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Autore: nikita95    29/06/2012    2 recensioni
E se John non trovasse un modo per fare sopravvivere le cara figliola Elena come umana, e Klaus accettasse lo scambio di Stefan con la zia Jenna? Se Damon non fosse stato morso da Tyler?Vi piacerebbe conoscere un risvolto alternativo della storia? Continuate a leggere!!!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Sai già come io e Stefan litigammo poco dopo la nostra trasformazione e quindi non starò qui a ripeterti la storia, ti dirò solo che dopo ciò io partì e iniziai a viaggiare.
Durante una delle mie soste conobbi Jasper era uno degli originali, non avevo esperienze per quanto riguarda i vampiri e non riuscì subito a comprendere il pericolo che derivava dallo stare con lui.

Mi abituò a cacciare esseri umani per il puro piacere di inseguire una preda e a non preoccuparmi di ciò che sarebbe successo loro qualora uno di noi avesse preso troppo sangue.
E così lentamente divenni uno dei peggiori vampiri temuti del tempo.
Ma a me sembrava tutto normale, con Jasper diventammo come fratelli, ma proprio quando ci stavamo costruendo una fama di terrore in tutto il mondo, Jasper decise di unirsi a Klaus.

Iniziò a sostenere di essersi umiliato a stare con vampiri comuni, perchè lui era un originale e non poteva permettersi una cosa del genere.
In lui crebbe la brama di potere e disseminare terrore tra gli esseri umani non gli bastava più adesso voleva dominare l’intera razza dei vampiri, più di quanto già non facesse, fu così che decisi di partire, ed è da allora che non so più nulla su di lui non conosco più i suoi spostamenti non so neanche se abbia mai trovato Klaus o se abbia mai stretto un patto con lui so solo che non è un vampiro di cui ci si può fidare, Elena.

E adesso che so di cosa è capace Klaus mi fido ancora di meno”
Damon era serio perchè voleva che quello che aveva detto suonasse più come un ammonimento che come una storia.
Elena, dal canto suo, non riusciva però a credere che quel vampiro che avevo salvato loro la vita, potesse adesso rivelarsi un potenziale nemico.
“Tu sei convinto che sia qui perché è tornato Klaus in città?”
Disse Elena leggendo perfettamente le paure di Damon.

“Io penso di si,non so se Jasper sia mai riuscito a rintracciare Klaus, e potrebbe anche aver deciso di farlo adesso, in tal caso Elena, siamo spacciati”
Adesso Elena era davvero preoccupata, un originale già rappresentava un enorme pericolo senza tener conto che Eleja era completamente scappato la notte del sacrificio pur di non uccidere il fratello, e quel pomeriggio lei e Damon avevano ricevuto un’aggressione apparentemente immotivata, ma se a tutto questo si doveva aggiungere anche un’altra minaccia il problema sembrava insormontabile.
Ma ciò che più turbava Elena comunque rimaneva sempre il ritorno di Charlotte, la prima doppelganger.

La ragazza non aveva neanche tenuto in considerazione il fatto che potesse essere ancora viva, figuriamoci che potesse ricomparire, e poi a quale scopo?
Mentre Elena cercava di trovare una spiegazione a tutti questi avvenimenti Damon aveva deciso di ripartire, chiudendosi ancora nel suo mutismo, ma tra i due la situazione sembrava essersi calmata.
Adesso ciò non permetteva loro di parlare era l’ansia per il futuro.

POV DAMON
Damon arrivò verso l’una di notte davanti l’immensa tenuta dei Salvatore.
Parcheggiò la macchina vicino il vialetto, poi guardò un attimo Elena e si accorse che era profondamente addormentata.
Decise allora di non svegliarla e come aveva fatto poche ore prima, la prese in braccio facendo attenzione a non fare troppo rumore affinchè non si svegliasse e la portò dentro.
Quando entrò il peso della mancanza di Stefan fu ancora più forte, perché dentro la casa regnava il silenzio più assoluto che il vampiro avesse avuto modo di ascoltare.
Salì le scale con passo felpato, aprì la camera di Stefan, poi adagiò Elena sul letto.
La ragazza ancora dormiva profondamente e il vampiro fu felice di costatarlo.

Le sfilò le scarpe e la coprì il con il lenzuolo perché ancora indossava il vestito con cui era uscita la sera prima.
Poi si sedette sulla sponda del letto, tirando un lungo sospiro.
Il silenzio era perfetto e i ricordi vennero a bussare prepotentemente alla porta della sua mente.
Quella stanza non gli permetteva di dimenticare, o forse era lui che in fondo non voleva.
Chiuse gli occhi per non vedere ciò che lo circondava, per smettere di sentire quell’odore così che familiare che gli ricordava il fratello, e una lacrima silenziosa scese disegnando i contorni perfetti del suo viso per poi sparire.

Riaprì improvvisante gli occhi e decise di uscire dalla stanza perché anche lui aveva bisogno di riposo e di rimettere in ordine le idee, ma prima si abbassò sulla ragazza e gli diede un delicato bacio sulla fronte: il suo bacio della buona notte.
Poi lasciò la stanza.

