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Autore: itsLizzie_    29/06/2012    1 recensioni
Life isn't about how to survive in the storm. It's about learning how to dance in the rain. [cit. Taylor Swift]
Personaggi princiopali: Sunshine, Liam.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I campi si stavano dissolvendo  velocemente, lasciando  posto agli edifici della città. Guardavo fuori dal finestrino del treno dal posto in cui  seduta con le mie amiche.  Non andavamo tutti i giorni a Milano, ma quel giorno avevamo programmato una giornata un po’ diversa. Abbiamo preso il treno subito dopo essere uscite da scuola alle 13.00, in modo da arrivare a Milano in tempo per mangiare qualcosa da McDonald's e fare un po’ di shopping; saremmo tornate a casa non più tardi delle sei.


Nel mio ipod Mandy Moore raggiungeva uno dei suoi acuti in "Only Hope". Adoravo quella canzone, mi ricordava “a walk to remember” il libro di Nicholas Sparks che mi aveva commosso più di ogni altro; mi infondeva sia felicità che tristezza allo stesso tempo. E questo mi piaceva.

Eravamo in viaggio da poco più di mezz’ora, quindi non avremmo tardato ad arrivare.

Quel giorno saremmo state in quattro: io, la mia migliore amica Elle e le nostre amiche e compagne di scuola Amy e Maddy. Elle, o meglio Eleonora, era la mia migliore amica dai tempi dell’asilo, mentre Amy (Amelia) e Maddy (Maddalena) le avevo conosciute l’anno prima, durante il mio primo anno alla scuola di cinema, teatro e fotografia che frequentavamo insieme in una cittadina nella provincia di Milano, dispersa in mezzo ai campi. Adoravamo tutte quella scuola perché apriva un mondo davanti ai nostri occhi. 

Oggi oltre allo shopping avremmo quindi avuto l’occasione di cambiare panorama e fare qualche foto o filmato un po’ diverso. Naturalmente avevo con me la mia macchina fotografica e la mia videocamera. Le portavo con me quasi ovunque. Così, per precauzione. Nella fotografia ogni momento è unico, quindi se non voglio perdermene neanche uno non posso rischiare di trovarmi impreparata.

 

-Sunny siamo arrivate!- disse Elle.

 

-Ehm, si eccomi.- non mi ero accorta di essere già arrivata.

 Forse perché mi ero persa nei miei pensieri come succede di solito.

 

Scendemmo dal treno e ci incamminammo verso il centro. Intanto parlavamo di ogni cosa: compiti, amici, sport, fotografia, ultimi film, ragazzi carini che ci passavano di fianco… con loro non avevo paura di esprimere ogni mio pensiero, o quasi. C’erano alcuni sogni e pensieri che tenevo solo per me; qualche volta tutti hanno bisogno di un segreto che nessuno conosce in cui rifugiarsi, e anche io avevo il mio.

Circa venti minuti dopo arrivammo in centro. Erano circa le due e noi stavamo andando a mangiare qualcosa. Naturalmente la nostra scelta per quando eravamo fuori era McDonald's o pizza, oggi era toccato alla prima scelta.

Mangiammo velocemente, per poi avere più tempo dopo. Eravamo davvero affamate e prendemmo cibo che poteva bastare per due pasti! Eravamo proprio delle gran mangione e ce ne fregavamo di quei chili di più che avremmo potuto prendere (tranne Maddy, a lei importava almeno un po’).

Quando ero con loro era impossibile non divertirsi, erano davvero delle amiche fantastiche ed ero grata di averle al mio fianco. Passammo i tre quarti d’ora seguenti in piazza Duomo e poi andammo nel parco, giusto per fare qualche foto.

Ci appartammo in un angolo tranquillo, dove non potevamo essere disturbate. Era una radura verde con delle panchine e dei tavoli da picnic. Era più tranquillo del resto  del parco; era proprio il posto giusto per noi.

Quel giorno feci una miriade di foto. Le condizioni erano davvero ottimali: un sole caldo che a ottobre non avrebbe dovuto esserci  illuminava il parco di una luce bassa e quasi radente e il cielo era ancora azzurro.

Mentre ero in ginocchio nell’erba  a fare una foto ad un albero qualcosa mi colpì sulla testa. Io mi girai di scatto e vidi una palla rimbalzare a terra e nessun’altro a parte alcuni passanti. Presi in mano la palla e feci qualche passo. Mi trovai davanti tre ragazzi che stavano venendo verso di me. Tre ragazzi davvero molto belli. Un biondo e due mori. Mi piaceva com’erano vestiti; avevano stile.

