di tutto, paura di questo mondo che giudica
dalle apparenze, paura dei sentimenti troppo mutevoli delle persone, paura di
questa notte silenziosa, paura addirittura delle parole che sto pronunciando
adesso. Potessi morire lo farei, qui vicina a te, per non dover vedere il tuo sguardo quando saprai, per non dover soffrire quando ti
perderò del tutto…-
Spalanchi
gli occhi smeraldo e mi prendi il volto tra le mani,
quelle mani calde e morbide, Dio come vorrei che tu capissi…
-Tu
non mi perderai mai…qualunque cosa tu dica, non
saranno delle semplici parole a dividerci, puoi dirmi tutto coraggio….-
-No
Gin’ ti prego, non questo….non
è importante-
-Sì che lo è, non avere paura-
-Non
posso…-
-Sì
che puoi ‘Mione, sono la tua migliore amica-
-No,
Ginny, non insistere!-
Ho
alzato il tono della voce…la rabbia si è impossessata della mia mente come
spesso mi succede, non riesco a controllarmi, non vorrei ma
non posso farci niente, sono fatta così.
-Perché?-
Stai
urlando, esasperata, vedo le lacrime pungere i tuoi occhi
mentre lotti violentemente per ricacciarle indietro…ti sto facendo male,
lo so, lo sento. Mi dispiace piccola mia…Dio solo sa
quanto…ma ho troppa paura e tu non vuoi capirlo, lo sto facendo per te. Odio il
mio carattere, tutti mi definiscono dolce e sensibile, ma quando ho paura
reagisco come un animale, in pochi hanno provato la mia rabbia e tu non dovevi essere tra questi. Il vento si è alzato, e anche
noi….siamo in piedi l’una di fronte all’altra, immerse in una discussione che
potrebbe andare avanti per ore…ma nonostante ciò continuo a ribattere su ogni
cosa che dici.
-Perché
no Ginny! È tanto difficile da capire?-
-Sì
che lo è! Tempo fa mi avresti detto tutto, ti saresti sfogata, ma adesso?! Adesso no, ti sei
chiusa a riccio su di te.-
-Per
piacere non tirare fuori quest’argomento, non c’entra
un cavolo!!!-
-Sì
che c’entra e lo sai!!! Voglio solo sapere perché??-
-Perché
chiedi?! Per questo!!!!-
La
rabbia sta prendendo il sopravvento e non riesco più a fermarla, i miei occhi
sprizzano scintille di fuoco su di te, mi avvicino e ti prendo il volto tra le
mani. Ti vedo spalancare gli occhi impaurita
piangendo, pensi che voglia farti del male tesoro? Ebbene
ti sbagli. Ti bacio con forza, quasi violentemente, trasferendo sulle tue
labbra meravigliose tutti i sentimenti che si agitano impetuosi dentro me, le nostre bocche perfettamente attaccate, avidamente.
Non sei tesa tra le mie braccia, anzi pari rilassata, sei
solamente rimasta immobile. Spingo leggermente con la lingua e tu mi fai
passare, approfondiamo il bacio, lottando l’una conto
l’altra, avide amanti in una folle notte d’estate. Mi stacco, le guance
infervorate dall’ira, e ti guardo. Sei immobile,
sconcertata, le labbra dischiuse….non parli e questo
mi fa ancora di più arrabbiare.
-Bene!!! Adesso sai, sei contenta?!-
Sbotto
acida, in questo momento ti odio per il tuo silenzio, mi sarei aspettata una
minima reazione, anche negativa ma minima ed invece….niente. Mi volto di scatto
e corro via lasciandoti lì, dentro me confusione.
Cocciuta. Sei una sciocca cocciuta Ginevra, ti avevo avvertita
di non insistere, te l’avevo detto che ti avrebbe fatto male ma tu no…non mi
hai dato ascolto. Lo sguardo che mi hai lanciato mi ha trapassata
da parte a parte come un pugnale, è stato come vedere realizzati tutti i miei
incubi più grandi, camminare in mezzo ai miei timori. I pensieri sfarfallano
impazziti nella mia testa rimbalzando qua e la inesorabilmente….l’hai persa per sempre…persa…persa…per
sempre… Piango, è già la seconda volta nel giro di poche ore, e tutto per
colpa tua, ma che mi succede?! Ti sento correre leggera mentre mi segui e aumento il passo, non mi volto…Non
voglio vedere di nuovo quello sguardo, non voglio sprofondare di nuovo nel
silenzio, non voglio più soffrire perché non lo capisci?! Scappo, sto scappando
dalla mia migliore amica (o forse già ex) è assurdo…ma
è la verità. Tuttavia non sono mai stata brava in velocità e dopo pochi secondi
riesci a raggiungermi. Mi afferri il polso bloccando
la mia folle corsa, provo a divincolarmi e sento la tua mano stringere, hai la
presa salda.
-Fermati
Herm per favore!-
Mi
volto seccata, sto per mandarti al diavolo ma qualcosa
nel profondo delle tue iridi mi paralizza…sembra quasi felicità, una pacata
gioia.
-Che c’è adesso?-
La
voce di nuovo roca e spezzata, mi sento affogare…sorridi,
perché diamine sorridi Gin’?! Forse lo trovi
divertente, forse godi nel vedermi imbarazzata, forse ti piace farmi
arrabbiare….forse…continuerei per ore ma la tua voce
mi ridesta.
-Si
Mione….sono contenta…-
Hanno
un suono così dolce le parole che hai pronunciato che adesso sono io a rimanere
immobile e scioccata. Ti avvicini lentamente, con passo lieve accarezzi la mia
guancia e mi sento arrossire.
-Gin’…-
Sussurro…mi
sento ammutolita. Tu mi poggi un dito sulle labbra e la tua bocca si allarga in
un sorriso candido con un piccolo accenno di malizia. Oddio
piccola allontanati prima che non riesca più a trattenermi…allontanati
ti prego… Ma non lo fai, non ti fermi, sei sempre più vicina al mio volto,
adesso posso avvertire il tuo respiro su di me ed è così caldo. Mi passi le
braccia attorno al collo e mi baci. Rimango spiazzata
per qualche secondo, non ci posso credere…tu stai baciando me…tu…la mia
migliore amica…è il mio più intimo sogno che si
realizza. Hai un sapore così buono, lo sento penetrare
infondo all’anima come una colata di fuoco, brucia ovunque passa donandomi un
dolore piacevole. Ti stringo anche io facendo aderire di più i nostri corpi….qualcuno potrebbe vederci, domani potresti aver scordato
tutto, potresti pentirti delle tue azioni azzardate ma non me ne curo. Non
m’importa cosa sarà del futuro, perché adesso conta solo il presente, perché
tutto attorno a me pare svanito, ci siamo solo io e te, due pazze amanti in una
notte tinta di nero petrolio…
Allora che ne pensate? Me la lasciate per favore una recensione?
Anche per criticare, perlomeno saprò se posso continuare a scrivere o no storie
di questo genere^^ Un bacione e grazie a tutti voi
che avete letto
Mione14