POV ELENA
Elena si svegliò solo un paio di ore dopo,si guardò attorno confusa non ricordando come fosse arrivata in quella stanza che al momento neanche riconosceva.
Si strofinò gli occhi e mise a fuoco ogni dettaglio:quella era la stanza di Stefan.
Sicuramente Damon l’aveva portata lì per non riaccompagnarla così tardi a casa.
Quando si rese conto che ancora indossava il vestito, decise di toglierselo.
Lo sfilò lasciandosi mutandine e reggiseno poi prese una camicia di Stefan dall’armadio e la indossò: la copriva fino a metà coscia, un po’ come il vestito, ma era sicuramente più comoda.
Poi si coricò ancora, con la differenza non fece brutti sogni, una volta sola sognò Charlotte che la veniva a tormentare, ma quando il viso della sua sosia svanì i suoi sogni si calmarono come fa il mare dopo una tempesta.

POV DAMON
Si poteva dire che il vampiro non avesse quasi chiuso occhio, perché il pensiero di ciò che avrebbero dovuto affrontare, non lo avrebbe mai ammesso, lo spaventava.
Il ritorno di Jasper rappresentava per lui come una spina nel fianco, dolorosa come una ferita che non si rimargina.
Alla fine quando vide il numero dieci lampeggiare sul display del suo orologio digitale decise che era ora di alzarsi tanto stare ancora coricato non sarebbe servito a nulla.
Si fece una doccia fredda per rimettere ordine tra i suoi pensieri, si asciugò e indossò un paio di jeans neri, lasciandosi il petto scoperto, poi scese sotto, dirigendosi in cucina.

Ciò che vide lo colse di sorpresa perché pensava che lei se ne fosse andata, non sapeva perché, ma fece di tutto per nascondere la sua sorpresa.
Elena stava preparando il caffè una semplice camicia addosso che la copriva fino a metà coscia la lasciando scoperte le bellissime gambe.
“Buongiorno” disse lui, poggiandosi con il fianco nudo alla porta.
“Buongiorno” rispose lei senza distogliere gli occhi dal caffè che si stava versando in una tazza verde.

La cucina era molto grande e di forma rettangolare.
La porta ritagliata su uno dei lati corti si affacciava su una pavimento nero, alla sua sinistra vi erano le credenze con i fornelli e un frigo bianco ghiaccio che contrastava con il colore del pavimento.
A destra vi era un tavolo marrone scuro che richiamava il colore delle credenze.
Ma niente di tutto ciò attirava l’attenzione del vampiro.
Rapidissimo raggiunse Elena alle spalle, le cinse i fianchi con le mani poi le si avvicinò all’orecchio da dietro senza farla voltare.

“Sei bellissima” le disse in un sussurro impercettibile.
Elena sorrise ma non lo diede a vedere per non dargli quella soddisfazione, invece si girò e continuò a bere il suo caffè nonostante avesse il vampiro a un centimetro dal suo naso.
Non immaginava di trovarselo così vicino ma cercò di non manifestare la sua sorpresa.
Ma dentro di lei Elena si sentì fremere, e alla fine fu costretta a posare la tazza guardandolo negli occhi.

Allora lui fece una cosa che lei non si sarebbe mai aspettata, la prese a la portò velocità vampiresca nella sua camera sdraiandola sul letto.
Poi lentamente lui scese sulla sua bocca e poi sul suo collo, baciandola.
Lei lo lasciò fare qualche attimo, poi invertì la posizione spingendolo sotto.
Si avvicinò lentamente alla sua bocca, ma prima che le loro labbra entrassero nuovamente in contatto Elena si alzò sorridendo.

“Damon non giocare con me, la vita non è una partita a scacchi e io non sono una tua pedina” disse lei più convinta che mai di aver colto nel segno, e non si sbagliava.
Ma lui non tardò a rispondere.
“Infatti tu sei la regina della mia partita”
Si, ma questo doveva dimostrarglielo.
Elena questa volta uscì da quella stanza con una nuova convinzione, se lui avesse voluto lei sarebbe stata sua, ma sua per sempre, e allora lui doveva convincerla di questo.
 angolino autrice

per iniziare mi scuso per l'enorme ritardo, ma avevo proprio bisogno di mettere ordine alle mie idee adesso che la scuola è finita e mi posso dedicare a quello che amo di più: scrivere.
per il capitolo lo so che non è un vero capolavoro, ma tranquilli che lo strano comportamento che Elena ha in questi capitoli verrà chiarito nel prossimo, perchè lo ammetto la neovampira appare molto confusa circa i sentimenti che prova per Damon, ma non pensiate che sia un caso, e non dimenticatevi che la mia fanfiction è ambientata alla fine della seconda stagione e quindi Elena con Damon non ha lo stesso rapporto che avrà nella terza, perciò dobbiamo avere pazienza affinchè lo maturi .
per quanto riguarda Jasper bè non c'è un granchè da dire, quello che c'è da sapere su di lui ancora è tanto.
spero che questo capitolo piaccia, e che con questa mia lunga assenza da EFP non abbia perso dei fantastici lettori e recensori.
grazie di tutto e al prossimo capitolo...
 
   
 
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