 

-Ciao bellezza.- mi salutò il moro con i capelli più corti. Aveva la pelle più scura degli altri due e un sorriso davvero bellissimo. Adesso che potevo vederli , notai anche i suoi occhi; stupendi e profondi occhi castano dorati con sfumature verdi.

 

-Ciao- dissi affascinata anche dalla sua voce. Mi sembrava di averlo già visto da qualche parte e anche gli altri due, quando li guardai. Il biondo aveva un sorriso contagioso e degli occhi color del mare, che sembrava riflettessero l’infinito del cielo. Il terzo ragazzo fu quello che mi colpì di più. Non so cosa in particolare, se i suoi occhi nocciola che brillavano di una luce così particolare, se il suo sorriso talmente dolce e irresistibile o se i suoi capelli castano chiaro così scompigliati.

 

-Hey, ehm.. ci ridai la palla per favore?- disse il moro con la pelle più scura. Io non me ne ero neanche accorta, ma ero rimasta qualche secondo a fissarli. Arrossi per questo.

 

-Ehm si, scusate…- la porsi al biondo, che tese le mani per prenderla.

 

-No scusaci tu. Insomma la palla è finita in testa a te, non a noi. Scusaci.- la voce del ragazzo dagli occhi nocciola era ancora meglio di quanto l’avessi immaginata. Profonda, calda e morbida. Gli sorrisi e lui fece lo stesso.

 

-No non importa… figuratevi- risposi io. Arrossendo di nuovo senza capirne il perché.

 

-Hey per caso sei una fan?- mi chiese il moro dagli occhi verdi. Una fan?! E di cosa? Non capivo…

 

-Ehm, scusa ma non capisco cosa intendi…- risposi senza vergognarmene. Al contrario di come potrebbe sembrare non sono per niente timida e se devo dire qualcosa, la dico e basta.

 

-No niente- disse con un sorriso smagliante.

 

-Come ti chiami dolcezza?- chiese il biondo.

 

-Sunshine, ma gli amici mi chiamano Sunny. Voi?- gli sorrisi.

-Io sono Zayn, lui è Niall e lui, si questo qui che ti sta fissando con l’aria da scemo, Liam.- rise indicandoli. Non mi ero accorta che Liam mi fissava. Lo guardai poi distolsi lo sguardo e arrossii.

 

-Dai noi andiamo a cercare gli altri, ok? Liam raggiungici quando vuoi…- disse Niall.

 

-Ehm ok.- disse, anche lui visibilmente imbarazzato.

 

-Ciao ragazzi, piacere di avervi conosciuto.- aggiunsi imbarazzata quanto Liam.

 

-Allora, sei una fotografa?- mi chiese dopo qualche istante di silenzio, indicando con un cenno della testa la macchina fotografica che avevo al collo.

 

-Oh, no. Studio fotografia e cinema ma non sono una fotografa.- sorrisi.

 

-Capisco… sei qui da sola?- cercava di fare conversazione, ciò  significava che probabilmente desiderava conoscermi come io desideravo conoscere lui.  

 

-No, le mie amiche sono laggiù.- gliele indicai. Stavano ridendo e girando qualche video. –Tu invece? Insomma, tu e gli altri siete amici?-

 

-Si, sono tra i migliori amici che abbia mai avuto, ma ne mancano due che dovrebbero essere da qualche parte qui nel parco.- non sapeva se aggiungere qualcosa o no, così parlai io.

 

-e di dove siete? Inglesi? Americani? Australiani?- ero realmente curiosa; visto che stavamo parlando inglese, dovevo pur sapere da dove venivano.

 

-Inglesi, si.  Anzi veramente quattro inglesi e un irlandese. Altrimenti Niall si arrabbia…-  rise. Mi piaceva molto la sua risata, era così naturale. E contagiosa; tanto che anche io mi misi a ridere. –Tu? Parli un perfetto inglese, non credo tu sia di qui, no?!-

 

-Invece si. Abito qui, vicino a Milano.- sorrisi.

 

-Non ci credo! Come è che parli così bene allora? Scusa, ma lo devo proprio sapere.-

 

-Bè, mio padre è di Lancaster, non se so lo conosci…Yorkshire.- ero sempre stata felice di essere per metà  inglese, ma in questo momento lo ero come non mai.

