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Autore: nothing_but_the_truth    29/06/2012    6 recensioni
"Era l'ennesimo pomeriggio che Harry era in punizione con Piton. Considerando il tempo mediocre, Ron propose a Hermione di giocare a scacchi: era forse l'unica cosa in cui lei non era la migliore.
In Sala Comune, uno di fronte all'altra, seduti sul tappeto davanti al fuoco, si misero a giocare. "
FF su Ron ed Hermione. Spero che sarà apprezzata e recensita!
Baci :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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*Sesto Anno.*
 


Era l'ennesimo pomeriggio che Harry era in punizione con Piton. Considerando il tempo mediocre, Ron propose a Hermione di giocare a scacchi: era forse l'unica cosa in cui lei non era la migliore.

In Sala Comune, uno di fronte all'altra, seduti sul tappeto davanti al fuoco, si misero a giocare.

  • Per la miseria,Hermione, ti sto stracciando!- disse Ron, orgoglioso, mangiandosi l'ennesimo cavallo della ragazza.

  • Oh, Ron, stà zitto!- disse in risposta lei, sorridendogli e spingendolo delicatamente e scherzosamente -La tua è solo fortuna!

  • Se, ti piacerebbe! - aggiunse lui, muovendo agilmente e sapientemente le pedine. -Mia cara Hermione, tu non hai speranze! - disse dopo qualche secondo: riusciva a prevedere le mosse di lei con un certo talento.

Cinque minuti, ed Hermione si stava lisciando la divisa scolastica, con sguardo irritato.

  • Già, hai perso. Per l'ennesima volta! - disse Ron con gloria, scapicciandosi i capelli.

La ragazza sospirò. - Guarda fuori. -gli disse a bassa voce -sta iniziando a piovere.-

  • Che noia. - aggiunse solamente Ron.

I ragazzi si spostarono sul divano di fronte al fuoco, stanchi: ormai erano le 19. Troppo presto per la cena, troppo tardi per finire di studiare.

-Hey Ron! Ti va se ti insegno un gioco Babbano? A casa con mamma e papà lo facevo sempre. -disse Hermione.

Lui alzò le spalle. - Va bene.-

Con un enorme sorriso, Hermione scomparve e tornò pochi minuti dopo,con una scatola bianca e rossa sotto braccio.

  • Ecco- disse eccitata. -Si chiama Monopoli.-

  • Mai sentito dire- le rispose lui, dubbioso.

  • Ovviamente, nel mondo dei maghi non esiste! -sbiffò lei, poi gli spiegò pazientemente come giocare. Ron sembrava curioso, ma non proprio convito. Ma voleva accontentarla, era così carina quando sorrideva felice.

In meno di un quarto d'ora fu chiaro che Ron non aveva lo spirito sportivo. Hermione, invece, rideva, un pò per aver vinto, un pò per le espressioni furibonde dell'amico.

-Dài, su -disse lei quando si accorse che lui c'era rimasto maluccio- è solo un gioco. Tu mi hai stracciata a scacchi. - Gli fece notare, sedendosi sul divano accanto a lui, che fece spallucce.

Hermione sospirò: stava iniziando a sentire il peso della giornata sulle spalle, e distrattamente appoggiò la testa sulla spalla di Ron, che rimase stupito e immobile, quasi congelato. Dopo un pò, proprio mentre lei si stava rendendo conto dell'azzardo, Ron le portò un braccio intorno alle spalle: era il primo vero contatto fisico che aveva con lei, e gli faceva tutto molto strano. Tuttavia, Hermione lo scrollò via di dosso.

Rimasero così per parecchi minuti. Ron sentiva il suo profumo sui vestiti, ed era una sensazione che gli piaceva parecchio.

  • Hermione- la chiamò debolmente, e nel momento in cui lei alzò la testa, lui senza rendersene conto si trovò con le labbra premute sulle sue, che sapevano di fragole.

Ron si spostò fino a ritrovarsi abbracciato a lei, ma senza interrompere il bacio. Appoggiò le mani sui morbidi e cespugliosi capelli di Hermione, che sentì sorridere al tocco. In quel momento si rese conto che non sarebbe stato lui il primo a sciogliere l'abbraccio.

Fu infatti Hermione a staccarsi per prima. Rossa in viso, gli occhi brillanti, Ron capì che era quella la persona che amava. Non le diede neppure il tempo di dire qualcosa, che la baciò di nuovo. Stavolta le sue labbra erano più sicure, e il bacio di intenso. La strinse forte a sè, temendo che lei si potesse rendere conto di essere troppo per uno come lui, o che sarebbe scappata via da lui. E invece no. Hermione rimase tra le sue braccia tutto il tempo, e la sera a cena lo tenne per mano.

Più tardi, a cena, come dessert c'era il budino. Solo quando le passò il proprio, Ron le confessò l'inconfessabile. - Ti amo.- Le bisbigliò all'orecchio, poi la baciò sulla guancia, ormai rossa di imbarazzo ed emozione.

Hermione gli regalò un'occhiata che non poteva che significare una cosa. Oh sì, Ron. Anche io. 

  
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