Terza strofa
Verrai, verrai,
all’albero verrai,
ove ti dissi “Corri se ci vuoi liberare”?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all’albero degli impiccati.
I piedi di Leyla si stanno muovendo velocemente, senza che lei li comandi, attraverso i boschi, alla ricerca della radura in cui aveva giurato di non ritornare.
Corri, corri Leyla se ci vuoi liberare.
Eccola, è quasi arrivata.
La radura si stende ampia in quello spiazzo dove troneggia come un despota il grande albero. La luce lunare illumina in parte il viso di Adam, pallido e immobile.
Sembra quasi che stia dormendo.
Leyla l’ha visto dormire così tante volte quando lui l’aveva presa con sé…
-Stai dormendo?
Lei non risponde.
- Sai, solo perché ti ho rapita non significa che io ti abbia tagliato la lingua- cerca di sorriderle, ma lei schiva il suo sguardo.
-Da dove vieni?- gli domanda dopo un istante infinito di silenzio.
- Distretto 4.
- Com’è il mare?
- Come scusa?
- Ti ho chiesto com’è il mare- ripete Leyla scocciata.
- Oh- silenzio.
- Il mare… il mare è la terminazione del cielo sulla terra, il mare è un universo blu, è… casa mia- sorride, poi si gira da una parte e si riaddormenta.
Rimane sveglia per molto tempo, non sa quanto con precisione, ad osservarlo.
- Adam- lo chiama poi.
- Sì?- risponde lui insonnolito.
- Pensi che io potrò vedere il mare, un giorno?
- Ne sono sicuro, Leyla- sorride e richiude gli occhi.
Silenzio.
- Ti ci porterò io, un giorno- borbotta dopo un po’ sprofondando in sogni e cuscini.
Si avvicina con un grosso sforzo, gli accarezza il viso freddo come un blocco di ghiaccio e stringe forte le braccia al petto, spaventata dalla possibilità che il cuore le possa esplodere di dolore da un momento all’altro.
Io sono con te, Leyla.
Rabbrividisce.
- Cosa dovrei fare? Ho paura, Adam- sussurra al vuoto.
Non sei costretta ad andare nell’arena.
- Sì invece. Mi uccideranno.
Non volevo questo per te.
- Neanche io volevo vederti morire- ormai i singhiozzi sono incontrollabili, le lacrime scendono a fiotti sul suo viso, ma il corpo di Adam è immobile e stavolta non ci sarà nessuno ad asciugarle il volto.
- Cosa devo fare?- urla esasperata.
Rimani con me. Insieme andremo a vedere il mare, andremo a vedere l’universo intero.
- E come faccio?- singhiozza portandosi le mani al viso.
Lo sente. Sente la presenza di Adam che invade quella radura, che si concentra di fronte all’albero, di fronte a lei. Sembra impossibile, ma Leyla ne è certa: Adam è lì e la sta osservando, con quel suo solito sguardo mesto e preoccupato.
- COME?- ripete lei in un pianto disperato.
E la risposta la trova ai suoi piedi.