 

-Ah adesso si spiega tutto! Quindi madre italiana e padre inglese?- 

-Esatto. Ma sfortunatamente vivo qui, anziché a Londra con mio padre…- ero demotivata, se avessi saputo che in Inghilterra c’erano ragazzi così carini mi sarei opposta anche di più alla decisione di mia madre di farmi vivere qui con lei.

 

-Non voglio entrare nei particolari, ma secondo me è una bella città Milano…- era davvero dolce, non voleva parlare di un argomento privato.

 

-Si, ma una cittadina in cui la vita continua noiosa e totalmente normale no. -  sorrisi ironica.

 

-Ok hai vinto…-

 

In quel momento Maddy si avvicinò. Mi guardò in modo strano, come per dire “hey che fai?!”

-Ehm Sunny… pensavamo di andare da Abercrombie visto che siamo qui… sei con noi o cosa?- io non adoravo particolarmente Abercrombie e non mi sarei mai opposta alla mia decisione di non comprare niente finché tutti non avessero smesso di comprare abiti di quella marca, ma decisi di andare con loro; rimanere con un ragazzo che avevo appena conosciuto non era forse l’idea migliore.

 

-Si, arrivo subito…fammi solo salutare Liam.- dissi con l’intento di mandarla via. Fortunatamente lei capì cosa intendevo e si incamminò verso le altre.

 

-Okkei, ma sbrigati…- disse mentre camminava.

 

Io annui e poi riportai la mia attenzione su Liam.

-Si, io devo andare. Mi ha fatto piacere, molto piacere, conoscerti.- gli sorrisi.

 

-Anche a me, davvero. È un peccato che probabilmente non ci rivedremo…ma sei fai un salto in Inghilterra magari ci possiamo anche pensare!- sorrise a sua volta.

 

-Di sicuro… allora ciao.- gli feci un cenno con la mano e mi voltai, sperando in qualche altra parola da parte sua.

Feci qualche passo, volutamente più lenti del solito,  e poi sentii di nuovo  la sua voce.

 

-Hey Sunshine!- mi girai di scatto, forse troppo da fargli intuire che aspettavo altro, ma non importava.

 

-Si?!- ero speranzosa e curiosa. Anche un po’ di agitazione si stava facendo strada dentro di me. Perché un brivido  mi corse lungo la schiena?

 

-E se mi dessi il tuo numero, non so, per risentirci qualche volta magari…?- Si! Grazie al cielo lo aveva detto. Io non glielo avrei mai chiesto; non mi piace che siano le ragazze a fare il primo passo.

 

-Certo. E magari tu potresti darmi il tuo…- buttai li.

 

-Ovviamente.- si avvicinò di nuovo a me, ma questa volta eravamo più vicini di prima. –Hai una penna per caso?-

 

Io frugai nella mia borsa enorme e trovai un pennarello nero. Glielo porsi. Lui lo aprì e scrisse sul mio braccio il suo numero.

-Lo sai che esistono i cellulari vero?- gli chiesi.

 

-Certo, ma ho sempre sognato di scrivere il mio numero sul braccio di una ragazza…- rise. Risi anche io. possibile che fosse anche più strano di me?

 

-Mmm, ok. Allora va bene, ma per sicurezza scrivilo anche qui.- Gli porsi il Blackberry che mi aveva regalato Mike, mio fratello, quando ne aveva preso uno nuovo. 

Lui mi restituì il pennarello e scrisse sul telefono. Poi mi porse il suo e io gli scrissi il mio numero.

 

-Perfetto. Allora ci sentiamo presto Sunny.-

 

-Forte..- riuscii a dire.

 

Lui mi abbracciò, con mia sorpresa. Il suo tocco mi mandava in estasi. Era come se sotto la pelle mi scorresse una fiamma ardente, che diventava davvero evidente sulle mie guance rosse come il sangue. Il respiro mi si fermò, tanto che sarei svenuta se non mi avesse sorretto Liam.

Dopo quell’abbraccio si girò e andò via sorridendo, senza aggiungere una parola.

Solo dopo qualche passò parlo, senza smettere di camminare.

 –Comunque adoro quando una ragazza arrossisce…-

 

Arrossi ancora di più e ringraziai che in quel momento non riuscisse a vedermi.

 


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CIAO A TUTTI! :) ...spero che questo primo capitolo della mia storia vi sia piaciuto...se continuerete a seguire i miei capitoli farò in modo di farvi conoscere meglio Sunshine, i suoi sogni, le sue aspettative... 
Che dire, aspetto vostri commenti, critiche e consigli... Recensite, mi raccomando!! Xx
  
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