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Autore: distantmemory    29/06/2012    9 recensioni
Heather e Courtney si conoscono da quando sono bambine e odiano i maschi per questioni amorose passate. Cominciano a frequentare le scuole superiori, ma riusciranno a stare alla larga dai ragazzi? E inoltre, qual è il segreto dei loro genitori?
Dal capitolo 20 (Parte III):
«Bè, mi amor, adesso sai che se ti dico qualcosa è solo per avvertirti, perché non vorrei mai che ti succedesse qualcosa. Se ti succedesse qualcosa, non me lo perdonerei mai,» avvicinò le sue labbra al mio orecchio ed abbassò il volume della voce, in modo da non far udire le sue parole al fratello. «perché tu sei la cosa più importante che ho.»
***
E in quel momento l’unica cosa che volevo era Duncan, l’unica persona di cui mi fidassi era Duncan. In quel momento mi dissi che se mi avessero privato di lui, sarebbe stato peggio della mancanza d’ossigeno. Duncan era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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La famiglia Wilson e quella Barlow vivevano nello stesso condominio. Spesso Heather dormiva da Courtney o viceversa e visto che il giorno dopo sarebbe iniziata la scuola e i genitori di Courtney non ci sarebbero stati per questioni di lavoro, Court andò a dormire dalla sua amica, che per lei era una sorella.

La sera decisero di mangiare sul letto di Heather nella sua camera e cominciarono a chiacchierare sulla loro nuova classe
«Sai quanti bocciati ci saranno per caso?» chiese Courtney dando un morso al suo panino.
«Sì, due ragazzi. Hanno entrambi 16 anni e so che uno di loro non è del posto.» rispose disinteressata Heather.
«Ragazzi?! E sai come si chiamano?»
«No, me l’ha detto Dawn ma non ricordo.»
Dawn era una delle poche amiche che si erano fatte durante la scuola media. Aveva anche lei pochi amici per il suo strano carattere: leggeva le auree e il futuro nelle foglie da tè, era ambientalista e vegetariana, ma era una bravissima ragazza.
«Spero solo che non ci infastidiscano, ma spero di incontrare qualcuna simpatica.» sbottò Courtney, finendo di mangiare.
Heather annuì, e dopo aver visto un po’ di televisione si misero a letto.

Il giorno dopo si svegliarono verso le 7.15: non volevano fare tardi il primo giorno di scuola! Fecero colazione e si lavarono e corsero in camera per scegliere cosa indossare: Heather si mise un top rosso e dei jeans con delle scarpe da ginnastica nere, con un po’ di matita e lucidalabbra mentre Courtney una t-shirt bianca e dei pantaloni neri leggeri con scarpe da ginnastica bianche. Si truccò come Heather ma si mise anche un po’ di ombretto bianco con delle sfumature nere.
Presero le loro borse e uscirono, dove c’era il padre di Heather ad aspettarle e poi le accompagnò a scuola.

C’erano già tanti ragazzi che, notando dai loro visi, avrebbero di certo preferito continuare a dormire e molti di loro aspettavano già le vacanze di Natale.
«Ehi.» le ragazze sobbalzarono, ma videro che era stata Dawn a parlare.
«Ciao!» risposero loro sorridendole.
«Poi ci devi spiegare come fai a non farti notare, eh.» disse Courtney e le tre si misero a ridere.
. La campanella suonò e un fiotto di gente entrò nell’edificio, tra cui anche le tre.

Le ragazze misero le loro cose negli armadietti, poi una voce dall’altoparlante comunicò ai ragazzi delle prime di dirigersi in palestra.
. Quando arrivarono tutti, il preside si avvicinò al microfono, dando il benvenuto ai ragazzi e presentando i professori. Pian piano il professore di ciascuna classe lesse i nomi dei propri alunni e ad ogni nome pronunciato qualcuno si faceva avanti dirigendosi da colui che parlava. Ci volle un’ora, poi tutti andarono nelle proprie classi seguendo i loro insegnanti.

I banchi erano singoli. Courtney, Heather e Dawn si misero alla penultima fila, cioè alla terza, per non farsi controllare sempre dai prof ma anche per vedere alla lavagna.

«Ragazzi, benvenuti! Spero che stiate bene qui e che nessuno vi dia fastidio…» spostò lo sguardo in diverse direzioni, come per cercare qualcuno, e sospirò «Se avete problemi, non abbiate timori e rivolgetevi. Io sono il professor McLaine ed insegno italiano.» Diede uno sguardo alla porta, poi ricominciò a parlare. «Bene, a quanto pare non arriva nessuno… cominciamo pure con l’appello.» Si sedette e prese il registro, lo aprì e cominciò a leggere i nomi fino a finire.
«Ok, cominciamo pure con il parlare un po’ di noi!» ma venne interrotto dalla porta che si apriva.

«Buongiorno, professore!»
«Le siamo mancati?»
Il professore rivolse uno sguardo ai due nuovi arrivati e si portò una mano al capo come per disperazione.
«E’ solo il primo giorno, e già ritardate?»
I due si fecero avanti.
«Bè, prof, meglio tardi che mai, no?!» i due risero e si diedero il pugno.
«Bene, ragazzi, vi presentò gli unici ripetenti nonché ritardatari della classe: Duncan Nelson e Alejandro Burromuerto.»






Angolo dell'Autrice:
L'avevo detto che il capitolo sarebbe stato corto!
Diciamo che è una specie di seguito del prologo, i prossimi capitoli non saranno così corti (o almeno spero.)
Ringrazio chi recensisce o chi legge semplicemente, ma mi farebbe piacere una piccola recensione, anche solo per consigliarmi magari qualcosa, se volete che aggiunga qualche personaggio e se vi piace o ci sono errori.
Al prossimo capitolo! :)
   
 
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